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Penna suprema
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Troppo rigore nel racconto e troppo incenso nei commenti, mi piace sempre meno. Ma ci tornerò sopra, non voglio tirare il sasso e nascondere la mano. Basta una notte a farmi cambiare idea. Mio racconto vincitore.
Edited by tommasino2 - 2/2/2019, 09:49
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L’aggiunta di qualche virgola migliorerebbe la sintassi. Mi lascia un po’ perplessa questo padre che parla a una figlia ventunenne come se fosse una donna matura con ormai un percorso di vita alle spalle. A ventun anni uno è appena uscito dall’adolescenza, l’età dell’instabilità per eccellenza. Faccio fatica a usare la parola incoerenza per la vita di Olivia dai quindici ai ventun anni, parlerei di indecisione adolescenziale. A ventun anni uno inizia a pensare alla sua vita futura. Infatti, a ventun anni Olivia incontra Dino e si stabilizza. Pensandoci adesso, probabilmente questo racconto è proprio la rappresentazione mentale di una parte del percorso di vita dell’autore e i due protagonisti sono la visualizzazione di sue funzioni psichiche. Riporto una citazione che ho già usato in un altro commento, presa da “Donne che corrono coi lupi”, di Clarissa Pinkola Estes: “Credo tuttavia che il concetto maschile di animo abbia notevole rilevanza. Esiste una correlazione tremenda fra le donne che hanno paura di creare, di manifestare le loro idee al mondo o lo fanno in modo irrispettoso o rischioso e le loro immagini oniriche di uomini feriti o che feriscono. Per contro, nei sogni delle donne forti nel manifestarsi all’esterno, spesso appare in varie guise una figura maschile forte”. Sinceramente, l’ho trovato un po’ pesante da leggere.
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Vero, una vita sola non basta. Che bello anche questo racconto! Come in un fotogramma mi hai fatto ripercorre la vita di Olivia. Ragazzina viziata, forse, sicuramente incostante e insoddisfatta. Poi arriva l'amore, quello vero…e la sua vita cambia.
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Gran bella storia! Mi sono piaciuti molto sia la figura di Olivia sia quella del padre (non deve essere stato facile interagire con una figlia così…). Il pizzico di fantastico inserito nel testo (lei che fa bene qualsiasi cosa inizi) regala alla storia una sfumatura di magia che me la fa piacere ancora di più. Quello che invece mi lascia un pò insoddisfatta è il come Dino riesca ad equilibrare Olivia: diciamo che è la persona giusta capitata al momento giusto… Forse a questo lato della storia non si è dato lo spazio che meritava.
P.S.: molto bello il titolo!
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Scrivano supremo
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Ciao Aut-.
Sono un po' perplesso sulle conclusioni fatte dal narratore. In fondo bastava che Dino fosse in tutte le vite di Olivia. La quale Olivia era troppo perfetta per essere vera: ha vinto tutto, ha avuto successo in tutto, possibile che dopo aver incontrato Dino non abbia più espresso questa sua perfezione? A parte queste riflessioni, il racconto resta impresso, anche se alla fine il personaggio più tridimensionale, secondo me, è il padre.
Grazie e alla prossima.
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Lisbeth Pfaff
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A me questo racconto è piaciuto tanto. Abbiamo tutti una stanza dell'inkoerenza, che la accettiamo o meno. L'ho trovato anche ben scritto.
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Sono d'accordo con chi ha detto che questo è un racconto maschilista. Una donna sino a quel momento libera ed estrosa, capace ed estroversa, si appiattisce su un uomo e per quarantanni scompare come individualità. No, a me non è piaciuto, nonostante sia scritto molto bene.
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Teropode assennato
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Ho adorato questo racconto. E' riuscito a colpire e impressionare per le sue immagini, per la storia che racconta, per il modo in cui lo fa. Te lo dico: per certi versi mi ha anche commosso. La stanza dell'incoerenza? Poesia pura.
Avevo un personaggio, tempo addietro, che era una Olivia con fini diversi, e un po' ce l'ho rivista.
Per me una grandissima prova. Mi hai ricordato che a volte vorrei essere un Dino Farnsworth.
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E' tra quelli che ho amato rileggere per il posto nella faticosa cinquina. Mi è piaciuto ancora di più. Ben amalgamato tra i temi principali. Incoerenza che alla fine si fa coerenza quando si incontra l'amore. Ottima l'idea del magazzino da cui risulta la condizione di una vita. Bravissima!
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Grazie a tutti. Sono contento di essere stato con voi in questo step. Erano sei mesi che non scrivevo una parola ed è stato difficile ricominciare. E come sempre è stato difficile finire. Il mio passato è un deposito di storie iniziate e mai finite. Non importa quanto una storia sia ben scritta se non la porti alla fine. La stanza dell’incoerenza non è fatta di successi, ma di opere incompiute. Mi dispiace che il racconto sia stato interpretato come maschilista. Non era mia intenzione. Avrei voluto raccontarvi la vita di Olivia e Dino insieme. Olivia vi sarebbe apparsa ugualmente estrosa e libera, ma ogni svolta dalla sua vita sarebbe stata la logica conseguenza della precedente, ogni successo il compimento di un percorso condotto fino al suo termine ultimo. Alle volte basta la persona giusta affianco. Non per vivere una vita sola, ma per viverle tutte fino in fondo. Magari un giorno, chi lo sa. Grazie ancora.
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Penna suprema
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Due parole. Ti avevo eletto improvvisamente mio vincitore senza capire chi fosse l'autore. Questo è un segno. Il segnale della mia stima infinita che mi fa votare per te anche se non ti riconosco.
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Asbo è la prima volta che non ti riconosco, di solito ti becco dopo due parole. Devo dirti che hai perfettamente ragione, l'impressione di "maschilismo" è data dal fatto che ci racconti molto bene il prima Dino e il dopo, ma nulla del durante. Così fai scomparire Olivia, la nascondi dietro Dino. Non fai vedere la sua trasformazione positiva, il suo completarsi. Chissà, probabilmente non si tratta di un racconto incompleto, ma di un racconto con un buco al centro, tutto qui.
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Fino a pochi mesi fa ti "annusavo" anche io dalle prime righe, invece qui proprio non ho capito che eri tu. Si vede che sei in trasformazione...
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Buffo. Forse sono i sei mesi senza una parola. Uno pensa di ricominciare da dove aveva smesso e invece va a finire che senza rendersene conto è cambiato un po’. Magari è così, chi lo sa. Spero non troppo. Wallace scriveva “mi manca chiunque”. Il più delle volte è così che mi sento, soprattutto verso me stesso.
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Asbo non ti si riconosce perché per la prima volta non hai scritto una storia americana. Sei stato bravissimo a uscire dal cliché. Apprezzato moltissimo.
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30 replies since 26/1/2019, 12:58 594 views
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