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asbottino
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Ultimamente mi viene sempre in mente Cormac McCarthy quando ti leggo. Non so perché. Forse per questo equilibrio tra natura e uomo, forse per la solennità di certi passaggi. Paragoni a parte, e sospensione a parte, il racconto è perfetto: le descrizioni, il tempo che dedichi ai personaggi minori, come chiudi ogni scena. C'è spazio per vedere dentro le persone e per la natura che le circonda, c'è spazio per la solitudine e per il dialogo. E che succeda qualcosa o non succeda nulla da ogni frase il lettore si porta via qualcosa di importante: una visione, un pensiero. Sulla sospensione dovrei farti una ramanzina ma il racconto lascia talmente tanto soddisfatti che è difficile rimproverarti qualcosa. Hai già tutto nella testa e la trama verticale di questo secondo capitolo è comunque molto molto solida. Ci sono delle allusioni, dei "non detti" che probabilmente non potevano essere diversi da come sono senza rovinare quello che verrà. Chi sta venendo a prenderlo? Il punto è quello, credo. Potevi dire di più? Non so. Dovremo aspettare ancora un po' di tempo per scoprirlo.
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