Scrittori per sempre

Posts written by Petunia

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    Però...vai a fidarti. Mi ha spiazzata la morte di Ester, non me l’aspettavo. Adesso sono curiosa di sapere cosa accadrà ad Alfonsina. Ritroverà nella sua strada quello str.del conte Attilio?
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    :super-onion-smiley-114.gif: grazie!
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    È una bella storia e si fa leggere con piacere. Merito tuo!🤗
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    mi aspetto che quel bambino abbia i capelli rossi... guai in arrivo!
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    Grazie Marcello. Troppo buono.
    L’astronomia è una grande passione e soprattutto trovo magnifiche le storie delle donne legate a quella che io ritengo la Scienza (astronomia è filosofia, arte, letteratura, fotografia, fisica, matematica, mitologia, ricerca etc etc) e Ipazia è una delle donne più rappresentative di tutto ciò.
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    Aprì gli occhi e si stiracchiò, dopo aver dormito cullata dallo sciabordio delle onde.
    La sabbia umida sotto l’ esile corpo si era compattata in forma d’angelo, lo sguardo fisso al cielo. Venere apparve in tutta la sua brillantezza immersa nei tenui colori di un’alba rosata.

    Respiro questo cielo così terso mentre l’alba prende per mano il giorno e lo conduce a noi. Amo quest’aria pungente del mattino che risveglia i sensi e libera i pensieri. Amo quest’acqua salata che fluttua gentile sui miei passi.

    Assorta, camminò sulla spiaggia ancora un po’, fino a che il giorno non fu pieno. I piedi nudi lasciavano impronte leggere sul bagnasciuga che svanivano lasciando piccole pozze iridescenti, nel lieve sciacquio della risacca.

    È tutto qui il nostro mondo, il nostro cielo? O esiste qualcosa che non possiamo vedere? Democrito vieni in mio soccorso, Apollonio raccontami la tua geometria. Aristarco come fai ad affermare che la nostra terra si muove intorno al Sole? Tolomeo come fai ad essere così sicuro che invece tutti gli astri si inchinino alla terra? Ah, potessi per un istante avervi qui davanti a me per parlare con voi, per capire le vostre intuizioni, per dissolvere i miei dubbi. Chi siamo noi? Perché siamo qui? Di cosa siamo fatti e perché esiste il tempo?

    Col cuore pieno di gratitudine, passione e curiosità, si avviò a passo svelto verso la grande Biblioteca di Alessandria. L’aspettava una giornata di intenso lavoro al museion.
    Il padre, Teone, le aveva affidato i preziosi testi di Tolomeo affinché li traducesse e li commentasse. Era stato un grande atto d’amore e di fiducia e lei, Ipazia, era al settimo cielo per quello che riteneva un dono raro e prezioso.
    Si avvolse strettamente nel tribon e, con lo sguardo fiero, raggiunse la sua meta.

    «Buongiorno mia cara figlia, vedo che anche stanotte hai dormito sulla spiaggia» disse osservando i calzari umidi e sabbiosi.

    «Oh, padre, sapessi che meraviglia. Ho voluto aspettare l’alba per vedere la stella errante più luminosa di tutte. Sai che ti dico?» disse cingendogli le spalle come per raccontargli un intimo segreto. «Leggendo Tolomeo mi sono fatta tante domande. Possibile davvero che il sole giri intorno alla Terra? Ho trovato un antico testo di Aristarco di Samo dove affermava che fosse la terra a girare intorno al sole. Possibile che sia così?»

    «Figlia, tu sei piena di domande e io non possiedo le risposte che cerchi.»

    «In effetti, e’ difficile da capire chi abbia ragione. I movimenti delle stelle erranti sono complicati da spiegare. Anche usando la matematica e la geometria, i disegni che vengono fuori sono complessi. Ci ho riflettuto e penso che la natura sia più semplice di così. Oh, padre non ho certezze, sono piena di dubbi.»

    «Figlia mia cara, dai dubbi emergono le domande e se le domande sono buone, puoi ottenere buone risposte. Quindi dubita, ma cerca anche di riposarti un po’. E cerca di badare a te stessa. Non è bene che tu, donna, ti allontani di notte da sola. Hai sentito cosa va dicendo il popolo? Il vescovo Cirillo vuole che ognuno si converta al cristianesimo. Considera sacrileghi i testi conservati nella biblioteca che tanto amiamo. Temo che avremo dei gravi problemi. E tu che sei donna, più di tutti noi.»

    «Padre, non devi preoccuparti per me. Oggi stesso parlerò ai miei discepoli, parlerò anche col prefetto Orazio. Non dobbiamo temere la conoscenza, la conoscenza libera la mente. Anzi, farò di più, scenderò in strada e insegnerò il pensiero dei filosofi a coloro che vorranno ascoltarmi. Solo la cultura ci rende veramente liberi e in grado di avere una nostra visione della realtà delle cose. Nessuno potrà manipolare le nostri menti se potremo coltivare il nostro libero pensiero!»

    Una folla che neppure lei immaginava, si radunò ad ascoltarla. Lei parlava di filosofia condivideva i suoi pensieri, i suoi dubbi, parlava della bellezza del cielo e dei suoi astri, instancabile e piena di passione.
    Una passione che scioglieva I cuori anche dei politici che avevano preso l’abitudine di frequentarla per ascoltare la sua opinione, come se fosse stata una sorta di Sibilla.

    Una sera, mentre si accalorava nella divulgazione, un brivido le corse lungo la schiena.
    La colpì lo sguardo gelido di un uomo vestito con un lurido saio consumato dal lungo cammino.
    Fu un attimo. L ‘uomo si voltò indietro e disse ad altri come lui che lo accompagnavano:
    «E’ lei.»
    A quel sinistro segnale un’orda di fetidi fanatici si fece spazio tra la folla impaurita che si aprì come le acque del Nilo.
    «Cosa posso fare per voi?» Disse Ipazia senza tremare.

    Furono le sue ultime parole. Gli uomini le si avventarono addosso senza rispondere, ghignando come cani avidi di morte.
    Legatala con quel che restava delle sue lunghe gambe, a un fetido carro di legno come una rara preda di caccia, trascinarono quei resti nella polvere sotto gli occhi atterriti della folla attonita di fronte a quello scempio. Poi, dettero fuoco a quel che restava del suo corpo, come avevano fatto con la grande Biblioteca.

    Cuore mio perché batti così forte? Sangue, ti sento scorrere nelle vene come un torrente in piena e l’aria che respiro non basta a saziarmi. Ho paura. Sento il sapore metallico del mio fluido vitale impastarmi la bocca. Non sento più le mani. Dove siete luminose compagne di tante notti? Sento freddo, il buio si è preso i miei occhi, il fuoco i miei respiri…

    Edited by Petunia - 27/11/2020, 11:25
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    Qui gli dei dell’Olimpo mostrano parecchia carnalità. Passione carnale eccitata dalla passione di Ipazia.
    Hai scelto uno degli argomenti a me più cari e lo hai trattato da un punto di vista singolare. Non mi è dispiaciuto per il messaggio che credo di aver colto.
    Uno dei miei primi “racconti” parla di Ipazia.
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    Grazie Ester. Piacevolissima lettura, la storia sta prendendo corpo.
    Dovresti ridare un’occhiata alla concordanza dei verbi.

    CITAZIONE
    Sentiva la necessità di voler rimanere da solo e il bosco era l’unico posto dove riusciva a smorzare un poco il dolore. Maria lo lasciò andare in silenzio, anche lei doveva affrontare a modo suo la bestia del dolore che la dilaniava per la perdita del marito.

    Trapassato e poi p.remoto. L’ho notato in più di una occasione.

    Bella storia! Aspetto il IV!
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    Ciao Marcello.
    Mmmhhhhh te lo dico subito. Questo mini non è all’altezza di altri tuoi scritti. Ė un lavoro di qualche tempo fa?
    Il titolo: il Monarca. Ci può stare, ma non è perfettamente calzante, troppo generico per un racconto così specifico.

    Il sottotitolo: Una cardiologa di fama internazionale costretta a assistere il monarca che vive un cruccio per lui insopportabile.

    Ho notato che inserisci sempre un sottotitolo, però trovo che questo “vezzo” tolga freschezza. È come se tu anticipassi al lettore quello che andrà a leggere. Potrebbe essere che uno perda la voglia di leggere il seguito.
    In questo caso la storia della cardiologa di fama internazionale, per mio gusto, non regge affatto.
    È lei che ha eseguito il trapianto? Lei conosce l’identità del donatore?
    E poi, quanti anni ha questa donna con un figlio dimcirca 2 anni, 20 anni di carriera alle spalle (?).

    Introduci l’omicidio del poveretto (ahilui) che ha un cuore compatibile per sostituire quello del sovrano malato. Interessante, ma poco sondato. Se la chirurga conosce la verità, possibile che si tormenti solo per la mancanza del figlioletto?
    Insomma, non mi ha convinta molto questa storia. Sorry.

    CITAZIONE
    Guardò fuori dalla finestra, i raggi del sole primaverile e il cinguettare amoroso degli usignoli trattenuti nell’enorme gabbia del giardino regio non poterono calmarlo

    Aarrrghhh! Il cinguettare amoroso non si può leggere...

    CITAZIONE
    Il monarca si alzò affaticato dalla sedia

    Non ha qualcuno che si occupi di aprire la porta? In fondo è il re ed è convalescente.

    CITAZIONE
    Philip, quel suo splendido bambino che da soli venti giorni aveva imparato la sua prima parola, mamma, non lo vedeva da due settimane.

    trovo un po’ contorta questa frase. Non l’avrei proprio messa. Perché dare questa informazione? Spezza il ritmo.

    [QUOTE] QUOTE][/Non le era stato chiesto di assistere il monarca, di operarlo. Cinque funzionari di qualche strano apparato governativo la intercettarono direttamente in ospedale, stava entrando in sala operatoria per un delicatissimo intervento cardiaco, non glielo permisero. Il suo Re aveva bisogno di lei. Eccola, da due settimane una delle menti più brillanti della medicina internazionale, dopo essere stata portata in una struttura ospedaliera attrezzatissima all’interno del regio parco e dopo aver collaborato con una troupe di quattro cardiologi per pianificare ed eseguire l’intervento al cuore del monarca, stava facendo poco più che l’infermiera per il suo Re. In silenzio appoggiò il vassoio, riempì a metà il bicchiere e aprì il portapillole. S’inchinò e uscì senza aspettare che il suo Re le prendesse. QUOTE]

    Attento ai verbi. Il trapassato è una brutta bestia. Qui usi trapassato, poi passato remoto . Controlla
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    Bene! La storia tiene e già ho voglia di leggere il terzo capitolo👍

    Rispetto al primo capitolo il tutto mi pare un po’ meno curato e la storia risulta accelerare parecchio. Non è molto chiaro il motivo per cui Menica viene considerata una strega.

    C’è un uso sovrabbondante dei puntini di sospensione... dovresti toglierli e sostituirli eventualmente con un’altra punteggiatura. Non li ho contati ma ce ne sono molti e l’effetto è quello di rallentare la lettura e indisporre il lettore.


    Ti segnalo alcune cose che ho notato.



    CITAZIONE
    Dopo settimane che viveva nascosta nei boschi, cibandosi di bacche ed erbe, Menica si rese conto che non poteva rimanere a lungo nascosta,

    CODICE
    penosamente
    toglierei l’avverbio

    CITAZIONE
    La cucina era sottosopra… piatti

    meglio: la cucina era sottosopra: piatti etc.

    CITAZIONE
    Corse al capanno per vedere come stava il suo asino

    . Rivedi questa. All’inizio dici che Menica era stata via settimane. L’asino sarebbe comunque morto di fame... chi lo accudiva in sua assenza?

    CITAZIONE
    E poi il bambino… come avrebbe fatto a tenerlo occultato

    Non userei questo termine. Meglio “nascosto”.

    [QUOTE][/– Volo¬ QUOTE] refuso

    Però di esserti stata utile.

    A leggerti!
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    Ma che bello Esterella. Ho letto questo primo capitolo tutto d’un fiato. La tua scrittura è fluida e la storia è avvincente. Passo subito al secondo capitolo visto che lo hai postato.

    Ti segnalo questo passaggio
    CITAZIONE
    Lei aveva un con vecchio vestito nero da poveraccio, ma dall’atteggiamento sembrava una nobildonna.

    Deve esserti sfuggito qualcosa
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    🤩grazie Caipi!
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    Mi piace molto il titolo che hai scelto “Gens”.
    L’incipit, fino a disordinato, aiuta a contestualizzare. Mi ha ricordato certe scene iniziali di Odissea 2001.
    CITAZIONE
    Era il momento in cui la luna ancora è vivida, luccicano solo le stelle più luminose e all’orizzonte le lattiginose nuvole cominciano a stagliarsi chiare su un cielo di scura agata.

    Qui trovo un uso un po’ ridondante degli aggettivi, un compiacimento nel forgiare una frase a effetto e, per mio gusto, si perde un po’ della magia iniziale anziché ampliarla. Dovresti sfoltire.

    Ti ho fatto questo esempio, ma nel resto del brano ci sono altri momenti che beneficerebbero di una maggior leggerezza.
    interessante, invece, che nel sesto giorno il soggetto sia femmina. Nessun Adamo.
    Scrivi indubbiamente bene, e lo sai. A questo punto manca di riuscire a emozionare, fare vibrare il cuore del lettore. La sola estetica non è sufficiente. Pensa alla voce di Nina Simone, così “sporca” e così unica.
    Ora che sai scrivere molto bene, dovresti disimparare tutto, lasciare la testa alle sue cose e far parlare un po’ la pancia.
    Comunque bravo e, se pubblicherai il resto, lo leggerò con piacere.
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    CITAZIONE
    Quando esco dal negozio, nel profondo del cuore sono un pò contento e un pò triste, insomma non ho i colori migliori, ma questo mi succede spesso, talmente spesso che nemmeno me ne accorgo più, e paradossalmente mi ritrovo con un senso d'orgoglio che non so da dove arrivi.

    Lo sai, sì, che lo sai da dove arriva quel senso di orgoglio...

    Mi piacciono proprio le tue fiabe moderne To’
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    Tieni duro Tom. :pazzo.gif:
1669 replies since 30/9/2018
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