Scrittori per sempre

Posts written by Otter Dan

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    Prendo in prestito una fase di Stephen King per descrivere questo racconto, che per quanto dura mi ha fatto molto riflettere e spero migliorare nella mia scrittura: "Se vuoi predicare trovati un palcoscenico". La finalità di uno scrittore dovrebbe essere sempre quella di creare una storia che manifesti l'idea che vuole comunicare. Qui la storia rimane indietro rispetto alle idee, specialmente nella prima parte, appesantendo così il racconto.
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    Per quanto non esplicitato nel racconto 8017 è il numero del treno.
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    A mio parere l'ambientazione e l'idea di creare una fiaba tecnologica è molto carina. L'evoluzione della storia invece non è altrettanto curata e anche lo stile secondo me salta un po' troppo dal naif necessario a un racconto per bambini all'uso di termini e costruzioni un po' difficili. Alcune espressioni però mi sono piaciute davvero tanto.
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    Mi ha ricordato un po' il film "Big fish" per come la realtà si intreccia con la fantasia creando una specie di moderna fiaba americana. Devo due però che la parte di Wastedlove Land dove tutto è delegato alle parole di Meggy che a volte sono un po' troppo esplicative, secondo me non rende al meglio l'atmosfera di questo paese così interessante.
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    Molto intelligente riprendere lo stile delle "Mille e una notte" che più delle fiabe dei fratelli Grimm si rivolge a un pubblico adulto. A me la fiaba è piaciuta molto, forse avrei cercato più coerenza nei nomi, ma per il resto è davvero piacevole.
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    Una fiaba carina ma che manca un po' di componente avventurosa. Lo stile è probabilmente troppo diretto ai bambini per deliziare un pubblico di adulti.
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    Un autore che visualizza molto bene la sua storia e ce la fa vedere con una fotografia quasi cinematografica. Personalmente trovo che la dolcezza, senza un po' di aspro o amaro vicino, stucchi un po', però anche una meringa, se così ben fatta, non mi dispiace affatto.
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    Meraviglioso, non c'è che dire. Un'identità di stile definitissima che con l'avanzare degli eventi diventa sempre più coinvolgente. Personaggi vivi, attimi di poesia nell'ingenua saggezza delle ragazze, è un senso universale assoluto che non è mai pesante. Complimenti, anche il titolo è bellissimo.
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    Un racconto rosa che tende a volte più al rosso eros o al grigio psiche. La forza e la debolezza è una struttura molto solida e ripetitiva come una canzone soul, le piccole variazioni giocano sulle stesse emozioni e quindi possono annoiare o comunque difficilmente stupire.
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    Il racconto è interessante, peccato che lo stile a mio avviso tenda ad appesantire un po'. Sembra che la commozione sia cercata in ogni frase e questo tende ad appiattire la quantità di emozioni che invece potevano venire fuori.
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    Uno dei racconti finora più belli fra quelli letti dello step, forse la prima parte da sola sarebbe già bastata mentre la lunga successione di brevi paragrafi tende forse un po' troppo a spezzare il ritmo. Titolo magnifico. Comunque vorrei spezzare una lancia contro le critiche: il piano è disperato tanto da essere sciocco ma l'autore non ci mostra un personaggio arguto e stabile, ma più uno che non sopporta più gli orrori della guerra e della deportazione. Per quanto una serie di azioni possa sembrarci inconsueta e lontano dal nostro modo di pensare fa parte della libertà del personaggio, e quindi non la definirei irrealistica.
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    Non sono rimasto del tutto soddisfatto di questo racconto nonostante sia un appassionato della mitologia greca e dell'uso libero delle sue figure. La prima parte, purché ripetitiva, sarebbe comunque una rivisitazione ironica delle scappatelle di Zeus; ma la seconda parte, che è tragica, non la trovo convincente, restando a metà tra il clima l'effetto della prima parte e un animo più sentimentale. A mio gusto, inoltre le rivisitazioni sono belle quando sono rigorose o quando sono invece drastiche, qui ci si ferma a metà strada e questo non mi esalta.
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    Che dire? Ho trovato l'ho stile un po' altalenante a volte coinvolgente a volte un po' macchinoso, però mi è piaciuto come si è riusciti a cogliere la profondità della fatidica frivolezza dell'adolescenza, inserendo una maturità che avanza piano piano non pesantemente come noi adulti spesso tendiamo a pensarla. Complimenti per la delicatezza, un po' meno per la scioltezza.
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    A me il racconto è piaciuto ma in effetti il conoscere già la storia aiutava molto per via dell'assenza di dettagli importanti. Peccato anche per il finale brusco c'era spazio per raccontare di più un punto di vista assolutamente affascinante.
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    Ho trovato molto interessante questo racconto con la tematica inconsueta e intrigante del cinema muto. Mi è piaciuto anche lo stile con un bel equilibrio fra il distaccamento narrativo e la delicatezza delle emozioni.
187 replies since 4/10/2018
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