Scrittori per sempre

Posts written by genoveffa frau 1

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    Nome e cognome fino alla morte!
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    Allora viaggiamo verso rinnovati obiettivi!
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    Tutto vissuto o sognato in un tempo che ancora deve giungere o forse in un tempo andato, forse un viaggiatore insolito e inconsueto in un universo ancora tutto da scoprire, bellissimo!
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    E si, molto triste, grazie del passaggio Gian!
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    Dimenticanze pericolose, quando le scuse non bastano! Bellissimo!
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    Lo fissava attenta, ronzava intorno col pungiglione pronto a colpire come un fucile carico, non poteva o voleva fermarlo, gli eventi avrebbero agito a suo favore.
    Non c'era tempo per la pietà, per lei nessuno l'aveva mostrata nel momento del bisogno, l'avevano lasciata sola a combattere col suo dolore e la solitudine, si erano allontanati subito dopo i funerali del suo amato marito, il conte Mirko Pisanetto della dinastia Quartense, una casata da anni sull'orlo del disfacimento, eppure Margherita era rimasta affascinata dal nobiluomo dai modi gentili abituato ai viaggi mondani e ai divertimenti nell'alta società.
    Si innamorò perdutamente e dopo un breve fidanzamento divenne contessa.
    La vita libertina e dispendiosa del conte finì presto, uno strano male lo consumò nel fisico e nella mente portandolo alla tomba.
    La povera vedova rimasta sola, ricevette una scomoda eredità, solo debiti contratti dal conte.
    Aveva supplicato il maggior creditore di concederle più tempo per saldare quel pesante onere ma non c'era stato verso di farlo recedere dall'intento di rivalersi sul castello.
    Presto avrebbe perso quella che era diventata l'unica sua dimora, a meno che non avesse ceduto alle voglie perverse dell'usuraio divenuto sempre più pressante.
    Margherita aveva fatto indagini su quell'individuo scoprendo cose interessanti, come l'allergia a certi tipi di insetti.
    Nessun antiveleno lo avrebbe salvato.
    Il calabrone sempre più irrequieto continuava a ronzare sopra quel corpo ormai privo di vita, il laudano aveva avuto ragione sul nemico di Margherita che si era ripresa i documenti della sua proprietà non più in pericolo.
    Ripulì le coppe di quell'ultimo brindisi e si preparò per una bella messinscena.
    Rimase incantata a osservare la schiuma che si era cristallizzata in quella bocca atteggiata a un amaro sorriso e una sonora e irrefrenabile risata inondò il castello, nessuno poteva portarglielo via, nessuno più. Il calabrone smise di ronzare, anche per lui il tempo era giunto al capolinea.

    Edited by genoveffa frau 1 - 30/12/2020, 11:30
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    Esattamente Pet, grazie! :super-onion-smiley-111.gif:
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    Avevo un amico,
    l'ho perduto perché
    non ho saputo comprenderlo.
    Per il suo dolore e la sua disperazione
    la mia amicizia non bastava,
    non sono riuscita a entrare nel suo labirinto
    e l'ho lasciato andare.
    Il tempo mi darà ragione
    sanando le sue ferite,
    le mie sono più grandi delle sue
    ma non le ha mai viste,
    né mai le vedrà.
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    Intensa e significativa, complimenti Esterella!
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    Grazie del passaggio Daxcosti!
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    Eri la nuova stella nel mio firmamento
    la tua luce m’affascinava.
    Un velo oscuro l’ha adombrata
    ed io mi sono allontanata
    per non indossare un nuovo lutto.
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    Ti ringrazio Esterella, lieta ti sia piaciuta!
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    Mani tremati scavarono
    tra radici dell'anima,
    canti d'usignolo e lucciole
    diedero il benvenuto alla felicità.
    Effimera e breve
    rinnegando piacere
    sfuggì tra ombre nella notte
    nel timore d'offenderne il silenzio.
    Non poté impedirlo,
    neppure fermare il tempo
    che tutto portò via.
    Rimase la musica del corpo,
    un'arpa senza alcuna armonia
    privata della nota sua più bella.

633 replies since 1/10/2017
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