Scrittori per sempre

Posts written by Achillu

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    CITAZIONE (Petunia @ 5/5/2020, 18:47) 
    Hai avuto un guizzo poetico molto d’effetto quando descrivi quei pollici che si stringono (chissà perché proprio i pollici, me lo spiegherai) per lasciare “scorrere l’energia del silenzio”.

    Grazie mille per il tuo commento, Petunia.
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    Il gesto di stringersi i pollici è una mossa che si fa tra persone che hanno superato la fase del distacco formale, intendo questo gesto:

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    In quel momento una parola in più sarebbe stata inutile, però il barista ci teneva a far sentire la propria vicinanza.
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    Tony-the-sub in realtà non vuol dire niente di matematico. I racconti sono 16 esattamente come i votanti, non credo che si possa dimostrare nulla sul 17 ;)
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    Quanto tempo è che il mio preferito non vinceva? Felicissimo e bravi tutti tutti.

    :www.MessenTools.com-Hot-quemand
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    CITAZIONE (SuperRiccardo @ 1/6/2020, 15:54) 
    Io avevo scritto bello.

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    CITAZIONE (tommasino2 @ 31/5/2020, 14:29) 
    'Bello' è un aggettivo noioso che ti è stato risparmiato.
    Io, che ti conosco abbastanza, posso dire che questo è il miglior racconto che tu abbia mai scritto qui.
    E, 'bello', te lo dico io.
    Senza essere noioso.

    E io ti dico che sei troppo buono. Grazie, Tommasino.
    :emoticons-saluti-6.gif?w=593:
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    E bravo Frase!

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    Ciao Petunia.

    Si dice "di stanza" e non "d'istanza". In italiano possiamo scrivere Guantanamo, ma se proprio devi mettere l'accento allora si mette sulla seconda a: Guantánamo. Così finalmente scopriamo dove è stata sganciata la bomba. E io ci sono cascato come un pero, sei stata brava. Tutto il primo episodio acquista un senso nuovo e io mi sono trovato a pensare che, forse, qualcuno ancora vivo a Cuba potrebbe starci. Infine scopriamo anche che Miguel è figlio di Kate che era la prima fidanzata di Robert, il papà di Rosemary Kate. Insomma una trama ben costruita, ben collegata al primo episodio, con tanto di ucronia spinta ai giorni nostri. Interessante che anche alla fine di questo episodio ci siano delle note a margine di un libro. Chissà se le ritroveremo nel terzo episodio? Mi viene da scommettere di sì.

    Grazie e alla prossima.
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    Ciao Tommasino.

    Chissà quando imparerai a non andare a capo in mezzo al periodo? Sarà un marchio di fabbrica? I personaggi sono meravigliosi, come sempre; Dorando nipote che corre con la maglia sbiadita e senza sponsor la dice lunga. La diffidenza di Teresa ci sta tutta: come può un ragazzo in quel mal vivere trovare alla fine la forza di vincere? Io ci leggo qualcosa tra le righe: Dorando non ce la racconta tutta, Teresa lo sa ed è sospesa tra l'accettare la vittoria (forse?) sporca o troncare definitivamente un rapporto che comunque è già in crisi. Quello che mi piace in ciò che scrivi è che anche le comparse nei tuoi racconti hanno uno spessore o per lo meno la loro dignità. Come se il tuo personaggio dicesse: "mi va bene di essere strumentale al tuo racconto, ma il tuo racconto deve comunque darmi qualcosa in cambio".

    Grazie e alla prossima.
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    Ciao Leroux.

    Se proprio devo trovare un difetto al tuo racconto, è la similitudine finale tra gli SMS che si scambiano e i segnali di fumo. Il resto mi è piaciuto; qualche refuso tipo "Horne" al posto di "Horn" e io preferisco il plurale "pellirosse" anche se "i pellerossa" non è sbagliato. Mi sembra che hai dato tutte le informazioni necessarie, sia quelle tecniche che quelle storiche (vere o finte che siano) senza esagerare e spalmandole in modo uniforme per tutto il racconto. I due punti più pesanti, i "flashback" con la storia di Tommy e Jenny, sono all'inizio e si fanno dimenticare presto a favore delle parti più agili alla lettura. Per lo meno al mio gusto personale. E poi vabbè, la gestione patrimoniale e le quotazioni di borsa fanno parte del mio lavoro di informatico bancario, quindi complimenti per essere riuscito a rendere i concetti in modo semplice e comprensibile mantenendo comunque il rigore delle definizioni.

    Grazie e alla prossima.
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    Ciao Asbottino.

    Devi decidere se Lucas era troppo piccolo per ricordarsi che suo padre si è suicidato o se è stato proprio lui a trovare il cadavere del padre nel garage. Questo è il buco narrativo del tuo racconto. La riflessione della mamma di Lucas "Non lo so. Era la fine di un'era, credo. Uno di quei momenti in cui le cose devono rinnovarsi per poter andare avanti. C’era bisogno di un cambiamento. Ma forse il cambiamento non è mai arrivato." mi sembra troppo tecnica; serve per spiegare l'ambientazione e la ucronia (direi addirittura distopia: che mondo sarebbe senza film?) ma secondo me è più un'analisi sociologica che una riflessione estemporanea. Il resto ci sta, gira tutto, il piccolo petulante Lucas fa breccia nel vecchio Steve; non so, mi fa strano, avrei preferito che il primo passo l'avesse fatto Steve, sia pure involontariamente. "Ehi, ragazzino: mi aiuti a..." e poi questo si attacca e non lo molla più. Più che altro perché ripenso a com'ero io quando avevo tredici anni. Ottimo il finale che ricorda, se non sbaglio, "Incontri ravvicinati del terzo tipo", bellissima la descrizione di Venice Beach e di una Los Angeles povera (mi hai fatto pensare a Detroit, una vera grande città decaduta, penso che sia voluto). Bella la scena nel cinema che non c'è più, con Steve che fa da cicerone a Lucas.

    Grazie e alla prossima.
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    Ciao Fante.

    All'inizio tutti quei misteri, quei segreti, e io ero lì che pensavo: su, dai, Fante, allora, quanto ci vuole? Ecco, questa è la parte che non mi è piaciuta; sì, va bene la suspance, però così è troppa, a mio gusto personale. Poi invece il racconto decolla. Devo dire che mi sembra di leggere un autore diverso; in un racconto dove l'ossessione è il punto focale mi trovo di fronte a una scrittura senza le tue solite ossessioni (che richiamano se vuoi vagamente i fondamenti del Futurismo letterario: la guerra, le automobili, gli aerei, la velocità...) Sono comunque argomenti presenti (e ci mancherebbe altro, sei pur sempre Fante) però trattati a livello di attenzione e non di ossessione. Non è molto chiaro il motivo per cui Livio capisce che Ennio è Vincenzo, però la cosa secondo me viene fuori un po' come una scommessa, un'intuizione che probabilmente solo un'affinità di sangue può spiegare: ha azzardato, ha vinto. Il fatto stesso che Ennio/Vincenzo non lo neghi significa che la scommessa valeva la pena di essere compiuta.

    Grazie e alla prossima.
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    Ciao Byron.

    Gli americani misurano l'altitudine di volo in piedi, non in metri. Abd Al andrebbe scritto anche con la seconda A maiuscola. E poi un dubbio: l'hostess si chiama Donna Withmore, Donna Whitmore o Donna Whtitmore? In alcuni punti ho fatto fatica a destreggiarmi con le tue virgole, ma non riesco a recuperare quali. Mi è poco chiara la dinamica a bordo: dovrebbero essere cinque elementi nel commando, ma solo uno si accorge che qualcosa non va nella cabina di pilotaggio? Inoltre, quando Mohamed entra in cabina e riceve un "calcio all'indietro come un mulo" in pieno muso, non può cadere sulla strumentazione di bordo ma dovrebbe cadere attraverso la porta aperta. Secondo me la trama è debole, ma a parte questo trovo che il racconto sia ben scritto dal punto di vista dell'azione. Alla fine ci lasci con quello che potrebbe essere un finale sospeso: cosa ci fa una cicatrice sulla fronte di Mike, il figlio di Adam Hill?

    Grazie e alla prossima.
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    Ciao Bar.

    È evidente che ci troviamo in un ambito dove è possibile il viaggio nel tempo con la possibilità di modificare gli eventi durante il viaggio. Questa evidenza risulta dal primo e dal penultimo capoverso. Sarebbe stato sufficiente questo per arrivarci, ma in mezzo hai scritto un racconto con la scusa di scrivere un saggio (o un saggio con la scusa di scrivere un racconto?). È facile che si tratti di un limite mio, ma ad un certo punto mi sono stancato di andare a cercare sulla Treccani online tutti i riferimenti che lasciavi e ho letto con il solo desiderio di sperare che tutto finisse. Capisco che parte di ciò che hai scritto è funzionale a capire il meccanismo che sta sotto al tuo racconto, ma la sensazione che ho è che sarebbe bastato molto ma molto meno. Con il risultato che i personaggi si perdono, restano funzionali al saggio. Ego Wenger è un alcolista e nonostante ciò non sembra esserne limitato, se non per la figuraccia fatta durante il congresso: ricorda il tossicodipendente Dr. House e risulta altrettanto antipatico (questo non vuol dire che non mi sia piaciuto). Il narratore è Ludovico Velez ma al tempo stesso è un narratore focalizzato che segue Wenger ovunque e ne decifra pure i pensieri: questo come può essere possibile? Come tecnica narrativa è straniante e non ci dai nessun indizio per capire come mai Velez è così focalizzato sul protagonista; non ha una vita propria? È solo una specie di "ologramma"? Dal punto di vista filosofico, ho apprezzato molto il discorso sulle due componenti del tempo Ananke/Einai con i riferimenti mitologici Prometeo/Epimeteo. Forse sarebbe bastato questo, sfrondare e lasciare questo.

    Grazie e alla prossima.
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    Ciao Caipiroska.

    Parto dalla questione scientifica: un vaccino non serve a nulla su una persona malata. A una persona malata si somministra un farmaco o un siero, ma il vaccino si somministra alle persone sane. Del racconto mi rimane impresso il pugno nello stomaco, assestato in modo perfetto anche se in un paio di scene ho come l'impressione che tu abbia avuto paura di assestare il ko; in particolare quando parli della diffusione di Erode e delle sue conseguenze il racconto ha più un taglio giornalistico che narrativo. La scena finale è strana: chi è quell'uomo e perché ha in mano la siringa? Somiglia al caso dell'ASST di Mantova (difficile da recuperare cos'è successo realmente a causa delle tonnellate di m...enta fake news che si sono riversate sopra) ma in quel caso è stato il primario a somministrare il siero alla donna "fuori protocollo in ambito compassionevole". Soprattutto c'è talmente tanta m...enta in giro che è più facile che ti arrivi acqua salata piuttosto che una cura efficace se la cerchi per canali non ufficiali. C'è da riscrivere il finale, io ci vedrei più un medico o un infermiere, insomma qualcuno che "rompa il protocollo" ma che il protocollo lo conosca bene.

    Ottimo l'inizio, è la situazione di una famiglia normale, essendo abbondantemente padre ho apprezzato moltissimo. Infine il pugno allo stomaco è arrivato, ben assestato: la Caipiroska che preferisco leggere. Grazie e alla prossima.
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    Ciao Molli.

    Il primo episodio, nonostante il finale sospeso, aveva un'aria autoconclusiva e comunque tutti i misteri sono stati svelati. In questo racconto è successa forse una di queste cose: (1) hai messo in piedi tanti misteri che saranno svelati nel terzo episodio, in stile "L'impero colpisce ancora", oppure (2) hai lasciato troppe cose nascoste, seminando indizi e dando fiducia al lettore, in stile "Questioni di fisica" di Akimizu. Dal punto di vista storico, "com’era stato per tutti i suoi predecessori": no, prima di Benedetto XVI ci sono stati altri papi che hanno abdicato, il più famoso fu probabilmente Celestino V ma cito il caso unico di Benedetto IX che rinunciò ben tre volte, essendo salito altrettante volte al soglio. Ci sono dei punti, nei dialoghi, in cui papa Benedetto e padre Georg mi sembra che discutano spiegando cose che dovrebbero in realtà già sapere, in particolare quando parlano di Santa Sofia.

    A mio gusto si potrebbe asciugare un po' da qualche parte, ci sono dei momenti in cui per esempio le riflessioni di papa Benedetto non mi convincono e non mi soddisfano; soprattutto non è chiaro il motivo di tanta fretta (questo magari si poteva spiegare in questo episodio, senza lasciarlo al prossimo?) siamo stati quasi duemila anni senza sapere nulla del Graal, non capisco che differenza possa fare un mese in più o in meno per risolvere la questione. Leandro come personaggio mi è piaciuto (nel senso che me l'hai fatto piacere), Fabio invece mi sembra più stereotipato ma penso che sia dovuto alla ormai scarsa quantità di caratteri che ti erano rimasti. Buona l'ambientazione, verosimile, anche il rapporto tra Benedetto e Georg mi è sembrato (a meno di qualche dialogo) molto ben caratterizzato.

    Grazie e alla prossima.
2563 replies since 29/9/2016
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