Scrittori per sempre

Votes taken by tera

  1. .
    certo, rullare non vale!

    Sono contenta che sia stato apprezzato.
    È un cento semplice, ma sotto quel "senza testa" ci sta molto. Volevo quasi intitolarlo (poi l'ho cambiato perchè mi pareva eccessivo, al di là dell'ironia) "La sopravvalutazione dell'uso della testa".
    Cioè, siam lì a fare progetti, tabelle, relazioni, preventivi, bilanci, verifiche, incontri, riunioni, e un sacco di altre cose per migliaia di realtà del sociale, dall'integrazione multiculturale, ai giovani a rischio di esclusione, e chi più ne ha più ne metta, quando a volte basta un pallone, o un calcetto e la voglia di giocare, e la magia avviene lo stesso.
    Elio parlava degli omini del calcetto senza testa :P
  2. .
    Dai, guardiamo il bicchiere mezzo pieno: almeno c'è lavoro :rotfl:
    Bello. Dal punto di vista esclusivamente stilistico mi lascia dei dubbi. Mettere il corsivo? Le virgolette? Spezzare con qualcosa fuori dallo spiegone del titolare... non so bene neanch'io.
    Comunque bravo, davvero.
    Ah, e già che ci sei, puoi passare da casa mia a spolverare? ;)
  3. .
    certo, la festa con noi è oggi: ieri col tuo ragazzo ;)

    Auguri, bucaneve



  4. .
    Dunque. Rimbocchiamoci le maniche e "a noi".
    Ho scritto questo racconto a sprizzi e sprazzi, e ora della fine l'ho riletto che era già in gara e il concorso iniziato.
    @Wy: sai che nemmeno avevo pensato a quello che dici? Cioe, nemmeno mi era venuto in mente che l'alluvione potesse avere a che fare con l'urna dell'acquario. Hai proprio fatto bene a farmelo notare, se mai ci rilavorassi sopra.
    La mia idea base era che lui scoprisse la fortuna nelle cose nascoste (l'umiltà di stella, la sua laboriosità, il non cercare di farsi notare...), ovvero, nella fattispecie, nel buio. Genova è stata scelta in primis per l'Acquario, e poi l'alluvione mi ha fornito un espediente per il black-out. L'idea della mancanza di elettricità mi ha sempre affascinato.
    @Tò e i sostenitori del bacio (o più): lei era una stella davvero, accidenti. Dovevo lasciare aperta la possibilità che lui si fosse immaginato tutto. O no? :sbam.gif:
    @Fumoblu: lo spoiler non è copiato, ma rielaborato e ampliato. Rappresenta quello che scopre Pietro su di lei. L'idea grafica di pagina Wikipedia non è mia.... (Io avrei finto una voce di enciclopedia, magari con un carattere tipo macchina da scrivere)

    Grazie a tutti. :)

    Ah, dimenticavo, LEG! La vera Genovese che si è trovata a leggere di Genova ;)
    Lo so che la luce è tornata quasi subito, e ancora pioveva. Mi sono rifatta a qualche racconto dei miei amici di Chiavari (l'alluvione successiva). L'ho tirata per i capelli, lo so.
    Perdonami :)
  5. .
    Prima i sassi nella scarpa.
    1. L'acquario non c'entra nulla... :(
    2. Il racconto non ha un vero e proprio filo logico, un ordine cronologico o chessò, va un po' per associazioni, e il lettore si trova come a fare e rifare la stessa strada, se capisci cosa intendo.
    3. È molto intimo, come una pagina di diario, una lettera a un defunto. Insomma, ha poco del "racconto"
    4. D eufoniche, continui appellativi ("mamma"), alcune punteggiature errate. Insomma, accorgimenti stilistici e sintattici che avresti potuto rivedere.
    5. Avrei omesso del tutto quel paio di accenni alla cronaca, o a te tipo "la scuola di Yara", o "il mio libro che ha vinto la pubblicazione". Via, via. Taglia. A te interessa, ma al lettore no.

    e ora che ho tolto i sassolini ti dico una cosa. Questo racconto (o non-racconto, chiamatelo come volete) ha una quantità d'amore, e amore reale, che investe il lettore. Tanto da dare fastidio, da risultare scomodo, da far ergere delle difese.
    E questo è un valore, assoluto.
    :appaluso:
  6. .
    CITAZIONE (E©ly @ 8/10/2015, 10:40) 
    conserva cose che altrimenti si sarebbero decomposte da decenni (comprese lo Hobbit).

    Ah, il freezer!
    Incredibile come il congelamento blocchi lo scorrere del tempo, vero?
    E la scadenza non ci fa più paura. Non è più quella data inesorabile che segna la morte del fermento lattico e la nascita del botulino, ma un semplice giorno qualsiasi, di cui possiamo dimenticare l'esistenza, magari aprendo il freezer e mangiandoci un maxibon, alla facciazza sua e di quella dei presidenti delle associazioni culturali.
    Questo iperspazio temporale, questo livello di confine tra tempo e realtà, questo para-mondo sotto zero... ha davvero un che di poetico, e filosofico.
    Candy, oh candy! :tisupplico.gif:
  7. .
    brava Silma!
    Tanti auguri!
    E ora tutti al bar, che oggi è gratis ;)
  8. .
    bello Yle! L'idea, lo svolgimento, tutto.
    Da fiaba di Rodari.
    :ok.gif:

    (Diciamolo, tutto merito di quel genio che ha inventato l'incipit... :rotfl:)
  9. .
    un maggiolone, eh?
    Pensa se una casa automobilistica chiamasse un'auto "Tartaruga". Bella, con tutta la capotta che sembra un carapace.
    Figo! Solo che non la comprerebbe nessuno. :(
  10. .


    (specie se è una mini lepre con una tartaruga gigante) (foto mia. Scusate, non potevo chiederle di girarsi e sorridere...)
  11. .
    silma, fai morire dal ridere! :rotfl:
    cos'è? un bar di erboristeria?
    fammi un beverone energetico, con artiglio di drago, pelle di giralacco e estratto di pietra lunare.
    Una pozione polisucco, in pratica ;)
  12. .
    pensavo...
    forse abbiamo un po' sbagliato tutti a credere che il registro usato sia quello da oroscopo.
    Mi pare più un registro da "documentario degli animali".
    Ecco, secondo me se tu, autore, riuscissi a fare calcare l'ironia sulle caratteristiche zoomorfiche del toro, lasciando sempre sottinteso il paragone tra persona di quel segno e animale, ne verrebbe un gioiello.
    Sigla di quark, piero angela compreso ;)
  13. .
    CITAZIONE (Silma Kemi @ 19/7/2015, 09:25) 
    Tutto pensavo meno che fare la barista, senza togliere niente a chi pratica il mestiere...
    La farò a modo mio però, per cui il primo che si lamenta lo caccio fuori XD
    Assumo dei bei buttafuori come dico io :P

    Silma, io ti aiuto.
    ma no, cos'hai capito, mica a pulire!
    A fare la selezione dei buttafuori, intendo ;)
    Sotto, su, diamo il via alla sfilata di bicipiti!

    :ok.gif:
  14. .
    grande silma. Anche a me la parte della scollatura m'ha fatto venire il latte alle ginocchia. Eh sì che ne ho anche dalle parti della scollatura, di latte.
    Anch'io ho notato la descrizione pressoché identica delle stanze. Il racconto di borges parla della casa di asterione (che poi credo sia il palazzo di creta, l'ho wikipediato), e entrambi i racconti hanno quell'ambientazione.
  15. .
    CITAZIONE (Silma Kemi @ 15/7/2015, 12:06) 
    Mi tocca sfogarmi in questo bar, non c'è altro luogo adatto.
    Anche se non so cosa potrei bere per farmi calmare il nervoso che ho accumulato negli anni e, in ultimo, in questi giorni!
    Ero già abbastanza incazzata ieri per una notizia non buona ma il karma trova sempre il modo di farti sclerare di più!

    Stamattina vado per fare l'esame (dopo aver studiato fino all'una di stanotte e non aver dormito un cazzo ed essere andata di corsa), quando la prof annuncia che, siccome eravamo in molte, avrebbe fatto una parte in mattinata e l'altra nel pomeriggio alle 15, altrimenti venerdì mattina.
    Non vi dico l'incazzo che mi è salito.
    Sia con la prof, che poteva dirlo prima, sia con quelle stronzette di studentesse che non hanno un cazzo da fare tutto il giorno!
    Ho chiesto se qualche anima pia si scambiava con me stamattina perché dovevo andare a lavorare nel pomeriggio, oltre al fatto che non volevo fare avanti e indietro tra Sassuolo e Modena (la benzina non me la regalano!) e nemmeno potevo restare mezza giornata lì a perdere tempo visto che ho anche altre cose da fare a casa... come pulire una casa!!!
    Un cazzo di risposta di niente!
    Ste stronzette, nemmeno a guardarmi in faccia!
    Solo due erano nella mia stessa situazione e quindi, dispiaciute, si sono giustificate.
    Le altre (che di sicuro non avevano altro da fare oggi se non andare o a studiare o in piscina, tanto l'università la paga mamma e papà ed è già tanto se lavorano qualche ora qua e là!) continuavano a guardare a terra, non degnandomi di risposta!
    Le ho quasi mandate a cagare, loro e la prof, poi mi sono trattenuta, ma che fossi a dir poco incazzata l'hanno notato.
    Bella solidarietà, ho detto!
    Poi ho interrotto l'esame di una per confermare alla prof che, non avendo altra scelta, andrò venerdì mattina ma per prima!
    Dopo di che me ne sono andata, ma ho lanciato sguardi di fuoco alla classe, augurando mentalmente a tutte loro di essere bocciate per poi ritrovarsi, magari proprio venerdì mattina, in fila dietro di me!
    Che nervoso!
    Non potete capire.
    Venerdì, dopo il voto (che sarà un 18) alla prof gliene dico quattro, perché non ci si comporta così con le persone solo perché questa non poteva avvertire prima, o magari rimanere lì a pranzo e continuare gli esami!
    O ancora meglio, prenderne sotto due alla volta e ottimizzare i tempi!
    Che cazzo!
    L'università non è cambiata... ancora alcuni prof non hanno rispetto per gli studenti. E gli studenti ancora ti guardano male se non frequenti (perché lavori!!!!!!) e se non sei nel giro (sempre perché lavori) ti cagano zero.
    Mah... l'ho sempre detto che è un ambiente di fighetti del cazzo, non cambierà mai...

    1. respira

    2. hai ragione. Hai tirato delle perfette conclusioni.
    Però, se le/i compagne/i hanno una scusante perché giovani e ancora inesperti (non puoi fargliene una colpa se non sono in grado di mettersi nei tuoi panni. Pensa a me. Se facessi una colpa a chi non si mette nei miei panni non si salverebbe nessuno :rotfl:), la professoressa la scusante non ce l'ha.
    E io, fossi in te, andrei avanti. Sapeva di quante iscrizioni avrebbe avuto, no? Aveva il modo, tramite segreteria, di mandare almeno una mail (se non di telefonare o far telefonare) agli studenti o a una parte di essi per avvisare dello spostamento dell'esame, no? bene. io scriverei. Scrivi al direttore dell'ateneo, scrivi alla segreteria, scrivi su un giornalino, scrivi e appendi in bacheca, ma fatti valere.
    L'università non è cambiata. L'ho notato dai racconti che mi fanno i miei amici che ancora studiano. Robe da indignarsi. Robe da dover tornare apposta a Torino (90 chilometri) solo per farsi registrare un voto e poi arrivare e scoprire che bisogna andare un altro giorno. Ma dov'è il rispetto per gli altri? E non siamo nel 1960, siamo nell'epoca in cui si è raggiungibili persino al cesso. E per avere il rispetto bisogna farlo presente. Non ce n'è. Scrivi Silma.
    Lo sai fare molto bene, tra l'altro!
    :ok.gif:
73 replies since 2/5/2013
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