Eroe per caso

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    Dio della penna

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    Un sole tiepido ce la mette tutta per riscaldare i partecipanti all’assemblea sulla spinosa ‘Questione Ulisse’, molto dibattuta.
    I convenuti si dispongono in semicerchio di fronte al moderatore, dando le spalle alla costa rocciosa.
    Il mare, quieto, regala profumo e sottofondo musicale.

    Moderatore: Eccoci nuovamente riuniti. Già l’astro del cielo, da quando abbiamo iniziato i nostri incontri, si è ricoricato una volta nel letto che il montone con tutti e quattro i piedi copre e inforca.
    Vi invito a non sottovalutare nessun punto di vista. Guai se foste prevenuti. Allo stesso tempo vi esorto a non farvi trascinare dalle belle parole se non vi convincono pienamente.
    Sistematevi in due gruppi. I portavoce saranno chiamati Mercurio per il gruppo pro e Poseidone per l’altro della tesi opposta.
    Comincerà Poseidone.

    Poseidone, che già sa bene quel che ha da dire, ricevuto dal gruppo un cenno di esortazione, inizia il discorso:
    Comincerò proprio da quell’arte dell’eloquenza di cui il moderatore ha ricordato le insidie, quell’arte nella quale Ulisse non ebbe pari, che talvolta è utile solo a chi la pratica e spesso deleteria per chi l’ascolta e ne è affascinato.
    Ulisse seduceva con i suoi discorsi, mirando al favore delle folle, allo scintillio dell’armatura. Lui ha convinto l’esercito a mettere a morte Polissena. E raccontava false storie, si distaccava sempre dalla verità. Era un sonaglio petulante.
    Saper parlare, questa eccelsa qualità, deve essere usata nel modo giusto. Non è così, Mercurio?

    Mercurio: Ulisse dalla larghe spalle, pur non bello, affascinava proprio per il suo modo di parlare, una vera arte, convincente, risolutiva. Ulisse ha convinto l’esercito a non fuggire, quando le speranze di vittoria si erano spente. Le storie che raccontava, piuttosto che non vere, si potrebbero definire più propriamente fantasiose, ricche inventiva.
    Sapeva parlare con un’eloquenza simile alle nevi d’inverno, quando e come secondo lui era giusto. Ha cercato di convincere i Troiani a restituire Elena. Puoi negarlo?

    Poseidone: Non aveva alcuna pietà. Ha fatto gettare Astianatte da Neottolemo giù dalla torre superstite alla distruzione di Ilio e il figlio di Ettore e Andromaca non era di certo un guerriero, un ostacolo da eliminare. Cosa puoi dire in discolpa?

    Mercurio: Ulisse ha ritenuto necessario porre fine alla vita di Astianatte perché il figlio di Ettore e Andromaca avrebbe fatto risorgere la città e avrebbe fatto piangere molte madri. Non era forse meglio che piangesse una sola?

    Poseidone: Ma erano tanti i difetti di Ulisse, non rinunciava alla vendetta, non resisteva alle arti delle donne, che lo irretivano con facilità. Riteneva che tutto per lui fosse possibile. Ha voluto persino ascoltare il canto delle sirene.

    Mercurio: È stato sempre rispettoso degli dei, non ha mai voluto sfidarli, bensì mettere alla prova se stesso. Non ha toccato i buoi di Iperione e, ancora, prima di accettare le grazie di Circe ha preteso che fossero liberati i suoi compagni e ha seguito le indicazioni ricevute da Circe quando, finalmente lasciato libero di ripartire, ha scavato una fossa là, dove il Flegetonte e il Cocito confluiscono nell’Acheronte e, come lei gli aveva detto, ha fatto bere il sangue di un giovane ariete e di una pecora nera versato nella fossa a Tiresia, per primo, come Circe gli aveva raccomandato. Ha voluto ascoltare il canto delle sirene, sì, perché non rinunciava alle esperienze, ma si è fatto mettere la cera nelle orecchie, cercava gli aiuti e sapeva trovare quelli giusti.

    Poseidone: Era spinto dal suo orgoglio, non dal buon senso, come quando ha provocato Polifemo chiamandolo dalla nave, mettendo a rischio la vita di tutti.
    Ha sempre tramato inganni. La storia del cavallo, di cui tanto si è parlato e si parla, chiarisce bene che Ulisse è stato sempre pronto a vincere con sotterfugi, piuttosto che con il valore.
    Infatti si è dimostrato un codardo, non voleva partire per la guerra.
    Fino a fingersi folle si è spinto. Quando ha visto arrivare Palamede, che veniva a prenderlo per la guerra, Ulisse è corso in riva al mare, fingendo di voler seminare sale sulla sabbia, per sembrare pazzo, andando all’indietro, come i gamberi.
    Ma Palamede è stato più furbo di lui e gli ha messo per terra il figlioletto di Ulisse addormentato e Ulisse ha deviato l’aratro, per non passare sopra Telemaco. Altro che folle!

    Mercurio: Ulisse non ha mai avuto paura. Cercava di evitare ciò che è dannoso e deleterio. Quando parlò ai Troiani riuniti nelle loro piazza, per convincerli a restituire Elena al legittimo marito Menelao, ce l’aveva quasi fatta e la guerra non sarebbe scoppiata. Ma Menelao ha voluto intervenire, rovinando tutto con le sue parole, figlie dell’ira e dell’impazienza.
    Non sarebbe stato meglio evitare tanti lutti, tante rovine?
    Quando non c’era altro da fare, allora Ulisse non esitava a mettere a rischio la propria vita per la patria, per qualsiasi cosa a lui cara o sacra.
    Non ha forse affrontato Scilla per salvare i compagni? Circe gli aveva raccomandato di non combattere contro quel mostro.
    E poi, solo chi è stolto e insensato non ha mai paura. Riuscire a vincere la paura, questo è da grandi, ma non si è codardi se si vuol evitare ciò di cui si son sperimentate le atrocità.

    Poseidone: Non sempre è stato prudente, solo quando gli conveniva, per mascherare timori e incertezze. Consideriamo il suo comportamento nei riguardi di Polifemo.
    Non sarebbe stato conveniente tornare alle navi, dopo aver già preso molte pecore selvatiche e una buona scorta d’acqua?

    Mercurio: Ulisse ha mandato alcuni uomini in avanscoperta. Si lasciava prendere dalla voglia di esplorare, ma sono stati i suoi compagni ad attardarsi nell’antro di Polifemo, anche dopo aver visto le dimensioni di tutto quel che c’era nella caverna.
    Quando salpò da Troia e sbarcò nelle terra dei mangiatori di loto, Ulisse mise ai ferri i compagni che avevano mangiato i frutti terribili che facevano perdere il ricordo della terra natale. Lui resistette.

    Poseidone: Con i compagni è stato molto brutale allora e tale si è mostrato in varie situazioni. Anche con i Ciconi lo è stato. Ha fatto saccheggiare tutto e ha risparmiato la vita solo a Marone, sacerdote di Apollo. Gli son riuscite utili le giare di vino dolce che ne ricevette in dono. Non ha affrontato subito il ciclope, quando questi ha battuto i suoi uomini contro le pareti rocciose, sporcandole di sangue e cervello. Ulisse ha preferito farlo ubriacare e accecarlo nel sonno.

    Mercurio: Proprio vero. Lui sapeva trovare le soluzioni anche in situazioni disperate. Si vede lì la genialità. Una cosa grandissima in una cosa piccolissima quale il corpo umano; questa è un’ ottima mente. Se non avesse resistito, agendo d’impulso, sarebbero morti tutti.

    Poseidone: Teneva una cosa nascosta e un’altra ne diceva, secondo la convenienza. L’ira era di casa nel suo cuore.
    Non sempre faceva il giusto. Un ideatore di crimini, scellerato e istigatore di scelleratezze, questo è stato. Da lui è partita l’idea di far prendere a calci e pugni Sinone, per far credere ai Troiani di volersi vendicare, per vincere la loro diffidenza e far portar dentro il cavallo dell’inganno.

    Mercurio: Ulisse non voleva la guerra. A chi è costretto a combattere si può forse rimproverare di voler vincere e cercare l’idea giusta per riuscirci? Meglio essere creduloni, meglio essere tanto semplici, quale si è dimostrato Polifemo?
    Ulisse fu un grande tra gli uomini, ma era un uomo, con le debolezze del genere umano. Si può sbagliare senza accorgersene, però se si riesce a riconoscere un proprio errore, anche se non in tempo, in futuro si sarà migliori. È forse meglio non fare nulla che non sia sicuro?
    Aveva le sue debolezze, ma cercava di vincerle; in ogni caso le riconosceva.
    Anche per questo era alla ricerca di cose nuove; voleva esplorare, tutto, anche l’ignoto. Conoscendo il mondo, si conosce se stessi.

    Poseidone: Ricercava la gloria, mettendola al di sopra di tutto. Non si fermava mai per essa. Chi sarebbe ripartito dopo essere mancato da casa per due decenni?

    Mercurio: Era scritto nel suo destino di dover ripartire, di raggiungere una terra lontana e far germogliare un bastone.
    Ma, se riflettete, può fermarsi la conoscenza, senza che più si progredisca, solo per evitare guai?
    Ulisse voleva elevarsi attraverso l’esperienza del mondo e di se stesso e per tale fine era sempre pronto ad affilare le lance e ad affrontare i colpi del destino.
    La maggioranza delle persone trova il coraggio di lottare per difendere quel che già ha, ma in pochi sono disposti a mettere repentaglio qualcosa e tanto meno la vita per quel che non conoscono, con pericoli tanto più grandi in quanto sconosciuti.
    E voi, tutti voi, non invidiate l’uomo Ulisse e non vorreste, in fondo, uscire dalla vostra piatta vita di pecore e montoni e offrirvi agli spruzzi dei mari che Ulisse ha solcato?

    Il sole era ormai vicino all’orizzonte.

    Moderatore: Per oggi dobbiamo fermarci. Ora ho il diritto e il dovere di esprimere la mia opinione e voglio ricordarvi che a Ulisse è stata offerta l’immortalità e lui ha rinunciato a diventare immortale. Ha scelto di invecchiare accanto ai suoi cari.
    Riflettete su Ulisse uomo, non sul genere umano, che non possiamo appieno capire.
    Ripensate a tutte quelle storie su di lui che abbiamo ascoltato, che ci sono state tramandate.
    Solo così potrete decidere se il nostro avo abbia fatto bene a non tradire Ulisse quando lui gli si è attaccato al ventre per uscire dall’antro odoroso di lauro. Merita il nostro ariete il riconoscimento di eroe?
    Il nostro antenato ha salvato una vita e una vita ha sempre il suo valore, anche quella degli uomini, che, pur gonfi di sé, anch’essi soggiacciono alle leggi della natura.
    Il prossimo incontro sarà decisivo per la decisione. Per oggi è ora di tornare alle stalle. Il nostro pastore sta per svegliarsi.

    Gli astanti, che durante i discorsi erano rimasti fermi ai loro posti, muovendo soltanto il capo in giù o in su, si andarono compattando, fondendo i due gruppi in un solo gregge.
    Il dio del mare non aveva dimenticato quel che era stato fatto a suo figlio e rumoreggiava, ma senza molta convinzione.
     
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  2. LEG
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    Primo racconto che leggo, molto interessante. Lì per lì non ho capito il motivo per cui hai affiancato il nome al discorso, poi ho rivalutato la tua idea trovandola utilissima! Mi sarei persa senza punti di riferimento. Ecco, forsennato i botta e risposta erano un po' troppi....gradevole la spolveta delle avventure di Ulisse, ma ripeto: un po' linghetto. Tema preso di striscio. Comunque una buona prova, bravo/a
     
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    Faticosissimo.
    La mia idea di racconto breve è ben diversa.
     
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    Purtroppo devo convenire che il racconto è davvero molto faticoso. L'hai voluto rendere una pièce, con tutti i limiti che si può averne a leggerlo più che a vederlo.
    Alla fatica nella lettura si aggiunge l'aver trattato il tema in maniera così tanto marginale da considerarlo davvero tirato per le orecchie.
    Un'occasione fallita, secondo me.
    Alla prossima.
     
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    Carino. Mi è piaciuta l’idea di immaginare un convegno di arieti che celebrano una sorta di processo all’eroe. Se solo avessi dato al racconto una veste – come dire – più letteraria, sarebbe stato eccellente. In effetti il dialogo tra Mercurio e Poseidone – che pure ho apprezzato – si fa talora un po’ monotono. Lo avrei spezzato con altri interventi, belati di approvazione, segni di dissenso. Insomma bisognava vivacizzare un poco il dialogo.
     
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  6. ASTARTE
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    Ritengo che questo racconto, metafora dell'agire, meriti una cornata in avanti per quello che dice e per come lo dice.
     
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  7. Lupoalfa
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    Come Tommasino, anch'io ho un'idea diversa di un racconto breve. Anch'io ho faticato ad arrivare alla fine di questo improbabile dibattito. Non ci ho letto nulla di nuovo di quanto già letto e riletto fin dai lontani tempi della scuola.
    L'unica novità è Mercurio: perché un dio mostra tutto questo interesse per Ulisse?
    Poseidone si può anche capire, visto quello che Ulisse aveva combinato a Polifemo, ma Mercurio?
     
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    Lupo, Mercurio e Poseidone sono due arieti! Almeno, io ho capito così.
     
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    l'idea in sè non è per niente male, ma la stesura ha reso il tutto piuttosto pesante
    almeno per me
    stendere su carta un dibattito di questo tipo non credo sia semplice e il rischio era proprio quello di rallentare il ritmo, come mi pare accada.
    peccato, poteva uscirne qualcosa di magico

    :ok.gif:
     
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    sì, allerim ci ha preso.
    Ma se fossero stati proprio due arieti tra quelli che hanno portato ulisse e i suoi sotto la loro pancia?
    Sarebbe stato forse meno teorico e più avvincente. E l'aggancio sarebbe stato geniale!
    Lo è già, di fatto, ma è poco approfondito. C'è solo quell'accenno all'avo...
    per me comunque avresti dovuto farlo più corto e più curato (ci sono alcuni refusi e alcune ripetizioni, autore caro)
    Ottimo potenziale, in ogni caso. E ottima idea!
    :ok.gif:

    Edited by ti-s - 11/2/2015, 11:18
     
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    Sì. l'idea è ottima.
    Lo dico da appassionata del genere.
    Mi piace leggere un racconto espresso come se fosse una sceneggiatura teatrale, le trovo movimentate, vivaci.
    Ma in questo caso, nonostante l'assetto sembri essere questo, mi sembra un po' lento.
    Anzitutto, incontro un resoconto, pur reso in modo originale, della storia di Ulisse. Un'analisi ragionata, ma scolastica. Non c'è una visione diversa delle storie di Ulisse, anche se forse il dibattito si proponeva proprio questo.
    Non so se riesco a rendere l'idea: per tutto il racconto mi aspettavo che sortisse qualcosa che facesse dire: questo non l'avevo mai considerato, questa è nuova...
    E poi, devo essere sincera, non ho capito nemmeno io il collegamento tra la riunione di arieti e Ulisse.
    Immagino mi sfugga qualcosa, ma finora nessuno mi ha confortata con una spiegazione.
    Mi spiace non poter essere entusiasta come avrei voluto e non poter essere utile col mio commento, perché all'inizio ero davvero fiduciosa.
    Spero di ricredermi coi commenti successivi: spero che qualcuno mi illumini, Autore...
     
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    Penna furiosa

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    Landia, forse ti aiuta rileggere questo brano:
    "Solo così potrete decidere se il nostro avo abbia fatto bene a non tradire Ulisse quando lui gli si è attaccato al ventre per uscire dall’antro odoroso di lauro. Merita il nostro ariete il riconoscimento di eroe?
    Il nostro antenato ha salvato una vita e una vita ha sempre il suo valore, anche quella degli uomini, che, pur gonfi di sé, anch’essi soggiacciono alle leggi della natura."
    Il prossimo incontro sarà decisivo per la decisione. Per oggi è ora di tornare alle stalle. Il nostro pastore sta per svegliarsi.
     
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    CITAZIONE (allerim 4 @ 14/2/2015, 18:13) 
    Landia, forse ti aiuta rileggere questo brano:
    "Solo così potrete decidere se il nostro avo abbia fatto bene a non tradire Ulisse quando lui gli si è attaccato al ventre per uscire dall’antro odoroso di lauro. Merita il nostro ariete il riconoscimento di eroe?
    Il nostro antenato ha salvato una vita e una vita ha sempre il suo valore, anche quella degli uomini, che, pur gonfi di sé, anch’essi soggiacciono alle leggi della natura."
    Il prossimo incontro sarà decisivo per la decisione. Per oggi è ora di tornare alle stalle. Il nostro pastore sta per svegliarsi.

    :ok.gif:
    E non potevate dirmelo prima di farmi fare una figuraccia? :rotfl:
    E sì che l'ho anche riletto... e ho letto i commenti.
    Grazie allerim, collegamento effettuato, in tutti i sensi.
    A volte una frase che sfugge fa cambiare il senso a tutto il racconto.
    Chiedo scusa all'Autore, mi cospargo il capo i cenere e prometto maggiore attenzione.
     
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    Commento da esterno, in quanto non ho partecipato e, di conseguenza, il mio giudizio è irrilevante.
    L'ho trovato diverso dall'ordinario, e questo è già un punto a favore. Per il resto, concordo con gli altri: un po' pesantino. Davvero un peccato, perché scrivi dannatamente bene. Anzi, credo di invidiare le tue doti di scrittura, Autor. Dialogo però troppo lungo da reggere fino alla fine. Ma è stato proprio il finale rivelatore a farmi apprezzare di più l'intera sequenza. L'idea tutto sommato è ottima, e presentata in maniera diversa avrebbe potuto fare davvero centro.
     
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    CITAZIONE (Il Sognatore Pazzo @ 15/2/2015, 01:31) 
    Commento da esterno, in quanto non ho partecipato e, di conseguenza, il mio giudizio è irrilevante.

    L'Autore mi perdonerà l'OT: il tuo giudizio è tutt'altro che irrilevante! Anzi, è encomiabile, visto che non hai partecipato al concorso ma ci supporti lo stesso col tuo interessante punto di vista. Spero li commenterai tutti, e che voterai pure! La famiglia spsiana te ne sarà grata :)
     
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24 replies since 31/1/2015, 18:14   292 views
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