Scrittori per sempre

Votes given by Dafne

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    Io non ho litigato con nessuno, anzi ottimi rapporti solo un po'troppo anarchica e con una idea di scrittura "creativa", quindi un pochino troppo libera. Ho sempre parlato bene di sps con chiunque: un forum serio e ottimi scrittori, tra i quali, molti affettuosi amici. Grazie Dafne per la camomilla: con i tempi attuali, dovremmo berne a litri <3 .
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    Grazie mille, Daf
  3. .

    composizione dialettale che dedico a tutti noi

    ciao-2020

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    Un chiarore dentro
    Pulsa il sangue
    Sono giovane e vecchio
    Non importa
    Nulla importa
    Se non lasciare appesi i miei pensieri sui tuoi occhi

    Lasciare che questo infame desiderio non si avveri
    Sarà mia cura
    Per vomitarlo ogni giorno
    Per cercarlo ogni dannato giorno della mia vita

    Sì,
    Per te farò così
    E sarò vivo
    Ogni volta che mi guarderai
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    CITAZIONE
    Lei lo sapeva che il nonno la lasciava apposta da sola davanti all’ enorme libreria che occupava tutte e quattro le pareti del suo studio e arrivava fino al soffitto, e le metteva alcuni libri in bella vista che occhieggiavano invitanti, perché lei se li portasse via di soppiatto.

    Ogni giorno, più volte in un giorno, ogni volta che passo davanti alla mia libreria, il libri occhieggiano invitanti. Tutti. E io mi tormento con ciascuno di loro, pure con quelli che ho già letto. Insomma, questa frase vale tutto il racconto. Domani vado in libreria, pensa che a casa di Tolstoj, a Jasnaja Poljana, ci sono pure stato, nel 2015. Tormento.

    Racconto leggero, che forse definire tale, anche se è così, è riduttivo. E lo è ancora di più perché mi manca qualcosa: Anna Karenina.

    Il mondo di Anna (la tua) potrebbe essere quello di molte adolescenti della sua età. Ecco la portata generale della tua storia. Una storia, tra l'altro, senza tempo, come tu stessa noti in risposta a qualche commento precedente.

    Credo che la tua scelta di raccontare gli stati d'animo di una ragazza di questa età e del suo "difficile" contesto familiare faccia emergere veramente la profonda conoscenza che hai di questi giovani, grazie al tuo lavoro. E mi fa piacere sapere che nel mucchio ci possa essere una Anna qualsiasi, come la tua, particolare perché innamorata dei libri del nonno, ma anche "normale" perché "vittima" dei suoi fisiologici umori dovuti all'età. E lo dico perché quando vedo in giro certi ragazzi e ragazze di oggi, nel 95% dei casi li prenderei a pedate a prescindere.

    Anch'io non ho mai creduto a un epilogo tragico del racconto. Eppure certi pensieri restano pertinenti al personaggio descritto. C'è una duplice speranza che intravedo tra le righe: una natalizia, visto il Natale che ci apprestiamo a trascorrere. Giallo, arancione o rosso, sono comunque colori caldi, quindi buoni, positivi. Seconda, ma non meno importante: sotto forma di calorifero (caldo), a cui è azzeccato Nicola, un epilogo che in realtà è un nuovo inizio, per Anna. Il principio di qualcosa di nuovo che possiamo soltanto, per ora, immaginare.

    Bello.
  6. .
    Ciao!

    La prima parte mi è piaciuta molto, soprattutto perché mi sono ritrovata in Anna e nei suoi giochi di ruolo col nonno.
    Mi ha convinta di meno l'incontro con Nicola, ma devo dire che rientra perfettamente nell'avere sedici anni :) E' scritto bene, anche le riflessioni di lei ben si addicono all'adolescenza: a tu che pensi di far saltare in aria una città come Milano con un gesto drammatico e subito cambi idea, che alterni momenti di terribile tristezza a felicità... Mi è piaciuto!
    In alcuni punti avrei aggiunto qualche virgola, ma poca roba.

    Complimenti!
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    IL racconto è ben scritto e lo stile è semplice e scorrevole. Non ci sono particolari osservazioni.
    Le parti dialogate sono in equilibrio con quelle narrate e i personaggi sono ben caratterizzati. Nel complesso la lettura, a tema adolescenziale, leggera e senza pretese, è piacevole.
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    Grazie per i commenti e per le interessanti condivisioni XD XD XD
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    ciao
    un altro racconto che ha per titolo un nome di donna! Bello,
    come la tua storia, che si legge piacevolmente.

    Unico appunto nella prima parte:
    …il nonno non permetteva a nessuno di toccare i suoi libri,
    …nessuno poteva toccare i libri del nonno, divieto assoluto

    Il concetto è chiaro. Mi piacerebbe sapere perché l’hai sottolineato più volte.

    Il racconto è leggero, ma è più complesso di quello che sembra.

    Anna ha sedici anni, il padre dall'altra parte del mondo con un'altra, sembra vivere nell’abbandono e nella solitudine.
    Ma così non è.
    Vive con la madre che simula tranquillità per i figli (diciamo);
    un nonno complice delle sue letture e un’amica del cuore per cui vale la pena vivere.
    Valentina non l’avrebbe mai perdonata, rovinarle così le vacanze di Natale con il funerale della sua migliore amica.
    E poi si affaccia Nicola, con cui sembra avere molte cose in comune.

    Anche per questo trovo che l’excipit sia ben collegato, in fondo poteva andare decisamente peggio.
    per cui ottima prova!
  10. .
    La mamma impasta ripieni e fa finta di niente.
    Immagine commovente anche con tutto il rancore che contiene.
    Difficile, sì, avere sedici anni.
    Non difficile essere Anna.
    Una meraviglia.
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    ormai ti conosco abbastanza. sei semplice, diretta, schietta al punto da passare per una che se ne freg degli effetti collaterali.
    e qui non ti smentisci, anzi, riconfermi ogni cosa con un racconto che pare lieve ma è di per sé molto profondo.
    leggendolo senza riflettere, pare una storiella qualsiasi col lieto fine, eppure porta con sé tante emozioni, sensazioni, voglia di esplodere la rabbia che stringe il cuore di Anna.
    che sorride all'idea del suicidio. ride di se stessa, pensandoci.
    poi c'è chi la toglie, senza neppure accorgersene, dal pantano in cui sta sprofondando.
    va bene così.
    a mio parere ha ragione Petunia, se è ambientata oggi, meglio 14 che 16 anni.
    piaciuto, anche se qualche ripetizione da eliminare.
  12. .
    ciao Dafne,
    io lo sapevo che ad un certo punto il mio schema di commento sarebbe risultato inutile.
    Infatti questa storia è magistralmente realizzata come "_Scrittura" e come "_Contenuto". Una bella storia
    di Natale in cui scoprire l'importanza di sentire vicini coloro a cui vuoi bene e quindi il dolore
    quando questa vicinanza non accade. Ma anche la bellezza e lo stupore di un incontro inatteso, ma desiderato.
    Il racconto dei sentimenti della protagonista verso i suoi (madre, fratello, padre, nonno, amica e Nicola)
    sono veramente credibili.
    La resa dell'incipit come lettura dello stesso romanzo è deliziosa. L'excipit è quello che ci voleva, purtroppo
    leggerlo in tanti finali me lo rende "innocuo".
  13. .
    I tecnicismi come sempre li lascio a chi è capace nel valutarli, io giudico la storia e dico che mi è piaciuta! L'incipit ok l'Ex meno ma forse ci potrebbe pure stare, mi piace l'idea del nonno e dei suoi innumerevoli libri magari posizionati ad altezza giusta pro - nipote (perdona il gioco di parole), mi piace l'idea di un Natale con velata tristezza, in fondo, quando si cresce, si ha sempre un pò di tristezza nel cuore, proprio per quello, per via della spensieratezza che solo i bambini hanno in quei giorni di festa, e che, un adulto perde, magari proprio perché affronta una perdita o una separazione, insomma, fa i conti con la vita, che, di certo non sta a vedere se è Natale o il mercoledì della champions!
    Non nascondo (anche se so che non ci stava bene nel racconto) il desiderio che ho avvertito quando Anna, tornando indietro, sbatte contro un uomo, beh, per un attimo ho pensato al padre! Sorpresa!! Ma in effetti, giusto era, quel bel tipo della scuola!! ;) Brava!
  14. .
    Cara Dafne, dissento solo sul fatto che a 14 anni non si legga Anna Karenina. Come il discorso sulla diffusa e celata ingenuità dei 16 anni esiste anche la compulsione romanzesca che si può contrarre dai 12 anni in su. Incurabile.

    Ma torniamo seri.
    Registro narrativo perfetto, adatto a tutte le età.
    Riesci a presentarmi Anna e mi ci affeziono anche un po'. Da zia, da mamma, da sorella
    La storia è semplice, certo, ma piena di sfaccettature che rendono l'umore della protagonista non proprio natalizio.
    Io me lo ricordo com'era avere 16 anni. Penso che l'adolescenza sia stato davvero il periodo peggiore della mia vita; tutto quello che succede intorno a te, accanto a te o a te direttamente non riesci ad accettarlo serenamente. Diventa sempre tragedia.
    E allo stesso modo basta un raggio di sole per riportare il buon'umore.
    Ha saputo raccontare molto bene queste sensazioni.
    Brava.
    Ele

    Edited by B&S - 6/12/2020, 11:24
  15. .
    Racconto scorrevole e molto gradevole anche se magari un po' scontato, soprattutto nella seconda parte che appare un po' frettolosa e non troppo approfondita. Anche l'Excipit mi è sembrato un po' appiccicato, se riesco a spiegarmi. la prima parte, invece, è molto approfondita e fa risaltare bene i caratteri di madre e figlia, entrambe abbandonate dal loro uomo (marito e padre).
    Non so quanti anni hai, ma se non sei una ragazzina come Anna, sei stata bravissima a raccontare la storia come farebbe una sedicenne e questo è un punto molto forte del racconto a mio parere.
    Non so se te lo hanno già fatto notare ma c'è un piccolo refuso
    CITAZIONE
    "una vicolo"

    io poi toglierei la e dopo soffitto
    CITAZIONE
    fino al soffitto, e le metteva alcuni libri

    Infine un suggerimento: approfondendo un po' la seconda parte potrebbe diventare qualcosa di più di questo racconto, potresti riprenderlo in mano.
121 replies since 12/2/2017
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