Scrittori per sempre

Votes taken by E©ly

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    Questo topic è uno dei più cliccati del web, sull'argomento. Sapetelo. :ok.gif:
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    Durante i numerosi anni di studi sull'antropologia del consumatore, che statisticamente parlando pende ancora dal lato femminile della specie umana, grande rilevanza e fascino ha sempre ricoperto il curioso caso del freezer di casa, con picchi di eccellenza in quelle famiglie che per ovvie ragioni logistiche e/o di stoccaggio possiedono un secondo congelatore, che nell'80% dei casi è quello a forma di bara con l'apertura dall'alto. La somiglianza con la bara è infatti meno casuale di quanto possa sembrare, e spesso l'unica reale differenza è la temperatura dei due ambienti di conservazione.
    La decennale ricerca del soggetto zero è stata premiata infine dalla rivelazione di due candidati ideali, che per ovvi motivi di privacy identificherò con i nomi casuali di ti-s e Giggi, la prima di sesso femminile, abitante del Piemonte, il secondo di sesso maschile, cittadino di un paesino toscano.
    La somiglianza fra i due casi è lapalissiana, in quanto si tratta di un atteggiamento volto a trasformare un semplice dispositivo di conservazione in un'arma di distruzione di massa.
    Nel caso di Giggi, impagabile è stata la collaborazione del mio assistente Zakka, al cui confronto il povero Watson si riduce a una dama di carità.
    Dopo lunghi appostamenti, infatti, è riuscito a introdursi nelle segrete di Giggi, suo zio, in cui è custodito l'infame dispositivo. Ecco la lista sommaria del contenuto, che il mio braccio destro è riuscito a inviarmi, prima di venire risucchiato dal Lato Oscuro (del quale vi parlerò più avanti):



    Nel mio caso le problematiche non sono state minori.
    Ho rilevato una certa difficoltà, nell'avvicinarmi al dispositivo. Il soggetto ti-s, infatti, mostrava di non gradire i miei tentativi di indagine attraverso poco fraintendibili gesti: latrati, sigilli di ceralacca apposti sulla guarnizione di gomma, alterazioni della morfologia atte all'impaurimento e, nei casi più gravi, attacchi fisici alla persona con mosse di judo e morsi alla caviglia (fortunatamente quella sbagliata).
    Fortuna volle che in Italia c'era l'EXPO, l'unica chance per allontanare il soggetto dal freezer, visto che ormai ci aveva sistemato sopra un materassino gonfiabile per dormire e piazzato nell'angolo OVEST della dispensa un WC chimico per non essere mai costretta a lasciare la dispensa.
    Ebbi quindi la geniale idea di far pervenire alla suddetta un paio di biglietti per l'EXPO, e nonostante i tentennamenti, il soggetto si decise e partì alla volta di Milano.
    Raggiungere il mio obiettivo non fu per questo facile. Dopo aver scassinato la porta della dispensa, dovetti armeggiare con una catena di 25 metri che avvolgeva il sarcofago, bersagliato dalle canzoni di Gigi D'Alessio che andavano avanti a ciclo continuo, mentre con un fazzoletto resistevo impavido ai fumi di gas nervino che fuoriuscivano dalle bottiglie di passata Esselunga.
    Infine, dopo aver ignorato l'adesivo “Attenzione! Polenta all'interno” riuscii ad aprire il nefasto contenitore. Impiegai tutto il giorno per fare l'inventario approssimativo che segue:

    80 barattolini di pesto da 100 g scaduti nel 1996
    60 Kg circa di zucca pulita e tagliata
    24 contenitori (30x60cm) di zucchine già grigliate e pronte allo sterminio
    42 braciole di maiale, appartenenti alle prime bestie scannate a memoria d'uomo
    16 blocchi di pasta all'uovo, da circa un chilo l'uno.
    113 buste di fagiolini dell'orto
    31 confezioni di lonza di maiale a fette (31x8 fette)
    55 bicchieri di plastica colmi di brodo di carne solo da scongelare
    Totani in quantità sufficiente a vuotare l'oceano indiano
    12 galline morte
    2 galline vive
    Un blocco motore Fiat 126
    Un bambino, ormai cresciuto
    Uno Hobbit



    Ma non fu quello che si vedeva a incuriosirmi, ma quello che non avrei mai visto, se non fosse che lo stavo cercando. Dopo ore passate a vuotare il freezer, vidi una luce bianca e blu sul fondo, come una specie di spirale, che girava piano.
    Allora era vera. Esisteva.
    Il Lato Oscuro del freezer. La porta interdimensionale che conduceva nel gigantesco abisso delle massaie e delle casalinghe.
    Il movimento era ipnotico, feci fatica a distogliere lo sguardo.
    Ecco dove era finito il mio assistente Zakka, in un limbo fatto di lonze e barattolini di pesto e tranci di polenta.
    Be' almeno non sarebbe morto di fame, pensai.
    Ma non potevo lasciarlo lì. Preso il coraggio a due mani e una gamba, indossai un giubbotto e mi gettai alla ricerca del mio amico.
    Quello che accadde è davvero troppo per raccontarlo adesso, in quanto merita una storia a sé.
    Se volete scoprirlo, continuate a seguirmi.
    Magari non nel freezer.

    Edited by E©ly - 7/10/2015, 17:07
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    Non è facile scrivere con uno stile simile, devo ammetterlo, e per gli amanti del genere sei una spanna avanti.
    Il prete lo farei morire dopo un po' più di agonia, diciamolo.
    Suggerirei solo un po' di dinamismo nella sequenza della lotta finale, ché un uomo con una pallottola nel polmone ha pochi secondi davvero, per farsi passare tutta la vita davanti agli occhi.
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    Uh, fa gli anni e non mi dice niente. Auguri in ritardo, bella de zio.
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    Odore di legna e mattoni
    di capricci del tempo
    pioggia e lampi
    famiglie di zanzare
    sterminate da un teaser,
    vento che ti porta
    l'odore dei vicini
    risate di bambini
    la sensazione che poi
    non sia così straniera
    questa terra nuova.

    Dove si ricomincia
    ad annusare ancora pioggia
    a trarre dai fulmini
    una carica in più.

    Ché il sole, lì dietro,
    ti sorride ancora.
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    Complimenti sì, cribbio. Tre lauree, grande. :ok.gif:
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    CITAZIONE (ti-s @ 19/6/2015, 07:38) 
    Due pagine ci abbiamo messo, per farti riapparire.
    E alla fine ce l'abbiamo fatta! (IMG:http://i61.tinypic.com/2bxwkx.jpg)

    :boss.gif: :omg.gif:

    CITAZIONE (ti-s @ 19/6/2015, 08:26) 
    e ti sei svegliato pure presto!
    Incredibol ;)

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    Io non dormo mai, sallo. Semmai sogno, qualche volta (cit. I tre moschettieri).
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    Nebet Per
    Scorpioni fritti
    Mamacida olé
    Madama da
    Il sopravvissuto
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    Quando ho finito di leggere questo racconto ho pensato: Minchia che delirio. Un istante dopo ho realizzato, hai centrato il tuo obiettivo.
    É vero che i flussi di coscienza sono un terreno minato, ma questo non è un flusso di coscienza, per me. É il delirio di un disperso nel deserto, con tanto di allucinazioni, simili all'effetto di un post anestesia, e io nel campo sono piuttosto ferrato, fidaty. Ed è reso alla perfezione, fino alla morte fra le braccia della dea con lo scorpione. Che come bestia lo accompagna nel delirio forse in modo un po' marginale e avrebbe più bisogno di spazio, tipo come gli scorpioni che popolano questo forum, ma in ogni caso il lavoro è ottimo al punto da farmi bastare lo spazio che hai deciso di dargli.
    Bravissimo.
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    Sai, quando nascono i propri cuccioli — talvolta anche una quarantina — ogni madre se li carica in groppa e viene a mostrarmeli.

    Forse é meglio i loro cuccioli, se cuccioli si possono chiamare.
    Venendo alla storia, l'incipit é davvero strepitoso, cattura l'attenzione e prepara il lettore a una gran bella storia. Che c'è, tutta quanta, ma la narrazione troppo didascalica nel corpo del discorso, troppo pieno di infodump (eh, lo so, lo so...), quasi forzata a essere così per il tono giornalistico, fa leggere bene il racconto ma lo fa vedere poco. Quindi quoto O'hara e credo che la resa massima sia nell'usare il linguaggio giornalistica in entrata e in un uscita, provando a dare un po' di colore (non solo l'azzurro) al corpo del racconto.
    Che comunque ho letto bene, al punto che nonostante quelli che popolano il forum, gli scorpioni mi fanno quasi simpatia.
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    Sarò molto sincero: L'intero racconto mi sembra la sinossi del racconto che potrebbe diventare. Ci sono tutti gli elementi: L'idea, la trama, il percorso della storia, l'originalità, lo scorpione (anche se magari con la puntura di un'ape era uguale). Do per scontata la ricerca che ti ha portato ad articolare così la morte del bambino, anche se date le circostanze l'omicidio colposo ai genitori non lo leva nessuno. La pazzia del padre regge, non mi convince però l'oscuro modo con cui la donna in coma (perlamordiddio, cambia quel nome) riesce a far sapere al medico quello che è successo, dal momento che cade in coma al momento del fatto (anche questo è poco credibile). Questo é un thriller, non un fantasy e certi particolari vanno chiariti, o forse mi sono sfuggiti?
    Ma la narrazione troppo riassuntiva é il vero problema, a mio umile parere, di questo racconto che ha potenzialità infinitamente maggiori. E in questo caso non è come negli scorpioni fritti, il tipo di storia rende i dialoghi praticamente obbligatori. Prova e vedrai che ti sembrerà di aver scritto un altro racconto.
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    Pochi i dialoghi, certo, ma la storia è lunga e con troppi dialoghi sforerebbe abbestia il limite di battute.
    Lo stile di narrazione molto intelligente e brioso riduce però il deficit praticamente a zero, e se lo dico io che i dialoghi li adoro...
    L'idea é geniale, il modo in cui la trama è tessuta é davvero convincente, ci sono descrizioni efficaci e per nulla pesanti, immagini splendide e similitudini molto originali e pensate bene.
    E anche se anche io ho avuto, e senza leggere nessun commento, l'impressione che dopo l'incontro il racconto perda un attimo un po' di verve, l'impressione che mi resta é quella di aver letto un vero gioiellino.
    Molto, molto bravo.
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    CITAZIONE (bucaneve88 @ 17/1/2015, 13:05) 
    Ho un Eroe personale che la pensa come me. Bene, mi conforta. Ma non si è pronunciato dal però in avanti. Mi piacerebbe avere la sua opinione.

    C'ho parlato io, Buck. Mi ha risposto che ti ha quotato, quindi intendeva in toto. Pure io sono contro la pena di morte, ma sempre più spesso mi sento spinto a rivedere la mia posizione. L'argomento è complesso, comunque. Ogni soldato che va in guerra si arroga il diritto di eseguire decine di morti e, credimi, spesso non sa davvero in nome di cosa. Nel caso di chi tocca un bambino sono decisamente contro la pena capitale perché è troppo sbrigativa e relativamente indolore. Ma qui scadiamo poi nella retorica che cosàtanto odio e bon. Quelle due ragazze esulano da tutti questi contesti e andavano salvate a qualsiasi costo. Chi parte per fare bene nel covo del male, ha bisogno del supporto del proprio paese, che spesso nemmeno basta. Potrei parlarne per giorni, ma è meglio di no, che ho mangiato leggero e già mi vien fame.
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    Qualcosa mi frullava in mente, ripensando a questo racconto che si è incastrato fra i miei neuroni come un bastoncino di Shangai in mezzo a decine di bastoncini.
    Perché sono padre.
    Perché sono divorziato da molto tempo.
    Perché ho visto mia figlia crescere da lontano, per lavoro o perché spesso é facile dare per scontato l'amore dei figli.
    Sull'abilità narrativa é già stato detto tutto, qui scrive una grande penna.
    Mi frullava in mente da giorni e ho capito perché.
    Ho capito che questo piccolo capolavoro mi ha fatto riflettere.
    Mi ha reso, per tanti motivi, un uomo migliore.
    E ora telefono alla mia piccolina, che oggi entra alle dieci.
    Grazie.
195 replies since 20/12/2011
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