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| Auguri gemella diversa uguale e contraria! Insomma, nel dubbio assorata. Dovrebbe essere un complimento.
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| Tecnicamente questo è un Haisan di diciannove sillabe: quinario+ottonario (libero)+senario.
Titolo uguale al primo verso, benissimo. Nessuna punteggiatura e iniziale maiuscola a ogni verso, bene.
Il riferimento stagionale è il freddo dell'inverno.
La cesura secondo me è al termine del secondo verso in quanto il vetro per sua natura riflette.
I primi due versi sono una metafora e il terzo verso è una personalizzazione; il cambio di prospettiva ci regala una visione triste come se la natura di questa Luna riflettente fosse sgradita alla Luna stessa.
C'è molto da leggere tra le righe in questa composizione: se a questa persona offri silenzio lei riflette il silenzio e percepisce freddezza. |
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| Tecnicamente questo è un Haisan di quindici sillabe, in particolare sono tre quinari.
Va benissimo usare il primo verso come titolo. Va bene usare la maiuscola a inizio verso.
C'è un riferimento stagionale, io ci vedo l'autunno.
La cesura è difficile da individuare perché abbiamo un rapporto di causa-effetto tra lampo e "tuono" (scuoti nell'anima) e una correlazione tra l'evento lampo+tuono e la pioggia (pianto dal cielo); si può però immaginare al termine del secondo verso perché la correlazione non è scontata.
La forza di questo Haisan sta più nell'immagine allegorica che in quella reale, che secondo me è debole proprio per la quasi inevitabile associazione tra lampi e pioggia.
Un'opera da leggere tra le righe. |
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| | Thalia sei stata sfortunata, perché è la prima volta che arriva un numero così esagerato di racconti al 100 x 100. Un'infermiera non avrebbe mai potuto farcela e mi dispiace tantissimo, il racconto era tra i miei finalisti. |
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| Sintassi, grammatica, ortografia, attinenza al tema e impressioni personali.
Tema: l'inesorabile trascorrere del tempo, per me è centrato. 102 parole.
Ortografia ok.
Grammatica: virgola tra "brindisi" (soggetto) e "era un veleno" (predicato). Il discorso diretto è mescolato senza punteggiatura.
Sintassi: ripetizione di "poi". Non si capisce il soggetto delle due frasi che non hanno nemmeno il predicato.
Impressioni personali: mi resta una gran confusione; non ho capito cos'è successo, l'unica cosa chiara è Mary che resta al ristorante per quindici anni.
Grazie e alla prossima. |
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| In che senso "come gli altri"?
I concorsi di SPS sono unici nel loro genere!
Buona lettura a tutti! |
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| CITAZIONE (Petunia @ 10/2/2020, 08:42) Mah. Non so perché ogni tanto mi vengono questi dubbi ✍🏻 
Per il terzo episodio bisognerà usare il futuro?
Sì, ti ho presa in giro.  lo so che non si fa, ma oggi purtroppo mi gira così... Scusa. |
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| Ciao Sharon.
Il componimento è in versi brevi, quasi tutti trisillabi e un senario che di fatto è un trisillabo doppio. Il tutto crea un ritmo che è spezzato dagli ultimi due versi – un quinario (tronco) e un bisillabo (sdrucciolo) – che quindi attirano l'attenzione accentuando il senso di chiusura.
L'unica nota che mi viene da fare riguarda "cuor": nella poesia contemporanea non si usa più troncare le parole, tanto più che siamo a fine verso e quindi, metricamente, non cambia nulla.
Bene il resto. |
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| Anch'io sono abbondantemente papà e scrivo prevalentemente di notte con lo smartphone.
Per leggere approfitto di qualunque momento, anche in bagno.
E se non so cosa scrivere dopo le 22 mi metto comunque a leggere. Chissà che non arrivi un'ispirazione. |
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| Cin! Direi rosso ottimo.
Grazie Man |
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| Grazie capo!
E grazie pure Stefia.
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| CITAZIONE (B&S @ 4/1/2020, 15:04) Nessun selfie Stick. Ho le braccia molto lunghe 
Così?
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280 replies since 29/9/2016
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