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Ed ecco la seconda, gradevolissima fiaba astronomica delle tua futura raccolta! Brava Petunia, davvero carina, di piacevole lettura, con un linguaggio perfettamente adeguato a quello di cui abbiamo già parlato, capace di trasferire - in modo vivace e coinvolgente - le verità scientifiche nel mondo della narrazione. Te ne mancano solo una decina, e ci sei! Io credevo che il pianeta di Mork si chiamasse Ork! Non ero mai andata a controllare le parole della sigla. Qualche rifinitura per la forma: - vecchie comete del villaggio= con questo "villaggio" esci dal lessico astronomico; dato che nei commenti hai scritto che quella di Oort è una nube, potresti usare proprio quel termine, "nube", oppure qualcosa di simile, astronomicamente esatto (io non ho la più pallida idea del da dove vengano le comete) - lo aveva visto davvero il Sole aveva sentito= occorre una virgola, oppure due: "lo aveva visto davvero il Sole, aveva sentito", oppure "lo aveva visto davvero, il Sole, aveva sentito" - che la fece catapultare= "catapultare" è transitivo, per cui può avere il complemento oggetto, e in questo caso mi sembra preferibile "che la catapultò" - sempre li= "lì" va accentato - ma il Sole, inesorabile l’attirava= ma il Sole, inesorabile, l’attirava - Palla di cannone, si ricordò= senza virgola - Secondo me, dovresti togliere qualche "sua", "sue"
Aspetto la prossima fiaba astronomica!
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