Scrittori per sempre

Posts written by triss1

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    Se se questo non ti salva dalla favola, l'ho già iniziata. :www.MessenTools.com-Anime-Gotas
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    Uno scrittore ha una mente versatile. Dovresti sapere che ci alleniamo in ogni genere, un noir non si scrive sotto pulsioni omicide. Che significa?
    Questa sera scriverò una favola e te la invio in privato, per cullarti i sogni.
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    Mi spiace Tommasino, tengo molto al tuo giudizio.
    L'ho vissuto il terremoto dell'Aquila. Quella notte stavo leggendo "La teoria dei giochi", un libro che mi aveva tenuta sveglissima fino a quell'ora, fino a quel boato in avvicinamento. Quel libro non l'ho mai più ripreso in mano.
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    Nelle tragedie il tempo cristallizza, la vita inverte la marcia e solo gli affetti affiorano nell'importanza che gli competono. Magistralmente scritto da una bella persona. Ciao Patrizia.
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    Delicato e poetico quanto di più lontano da un evento sismico serve anche questo però per aggrapparsi alla vita, per non decidere di mollare.
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    Mi trovo a ricalcare il giudizio di chi mi ha preceduta. La prima parte è un lunghissimo elenco degli amori di Giove. La seconda parte, piacevolissima, è il vero nocciolo del racconto. Comunque bravo.
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    Il fatto che non ci sia stato collegamento tra l'affacciarsi al balcone e il trovarsi in poltrona mi aveva messo in allarme ma che si trattasse di un sogno mi è stato chiaro solo alla fine. Brava Molly
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    Un cavaliere errante contro pale eoliche. Era già dura spuntarla contro la monarchia, figuriamoci ora con i politici :nono.GIF:
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    Un bel racconto che riprende lo stesso evento da età diverse. Avrei evitato le ultime righe.
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    L'atmosfera cattura ma anche la storia. Per me fra i primi.
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    Lo stile, la trama e i personaggi non mi lasciano nulla. Alla prossima autore.
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    I passaggi iniziali sono lenti ma poi riprendono bene nei dialoghi. Un buon racconto.
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    Lo stile è l'unica cosa che lo scrittore dovrebbe lasciare di sé in uno scritto.
    Per quanto riguarda la fiaba, tutta al femminile, il percorso che fa Martina riesce a trascinare in qualche modo, molto più lentamente di come fa la vita, poi quel fermarsi a cercare se stessi pare la svolta giusta per uscire dall'isolamento e donarsi agli altri. Però la lettura risulta ostica, non scivola.
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    L'innominato luogo natale da una parte e la concreta Milano dall'altra, i reali e i genitori, l'obiettivo e il fratello e via dicendo.
    La felicità perduta e poi ritrovata nelle origini natali. La felicità, caro autore, non ha radici anzi più è ancorata e più sa di qualche altra cosa.
    "La felicità è condivisione"
758 replies since 27/9/2016
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