Scrittori per sempre

Votes taken by Dafne

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    Grazie mangal, anch'io oggi ho pensato a mio papà, e mi è venuta voglia di scrivere qualcosa... poi ho visto che l'avevi già fatto tu, e ho pensato che bastava anche per me.
    Baci
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    Guarda che Manzoni ha scritto solo i Promessi Sposi, ed è stato sufficiente... ;)
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    Sì buongiorno, vorrei un caffè. Lungo, in tazza grande e con poco latte. No non voglio un cappuccino, ma un caffè lungo macchiato in tazza grande. Guardi che se vuole glielo pago come un cappuccino, non è che voglio taccagnare... è che a me il latte non piace, il caffè sì, dunque lo prenderei doppio, ma poi divento più isterica del necessario... e allora lo prendo lungo. Poi però lungo mi fa schifo e allora devo metterci un po' di latte...
    Grazie, buonissimo: lei sì che sa fare un caffè lungo macchiato in tazza grande.
    Torno presto.
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    E’ passata l’alluvione che distrugge, travolge e dilava; è passata la tristezza che annebbia, atterra e confonde.
    E’ passata l’euforia di sensazioni impossibili e di mondi paralleli inesistenti.
    E’ rimasto l’orgoglio che non mi spetta per quello che sei, e il tuo sopracciglio che si solleva quando ridi con me.
    Sei rimasto tu.
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    Be', bell'esempio di relativismo: ognuno vede in quella frase quello che vuole... in senso positivo: l'altro mi completa, il massimo dell'amore; in senso negativo: me ne importa solo quello che provo io e dell'altro chissene...
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    Com'è la Email-etiquette?
    Qual è l’intervallo giusto tra domanda e risposta, se si tratta di mail? O di messaggi via internet in generale?
    Non lo so, è un mondo difficile per i non nativi digitali: bambini a cui hanno regalato un trenino a reazione nucleare, quando fino al giorno prima giocavano con quello delle lego e lo spingevano sulle rotaie e sugli scambi azionati con la manovella.
    E adesso che il trenino va da solo, io cosa faccio?
    Dov'è il divertimento, se non posso scrivere a penna su un foglio, brutta e bella copia (che la brutta me la tengo sempre, anche se poi nella bella ho scritto tutt'altro) cercare il francobollo che non mi ricordo mai da quant'è, ricordarmi di imbucare, e mettere nella buca giusta “città” o “fuori città”. E poi aspettare.
    Se non arriva la risposta, si può sempre dare la colpa alle Poste, che tanto fanno ritardi peggio delle Ferrovie, sarà che le lettere viaggiano sui vagoni ferroviari…e poi c’è il postino imbranato che confonde sempre la tua buca della posta con quella del vicino, e quello lo fa apposta a buttarti le lettere; per non parlare dei periodi di ferie, quando i postini vengono sostituiti, o cambiano i turni, e casa mia in mezzo al nulla in campagna chi se la fila, la posta la si può buttare anche in un fosso.
    Comunque le lettere, via Poste ante Internet, mi arrivavano sempre, a intervalli più o meno regolari.
    E a intervalli più o meno regolari io rispondevo sempre, di nuovo e all'infinito, finché qualcuno dall'altra parte smetteva, e dopo un paio di non-risposte la capivo: fine della corrispondenza.
    In fondo non è cambiato molto nemmeno nel Nuovo Millennio, anche se invece delle lego ho a che fare con scissioni nucleari che non posso capire; basta schiacciare i tasti a caso: prima o poi qualcosa succede.
    Succede che mi rispondi sempre, quando ti mando un messaggio: mail, sms o w.app, è lo stesso.
    Succede che non so mai se lo farai, e fino a quando continuerai a farlo.
    Succede che non mi devi niente e che, forse, è ora di smettere.
    Succede che se non smetti tu, io non riuscirò a farlo, perché non ci sono mai riuscita con foglio e penna, con il postino che sbagliava buca, con i treni che deragliavano, con i francobolli sbagliati e le lettere che arrivavano con la multa…
    Non sono mai riuscita a non risponderti.
    Non ci riuscirò neanche adesso che basta premere “invio” e il messaggio è stato inviato correttamente.
    Smettila tu, per favore.
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    CITAZIONE (Lycia @ 22/2/2017, 15:22) 
    Accettare la fine è un lungo percorso.

    Vero, se l'accetti con l'accetta è più veloce... ;)
  8. .
    CITAZIONE (Asdrubale @ 21/2/2017, 20:23) 
    CITAZIONE (Dafne @ 21/2/2017, 09:52) 
    Grazie della lettura... in effetti non è obbligatorio commentare... ciao ;)

    Ok, questo mi fa pensare d'aver confuso il testo per qualcosa di tuo erroneamente..., chiedo venia...

    Nessun problema, scrivo sempre in prima persona, e per me c'è sempre scarto tra narratore e autore.... la confusione è legittima ma in fondo credo sia irrilevante. Qui siamo tutti un po' personaggi più che persone....

    Grace... per spiegare servirebbe il romanzo che non so scrivere... vi deliziero' con frammenti vari... ;)
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    Grazie della lettura... in effetti non è obbligatorio commentare... ciao ;)
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    Già che Esterella aspettava una prossima puntata... poi non vi ammorbo più col genere diaristico, promesso, almeno cambio narratore. ;)


    “Ti amavo, o semo…”
    L’ho scritto col pennarello rosso indelebile su un muretto di un sentiero che porta in collina.
    Lo so che ci passi, lo so che l’hai visto. Lo so che non ci hai fatto caso.
    Ma te l’ho scritto lo stesso, perché ho letto da qualche parte che in Etiopia, quando qualcuno muore, i familiari si ritrovano per mesi in casa sua, a date stabilite, per commemorarne la decomposizione del cadavere; aspettano così che si dissolva, lo accompagnano col ricordo e lo lasciano andare.
    Così ho deciso di scrivertelo, col pennarello indelebile rosso, e passare ogni tanto a vedere lo stato di decomposizione della scritta.
    E questa mattina è successo: la scritta non c’è più, c’è solo una traccia rossa, un baffo come di rossetto.
    L’ho anche fotografata la scritta, se non mi credi, prima e dopo, e sono passati due anni tra la prima e la seconda fotografia.
    Non sono pochi due anni per una scritta su un muretto esposto all’acqua e al gelo, ma avevo usato un buon pennarello, garantito quanto a resistenza dell’inchiostro indelebile.
    Adesso aspetto.
    Aspetto che il tempo ti scardini anche da dove sei finito dentro di me, in qualche piega del cervello, o dell'anima, che non so trovare; in qualche spazio tra un neurone e l’altro non bene identificato.
    Aspetto che il tempo faccia il suo dovere.
    Io non so fare il mio.
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    Quando al ginnasio ho studiato i verbi greci, per il verbo amare erano indicate sei voci verbali, con le relative sfumature di significato.
    Non mi ricordo per niente tutte e sei le sfumature di significato, non ho nemmeno più il dizionario di greco, tanto c’è Wikipedia.
    Però mi ricordo di aver pensato che sei verbi erano troppi: tutti quei significati diversi per indicare una cosa sola… ma perché?
    In fondo ai Romani bastava un verbo solo, uguale all’italiano: amo. Evviva i Romani.
    Affetto, simpatia, amore, amicizia… per me erano tutti la stessa cosa: voler bene a qualcuno, volere il suo bene, non era questo amare?
    Occorreva farla tanto lunga?
    Poi è arrivata Saffo, a dirmi che Eros sui monti scuote gli alberi, abbatte, distrugge, vuole farti morire, anzi vuole farti desiderare di essere già morta.
    Be’, belle metafore, ho pensato, questi Greci ci sanno fare con le parole, e, se la lirica l’hanno inventata loro, è logico che poi i Romani abbiano copiato… Catullo poi con quell’ "odi et amo…"
    Bella idea, dai, l’ossimoro mi piaceva anche allora, come figura retorica, come poetica immagine per la letteratura, ma nella vita concreta la consideravo una semplice contraddizioni di termini: o odi, o ami, tertium non datur.

    Poi sei arrivato tu, lo straniero catapultato nel nostro liceo di provincia da fuori regione, con un accento ridicolo e l’aria incerta e arrogante, o forse solo spaesata.
    Non credere che sia stato amore a prima vista: non me ne importava in particolare di te, io mi interessavo di tutti - ero pure rappresentante di classe - e farti sentire a tuo agio in una classe nuova, mi sembrava il minimo dell’accoglienza da riservarti.
    Che tu poi fossi così superbo e altezzoso come ti trovavano le mie amiche, a me non sembrava; piuttosto pensavo che ti mancassero i tuoi amici, la tua scuola, le tue abitudini: se avessero fatto a me una cosa del genere, portarmi all’improvviso a trecento chilometri da casa mia, non l’avrei presa bene.
    Ho cominciato a pensare che tu avessi bisogno di qualcuno, pensiero assurdo, in realtà, per niente suffragato dal tuo comportamento: corretto, gentile, autosufficiente, distante; ma questa idea non riuscivo a togliermela dalla testa: tu avevi bisogno di qualcuno.
    Non volevo essere io quel qualcuno, te lo garantisco, non eri nemmeno il mio tipo: a me sono sempre piaciuti i ragazzi alti, e tu sei solo 1,75 e non parliamo di ideali, perché io sono sempre stata una brava ragazza cattolica e molto impegnata anche, e tu un più o meno coerente comunista.
    Non avevamo granché da spartire io e te, solo cinque ore in classe la mattina, per due anni scolastici, e qualche uscita con gli altri durante l’università.
    Eppure.
    Adesso è cambiato un secolo e un millennio da allora, ma io non sono cambiata tanto, non abbastanza: credo sempre nelle stesse cose in cui credevo a diciassette anni, tanto è vero che, quando abbiamo ricominciato a frequentarci anni fa, ho di nuovo pensato che tu avessi bisogno di qualcuno - anche se non di me - ancora una volta.
    Non lo so come va a finire questa storia con te nel nuovo millennio, perché la mia religione e la mia ragione mi dicono che tu sei pericoloso per me, e che te la sei cavata brillantemente anche senza di me in questi decenni: avevo ragione, non avevi bisogno di me.
    Quando me ne convincerò davvero, sarò pronta a lasciarti un’altra volta.
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    Bellissima Mangal... bresa me beeelaaaa citààààà.....
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    Il vento è inconsapevole per definizione e può essere distruttivo come un uragano o dolce e gentile come una brezza leggera. La foglia, a quanto pare l'ha provato in entrambe le versioni. Be' spero di averlo detto in modo più poetico, se no è meglio che la cancelli... ;)
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    Vento


    Sei la malattia
    sei la cura.

    Scuoti, abbatti, atterri
    e, ignaro e gentile,
    sollevi da terra
    la foglia
    che non sapevi di avere calpestato.
194 replies since 12/2/2017
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