Scrittori per sempre

Posts written by Byron.RN

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    Timbri a ogni concorso. Sei peggio di Cristiano Ronaldo oramai
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    Concludo i miei commenti con questo pezzo, un racconto per me strano.
    Dico questo non tanto per il racconto, che è originale, simpatico, tecnicamente ben costruito e pienamente attinente al verso della canzone, ma per l'effetto che ha fatto su di me.
    All'inizio mi ha davvero impressionato, tant'è che mi sono detto che questo sarebbe stato sicuramente il mio vincitore. Poi, man mano che aumentavano le letture, il racconto ha cominciato a scendere nella mia classifica.
    Adesso il problema è decidere. Sicuramente è tra i primi, ma dovendo scegliere tra sei le mie certezze non sono più quelle dell'inizio. La sensazione è che l'effetto dirompente della prima lettura si assottigli sempre più nelle mandate successive. Insomma, è come paragonare un centometrista con un mezzofondista.
    Va bè, detto questo ribadisco comunque la bontà del racconto fatto davvero bene.
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    Non so davvero chi possa essere l'autore di questo racconto...O forse sì?
    A parte gli scherzi, il tuo tocco surrealista si esalta nelle brevi distanze, rimane appiccicato al lettore.
    Anche qui tre o quattro trovate, accostamenti strampalati, colpiscono nel segno.
    Credo che se copiassi su un quaderno le tue espressioni e i tuoi accostamenti di parole più ardite e lo facessi vedere a un editore potrei farci dei soldi. Credo che il libro si potrebbe intitolare "Quadri verbali del moderno surrealista".
    Vuoi tre parole? Mi è piaciuto.
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    CITAZIONE (Molli Redigano @ 1/10/2020, 10:28) 
    Sì, forse una storia alla dottor Jekyll e Mr. Hide. E' soltanto un'interpretazione, una delle tante possibili. Ribadisco di non capire il titolo, non mi sembra che la protagonista, o i protagonisti, pensino alla morte o alla scelta della morte. Comunque.

    E poi 'sti panini d'oltre oceano mi sono rimasti sullo stomaco. Io preferisco gli spaghetti di Byron.RN . XP

    Caro Molli,

    voglio proprio vedere se gradirai i miei spaghetti. Li ho fatti semplici semplici, come piacciono a te. Poi mi dirai =) =)
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    Racconto che mi è piaciuto molto, anche perché adoro il genere.
    Ti dirò che le tue immagini, di più le tue atmosfere, mi hanno riportato a "La strada", un romanzo post apocalittico di McCarthy.
    Non c'è speranza, solo desolazione. E tanto freddo.
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    Un racconto potente, forte, quasi epico, pieno d'azione e di immagini vivide.
    Non riesco a trovare difetti, di sicuro tra i migliori.
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    Un buon racconto, triste e realistico, che rievoca angoscia in chi ci è passato.
    Eppure, nonostante i dispiaceri degli uomini, la natura continua ad andare avanti, seguendo il suo ciclo infinito.
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    Un buon racconto, affascinante. Per renderlo ancora più affascinante mi sarebbe piaciuto vedere il libraio nel suo negozio, proprio fisicamente e non solo col pensiero, ma in questo modo sarebbe cascato l'impianto basato sul lockdown.
    Anche io come gli altri non posso fare a meno di notare la forzatura dell'ultima frase.
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    Un pezzo d'atmosfera, che si apprezza sempre di più a ogni lettura.
    Elegante anche.
    Le atmosfere, il nome di Annabelle, mi sa che ho decifrato la firma tra le parole.
    Brava.
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    Pezzo sincero, normale, ma che ha il sapore della genuinità.
    Qualche volta(anche se non ho i sessant'anni del protagonista) anche io mi chiedo perché con gli amici del liceo o dell'adolescenza si regredisce.
    Si potrebbe parlare di cose serie, ma quasi sempre si finisce col fare i cazzoni. Perché?
    Forse perché essendo cresciuti insieme ci vediamo allo stesso modo di tanti anni fa, più magri e con tutti i capelli al loro posto nonostante le scorie del tempo.
    O magari è solo che il mondo è già pieno di brutture e non vale la pena rovinare quei momenti parlando di cose che riportano alla realtà.
    La verità è che se parlare dei soliti argomenti o fare sempre le solite cazzate alla fine può annoiare, il desiderio di molti sarebbe ritornare indietro nel tempo e rivivere da capo quegli istanti originali che non torneranno.
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    La storia è bella e l'ho letta senza intoppi, ma poteva essere più equilibrata.
    Hai dovuto mettere un sacco di riferimenti all'inizio(schiavo, sopravvissuto, guerriero) per dare un senso a ciò che viene dopo, ma la sensazione è quella di un telegramma.
    Duecento parole sono poche, ma la sfida è quella, scrivere una storia nel modo più organico possibile con ciò che si ha a disposizione.
    Forse avresti potuto tagliare un pò la parte centrale, quella che si scosta dal fulcro del tuo racconto ma che hai dovuto enfatizzare per agganciarti ai versi della canzone, in modo da rendere più organico l'inizio.
    La reputo una bella prova, una storia con del fascino, però migliorabile dal punto di vista tecnico.
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    Racconto malinconico, dove è bandita la speranza e regna la rassegnazione.
    Mi ha colpito molto l'ultima frase, la contrapposizione tra la nera disperazione di Oreste e la torre del faro, il luogo della luce.
    Una buona prova.
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    Non so, non sono riuscito a entrare in sintonia col racconto o forse sono soltanto confuso.
    Non riesco a capire questa coppia, i suoi equilibri, i suoi orizzonti.
    Danno per scontato che dovranno separarsi, anche se uno dei due dice che se si dovessero incontrare ci proverebbe ancora.
    E chi è il soggetto forte della coppia? Lui o lei?
    Il loro è solo un gioco di coppia oppure hanno bisogno davvero di una pausa di riflessione?
    Troppi dubbi, troppe domande, e ora che ho scritto queste righe sono ancora più confuso di prima.
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    Storia leggera, non impossibile per le sorprese che riserva la vita, però forse improbabile. C'è "troppa" casualità in questo incontro, però il racconto ha un suo fascino.
    Rossano non cincischia, va dritto al punto e questo mi piace. La battuta sulle scarpe non la direi mai, però mi piace anche quella.
    Non mi convince del tutto per quella casualità di cui ho parlato prima, ma nel complesso non mi è dispiaciuto.
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    L'atmosfera di inizio sogno mi è piaciuta e fino a quel Ricky suonaci qualcosa mi sembrava tutto convincente. Poi, andando avanti mi sono perso in quelle giornate e in quei gesti tutti uguali. Anche quel grido finale "Ti prego Max svegliati", ingarbuglia ancora di più le cose, visto che il protagonista sta raccontando il suo sogno.
    L'escamotage del sogno, anche se abusato a me non dispiace, ma sarebbe servita un pò più di chiarezza.
986 replies since 30/12/2013
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