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.Ciao Therealnecromancer,
se ho ben capito il testo che proponi è una specie di riassunto del tuo romanzo, che credo, abbia un respiro più ampio.
Per rientrare nel limite dei caratteri imposti e farci arrivare comunque la storia, hai dovuto un pò comprimere e velocizzare il testo, come se a forza ti fossi infilato un paio di pantaloni di una taglia in meno (che sofferenza…!).
La scrittura, seppur fluida, mi è arrivata come una serie di eventi serrati, messi in fila uno dietro l'altro: per forza di cose hai tolto il pathos, la tensione, lo smalto stesso della narrazione. Il risultato è una storia un pò in bianco e nero, pacato e lineare dove chi, come me, è un pò digiuno di storia, fatica a trovare anche l'ucronia.
In questo caso mi devo fidare completamente dell'autore, mi devo far bastare la sua promessa che, nella prossima puntata, capirò cosa è cambiato nella Storia (in questo step non cambia un granchè, ma ripeto, sono io che non la vedo). Un testo per appassionati, quindi.
Anche la scena dove sgozza la serva e pianta il coltello in fronte a Lavinia viene liquidata in un paio di righe: peccato, perchè qui mi avresti "agganciato" in maniera indelebile.
La mia opinione (soggettiva, opinabile e tranquillamente trascurabile!) è che il testo, per tutta una serie di motivi, rimanga sempre in superficie, senza mai affondare nelle vicende: sono cose da uomini, ma non mi arriva la brutale carnalità dei loro comportamenti, che risultano schematizzati e affaticati nella corsa sfrenata per stare dietro a un copione che li vuole troppo attivi. Tra l'altro, non riesco a immaginare come quella profezia (penso che l'ucronia sia lì…) abbia potuto cambiare il mio presente: sono proprio curiosa!
Il testo fila via (nel tempo e nella mia testa) lasciandomi alcuni puntini di sospensione: eccone alcuni.
Nel 99 Traiano comanda agli Arcani di fare una strage di romani (può farlo?!E con quale pretesto?) nel tentativo di uccidere Amal: ma, mi chiedo, visto che sapeva chi era Amal, non poteva emanare un'ordine di arresto direttamente per lui? Perchè la strage? (ricorda molto quella di Erode…).
Due anni dopo arriva a Ostia SeimirQuamer Al-Teim: e chi è? Sembra un personaggio importante per la storia, ma messo lì, senza nessun titolo, mi ha spiazzato un pò (oppure l'hai detto ma, sicuramente è così, e io non l'ho capito…).
In sintesi: i fatti che narri sono avvincenti ma, a mio avviso, manca quella spruzzata di pepe che li avrebbe resi più saporiti.
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Storia molto interessante, per certi versi originale, e la prima domanda che mi faccio è come mai un autore giovane e pieno di talento sia così avaro nel commentare i lavori degli altri scrittori.
Fare il commentatore occasionale è un mestiere difficile, e in parte ti capisco.
Ritorno al tuo racconto, mi è piaciuta molto la scena della profezia. Hai reso visibile la coppia, Nerva e Lavinia, e la vecchia che accarezza la pancia della donna incinta. Sicuramente sei un buon regista con la tua passione per i particolari, per ogni piccolo dettaglio.
Manca un po' di anima, di cuore?
Ecchisenefrega, a me piaci così. Autore.
Mi piace meno la follia di Nerva e il suo uccidere tutti, pure la bella Lavinia.
Non tornerò più nella mia piccola casa al mare di Lavinio.
Senza pensare a lei, maltrattata.
Edited by tommasino2 - 8/3/2020, 14:40. -
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Grazie dei commenti e soprattutto grazie delle segnalazioni; è importantissimo per me ricevere qualsiasi annotazione.
Dopotutto sono qui solo per imparare e devo ammettere che sta accadendo, quindi grazie!
Vorrei rispondere qua e là a qualcosa
Traiano ordine una strage poiché sa che esiste questo "erede" ma non sa chi sia ( demerito mio a non averlo specificato meglio, colpa della fretta e della inesperienza generale che ho)
Seimir è figlio di Amal, nipote di Nerva. È "spiegato" ma forse non così bene da renderlo comprensibile a prima vista.
Ho inserito diversi piccoli fatti uscronici( la pazzia di Nerva...il sadico Traiano...la.profezia), forse per questo il racconto in sé risulta poco ucronico.
Ma ho fatto tesoro di tutto e nel secondo step penso proprio di fugare ogni dubbio. O almeno penso!
A rileggerci!. -
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Premetto che il racconto mi è piaciuto molto. Ci ho trovato un giusto equilibrio fra la narrazione storica e la creazione fantastica, cosa niente affatto scontata. Nonostante non sia un profondo conoscitore della storia romana, mi è parso che sia frutto di una accurata documentazione e trovo che l’inserimento della parte di fantasia, a tratti quasi fiabesca, avvenga in modo armonico, senza contrasti stridenti.
Ti faccio alcune osservazioni , senza pretese, sperando che possano esserti utili.
Non ho capito bene la datazione degli eventi . Forse mi sbaglio ma ho sempre pensato che A.U.C. fosse la conta degli anni a partire dalla fondazione di Roma e in tal caso gli anni indicati non mi sembrano corretti. Forse si riferiscono agli anni d.C.?
Ti segnalo poi alcune frasi o espressioni che istintivamente mi sono sembrate un po’ stonate e che forse meriterebbero di essere riviste:
Aveva richiesto e ottenuto “di avere con sé diversi elementi di spicco sia militare che politico” (ad es. che gli fossero assegnate personalità di spicco, sia in campo militare che politico)
… tutte dotate di una bellezza adatta alla posizione rispettabile dell’uomo (stai rischiando accuse di machismo … ma chissà, per l’epoca potrebbe anche starci)
… scorse uscire da una di queste una donna. Molto anziana … (metterei una virgola e non il punto)
Nerva cercò di parlare ma con un cenno della mano “libera” (forse è un’inutile precisazione.
“La discrezione e la tranquillità di quel periodo permetteva alla coppia di non allarmarsi per quel comportamento dolce” (spiegherei meglio perché non mi sembra troppo chiaro)
“Passarono i mesi e il rapporto di coppia…” (è una definizione un po’troppo contemporanea per il tipo di narrazione)
A lungo andare il console si era convinto che il sacrificio di quel figlio era necessario, “adulato dal sapere che sarebbe diventato Imperatore …”
… il suo nome era spesso sulla bocca delle discussioni in senato … (da rivedere)
Questi aveva portato da lui un infante … trovato ai bordi di una strada accanto ai corpi “inermi” (userei un altro aggettivo)
“il loro rapporto era ottimo ”nonostante la guerra passata per le diverse scelte di vita del ragazzo” (forse meglio: … nonostante i dissidi …)
La scelta di Nerva … “proponeva solo risvolti bellici”
…di come in effetti fosse rimasto “stranito” di quell’arrivo. (avrei usato “sopreso”)
E nonostante la titubanza iniziale dovette rassegnarsi ad accettare il fatto “che c’era” (sostituirei con “che ci fosse”)
Quella sera stessa, a Roma, Traiano prendeva il suo posto di successione (successore)
Il porto civile di Ostia era spesso sotto controllo … per via di un più facile scambio di affari illeciti … (non è molto chiaro)
Era giunto a Roma “per conoscersi”, il giovane, …. -
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C'è molta roba dentro e un'ottima struttura pensante che l'ha elaborata. Nerva viene descritto in modo negativo, diversamente dalla sua reale figura storica. Nerva fu uomo di pace e i suoi brevissimi anni di comandano lo fanno ricordare come uno dei migliori imperatori romani,l'ultino di natali italici. Nerva abolì i dazi sugli ebrei e fu il fautore d'un secolo d'oro per l'impero. Inoltre quella fu un'epoca di rinnovamento per l'impero romano e il senato che cominciò a vedere svecchiare la classe politica con nuove figure dalle province dell'impero. Appare sulla sfondo la figura di Traiano, un uomo dal pugno di ferro e ci aspettiamo il seguito della storia... Concordo nel non individuare nettamente l'ucronia,ma l'essersi addentrato in fatti storici così lontani e complessi come la storia romana non ha giovato. Forse una leggera revisione per rendere più snello il racconto non avrebbe danneggiato l'intera trama del racconto rendendola un tantino più penetrante nella mente del lettore. Ribadisco con la storia romana non è affatto semplice. Molto interessante reputo invece il lavoro di scrittura che denota molta passione ed entusiasmo. . -
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Ciao.
Racconto molto interessante, si vede tanto talento grezzo, ancora da affinare.
La trama è complessa e densa, molto ben studiata e affascinante, che cattura e appassiona.
La stesura è troppo spiegata, piena di informazioni aggiunte che appesantiscono e soprattutto allontanano il lettore.
È la storia che dovrebbe informare, la voce fuori campo interrompe la magia.
Una frase per tutte (prendo questa, anche se tutto l'inizio è tutto un infodump): "Padre… alla fine di questo anno diventerò padre!
L’emozione incontenibile di Amal si trasferì al padre e si abbracciarono.
Il giovane aveva conosciuto l’anno prima una ragazza, Syra. Erano fatti l’uno per l’altra"
Prima metti il fatto e poi lo spieghi, cosa che dà un pugno nello stomaco all'immedesimazione del lettore. Io sta roba l'ho capita grazie a sps, spero possa essere utile anche a te.
Comunque a me alla fine il racconto ha appassionato, aspetto con ansia il seguito.. -
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Ciao Thereal, come esordio non c'è male, vedo molta fantasia, passione, divertimento nello scrivere e desiderio di mettersi in gioco. Ancora c'è da lavorare sulla tecnica, ma questa è solo uno strumento, si apprende col tempo e l'esercizio, non è certo il primo requisito di uno scrittore.
Mi complimento con te per l'intreccio, non male, appassionante, purtroppo in alcuni punti non molto chiaro (tu stesso hai dovuto spiegare nei tuoi commenti alcuni punti oscuri), ma probabilmente il racconto soffre per la compressione, a tratti infatti sembra una sinossi. Lo testimonia anche l'invadente narratore esterno, che rattoppa con spiegazioni e infodump le lacune e i buchi che giocoforza hai dovuto creare.
Dal punto di vista puramente tecnico io non apprezzo molto il narratore onnisciente, preferisco un pdv saldo, incentrato su un unico personaggio, soprattutto in un racconto breve, così il lettore si focalizza e si riesce a creare empatia. Nel tuo racconto si salta invece da un personaggio all'altro, non solo di paragrafo in paragrafo, ma anche nello stesso, come il brusco salto dal figlio di Amal e Traiano. Capisco che nel caso specifico sia impossibile da attuare, visto che hai cinque e dico cinque protagonisti, il mio è un consiglio per il futuro.
Un punto a tuo favore è lo stile, pacato, adeguato al genere, troppo didascalico in alcuni punti, ma mai sottotono, quindi bravo.
Aspetto di leggere il resto, sono molto curioso.. -
+1 .
Scrittura molto semplice, diretta, sicuramente godibile. Si sente che sei alla ricerca di una voce tutta tua e che forse la fretta o forse la necessità di condensare tanta materia in uno spazio così breve ti costringono a ricorrere spesso a espressioni che suonano già sentite. Dalla tua hai una notevole capacità di "far vedere". Ecco perché la scena dell'assassinio della serva e di Lavinia è tra i passaggi più riusciti. Oltretutto mi sembra uno dei momenti in cui hai adottato uno stile più personale, dimenticando tante letture e romanzi che sicuramente hai letto e assorbito prima di arrivare al punto di decidere di avere una storia tua da raccontare. Del resto è un percorso che facciamo tutti, credo. Si tratta di assimilare quanto più possibile e poi dimenticare. La passione e il desiderio di scrivere sono evidenti. E le tue risposte ai commenti non fanno che confermarlo. Per come sono fatto io, se devo trovare un vero difetto al tua racconto è che non è un racconto (breve). Vero che abbiamo la possibilità di portare avanti una storia tra passato, presente e futuro, ma credo che sarebbe altrettanto importante che ogni momento nel tempo potesse vivere di vita propria ed essere completo e godibile in se stesso. Quando scrivi che questo racconto è la parte iniziale di un romanzo, ti credo, perché lo è davvero. Un racconto breve è un'altra cosa. Ed è una cosa che ripeto sempre, lo so, ma presuppone un modo completamente diverso di pensare la scrittura e non solo: inizia dalla materia stessa che decidiamo di raccontare. Qui ci sono vite e vicende dal 71 al 111: sono 40 anni. Sono davvero tanti. Come gli altri anche io sono curioso di leggere il resto, però, quindi continua così! . -
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Grazie a tutti.
Di commenti e suggerimenti negli stessi, ho fatto tesoro assoluto.
Mi sono appena avvicinato alla scrittura e devo dire di averlo fatto nel posto migliore, dove i consigli, alle volte brutali, sono sempre diretti e precisi.
A tutti, spero di dare concrete risposte di "evoluzione" nel prossimo step!
Buona scrittura a tutti!. -
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Ciao Therealnecromancer
Quel 71 aUc al posto di 824 rischia di mettere severamente a rischio l'attendibilità di ciò che hai scritto. Soprattutto perché poi reiteri l'errore e mi chiedo: com'è possibile che, dopo un accurato studio, mi cadi su un errore così grossolano? Poi un'altra cosa: dov'è l'ucronia? Il cambio della storia avviene (forse? chi lo sa?) dopo la conclusione del racconto. Posso dedurre che sia un racconto ucronico perché siamo in un concorso ucronico, ma senza nessun cambiamento questo racconto può essere presentato in un concorso storico.
Tante informazioni sovrabbondanti (cito all'inizio il fatto che Vespasiano fosse figlio di Domiziano) rendono il tuo racconto quasi un saggio storico nonostante il taglio narrativo in stile Quark. Avrei preferito leggere un approfondimento psicologico del conflitto tra Traiano e Nigrino per entrare nei favori di Nerva e farsi adottare, sarebbe stato più collegato alla trama del racconto, invece purtroppo l'hai buttato lì.
Grazie e alla prossima..
La profezia di Nervatherealnecromancer |
