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.Bella fantasia, ricca e piacevole.
Forse ci sono un po' troppi aggettivi è vero, però alla fine non stancano.
Credo di aver colto l'allegoria, e purtroppo non riesco a capirne tutte le sfaccettature e ad apprezzarla fino in fondo (e questo mi dispiace doppiamente).
Comunque per me è fantasy.
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Mmm...
Chissà se sono l'unica ad aver avuto un deja vu nel leggere questo brano...
Pomposo all'inizio,
ironico nel mezzo,
sottile nel finale.
Forse è anche un fantasy, forse è un'altra cosa.... -
.Mmm...
Chissà se sono l'unica ad aver avuto un deja vu nel leggere questo brano...
Pomposo all'inizio,
ironico nel mezzo,
sottile nel finale.
Forse è anche un fantasy, forse è un'altra cosa...
No, non sei l'unica.. -
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Purtroppo stavolta pare che io sia parte della maggioranza: non mi convince.
Tolta l'ottima scrittura che ci trova davvero tutti d'accordo, è un resoconto senza dinamicità alcuna, che è invece il bello del fantasy. Credo sia questo il motivo per cui molti parlano di fiaba, ovvero che è tutto così raccontato che ho visto mia nonna seduta accanto a me mentre leggevo. Questo non è necessariamente né un difetto né un complimento, ma di sicuro non rende onore al genere dello step.
Una trama abbastanza statica che gira su se stessa non migliora la situazione.
Mi dispiace, però, perché hai scelto un tema che fondamentalmente è molto nelle mie corde, e io amo leggere storie del genere.
Però ti dirò un'altra cosa, che mi disse anni fa la nostra utente più famosa che spero tu conosca (O'Hara): se manca l'antagonista, non stai scrivendo un racconto. L'antagonista deve avere lo stesso spazio, la stessa caratterizzazione del protagonista; altrimenti non c'è azione e si finisce per leggere una pagina di diario.
Io questo insegnamento lo porto sempre nel cuore; e forse è la cosa più utile che io possa dirti, rispetto a questo racconto.
Per me resta un racconto discreto, nonostante i problemi evidenziati.. -
ZEUSI .
User deleted
Racconto stilisticamente notevole e ben orchestrato. A tratti presenta toni epici. I personaggi sono tratti dal mondo fiabesco, ma credo che come "La storia infinita" appartenga di diritto al genere fantasy. Bravo autore! . -
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Scrittura delicata, elegante, ricca ma non ridondante, e quello che all'inizio sembra appesantire la narrazione con il tempo diventa una sorta di musica che accompagna la lettura fino in fondo, senza mai stancare. "Conobbe l’improvvisa solitudine di chi si sente solo in mezzo alla folla, perché la folla in quanto tale non si sofferma mai sull’esigenza del singolo, ma lo ingloba in sé nel suo fluire inarrestabile. Si rese conto che la gente seduta sul prato del suo palazzo era in realtà distante mille miglia da lei e dalla sua paura, impossibilitati a vederla perché per loro non esisteva. Non era mai esistita." Molto toccante. . -
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Storis intensa e importante... Ma malgrado questo, pur piacendomi, non mi ha entusiasmato. Si tratta forse della scelta stilistica. Scritto bene non ha però variazioni di ritmo. Il racconto risulta così un po' piatto e il messaggio, bellissimo, mi ha colpito più sul piano del concetto che delle emozioni. . -
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Giuro che non avevo capito.
Io avevo notato un'affinità con I doni di Armonia e ho pensato che l'avessi notata anche tu e ti riferissi a quello. Invece era altro.
Mi dispiace di non aver riconosciuto le mie bimbe nei folletti.
Dal punto di vista puramente narrativo, questo racconto non avrebbe mai potuto vincere. Non funziona al di fuori di chi c'era. Se poi chi c'era non ci arriva...
Grazie mille per l'omaggio.. -
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Ma dai, Achille! Non ci credo che non avessi capito! Io sono qui che fremo da tre settimane, per poterne parlare.
Prima le cose serie, ma forse queste caipi non ha voglia di dirle. Veramente eri così triste, quando siamo venuti, oppure questo è solo un elemento narrativo? Perché, sinceramente, io non me ne sono accorta, anzi, sembrava tutto il contrario. Tutta questa stanchezza per una vita che non si sente propria non sembra appartenerti, guardandoti dal di fuori: il posto in cui vivi, un lavoro da artista che corrisponde a ciò che ti piace fare, una bella famiglia... Però il racconto trasmette in modo troppo vivo e sincero un senso di isolamento esistenziale, di solitudine interiore, per non essere realmente provato.
Per questo ho provato molto dispiacere, leggendo il racconto.
Poi la parte divertente. Dunque, io ho riconosciuto di sicuro gli Spiriti dei boschi (le bimbe di Achille), le Maghe del nord e del sud (Marina e Franca), i folletti (vivonic e Pier), il Gigante e la fatina dai capelli rossi (Ecly e Sara). Poi non sono sicura degli altri: i Mercanti coi doni immagino siano Stefia e suo marito, mentre sono rimasta incerta per il Capitano e i signori del lago (immagino mangal e dalcapa, ma non so chi è l'uno e chi è l'altro).
A questo punto mi sono chiesta: e io? Visto che ero arrivata con i Folletti... Invece no. Se ho capito bene, sono la Sibilla. E ho trovato insieme strano e divertente che tu mi abbia battezzata così: Per questo era temuta, perché volente o no lei era sempre costretta a dire la verità. Prima cosa strana, per un periodo, da adolescente, fui soprannominata "Siby", a scuola, diminutivo di Sibilla (era il mio periodo da magia adolescenziale, leggevo la mano...). Seconda cosa: appena arrivata, Franca mi guarda e mi fa "Sei tu Arianna? La maestrina dalla penna rossa? Ti facevo diversa, più..." e qui non ricordo bene che aggettivo abbia usato, ma intendeva qualcosa che mi faceva apparire un po' come un bau-bau, mentre chi mi vede e mi conosce sa bene che faccio davvero poca paura. Terza cosa: mi interessa cosa hai colto di me, "volente o nolente, era sempre costretta a dire la verità"... Poi, se mi vorrai spiegare meglio...
Spero che il finale sia vero, che il nostro incontro ti sia stato utile.
Grazie per l'omaggio a tutti noi.. -
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Ah, Ah Ragazzi!!!
Scusate se posso aver infastidito qualcuno con il mio pezzo, era solo un altro omaggio ai miei fantasyosi amici di SPS!
Essendo poco amante del genere ho voluto scrivere "un'altra cosa"...
E' venuto fuori un racconto un po' così, ma va bene lo stesso!
Innanzi tutto voglio rassicurare Arianna: mi piacciono le atmosfere un po' dark, fosche e tenebrose e le ho caricate tutte sulla Regina, tanto non si sarebbe risentita...
Logicamente i personaggi del racconto non siete voi, o almeno sono una briciola di quello che siete o di quello che avete lasciato qui (e spero sia arrivato il messaggio che sono tutti personaggi positivi!!!).
Diciamo allora che mi sono un po' ispirata a voi...
E mi scuso ancora se qualcuno si sia sentito infastidito, ma spero di no!
Allora, nel mio cervellino i Mercanti sono stati ispirati da Stefia,
gli Spiriti dei Boschi da Dalcapa,
i Signori del lago da Mangal,
il Gigante da Ecly,
le Maghe da Triss e Maripao,
il Capitano da Achillu,
i Folletti da Vivonic e Parnassius,
e la Sibilla Arianna.
Strana la coincidenza che mi ha portato a darti lo stesso soprannome che avevi da ragazza, non trovi? Forse è per la tua aria seria e indagatrice, forse per il tuo sguardo attento sulle cose e sulle persone... o forse perché trovo semplicemente giusto e azzeccato la maggior parte delle cose che dici, sia nei racconti che nei commenti che puntualmente e con attenzione elargisci a tutti noi, grazie!
Dall'elenco ho volutamente tolto figli e accompagnatori, altrimenti diventavano troppi personaggi.
Meno male che era un fantasy, perché se fosse stato lo step horror... ma non ci pensiamo, và!. -
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Caipi, come ho scritto, mi dispiace doppiamente non aver potuto apprezzare tutte le sfumature delle allegorie, primo perché non ero lì, poi nel tuo racconto.
Fantastica l'idea!
E bei personaggi, come nella realtà credo.. -
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I riferimenti mi erano sfuggiti totalmente. Ma rispetto ad altri racconti omaggio qui è solo un livello di lettura in più, che aggiunge qualcosa ma non limita chi non c’era o chi non conosce sps. Ribadisco che il racconto mi è piaciuto molto, a iniziare proprio dalla scelta stilistica e dal suo ritmo, che forse non ha variazioni, ma che è talmente ben delineato e sostenuto fino alla fine da non lasciare scampo. Bravissima! . -
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Ecco... Nemmeno avevo capito chi ero... Sono da rinchiudere alla neuro e buttare la chiave
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Ah,ah, Achillu, mi sa che sei in buona compagnia!
Penso che nel racconto non si sia riconosciuto quasi nessuno!
Un grazie particolare a Allerim per il suo prezioso commento: graziegraziegrazie, cercherò di farne tesoro!
Grazie anche ad Asbottino: mi piace molto il tuo stile onirico e surreale, e ricevere apprezzamenti da parte tua per me vale doppio!
Grazie a Buc per essersi emozionata davanti alla mia Regina triste e ai suoi strani commensali.
E grazie a Tommasino per il suo abbraccio: erano sei INK che lo rincorrevo!. -
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Beh, una delle poche Spiessine che non è venuta a renderti omaggio, ha goduto ogni risvolto del tuo splendido racconto. Ancora brava.🏵🏵🏵 .
Il convivio |
