Scrittori per sempre

Votes taken by Arianna 2016

  1. .
    Complimenti allo staff, che mantiene vivo e attivo il forum in questi tempi strani.
    Non avevo mai assistito a una tale partecipazione, nemmeno alle altre edizioni dei cento. Vi leggo in tag e sento la pentola che bolle, il fermento che serpeggia. Bello, bello.
    Purtroppo questo step è capitato in una congiuntura per me non favorevole (alla scrittura): non avrei avuto la forza di sostenere il tour de force dei commenti. Non riesco più nemmeno a pensare di leggere, correggere, commentare qualcosa… Ma c'è un tempo per ogni cosa, e immagino tornerà anche il mio tempo per partecipare.
    Comunque è bello vedere che il fiume scorre e continua a portare vita con sé.
  2. .
    Bene. Così il campo si restringe… (questo è humor, se non si capisse…)
  3. .
    Invento sul momento: i cesaricidi non sono i cesaricidi, perché non uccidono Cesare. Tengono in cantiere il loro progetto. Nel frattempo si alleano subito con Ottaviano contro Marco Antonio. Battono Marco Antonio, che viene ucciso e non entra mai a fare parte del secondo triumvirato, che neppure si forma. Ottaviano porta avanti lo stesso tipo di progetto che aveva Cesare. A questo punto i cesaricidi diventano gli "ottavianicidi" e lo fanno fuori. Non nasce mai il principato, di Augusto, quindi non nasce mai l'impero. Per il seguito, non so...

    Perdonate, ho bevuto un po' di zibibbo a cena, e io sono astemia...
  4. .
    Cesare sbranato dai cani e non ucciso dai congiurati fa sì che poi magari non si scateni tutto il pandemonio che è seguito. Anche se poi il suo testamento sarebbe stato ugualmente letto, si sarebbe comunque scatenata la lotta tra Ottaviano e Marco Antonio e via dicendo… Però non ci sarebbe stata la caccia ai cesaricidi, ad esempio.
  5. .
    CITAZIONE (Achillu @ 10/1/2020, 18:34) 
    Quindi se mi invento che nel 1951 l'alluvione in Polesine causò 82 morti anziché 81 ho cambiato la storia?

    Più che altro, questo ti obbliga poi a spiegare tramite, che so io, spoiler o altro, che quell'uno che avrebbe dovuto morire e invece è sopravvissuto è diventato poi protagonista di qualche cosa su cui poi costruisci il racconto. Insomma, devi fare sì che la sua sopravvivenza diventi rilevante. Il problema è che, appunto, magari gli 82 morti erano degli sconosciuti, storicamente e socialmente parlando, quindi ti tocca spiegare e questo, direi, rende poco fruibile la narrazione.
  6. .
    Morfosintassi, ortografia e punteggiatura sono ottime, non ci sono errori.
    C’è qualcosa da sistemare nella gestione dei piani temporali della narrazione e quindi dei tempi dei verbi.
    Tutta la prima parte è all’imperfetto poi, all’improvviso, passi al presente: “Sono ancora incredula”.
    Potrebbe andare bene, se tu distanziassi temporalmente la visita all’obitorio e il momento in cui racconti.
    Invece, più sotto, continui con “Esco dall’obitorio”. A questo punto, quindi, anche il primo pezzo va messo al presente.
    Dopo il trattino del discorso diretto occorre uno spazio.
    I contenuti sono molto forti e importanti.
    Lo stile da narrazione autobiografica distanzia però un po’ l’emozione, che si percepisce come più raccontata che sentita (non che non sia sentita da chi scrive, ma viene trasmessa in modo quasi razionale).
    Questa sensazione aumenta nella seconda parte del racconto: il discorso della madre assume dei toni eccessivamente didascalici. Capisco che siano tue riflessioni personali e per te siano importanti (pensieri che condivido, perché sono i miei). Il mio consiglio è di scriverle per te da qualche parte, un diario, un quaderno, poi lasciarle lì a maturare, in modo che si trasformino in storie: solo così diventeranno universali e raggiungeranno i lettori.
    Nelle parole della madre hai messo carne al fuoco per anni di romanzi e racconti: come tutta la materia compressa prima del Big Bang.
    L’excipit è ben collegato al testo che lo precede.
    Trovo però che il salto dalla prima parte, dove la protagonista è in piena crisi esistenziale e quindi la attendono anni di strada, alla seconda parte, in cui lei ha completato la sua maturazione, sia un po’ troppo lungo.

    Una riflessione personale. Anche io ho una mamma prof che sul lavoro è stata molto stimata e amata: capisco la fatica di confrontarsi con un modello del genere. Credo che sia questo uno dei motivi per cui ho rifiutato di insegnare, per tanti anni.
  7. .
    Di questo racconto mi è piaciuto il modo in cui le informazioni vengono date al lettore un po’ alla volta, centellinate e insieme progressive, creando l’effetto di una costruzione che cresce un gradino sull’altro, oppure di un quadro che si dipinge pennellata dopo pennellata, svelandosi nella sua completezza solo alla fine. Si crea un ben congegnato senso d’attesa.
    Confesso che non mi sarei aspettata un finale tanto drammatico e crudele: vedere come unica via d’uscita alla situazione uccidere moglie e figlio, l’ho percepito un po’ come un eccesso tragico. È comunque una bella impennata conclusiva che spiazza il lettore. L’excipit risulta molto bene integrato nel racconto.
    La forma è completamente corretta, l’ho trovata però un po’ faticosa alla lettura, che richiede una certa vigile attenzione.
    Secondo me, tu hai delle buone capacità: hai creato un testo solidamente costruito. Forse in effetti anche troppo, nel senso che a volte si cerca nella lettura un po’ più di fluidità.
    Resta però il fatto che la tua scrittura mi sembra già molto matura.
    Hai fatto un buon lavoro.
    P.S.
    Se a qualcuno interessa, grazie alle letture dei miei pargoli ho scoperto che nel deep web si trova tutto il male che si desidera, compresa la possibilità di commissionare tranquillamente omicidi così come si ordina un pacco su amazon.
  8. .
    Che bello, Fausto! Dai, adesso ti puoi dedicare di più a quello che ti piace.
    Ti auguro tanti anni felici!
    :grill.gif: :grill.gif: :grill.gif: :serenata.gif: :serenata.gif: :serenata.gif: :picnic.gif:
  9. .
    Davvero forte, Caipi! Molto carino.
    Se posso, ti suggerisco qualche ritocco.
    Con la seconda parte, tu vuoi dare un'impressione di "buon lavoro fatto", quindi quasi di impersonale asetticità allo sterminio del genere umano: questo mi sembra il punto di forza del racconto. Questa buona impressione viene però smorzata da certi aggettivi ridondanti della prima e verrebbe invece secondo me aumentato dalla loro eliminazione (ho notato però che hai cercato di essere più asciutta, più essenziale del solito).
    Ti dico cosa cambierei:
    "... filtrare uno STRANO riverbero verde": perché "strano"? Strano per chi, visto che nessuno lo nota? Questo aggettivo dice solo l'intenzione dell'autore di caricare l'enfasi sulla situazione, invece la attenua, perché la rende troppo "mostrata".
    "E il tempo passò indifferente": lo toglierei.
    "... INQUIETANTI bagliori verdastri di luce MALSANA": per "inquietanti", idem come sopra; "malsana", idem come sopra, con l'aggiunta che poi alla fine spieghi che si tratta di un trattamento di disinfestazione, quindi il malsano è poi relativo. Io toglierei entrambi gli aggettivi.
    "... frantumati CON FEROCIA": idem come sopra; tra l'altro, il fatto che siano feroci lo si vede poi bene da quello che fanno, qui viene anticipato in modo inutile, scarichi l'attesa prima del tempo. Ti direi quasi la stessa cosa anche per "con movimenti violenti".
    "... nutrendosi CON FEROCIA INAUDITA": idem come sopra.
    Invece, una nota formale:
    "... che nessuno se ne accorse": io qui manterrei la concordanza verbale al trapassato prossimo, "che nessuno se ne era accorto".

    "La sua richiesta di disinfestazione è stata effettuata": è da cambiare il verbo; Gaia ha effettuato una richiesta, che è stata ad esempio "evasa", "soddisfatta", ecc.
    Dopo "soddisfatta" dell'ultima riga, ci vuole la virgola.

    Prova a ripulirlo con questi cambiamenti, poi leggilo per vedere se ti sembra più o meno efficace.
  10. .
    Grazie, Achille!
  11. .
    Simpatici i vecchietti e interessante la lezione sui tatuaggi: confesso che, al di là dell’immaginare che mettersi dell’inchiostro sotto pelle non possa fare molto bene, non sapevo niente di tutti i pericoli nascosti di cui hai parlato. Credo che mi informerò un po’, dato anche il lavoro che faccio.
    Detto questo, però, la commistione “amici al bar” e “lezione” non riesce benissimo, suona un po’ innaturale e forzata.
    Occorre una revisione della punteggiatura. Ti segnalo inoltre che “due coppie di fratelli che hanno sposato una coppia di sorelle” fa in totale quattro maschi e due femmine…
    Comunque, racconto simpatico e vivace.
  12. .
    Bella l’idea, sia di farsi tatuare con l’inchiostro di uno scrittore famoso sia che poi l’inchiostro porti a una reale possessione.
    Non è scritto male, ma certamente occorre una revisione formale (alleggerire qualche punto, sistemare alcuni verbi e un po’ di punteggiatura).
  13. .
    Buon compleanno, Fausto!
    :emoticons-saluti-6.gif?w=593: :emoticons-saluti-6.gif?w=593: :emoticons-saluti-6.gif?w=593:
  14. .
    CITAZIONE (Cristina Lombardo @ 12/2/2019, 10:36) 
    Posso farti una confidenza segretissima, Arianna? (:D)
    Io sono entrata in sps quando uno psicologo mi ha consigliato di far leggere quello che scrivo come terapia.
    Quindi, che dire? Comprensione assoluta! :*

    Non ti preoccupare, non lo diciamo a nessuno! :) :) :)
  15. .
    Grazie, Asbottino!
235 replies since 27/9/2016
.