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.niente, figurati! converrai però che, come espressione, è un po' originale... 
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l'ho scritta solo per rendere più profonda quella sensazione, i due protagonisti non hanno bisogno di altro . -
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Ciao, Rominaq.
Sai cosa mi ha colpito di più del tuo racconto? La tenerezza.
Il racconto ne suscita tanta, ma essa traspare in tutta la sua intensità proprio nel tuo finale "modificato", dove lui sembra tornato bambino, gioca con lei e pare tremendamente bisognoso dell'amore di questa donna.
È un racconto intenso il tuo, che colpisce e non può lasciare indifferenti. Bello l'incipit: nonostante sia arrabbiata lei lo cerca, e all'improvviso la città diventa troppo grande. Il labirinto di strade e vicoli diminuisce drasticamente la probabilità di incontrare l'uomo che ama...
Concordo sulla formattazione e gli spazi errati prima della virgola, che purtroppo disturbano la lettura, ma si possono sistemare e nulla tolgono all'intensità che trasmette la storia
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Devo sicuramente lavorare molto sul mio modo di scrivere 🤔🤔🤔 avete pienamente ragione e di questo vi ringrazio!!! Sono felicissima di aver trasmesso emozioni . . -
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La storia e' molto bella e dolce, nel suo "orrore". I personaggi sono resi molto bene, sono realistici, con tutti I difetti, I dubbi e le angosce che li contraddistinguono.
Per quanto mi riguarda, trovo che l'assenza di dialoghi penalizzi la storia: visto che, purtroppo, una situazione del genere non e' una novita', penso che i dialoghi avrebbero aiutato il lettore a sentirsi maggiormente coinvolto. Con il tuo racconto, invece, mi"dici" come si sente un personaggio (sei molto brava in questo) ma io,lettore, mi sento un po' a distanza dalla situazione che racconti.
Ma forse sono solo io che mi annoio facilmente quando leggo testi con pochi dialoghi.. -
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Come già detto da altri, i segni di interpunzione devono stare vicino alla parola precedente senza spazi. Non mi intendo di cambiamenti di formato ma so che, alle volte, può succedere qualche errore non voluto. Anch'io penso che, in alcuni casi, i tempi dei verbi dovrebbero essere rivisti. Invece, non penso che si sarebbe potuto delineare meglio sia i personaggi che gli avvenimenti perché è un racconto corto. La storia, assai comune, comunque, si capisce benissimo. Un tossicodipendente ama solo la roba e non è facile fargli cambiare strada, ci vogliono specialisti e persone competenti. Per quello, la povera protagonista è condannata alla sofferenza. Infine, lui rimane sulla sedia a rotelle e si presume che non sarà più in grado di correre a cercare la droga. Sinceramente, io non so se si colleghi o meno all'excipit perché l'excipit si conclude con una frase che riconferma l'amore. Probabilmente, io non capisco l'amore, ma credo che oltre alla passione, ci debba essere stima, rispetto e condivisione. Se come persona rispetto chi sbaglia o ha sbagliato, lo accetto e cercherei di aiutarlo in qualsiasi modo, come compagno non ce la farei mai a conviverci perché mi mancherebbe tutto, specialmente la fiducia e la condivisione dei fatti della vita. Ma è un mio problema. Non a caso mi accusano di essere "moralista". Il racconto è molto interessante e mette benissimo in luce la disperazione di queste problematiche. . -
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Se questa è una delle tue prime prove, come dici, non ha molto senso andare ad analizzare nei dettagli formattazione e imprecisioni di punteggiatura. La cosa veramente importante è l’idea e come questa viene sviluppata e da questo punto di vista non posso che farti i complimenti. Il tema è stato già molto trattato in tutte le salse, ma tu hai saputo descrivere la situazione, di per sé tragica, rendendola meno cruda grazie alla presenza di un amore tenace e pronto a sostenere ogni avversità.
Per quanto riguarda gli altri difetti di forma segnalati, avrai tutto il tempo per eliminarli anche grazie agli utili consigli di alcune amiche e amici che in questo gruppo sono molto ferrati sull’argomento.. -
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Bello, bello, bello e strabello. Perfino la punteggiatura ballerina: ha sottolineato il pathos.
Naturalmente ho già letto racconti, storie, libri che trattavano lo stesso argomento, ma questa è la testimonianza, esterna e dolorosa, di chi ci è dentro con tutte le scarpe pur essendone fuori. Sai catturare il lettore e portartelo dietro per tutta la via crucis, sempre dalla tua parte, sempre con la speranza di riportare a casa chi si è smarrito. Sicuramente saresti stata nella mia rosa dei cinque.
Guai a te se osi saltare il prossimo concorsino: leggiti bene le regole, posta in tempo e sorbisciti tutti i commenti: sono merce rara, importantissimi per crescere. Benvenuta.
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I vostri consigli sono preziosi, soprattutto per chi non ha modo di confrontarsi con qualcuno.
Mi piace scrivere e mi state dando il coraggio per continuare.... -
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Ciao e benvenuta
L'incipit mi è sembrato troppo lungo e poco chiaro.
Poi mi hai letteralmente trascinato nella tua storia, un turbine, non mi hai dato modo di pensare.
I fatti accadevano sotto i miei occhi e io li vedevo.
Ho notato anch'io (e non li noto mai) le varie imperfezioni, soprattutto verbali, fai tesoro dei preziosi suggerimenti che, sapientemente, ti hanno dato.
Sono questi che hanno frenato la lettura, che invece scorreva fluida e a ruota libera.
Fuori concorso, certo hai cambiato il sesso al protagonista dell'excipit (che ho sentito perfetto per la tua storia)! Mannaggia.
Però ho molto apprezzato la tua scelta: un racconto del genere, questo modo di sentire l'amore e la passione sono prettamente femminili e non era giusto sacrificare per adattare.
Insomma, mi ritengo soddisfatta del tuo esordio, non mollare e a rileggerti presto.. -
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Grazie, lavorerò per migliorare!♥️😘😘 . -
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La storia è molto bella e raccontata con passione, disperazione, e le emozioni arrivano. Da rivedere tutta la punteggiatura. Lo stile, non so, non mi ha molto entusiasmato. Raccontato così, in prima persona, srotolando il susseguirsi di fatti, situazioni, pensieri, mi dà l'impressione di una narrazione un po' didascalica. La descrizione, la memoria, di quanto successo, e non l'accadere, che avrebbe un effetto dal punto di vista emozionale ancora più devastante. Insomma, la storia emoziona per quel che succede, ma quel che succede viene raccontato, quasi riassunto, senza coinvolgere ancor più il lettore immergendolo totalmente nelle marasma delle emozioni. . -
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Eccomi arrivata all’ultimo commento di questo step.
Per quanto riguarda forma e formattazione, alcune cose te le hanno già dette: gli spazi, le virgolette, l’uso dei tempi.
Aggiungo:
- “è” accentato, non apostrofato (c’è l’apposito carattere sulla tastiera)
- “perché”, “né”, non “perchè”, “nè”: trovo strano che non te li abbia corretti in automatico il correttore di word
- “enorme”, non “enorrme”
- i puntini di sospensione sono sempre tre, non due
- c’è da rivedere una parte della punteggiatura
Comunque, a parte questi errori, la sintassi nel complesso è corretta, il testo si segue bene, in modo chiaro, non hai problemi di “contorsioni”.
Nella prima parte, è chiaro il punto in cui passi dal presente alla narrazione del passato, invece non è ben definito il passaggio dal ricordo al presente, nella seconda parte; bisogna tornare indietro per cercare il precedente punto di stacco del racconto.
“famigerata testardaggine”, “emblematica necessità”: toglierei i due aggettivi, che sono solo enfatiche sottolineature e aggiungono informazioni che per il lettore rimangono fumose: famigerata significa famosa ma in senso negativo, quindi famosa presso chi, ma negativa perché? Emblematica di cosa?
Ben arrivata, romina, continua a scrivere!
Dimenticavo: ti ci sarebbe davvero voluto poco per scambiare il sesso dei protagonisti, non modificare l'excipit e quindi far entrare il tuo racconto in gara. Mi chiedo perché tu non l'abbia fatto...
Edited by Arianna 2016 - 15/12/2019, 22:05. -
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Ciao Rominaq.
Penso che ormai ti avranno già detto tutto sulla formattazione: ricordati solo che prima della punteggiatura non vanno spazi e dopo la punteggiatura ce ne va uno. Fanno eccezione le "cose aperte" come, per esempio, le parentesi e le virgolette: lo spazio non va messo dopo ma va messo prima (spero di essermi spiegato).
L'introduzione è troppo lunga: giri diverse volte intorno allo stesso concetto e intanto io a metà del cappello introduttivo ero già pronto a leggere il resto.
Il resto funziona abbastanza; l'impalcatura secondo me è quella giusta, le informazioni sono sparse accuratamente e tirate fuori poco per volta e al momento giusto. Soprattutto il "dove ho sbagliato" è messo lì e spacca: spacca la narrazione e spacca il cuore. Non era proprio possibile scambiare il genere della protagonista e dell'antagonista, solo una donna (al giorno d'oggi) può pensare una cosa del genere, perché tutte le responsabilità sono scaricate su di lei, anche quelle che non le competono.
Quindi: se ti è venuto istintivo scrivere così significa che il talento c'è; se invece l'hai scritto e riaggiustato significa che hai imparato bene. Insomma bene! La potenzialità c'è, quindi va' pure avanti e scrivi.
Grazie e alla prossima..
Una lotta quotidiana (senza lieto fine)rominaq - fuori concorso |
