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| Meravigliosamente difficoltoso! 👏👏👏👏👏 |
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| aspetteremo... |
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| Grazie Ester! Qua ogni riferimento a fatti o persone realmente esistiti è puramente voluto! Ho qualche altro episodio “pippesco” in serbo. Chissà. |
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| Il suo soffio incessante spronava a ricominciare, forse non era tardi.
Vogliamo credere che sia così. Delicata e sensibile Ester🌸 |
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| ❤️❤️🤩. Io son di Praho voglio esse’ rispettaho Pos’issasso e mangia i’bbao! |
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| Bellissima e stuzzicante idea🎅🏻! |
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| ESSERE PRATESE Perché l'essere PRATESE, l’è un’arte.
Noi siamo quelli BONA UGO. Quelli che a tavola BIASCIANO e si SBRODOLANO. Quelli che e' ti lascio anda’ una LABBRAHA. Quelli 'e si soffiano i naso con LA PEZZOLA, che quando son SUDICI son LERCI e invece di rubinetto aprano LA CANNELLA. Quelli che son BRIAI COME TEGOLI e BAGNAI MEZZI. Quelli che d'estate GRONDANO da i’ sudore e d'inverno BUBBOLANO da i’ FREDDO e s' IMBAUCCANO per un PIGLIA’ FRESCO. Quelli che a i’ TOCCO vanno a DESINARE. Quelli che un sono scemi ma RINTRONATI. Quelli che mangiano i POPONE, i CIGNALE, i CONIGLIOLO. Quelli che per la terra vedano le FORMÌOLE, che sui muri vedano i RAGNOLI e le TARANTOLE. Quelli che vanno STRASCÌONI con la maglia tutta SBUDELLATA. Quelli che ti prendano in COLLO, che non salgono ma MONTANO, che non lavano i piatti ma li RIGOVERNANO. Quelli che GNAMO GL'È TARDI, S'HA A DÌ D'ANDÀ?! Quelli che per spazzare usano la GRANATA. Quelli che non passano lo straccio ma DANNO I’ CENCIO. Quelli che a carte gioano co i’ REGIO e i’ GOBBO, che i’ settebello è BEPPINO. Quelli che CE N'HO UN FOTTIO, che È DIACCIO MARMAHO, che il primo giorno di mare pigliano la RAZZATA. Quelli che mangiano a UFO, che ti diano LEVATI DI 'ULO. Quelli che UN SONO MIA VENUTO A I MONDO PERCHÉ NE MANCAHA UNO. Quelli che se uno l’è po’o furbo UN BATTE PARI. Quelli STAI COSTÌ PERCHÉ VENGO LA. Quelli che TELEFONONNO, ANDONNO e TORNONNO.
Noi pratesi siam così.
(Da i’ webbe) |
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| #LaS Il titolo declina esattamente il contenuto del narrato.
La storia è divertente e gioca simpaticamente sui nomi delle strane amiche che prendono in prestito le loro caratteristiche da frutti, animali, oggetti alcuni particolarmente riusciti. L’incipit, che in pratica non esiste, è comunque folgorante. Si comincia con Albi e Cocca e si entra con facilità nel mood non sense del racconto. Dalle cose più facili come Tarta e Ruga (d’accordo la lentezza, ma perché dici che non si lavano? Fai riferimento al tartaro? Allora potevi dire che non si lavano i denti per esempio) alla folle “divisione” di Spazza e Tura, passando da Mara Tona per finire su Pata e Tina.
La cifra è inconfondibile e originale, come quella vena di amarezza che attraversa tutto il testo per manifestarsi pienamente nel finale in cui il protagonista affida la sua solitudine alla cura dei “simpatici” Rott e Weiler.
Storie come questa sono la dimostrazione che, quando entra in gioco la fantasia, tutto può dare origine a una buona storia da leggere. Ma attenzione, quello che in apparenza sembra facile, in realtà racconta di una grande abilità dello scrittore. E qui lo scrittore è davvero bravo e dimostra personalità da vendere. |
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| Mi sembra assolutamente corretto. 👍 |
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| Fausto, la tua soddisfazione ė anche la nostra soddisfazione! Complimenti per questi anno di “raccolta”. Si vede che hai seminato bene e i frutti arrivano. Mai mollare, dunque!👏👏👏 |
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| Polpetta ha il naso color prosciutto cotto, una piccola macchia nera sul mento e i “calzini” bianchi uno su e uno giù che spiccano sul pelo lucido e nero. Polpetta ha la coda strana, lunga la metà di una coda normale e quando è felice scodinzola come un cane. Bella e vera Allerim. |
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| Versi che incutono paura e raccapriccio. Mi è venuto in mente il silenzio degli innocenti. Potente e drammatico l’ultimo verso “ nell’arido luogo disfatto dal male.” |
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263 replies since 30/9/2018
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