Scrittori per sempre

Posts written by Byron.RN

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    Racconto scritto abbastanza bene, soprattutto la prima parte.
    Si tratta di un racconto semplice, vero, nelle atmosfere e nelle descrizioni.
    Soprattutto la prima parte mi è piaciuta, quella del lungomare e del porto di Torre Annunziata, sino alla sentenza di condanna stilata dai camorristi nei confronti di Siani.
    La seconda invece a mio parere scivola via meno lineare.
    Ho trovato troppo esagerata forse la figura del fratello dei Salvatore.
    D'accordo che ognuno ha la sua personalità e il suo modo di fare, ma ho percepito una stonatura nell'atteggiamento da camorrista di Giggino, soprattutto in considerazione del fatto che il padre sia nella polizia.
    La mia sarà ingenuità, e probabilmente l'autore conosce meglio di me le dinamiche che ha descritto in quella cucina, però ripeto, quella scena non mi ha convinto pienamente e mi è sembrata un pò forzata.
  2. .
    Racconto che in linea generale mi è piaciuto, un bello stile.
    La parte migliore è quella del ricordo, quando il protagonista rivede con gli occhi del bambino la Londra della sua infanzia, frequentata il sabato mattina col padre ed il fratello.
    Il personaggio è ben caratterizzato ed è il punto di forza di tutta la storia.
    Veniamo ora alle critiche.
    L'aspetto storico in effetti è solo accennato, un breve tratteggio.
    Londra in macerie viene visualizzata per pochi istanti in quelle stesse fiamme che ardono nel camino e nelle rievocazioni delle lettere del protagonista.
    Il personaggio della prostituta argentina poi secondo me poteva essere sfruttato meglio e approfondito maggiormente, invece che relegarlo al mero compito di cassa di risonanza del carattere irascibile del protagonista.
    Il caminetto acceso in estate è impossibile da non notare, ma è evidente che si tratta di una svista.
  3. .
    Racconto davvero molto divertente e scritto bene, incentrato sulla figura di uno dei tanti benefattori del genere umano.
    Dando per assodato che anche i nostri antenati avevano capito quale era il modo migliore per usare i giornali, non riesco comunque a capire questo ostracismo nei confronti della carta igienica. :rotfl:
  4. .
    Confesso la mia ignoranza; dell'esibizione da cui prende spunto il racconto e del suo autore non avevo mai sentito parlare prima di oggi.
    Quindi, dopo avere letto il racconto una prima volta e capendoci poco, mi sono documentato su John Cage e sulla sua rivoluzionaria esibizione.
    La seconda lettura è stata completamente diversa.
    Quanto incomprensibile e strana era stata la prima, godibile, sorprendente è stata la successiva.
    In quei 4 minuti di falso silenzio protagonista è il mondo intero, con le manifestazioni troppo spesso ignorate ed inascoltate della sua esistenza e di quella degli esseri viventi che lo abitano.
    Sensazioni, pensieri, sogni, fantasie, in quei 4 minuti si mischiano come colore sulla tela bianca di un pittore.
    Il dubbio è sulla riconduzione dell'evento in senso propriamente storico, nel senso della sua conoscenza globale o per meglio dire di massa.
    Comunque dopo un primo giudizio negativo, dovuto alla mia ignoranza sul fatto in questione, il mio giudizio è cambiato e ho potuto godere appieno del racconto.
    Racconto quindi suggestivo, evocativo, ma che richiede una conoscenza specifica del fatto per potere essere apprezzato e compreso.
  5. .
    Per adesso fra i racconti migliori che ho letto.
    C'è ritmo, non annoia, dialoghi credibili e poi traspare conoscenza sull'argomento.
    L'unica cosa che mi chiedo(e non c'entra col racconto) è se la signora Enola Gay sia stata contenta di vedere legato il proprio nome ad uno degli eventi più terrificanti della storia recente.
  6. .
    Bellissimo racconto storico, sviluppato in forma epistolare, ambientato in epoca risorgimentale.
    Ciò che colpisce è lo stile della lettera: perfetta.
    La costruzione delle frasi, l'uso dei termini, il rispetto e l'orgoglio che pervadono la lettera, ci fanno immergere appieno in quel preciso contesto storico, cruciale per la formazione del nostro Paese.
    Sullo sfondo del nostro Risorgimento, la bella e potente storia d'amore tra il nobile Luigi Porzi e la popolana Colomba Antonietti(sinceramente non conoscevo i due personaggi ma la curiosità mi ha spinto subito a documentarmi).
    I due sono uniti da un amore vero, un sentimento che li porta a scavalcare le consuetudini del tempo che osteggiavano l'unione tra appartenenti a ceti diversi.
    Oltre l'amore che unisce i due giovani è presente il sentimento patriottico, elemento che spinge Colomba a fare la scelta che si rivelerà fatale.
    Complimenti all'autore o autrice(autore direi)di questo splendido racconto.
    Veramente un'ottima prova.
  7. .
    Questo racconto secondo me è un'occasione mancata.
    Dico così perché il materiale è molto buono, però lo svolgimento è un pò troppo grezzo.
    L'idea del Vangelo apocrifo di Giuda che ritorna nelle diverse epoche a minacciare la Chiesa e le regole millenarie su cui si fonda è decisamente valida.
    Un colpo di genio è stato poi ricollegarla all'interno delle tesi complottiste che ruotano attorno alla misteriosa fine di Papa Luciani.
    La stesura della storia però ha dei limiti.
    Soprattutto i dialoghi in più di un'occasione mi sono apparsi stonati e poco verosimili.
    Secondo me riguardando il tutto(dialoghi, costruzioni temporali, forma) verrebbe fuori qualcosa di molto valido.
    L'idea comunque mi è piaciuta molto.
  8. .
    Il racconto è scritto bene e denota uno studio abbastanza accurato, ma la sensazione principale che si ha leggendolo, è quella di trovarsi di fronte ad una guida turistica di Venezia, con riferimenti paesaggistici ed architettonici.
    Alla fine ci si trova davanti ad un monologo descrittivo dell'io narrante, senza presenza di dialoghi o cambi di registro, cosa che in conclusione rende il racconto troppo piatto e statico.
  9. .
    Davvero un bel racconto, semplice e genuino, visto attraverso gli occhi sinceri di una bambina costretta a seguire i genitori in Cecoslovacchia per un matrimonio.
    Ottima l'atmosfera dell'est Europa di quel periodo, prima della caduta del muro di Berlino, dove si sente la presenza del partito comunista che tutto controlla, con le fabbriche, le macchine di stato della Skoda, le donne abbigliate coi vestiti tradizionali, gli uomini intenti ad ubriacarsi nelle osterie forse per dimenticare la loro esistenza.
    Evocativo anche il posto di blocco alla frontiera, coi militari a controllare i passaporti, cosa che ora sembra lontana anni luce con la libera circolazione nella comunità europea.
    Racconto storico a tutti gli effetti secondo me, visto che poco meno di trent'anni fa è cambiato il mondo, non solo l'Europa.
    Semplice ma bello.
  10. .
    A me nel complesso il racconto è piaciuto.
    Nel giudicarlo faccio una distinzione tra la storia ed i personaggi e la stesura.
    La storia mi è piaciuta, la sua costruzione, e anche l'idea particolare di ambientarla all'epoca del primo concerto italiano dei Beatles.
    Convincenti anche i personaggi, soprattutto il padre del protagonista, ottimamente tratteggiato nella sua cinica invettiva contro la vecchiaia.
    Il problema è la stesura, caratterizzata da qualche errore di troppo e soprattutto da una punteggiatura latente.
    Racconto quindi che va rivisto e corretto, però ripeto, la storia c'è e i personaggi sono molto interessanti.
  11. .
    Di sicuro il racconto in questione denota uno studio, o quantomeno una preparazione, visto l'uso di termini specifici legati all'ambientazione di epoca romana.
    Il problema è che di questi termini latini ce ne sono veramente troppi, cosa che rallenta notevolmente la lettura, rendendola poco fluida.
    Il racconto storico(e questo è senza dubbio un racconto di tal genere)a mio avviso deve certamente informare e spiegare, ma il tutto deve comunque risultare funzionale alla storia.
    La sensazione che prevale nella lettura è un intento troppo didascalico, cosa che penalizza la storia, relegandola in secondo piano.
986 replies since 30/12/2013
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