Scrittori per sempre

Votes taken by Byron.RN

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    Non mi aspettavo l'epilogo. Mi hai sorpreso e mi è piaciuto. "Ho peccato, dovrò confessarmi?" io non l'avrei aggiunto, indebolisce il pezzo a mio avviso, per il resto molto bene.
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    Il ricordo serve a tenere saldo il legame, a renderlo indistruttibile. Come dice Arianna un giorno ci incontreremo nuovamente con le persone con cui siamo cresciuti e si riprenderà ciò che è stato momentaneamente interrotto.
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    Capisco l'incazzatura di Tony a caldo, ma spero comunque che a mente fredda voglia ritornare sulla sua decisione. Non credo assolutamente che ci sia stato dolo nel gestire questa situazione, semplicemente si è verificata. Io ho una mia teoria, che si applica alle grandi cose come alle piccole: viviamo in un mondo non equilibrato, in cui le forze negative prevalgono nettamente su quelle positive. In questo squilibrio è molto più probabile che il caos prevalga sull'armonia. Non so quanto conterà la mia voce, ma anche a me piacerebbe leggerti nuovamente su questo sito Tony.
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    Il prossimo che si dovesse scordare il giorno di scadenza per le prossime letture sarà condannato a leggere l'opera omnia di Federico Moccia(acquistando le edizioni più costose fra l'altro). Spero che Mangal e gli altri dello staff promuovano questa mia proposta. Lettore avvisato mezzo salvato.:urlo.gif:
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    A me questa fiaba è piaciuta davvero molto, non so se finirà nelle mie primissime ma tra le prime sicuramente. Anch'io il dubbio che ho riguarda il fatto che le tre palline si materializzino solo alla fine della fiaba per aiutare Mariella a eliminare la strega. Qualcuno dice che è perfetto così per il colpo finale, io a gusto mio avrei preferito che fosse stato rivelato all'inizio, magari non svelando il regalo delle tre palline nello specifico, ma indicando il misterioso incontro di Mariella con l'anziano. Ricapitolando per me voto alto.
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    Anche io penso che la punteggiatura sia voluta. Lo scrittore è istintivo, emozionale, getta sulla carta le parole come gli escono dal cuore, senza setacciarle o addomesticarle troppo. Andrea sembra avere delle responsibilità più grandi rispetto alla sua età perché forse in realtà è un uomo che riesce a guardare ancora le cose con gli occhi del bambino. Non so, probabilmente alla fine come mia impostazione tenderò a privilegiare opere più classiche, però, emozionalmente parlando, questo è un pezzo che merita.
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    Quello che manca a questa fiaba è l'originalità. E' troppo ancorata agli stereotipi della fiaba classica e cioè re, regina, principessa e strega cattiva. Manca il guizzo, la sorpresa, durante tutta la narrazione si ha la netta sensazione di dove si voglia andare a parare e questo penalizza notevolmente la storia.
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    Fiaba carina che però non mi ha entusiasmato. La gatta Miranda che mette armonia al solo guardarla l'ho apprezzata molto(ottimo spunto), ma la narrazione non mi ha coinvolto particolarmente. Anche io la parte politica(come ti ha già fatto notare qualcuno) l'avrei eliminata del tutto, perché fiaba e politica sono completamente in antitesi, insieme proprio non ci possono stare.
    Mi è piaciuta molto questa frase:"Non vede odio negli occhi della gente, ma solo voglia di fare festa e capisce di aver perso la sua guerra."
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    Difficile commentare questa fiaba per grandi. Le fiabe sotto il mantello della semplicità devono fare riflettere, e questa lo fa, o quantomeno apre una discussione. A mio avviso il tema in questione è troppo delicato e non mi sento di entrare nello specifico, dico solo che per una fiaba poteva essere scelto un argomento diverso. Comunque rivendico il diritto dell'autore di esprimere il suo punto di vista. Il concetto che viene espresso può piacere o meno, ma ognuno scrive per esprimere ciò che sente. Ripeto però che secondo il mio parere il genere fiabesco non è tra i più adatti per trattare una tematica del genere.
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    Sinceramente questa fiaba non mi ha convinto. La struttura è troppo statica, imperniata quasi esclusivamente sullo stato della protagonista, senza darci un minimo di notizie sul perché, sulle cause della sua condizione. Anche il finale poi non è molto chiaro, con Senza Parole che chiama mamma la protagonista. La signora dai musi lunghi è così perché non riesce a comunicare con la figlia? Senza parole è veramente sua figlia? Quel "mamma siamo stati noi" sono le parole per annullare quell'incantesimo mentale al quale la protagonista si era condannata? Non so, il tutto nel complesso è poco chiaro, al lettore sarebbe servita qualche informazione maggiore.
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    A me non era dispiaciuto neanche prima, ma dopo questa rivelazione mi piace ancora di più.
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    In un mondo dove l'economia prevale su tutto e dove la politica perde progressivamente credibilità e consenso, ho cercato di immaginare una realtà al limite, forse improbabile, ma che non riesco a definire impossibile(non so perché, ma un paese mal governato per decenni, con uno scollamento incolmabile tra cittadini e istituzioni, me lo immagino debole e ipoteticamente "facilmente conquistabile" da chiunque si alzi col piede sbagliato). A parte questa provocazione qualcuno mi chiede perché i cinesi. Ho pensato a loro perché dopo tanti anni di isolazionismo mi pare che la Cina sia l'economia più in espansione a livello mondiale e capace di imporsi a livello economico nell'intero globo e in più settori. Lo spunto è stato questo dato di fatto, questo loro massiccio subentro sul mercato, e non perché mi siano antipatici. Qualcuno dice di avere sentito odore di razzismo, e di questo mi dispiace. Io sinceramente non reputo che ci sia qualcuno superiore o inferiore. Non penso che gli europei siano superiori agli asiatici o agli africani e viceversa. Se devo essere sincero non nutro una grande stima e fiducia nel genere umano in quanto tale, questo si, ma questo sentimento è equamente diviso, senza alcuna preferenza, tra i 7 miliardi di persone che popolano i due emisferi. Forse ha dato fastidio qualche termine, come "giallo", ma il linguaggio deve essere correlato alla situazione di cui si scrive. Sarebbe come scrivere un dialogo tra due malavitosi senza parolacce. Magari è un luogo comune, ma un pò di turpiloquio e qualche frase fuori posto io me la aspetto. E poi sinceramente non sono un fan del politicamente corretto, tutt'altro. Ultima cosa sull'aspetto sentimentale. Probabilmente le ultime righe avrei potuto eliminarle, ma per quanto riguarda l'innamoramento vi invito(se volete) ad immergervi nella storia. So che innamorarsi di una persona dopo averla vista un paio di volte è impossibile, ma quando si è disperati, quando non si vedono vie d'uscita, credere in qualcosa, convincersi di una cosa, non mi sembra così assurdo e improbabile. Quando hai tutto a portata di mano e vivi una vita normale puoi concederti di essere logico e razionale, in un contesto come quello che ho descritto io invece no. Ciò che ti serve è sentirti vivo, utilizzando ogni possibilità che ti viene concessa dal destino. Questo era quello su cui volevo mettere l'accento. Detto questo ringrazio tutti coloro che hanno letto il mio racconto. A qualcuno è piaciuto, ad altri no, ma sono contento che anche solo uno lo abbia apprezzato. Entrare in sintonia con persone che non si conoscono è qualcosa di sorprendentemente difficile. Fine dello sproloquio :-)
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    Ciao Polly, è stata una scelta voluta la lunghezza del racconto? Non pensi che qualche riga in più avrebbe reso il tuo racconto più accattivante?
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    Prima di tutto vorrei ribadire il mio apprezzamento per questo tipo di concorso. E' vero che scrivere su generi che non sono nelle nostre corde è difficile, ma intraprendere una sfida del "genere" serve indubbiamente per migliorarci e spigrirci. Pur non avendo sicurezza, operando su terreni lontani dalle nostre predilezioni, è bello cimentarsi su più fronti e mettersi alla prova.
    Per quanto riguarda i commenti è impossibile che tutti i racconti possano piacere. Anche a me alcuni non sono piaciuti, ma il rispetto e l'ammirazione per chi riesce a creare qualcosa da una pagina bianca per me sono totali. Anche se un racconto non m ifa impazzire io cerco sempre di trovare qualcosa di buono che possa arricchirmi: uno stile particolare, una trovata sensazionale, l'atmosfera che il racconto è capace di creare o anche solo una semplice frase che possiede la magia di rimanerti impressa.
    Chiunque scrive ha il desiderio di potere piacere a tutti i lettori ma questo è impossibile. Per quanto mi concerne per non rimanerci troppo male io parto da questo presupposto: scrivere è sostanzialmente un fatto personale, egoistico, ognuno di noi scrive non per gli altri ma per sé stesso, perché gli piace e lo fa stare bene. Se anche una sola persona riesce ad apprezzare ciò che ho scritto e ad entrare in sintonia con la mia storia, per me quella è già una grande vittoria.
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    Racconto interessante che si legge davvero molto bene. Certo il finale è aperto a più soluzioni come è già stato detto. La ragazza verrà sedata e lasciata morire? Oppure verrà ibernata nuovamente? Interessante è quando il dottore dice di non avvertire nulla di sbagliato nella ragazzina.
    O forse il procedimento di ritorno alla vita ha bisogno dei suoi tempi e di più passaggi?
113 replies since 30/12/2013
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