Scrittori per sempre

Posts written by Achillu

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    Petunia, se hai bisogno di spiegazioni chiedi pure, sono a disposizione.
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    Ma grazie mille, Genoveffa!

    Felicissimo di aver fatto parte di questo lampo estemporaneo.

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    Analisi tecnica:

    Il primo verso è un senario libero: U | lu | la | no i | ven | ti
    Il secondo verso è un quinario: mi | li | ti | fie | ri
    Il terzo verso è un senario in metrica: a | be | ti | scin | til | lano

    La struttura non è quella classica quinario + settenario + quinario, ma il totale è diciassette sillabe come richiesto da un haiku standard in italiano.

    La cesura non è indicata, comunque io personalmente la interpreto al termine del primo verso, perché "militi" secondo me sono gli alberi (ma potrebbero essere anche i venti, nel caso la cesura sarebbe al termine del secondo verso).

    Il riferimento stagionale mi sembra abbastanza chiaro che sia l'inverno.

    Il cambio di prospettiva è appena accennato; a mio gusto personale è più un contrasto tra elementi naturali piuttosto che tra punti di vista differenti.

    Tecnicamente promosso :) O, per lo meno, promosso alla mia scuola :D

    Analisi artistica:

    Hai voluto immortalare l'effetto statico del milite (quando per esempio fa la guardia nella garitta) piuttosto che quello dinamico, concedendo però agli abeti di scintillare, contrastati da venti ululanti. L'immagine mi restituisce un senso di sicurezza e protezione, che mi permette di superare la paura del vento ululante grazie alla guardia fiera degli alberi. Se questo era l'effetto desiderato, allora è arrivato. Grazie.
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    Arianna 2016 Ho insegnato due settimane in un istituto professionale regionale. Prendo spunto dai miei ex studenti e dalle mie ex studentesse ogni volta che creo un personaggio disagiato. Sono state due settimane scioccanti e formanti, non ricordo più i nomi ma ricordo gli sguardi. Seguo il profilo Instagram di due di loro; adesso sono giovani donne. Persone molto forti. Almeno loro. Grazie per avermi permesso di tirar fuori questo ricordo.
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    Vittorio Veneto Grazie per il bel commento. Ti confesso che c'era molta più speranza nella prima stesura, quando ancora l'excipit aveva senso. Poi l'excipit non l'ho più toccato, anche se per la stesura finale ho rimosso tutti gli elementi di speranza dal resto del racconto. Grazie per aver colto.

    caipiroska Di' la verità: anche tu volevi farmi commuovere, eh? Con il tuo commento. Beh, ci sei riuscita. Dopo il tuo commento ho riletto per l'ennesima volta il mio racconto, guardandolo dalla tua prospettiva. E mi sono commosso, come se non fossi stato io a scriverlo, come se fosse la prima volta che lo leggo. Grazie di cuore. :pazzo.gif:
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    Giancarlo Gravili Hai scritto un commento in prosa poetica, pieno di considerazioni che mi riempiono il cuore e mi fanno commuovere; io "ti ho sputato in faccia" la storia e tu ricambi con la stessa arma, "sputandomi in faccia" la mia vera essenza. Grazie per il bellissimo commento. :pazzo.gif:

    B&S Il titolo ha lo stesso scopo di "Buona Domenica" di Venditti, ossia creare un contrasto con il contenuto; ti confesso che non stavo pensando alla canzone, ma sì: l'ispirazione è sicuramente la stessa. E per scriverlo mi sono ispirato a storie vere; ecco, speravo che nessuno scrivesse le cose che hai scritto tu perché non augurerei un'adolescenza così a nessuno. Posso solo abbracciarti ed essere contento del fatto che, ad ogni bivio, sei riuscita ed evitare il fanculo. Grazie per il commento e per la condivisione. :pazzo.gif:
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    mezzomatto No, non sei di coccio, ci mancherebbe! Molte cose possono essere riscritte in modo da essere più comprensibili, me l'avete fatto notare in tanti e mi scuso per le difficoltà. Lucia riflette sulla propria situazione familiare e vorrebbe scambiarla con quella di Massimo, il suo ragazzo; ma poi ci ripensa perché non vuole augurare a Massimo la sua vita. E non la vorrebbe augurare a nessuno, per questo nessuno potrebbe prendere il suo posto.
    La vecchia signora rimane imbambolata dalle chiacchiere di Massimo, purtroppo lo so come funziona perché è capitato molto vicino a me. La reazione finale non si vede perché il narratore segue Lucia e quindi non "inquadra" il momento in cui Massimo scappa, lasciando la povera signora da sola con la propria disperazione.
    Giulio (in realtà Giorgio) è il padre di Lucia; qui mi sono reso conto di aver proprio sbagliato, sarebbe forse stato più chiaro se avessi scritto "padre" al posto del secondo "Giorgio".
    Mi dispiace per averti creato tutte queste difficoltà nella lettura. Ti ringrazio per aver comunque trovato qualcosa di buono dal mio racconto. Alla prossima :)

    Andrepoz Grazie mille per la lettura e scusami se è stata eccessivamente complicata.

    gipoviani Ti confesso che sono d'accordo con te sul senso di incompiuto. Ho pensato però che i protagonisti non si rendono conto della loro disperazione perché narcotizzati dalle sostanze che usano. Grazie per la lettura e anche per aver comunque tirato fuori lo stesso qualcosa di positivo da un racconto che non ti è piaciuto :)

    TomaSgaia Scusami per le parti difficili, in molti me le avete fatte notare e me le ha fatte notare anche la mia editor, quindi hai e avete ragione.
    "Tiziana" è proprio nel discorso diretto di Massimo; ho conosciuto più di una persona che chiama i propri genitori per nome e la cosa mi ha sempre dato molto fastidio, ho cercato di trasmettere proprio questo. Giorgio è stato più difficile, perché non è discorso diretto, e avrei almeno potuto semplificare usando "padre" al posto del secondo "Giorgio".
    L'excipit purtroppo è un residuo fossile della prima stesura; mi sono accorto solo dai vostri commenti che non c'entrava più molto con la versione definitiva.
    Scusami per tutte le difficoltà di lettura e grazie per il bel commento approfondito.
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    Paluca66 Grazie per le riletture e anche per aver rinunciato a capire il racconto. Per me un grande regalo, perché ho letto il mio racconto anche da un altro punto di vista e mi hai regalato un punto di vista inaspettato. Grazie mille.

    resdei Sono contento che il racconto ti sia piaciuto. Ci sono diversi punti poco chiari, infatti la mia editor mi ha tirato tante volte le orecchie e questo non ha giovato alla lettura, scusami. Lucia tira i sassi a un lampione. Grazie per aver colto molti punti, in particolare il titolo che - per l'appunto - vuol presentare la giornata tipo di Lucia con un linguaggio rassicurante, anche se la giornata rassicurante non lo è per niente. :pazzo.gif:
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    mangal Giorgio: la seconda volta avrei potuto scrivere "padre", giusto per chiarire chi fosse. Me ne sono accorto all'ennesima rilettura, soprattutto dopo il tuo commento. Sai che la prima reazione della mia editor è stata uguale alla tua? In questo concorso io e te abbiamo vibrato su corde diverse, ma va bene così. Grazie per la lettura e il commento.

    Speaking_flower Anche se il mio racconto non è il tuo genere, hai tirato fuori lo stesso delle riflessioni importanti e questo è il miglior regalo che tu mi potessi fare. Grazie :pazzo.gif:

    Daxcosti È la prima cosa che ho chiesto alla mia editor: un romanzo potrebbe reggere la struttura del racconto per tutta la lunghezza? Non mi ha ancora risposto. Per fortuna è "solo" un racconto. Grazie per il bel commento.

    Molli Redigano Grazie per l'analisi dettagliata, mi piace molto l'idea di aver scritto un racconto drogato, da rileggere "altre mille volte, fino a perdere i sensi". E sono contento di essere tornato "alla grande", almeno per te. :pazzo.gif:
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    Premetto che questi NON sono i cinque racconti che preferisco, ma sono i cinque racconti che ritengo più meritevoli. Per stilare la classifica finale ho considerato 50% il mio gradimento e 50% l'aderenza al tema, ossia quanto incipit ed excipit siano stati correttamente integrati. Questo non è stato sufficiente, perché avrei dovuto votare grossomodo la metà dei racconti in concorso; allora ho cominciato ad applicare un po' di crivelli: ho dato un premio a chi ha scelto gli incipit e gli excipit "più difficili" (ossia quelli meno scelti); ho dato una penalità a chi ha usato l'incipit o l'excipit come riferimento all'opera originale anziché riutilizzarlo in modo "originale" (anche se per qualche racconto mi è dispiaciuto); infine, visto che la classifica finale sembrava premiare i membri storici di SPS, ho dato un premio ai racconti di tutti i nuovi autori. Il risultato finale: cinque racconti, precisi precisi, nemmeno a farlo apposta.
    A partire dal più meritevole:

    Agnès alla laguna
    Mirna, Livia e l'uovo a colori
    Incomprensioni nel mezzo di una pandemia
    La bottega della felicità
    Il tappeto

    Cito comunque in ordine sparso i miei racconti preferiti (tantissimissimi): "Adelaide", "Canzoni", "Crepe nei muri", "Due auree", "Dustin e l'amore", "L'ultimo ballo", "La diga sul porto", "Rose nere", "Un amore felicemente imperfetto", "Una luce negli occhi", "Zamani" e una menzione speciale per "Rilancio" che non ho gradito ma che nella mia "classifica tematica (corretta)" è al primo posto ex aequo.

    Un applauso anche a tutti gli altri autori, grazie per le bellissime letture.
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    solenebbia Il tuo è stato uno dei primi commenti a puntualizzare il titolo. L'effetto che volevo ottenere è esattamente quello che hai descritto: uno scollamento tra ciò che dovrebbe/potrebbe essere e quello che invece è. Grazie per il commento. Mi resta una curiosità: come mai hai pensato proprio al centro Italia?

    Dafne Grazie per la lettura, sappiamo già che ci troviamo distanti come gusti quindi grazie davvero.

    Gianfranco39 Mi hai dato l'impressione - nei commenti agli altri racconti - che sei molto attento a determinati particolari e il fatto che tu abbia puntualizzato solo la difficile lettura per me è davvero un bel regalo. Grazie per il bel commento.

    Tony-the-sub Il tuo è uno dei commenti che effettivamente trovano nell'excipit un punto debole del mio racconto. Come spiegavo qualche commento più su, si tratta di un residuo fossile della prima stesura, che poi è diventato poco coerente con il risultato finale. Grazie per il bel commento.
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    genoveffa frau 1 Mi permetto solo di dire una cosa: si può reagire in modi diversi a una famiglia assente o a un padre autoritario. Conosco diverse ragazze, oggi donne, che hanno reagito "positivamente", se così si può dire; non si sono buttate sulla droga, per capirci. Chiaro che, senza una guida vera, concordo che sia più facile uscire e buttarsi nell'autodistruzione. Grazie per il commento.

    Esterella Grazie per il bellissimo commento.

    CITAZIONE (E©ly @ 3/12/2020, 14:50) 
    Il ritmo è cardiopatico, schizzato, e lo è per tutto la durata del racconto, e il lettore si costerna, si indigna, s'impegna e poi getta la spugna davanti a una realtà assai più comune di quanto ci rendiamo conto.

    E©ly Sono contento che ti sia arrivato questo. Tu e altri commentatori avete espresso lo stesso concetto, sia pure con parole diverse, e le tue mi hanno colpito in modo particolare. Per quanto riguarda il viola vomito... oops! X) :noviolence.gif: Grazie mille, boss.
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    Byron.RN Tu hai colto un altro aspetto, ossia i genitori sono chiamati per nome. Ho conosciuto persone che chiamano i loro genitori per nome e la cosa mi ha dato le stesse sensazioni che descrivi tu. Grazie per aver colto e descritto meglio di come avrei potuto fare io.

    NovelleVesperiane Il bello dei concorsi di SPS è che arrivano commenti, come il tuo, che fanno vedere il proprio racconto da prospettive che nemmeno io avevo immaginato: “Non si fanno odiare, i tuoi protagonisti... più che altro si fanno evitare.” È vero, l'istinto è quello di girarsi dall'altra parte. Non so perché invece ho trovato la forza di guardarci dentro, però l'ho fatto. Sono contento che ti sia arrivato questo. Grazie.

    Petunia Anche tu hai colto il filo rosso degli odori; se sei curiosa, un paio di commenti più sopra, a Stefia, ho spiegato anche perché ho usato olfatto, tatto e gusto come sensi prevalenti di Lucia. Grazie del bellissimo commento.
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    G.Leroux Il finale ha perplesso molti, in effetti. Devo confessare che si tratta di un rimasuglio fossile della prima stesura e non ho fatto troppa attenzione al fatto che non ci azzeccasse più con la versione definitiva. Grazie per il bel commento.
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    CITAZIONE (Stefia @ 1/12/2020, 10:29) 
    Mi ha colpito molto il riferimento all'odore: l'olfatto è una costante di questo racconto e non ho capito perchè sia così presente, come se fosse importante.
    E se è importante, allora mi sa che non ho capito il racconto.

    Stefia se non sbaglio sei stata la prima a cogliere la cosa. Non è fondamentale nel racconto, comunque adesso ti spiego. In un corso mi insegnarono che esistono tre tipologie di persone, a seconda del loro senso predominante: visive, uditive e cenestesiche; queste ultime hanno "gli altri sensi" come predominanti, ossia gusto, tatto e per l'appunto olfatto. Mi son voluto cimentare nel descrivere una ragazza cenestesica. Avevo bisogno di un filo rosso per legare i vari episodi e mi è venuto in mente di usare gli odori.

    Grazie per il bel commento.

    Edited by Achillu - 22/12/2020, 15:37
2563 replies since 29/9/2016
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