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.Racconto che gioca visivamente con la pagina, con la fantasia, con il lettore. In certi momenti lo accetti, in altri fai più fatica. Come tutti i giochi, credo. A me, al solito, manca un po' la ricompensa emotiva, quelle piccole cose di cui sono fatte le storie che ti restano davvero attaccate. La bravura non si discute. Ma ho bisogno di emozioni. Anche applicate a una scrittura meno pirotecnica, non importa. Ma ho bisogno di emozioni. 
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Ciao Autore.
Adoro il tuo stile e la fantasia sfrenata che ti contraddistingue. Vefi sempre tutto da un'angolazione che sfugge ai comuni mortali. Questa volta ho fatto fatica a seguire il tuo scritto per via delle ripetizioni continue. Ti piace giocare e hai gli strumenti per farlo al meglio. Fantasy sono solo le ultime righe e non so se sono sufficienti per identificarlo come appartenente al genere, ma ancora una volta ci hai regalato una lettura incredibile e un approccio diverso sul modo di scrivere storia. Bravo.. -
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Per una volta mi gusto il fatto di arrivare quasi per ultimo, dove tanto è già stato detto e discusso.
Impossibile commentare in modo convenzionale un racconto decisamente innovativo come questo.
Ma poi è ancora più difficile il commento da parte mia per la contrapposizione di emozioni che mi suscita, e rischio di scrivere antinomie una dietro l'altra; ad esempio, già dal titolo mi sono sentito catturato dalla trama e dai personaggi, ma in realtà la trama gira su se stessa per tutto il racconto e di caratterizzazione dei personaggi praticamente non c'è che l'ombra, per restare in tema.
La scrittura è pulita e formalmente corretta, ma chi se ne frega quando i refusi e gli errori di punteggiatura fanno parte dello stile dell'Autore?
Il racconto parte fantasy, con una terra immaginaria abitata da gente mai nata e un drago a far la guardia, ma di sicuro non finisce fantasy; anzi, finisce proprio malamente, con quel richiamo terribile a Tolkien.
Poi, in un concorso anonimo, non si può proprio vedere una sfilza di commenti in cui tutti dicono di averti riconosciuto e parlano direttamente con te.
Per tutti questi motivi, molto sinteticamente toccati, per me questo racconto non può annoverarsi tra i migliori di Ink.
Restiamo a livelli altissimi di originalità e genialità; ma non sono del tutto sicuro che il racconto debba trovare spazio all'interno dell'Antologia di Ink.. -
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Sono seriamente preoccupato! Ho capito subito dove andavi a parare e come lo volevi fare. Ti sei divertito e già solo per questo hai tutta la mia stima. Ca...spita il buio pesto mi ha costretto a uno sforzo di immaginazione notevole.
Un racconto ginecologico in stile fantasy/surreale. Credo tu non voglia vincere, non faresti molta fatica se lo volessi, ma provocare,chi legge ma soprattutto chi scrive, a tirar fuori le oo.
Complimenti. Non ti voterò, perchè non vuoi, o almeno così mi è sembrato.. -
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Polvere. E' quella che di te vedo, eppure ero convinta di stare alla guida di una buona macchina, questo fino allo start. Forse ti capirò durante il percorso oppure me ne fregherò per non averlo saputo fare. Complimenti, visto che sei piaciuto a tanti. . -
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Ciao Aut-
Eco è femminile. Il protagonista dovrebbe chiamarsi Erp Ovitavres.
Il tuo lavoro avrebbe fatto faville nello step umoristico. Qui è proprio fuori genere, mi dispiace
Le ripetizioni sono godibili ma fuori luogo in questo step. Se non fosse finito tutto con la nascita, sarebbe potuto eventualmente essere considerato una parodia del genere e quindi, tutto sommato, un fantasy. Anche se... Aldo, Giovanni e Giacomo insegnano che "io sono Cmer, figlio di Ptor" è il minimo sindacale ("io sono, figlio di, della stirpe" mi lascia insoddisfatto). Ma tu hai ancora molto da insegnarmi, perché io non ho ancora imparato.
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La genialità non può stancare, la genialità non stanca mai.
Autore ruvido e profumato.. -
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Autore e racconto ironico e dissacrante, che prende in giro tutto e tutti: il genere, la punteggiatura e le regole, i lettori, i commentatori.
Non riesce a prendere sul serio nemmeno se stesso: appena si addentra in territori più poetici come le considerazioni sulle sfumature, deve spezzare l'incantesimo con passaggio dissacratorio. Il tutto con una tecnica unica ed eccellente.
A me piace, ma capisco bene che possa risultare indisponente.
A me piace.. -
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uhm...
mi spiace doverlo affermare, ma per me non ci siamo proprio
di fantasy non c'è nulla se non la partenza
poi scompare
buona l'idea di giocare coi nomi, questo sì, però non è sufficiente per alzare il livello della storia
la fantasia c'è, la storia pure, ma sono mal strutturate ed esposte (secondo me, sempre)
come ha detto qualcuno, non è lo step ideale per una storia di questo genere
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Personalmente mi è piaciuto. Rientra nei miei gusti. Divertente e originale. Perplesso sul finale. Il riferimento a Tolkien mi pare un po' una forzatura mirata ad accontentare o forse scontentare chi legge. Era necessaria? Per il resto a gusto mio non lo trovo così fuori dal genere... un fantasy un po' sui generis... Si tratta un po' del come uno lo affronta e lo legge... In alcuni punti l'eccesso di ripetizioni rischia di rompere il ritmo anziché segnarlo... . -
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Riporto qui quanto scritto nello spazio del IL COLLEZIONISTA DI INTENTI in relazione alle critiche e a come e a chi queste critiche le fa... Una serie di botta e risposta aperto da Tommasino... Sono entrato nel merito giusto perché ho trovato poco corretti alcuni commenti lasciati al mio racconto. Ecco quello che ho scritto.
Scusate se entro nella "polemica", cosa che mi pesa assai, visto che ho sempre cercato di astenermene, ma questo è il commento che Allerim ha scritto sul mio racconto:CITAZIONEL’idea della città concepita come buco nero non mi dispiace, ma non riesco a leggere senza sbadigliare di fronte a tante ripetizioni di concetti e perfino di vocali o parti di parole. Qualcuno apprezza, io purtroppo trovo banale e per niente accattivante questo piccolo espediente come l’ironia affidata a una monotonia ripetitiva (si va beh… )
In conclusione mi sembra un racconto bizzarro, poco chiaro nei contenuti e poco fantasy. Nello stile ravviso la velleitaria ricerca di originalità a tutti i costi. Niente di geniale, a mio parere. Secondo me, eccesso e stravaganza non pagano. Mi scuso per la franchezza, dopo tutto l’autore può considerarsi soddisfatto per altri commenti ricevuti.
Io, sinceramente, questa non la chiamo schiettezza. Parlare di velleitaria ricerca di originalità a tutti i costi ed eccesso di stravaganza, al di là degli sbadigli, che ci possono anche stare, mi sembra più in attacco a chi scrive che una critica al racconto. E io trovo poco corretto attaccare gli autori. Certo, quando scrivo cerco l'originalità, perché è ciò che cerco anche quando leggo, ma non è a tutti i costi. Quando scrivo lo faccio perché mi diverto, e quando ho scritto IRENICH UB mi sono divertito un mondo. Punto. Non mi sembra giusto criticare quello che si pensa essere lo scopo, o il secondo fine, di chi scrive. Già che ci sono, sempre in campo di giudizi, anche da parte di Foglia nel Vento trovo non ci sia stata correttezza. Come si fa a dire che:CITAZIONECon altrettanta sincerità, confesso che mi trovo impossibilitata a lasciare un commento sull'appartenenza al genere e sulla validità della storia: l'ho iniziata ma non finita, non ce l'ho fatta. Exuse moi.
Se non sbaglio il regolamento richiede una lettura completa degli scritti, anche i più orribili, per poter dare un giudizio completo. Anche qui ho molto da ridire. Scusatemi per il piccolo sfogo... ma non è per le critiche. Di critiche il mio racconto in questo STEP ne ha ricevute tante e le ho tutte accettate con serenità e anche simpatia. Ho ringraziato personalmente Vivonic per quanto scritto sul mio finale che effettivamente fa cagare. Non sono le critiche che infastidiscono, ma infastidisce quando nelle parole di chi critica si intravede un certo livore.
Ultimo commento discutibile da parte di Triss:CITAZIONEPolvere. E' quella che di te vedo
Io qui ci sono per divertirmi... e giuro mi sto divertendo. Una cosa è la schiettezza in relazione al racconto, lo stile, l'appartenenza allo STEP, una cosa è la critica diretta all'autore. Riporterò questo mio commento anche nella sezione del mio racconto, che forse è il posto più appropriato.
Scusatemi tutti, ma avevo proprio bisogno di svuotarmi. Mi auguro di non avere offeso nessuno. Nel caso non era assolutamente mia intenzione.
Ora vado, che sono impegnato con una sparatoria davanti al Saloon...!!!
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Posso essere sincera? Anche io avevo trovato questo commento eccessivo: anche andando al di là di quanto viene detto (ognuno ha le sue opinioni), è proprio il tono complessivo che fa rimanere davvero male, con il sentimento di essere proprio stati un po' calpestati. Poi, non era il mio racconto, io non ero l'autore... Forse, come è già successo per altri commenti in altri racconti (non da parte mia), avrei richiesto l'intervento degli amministratori e dei moderatori. Ok per la schiettezza, però qui, boh...
Invece, dalcapa, io avevo interpretato in un altro modo il commento di triss, pensa che avevo pensato ad un elogio nei tuoi confronti: lei dice di avere pensato di essere alla guida di una buona macchina, quindi di andare forte, poi però della macchina guidata da te vede solo la polvere che lasci, perché vai più veloce e la superi, allontanandoti veloce. Insomma, avevo pensato a un complimento.... -
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Scusate, ho visto adesso che la cosa era proseguita in un'altra discussione e che Ecly era già intervenuto, dicendo appunto di ricordarsi che esistono i moderatori proprio per questi casi. . -
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Chiamata in causa, rispondo, analizzando quel che ho scritto.
“L’idea della città concepita come buco nero… “= L’idea del racconto mi piace.
Non mi piacciono (ovviamente nel racconto) le ripetizioni di concetti, parole, parti di parole etc
“mi sembra un racconto bizzarro…” Non ho detto l’autore è bizzarro. (Anche tu quando dici “c’è troppo filosofeggiare… dialoghi pomposi etc “ mica vuoi dire che l’autore è pomposo e filosofeggia, ma che nel testo ravvisi una tendenza speculativa, discussioni esistenziali che ti annoiano)
“ravviso una velleitaria ricerca di originalità a tutti i costi” = Nel testo, nello stile del racconto. In questo racconto. Magari troverò originalissimo un altro tuo racconto. Non questo. Non sto dicendo l’autore è un velleitario e uno stravagante, ti pare?
Spero ti sia convinto e si sia convinta anche Arianna. Mi spiace che tu abbia scritto: “ … mi sembra più un attacco a chi scrive che una critica al racconto…”
Appunto: “mi sembra”, dici, e ti sei sbagliato. Perché poi attaccarti? Ti conosco così poco, non ne avrei motivo davvero.
Colgo l’occasione per aggiungere un’altra personalissima e opinabile considerazione: dici che preferisci uno stile asciutto e immediato. E secondo te, con tutte le ripetizioni, gli a capo e le parole spezzate su più righe ”Irenic Ub” sarebbe un esempio di stile asciutto e immediato?
Spero di non averti irritato, fidando sul tuo senso dell’humor. In caso contrario ti chiedo umilmente scusa.
Alla prossima!. -
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Ciao Lycia, mi sposto nello spazio del mio racconto perché mi spiaceva continuare a occupare quello di Allerim per la nostra discussione.
Non ti preoccupare, non volevo dire che sei una che stronca, anzi, tutt'altro, direi che in SPS sei una delle partecipanti più dolci e equilibrate, (slap). Volevo solo dire che sono contentissimo che dopo tanti racconti in cui giustamente esprimevi le tue perplessità riguardo lo stile e i contenuti, stavolta sono riuscito a conquistarti, e ne sono davvero orgoglioso e felice. Ora mi manca di conquistare Asbottino!!! Ma lì è proprio dura... questione di emozioni!!!
Abbraccio
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IRENÌHC UB |
