Scrittori per sempre

Votes taken by mangal

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    CITAZIONE (Fante Scelto @ 1/9/2019, 00:35) 
    Confesso di avere una certa paura della reincarnazione.
    Voglio dire: puoi finire anche in certi luoghi e situazioni che meglio di no!

    Bel pezzo breve, d'effetto, straniante. Quel "Siamo senza tempo, è Natale in ogni momento" suona benissimo e rimane in testa.

    grazie, fante
    per quanto riguarda la reincarnazione, beh, posso capire che spaventi
    però una cosa è sicura: o l'accetti o no
    e in certe culture viene insegnato ad accettarla da piccoli, così poi non crea panico
  2. .
    hqdefault
  3. .
    «Ciao, sei nuova? Non ti ho mai vista prima d’ora.»
    La voce mi arriva come una botta in testa. Mi scuoto, voltandomi nella direzione da cui è venuta.
    Non vedo nessuno. Anzi, non vedo niente. È come se fossi nel vuoto.
    «Ho capito, sei appena arrivata.»
    Di nuovo la voce. È frustrante sentire e non vedere. Comprendo l’infelicità di certe persone.
    «Rilassati, a breve capirai cos’è successo.»
    Già. Cosa? Dolore. Grida. Risate. E tante mani su di me. Le loro risate, le mie grida, il mio dolore.
    «Mi hanno uccisa…»
    Le parole escono da sole e si materializzano davanti a me, in un luccichio di rosso e oro, poi si dissolvono e noto una forma umana indistinta.
    «Eri una donna, dunque. Vuoi parlare? Ho incrociato altre anime come te, hai capito dove siamo?»
    Scuoto il capo. No, proprio non ho capito.
    «Questo è un luogo di sosta, in attesa del ritorno.»
    Il terrore di quel momento mi assale. «Non voglio tornare» sibilo.
    Stai ferma, cagna infedele, non hai scampo.
    «Non voglio tornare. Ero sola nella capanna, mi hanno presa con la violenza in sei, fino a farmi morire. Uomini della mia tribù.»
    «Sai perché l’hanno fatto?»
    «Domani è Natale e avrei dovuto recitare con altri bambini alla missione di suor Mirya, ma sono femmina e per loro è un’offesa mettermi al pari dei maschi. E poi avrei parlato della nascita di Gesù. Lo considerano un tradimento, così mi hanno punita come vuole il loro credo.»
    «Quanti anni avevi?»
    Mi sto lasciando andare. «Tredici.»
    «Hai buone possibilità di tornare presto. Di certo prima di me, magari proprio domani.»
    «Non voglio!»
    «Non ricorderai nulla. Ho detto domani, ma qui il tempo non esiste; mi accorgo che passa solo quando parlo con qualche altra anima, come ora. E ogni volta che è Natale, uno di noi rinasce.»
    «Uno all’anno?»
    «Siamo senza tempo, è Natale in ogni momento. Ora ti lascio sola, vedrai che sarà un attimo…»

    Piango. Sento che intorno a me sta cambiando tutto. Dolore. Grida. Risate. Gioia.
    «Eccola, è una bimba! Proprio il giorno di Natale. Che regalo ti sei fatta…»
  4. .
    anche questa è molto chiara
    bella e sentita dedica

    ci sono alcuni errori di battitura

    Edited by mangal - 6/9/2019, 12:02
  5. .
    piuttosto esplicita
    e diretta
  6. .
    sandro, la poesia è bella, è uno splendido pensiero
    però è piena di errori
    cerca di fare una revisione, se puoi
  7. .
    provo a dire qualcosa su questo mio racconto, nel caso interessi a qualcuno.
    per prima cosa, avrebbe dovuto essere molto più lungo, nell'idea iniziale, ma ho dovuto chiuderlo in fretta per motivi di tempo.
    in effetti, lo spoiler non avrebbe dovuto esserci, la spiegazione doveva rientrare nella storia.
    purtroppo è un periodo in cui ho davvero pochissimo tempo a disposizione, penso abbiate notato anche la mia ridotta presenza nel forum
    ed è lo stesso motivo per cui l'ho messo fuori concorso: non sarei mai riuscito a commentare tutti i racconti.
    certo, penserete, buona la scusa e, ovviamente, non vi do torto
    però è andata così
    la storia va rivista in toto
    la trama c'è, i particolari e i chiarimenti mancano
    il finale va scritto in maniera diversa e, soprattutto, va allungato.

    mi spiace non essere riuscito a fare di meglio, ma volevo esserci a tutti i costi e mi sono un po' arrabattato.

    non accadrà più (spero)

    grazie a tutti
  8. .
    salve a tutte/i.
    purtroppo, come già scritto altrove, è l'ultimo appuntamento con INK, pace all'anima sua, ed è l'ultima classifica che andiamo a scoprire insieme.
    c'è una conferma definitiva, ma anche un paio di gradite sorprese.
    veniamo a noi:
    il racconto più votato è

    In bianco e nero di Akimizu

    seguito, a distanza di sicurezza, da

    La lucentezza di Grace di Petunia

    mentre al terzo posto si piazza

    Sembrava blu di Otter Dan


    Più tardi arriveranno le classifiche complete, anche se vi anticipo che il vincitore dello step è anche il vincitore assoluto. Per ora vi lascio e ancora una volta vi ringrazio tutte/i.

    Un abbraccio sincero.


    ink-5


    finale



    Edited by mangal - 11/8/2019, 09:43
  9. .
    CITAZIONE (bucaneve88 @ 9/8/2019, 14:07) 
    Ciao, Man. 🏵

    ciao, buck
    :noviolence.gif:
  10. .
    eh gà, saranno proprio gli ultimi.
    INK ha fatto la sua parte, indubbiamente, come l'avete fatta voi scrivendo, commentando e votando.
    arriverà qualcosa di nuovo, non temete, e speriamo, ancora una volta, di sorprendervi positivamente.
    per ora diamo però libero sfogo alle nostre classifiche personali, votando i 5 racconti preferiti di questo step.
    vi faccio presente che sono tutti votabili, escluso "Non ti fermare", ritirato dall'autore quando si è reso conto di non riuscire a commentare gli altri per carenza cronica di tempo.

    andate dunque qui https://scrittoripersempre.forumfree.it/?f=64941662 ed esprimetevi.

    a presto.
  11. .
    Erano gli anni dell’analisi interiore, dell’età di mezzo che non è mai ben identificata. Da sempre m’ero ritenuto uno scribacchino da discussioni serali. Un po’ retrò, poca conoscenza della materia, una discreta fantasia, abulico approccio con la vita… Queste le mie doti nascoste. Scrivevo dentro me stesso le note dei piaceri e dei dispiaceri, mi raccontavo del lavoro, dello sport. Una biografia semplice e dettagliata al tempo stesso.
    Infatti queste note erano nel mio profilo di scrittore dilettante in un sito di scrittura on line. Aveva un nome raffinato e poetico: “Sulle orme degli scrittori”. Da novello scolaretto del web mi dotai di manuali e informazioni sull’argomento. Il mio io troglodita conosceva solo le esperienze di fanciullesche costruzioni d’aquiloni, partite di calcetto e fionde di ferro. Non mi scoraggiai e mi iscrissi da probo viro in quel sito fantastico con lo pseudonimo di “Magellano 2”. Ricordo perfettamente la mia prima poesia dal titolo “Capire”. La scrissi di getto senza pensare ad archiviarla.
    “Capire di se stessi,
    capire senza comprendere nulla
    e solchi arano l'anima
    e principi s'ergono come muri.
    Ascolto ancora la voce mia
    che disperatamente mi parla,
    mi cerca...”
    Riuscì con fatica a pubblicarla nella pagina del sito, per mia totale ignoranza del sistema, e festeggiai quello che per me era stato un grande evento. Non avrei mai potuto immaginare quanto quei versi potessero incidere sul giudicare altrui. Ricevetti approvazioni varie e anche qualche battuta sarcastica sullo scritto. Raccolsi tutti quei commenti in un file e li archiviai come un qualcosa di veramente prezioso. Mi sentivo parte del sistema e per me s'apriva un mondo inesplorato e pieno di misteri. I giorni sul serale web sembravano non finire mai, tra un complimento e una lettura il mio ego si trastullava nel leggere le lodi. M’ero auto eletto a erede designato dei cantori classici. Il padre del neo neo classicismo. Colui che aveva riscoperto una certa scrittura ritenuta persa e relegata nell’oblio del tempo. Al supermercato andavo con lo sguardo fiero e facevo alle cassiere citazioni dotte nemmanco avessi dozzine di lauree e riconoscimenti letterari: naturalmente non sapevo ne capivo un cazzo di ciò che propinava la mia parola e il mio intelletto. Avevo inventato il tuttologo ignorante, ma sempre tuttologo di comprovata abilità nell’arte della parlata a vanvera. Sul campanello di casa avevo aggiunto accanto al nome il titolo di “Poeta e Scrittore”. Non uscivo senza la mia aureola ricavata dalla finta siepe in plastica del giardino e il mio sguardo aveva assunto una forma altera e cupa da navigato letterato. In quegli anni molto cara mi fu l’amicizia di un certo Andrea, conosciuto proprio su quel sito on line. Devo ammettere che aveva una cultura nettamente superiore alla mia e un’esperienza tale che da subito mi ritenni il suo allievo. Lui da buon maestro mi insegnò tutti i trucchi del mestiere di poeta e scrittore, insomma in due facevamo Dante e Virgilio all’ennesima potenza. Non rivelammo mai a nessuno la nostra amicizia al di fuori della rete. Ci fiutammo come cani e ci volemmo bene come fratelli sin da subito. Io ingenuo, lui furbo e astuto come nessun altro frequentatore de siti internet. Andrea fu una scoperta continua per me, pian piano si sciolse e cominciò a raccontarmi della sua vita. Non aveva mai avuto rapporti con il padre e la madre lo aveva cresciuto insieme al nonno, che faceva il pescatore di moeche a Chioggia. I suoi ricordi erano tutti volti alle esperienze trascorse insieme al nonno. La bora in alto mare, le vele che si gonfiavano d’improvviso, le “strambate” nelle gare ufficiali, emozionanti e assurde manovre che solo uno skipper esperto avrebbe potuto fare. Poi l’iscrizione ad un corso di sub, le gare di apnea e le gare di nuoto di fondo. Il mare era il suo elemento naturale e quando ne parlava gli si accendevano gli occhi come dei lampioni nella notte… Parevano come un faro a cui affidarsi per non infrangersi sulle rocce in una sera di tempesta. Naturalmente non aveva tralasciato l’istruzione, anzi era divenuto un provetto ingegnere e soprattutto aveva sviluppato la passione per la letteratura e la scrittura. Un insieme di capacità mirabolanti che avrebbero fatto invidia a chiunque. E aggiungo alla lista anche la maestria nel gioco degli scacchi e nello sport. Il mare lo aveva fatto crescere davvero bene. Alto come un armadio, così amava definirsi, forte tanto da sollevare una cinquecento con una mano, non temeva nessun evento contrario e la sua egocentrica mania non aveva misura.
    Anche durante gli anni della scuola secondaria la sua propensione al comando era unica: soggiogava chiunque al suo volere: “Sennò so ceffoni in faccia” Amava dire spesso. Così, tra salvataggi in mare, vittorie alle gare di nuoto, trionfi ai concorsi poetici, gare di scacchi vinte in tre mosse, la nostra amicizia era cresciuta di giorno in giorno, facendosi sempre più salda. Il suo genio intellettivo aveva poi inventato la regola dell’uno per cento. Essa consisteva nel creare cento pseudonimi sparsi nei vari siti frequentati in rete e con essi giocare allo sconosciuto scacchista. Ma come funzionava il tutto? Bastava scrivere un qualcosa e poi commentarsi con un altro nome. Non solo apprezzamenti, a volte anche finti pareri discordi in modo da rendere veritiero tutto il gioco.
    Io ero scettico all’inizio ma poi mi lasciai convincere dal mio amico e maestro e il divertimento fu assicurato. Una goduria da niente! E via giù andare a plausi accademici, litigate inenarrabili e discussioni sul nulla da far invidia all’Accademia della Crusca. I tempi trascorsero felici e pian piano la noia cominciò a prendere il sopravvento. Andrea allora tirò fuori la storia del male. Sì, proprio il male: saremmo dovuti passare al lato oscuro della forza, per dirla con Guerre Stellari. Affittammo due costumi neri e due spadoni virtuali e cominciammo a vessare le persone deboli che cercavano un rifugio sui siti internet. Per prima cosa bisognava farseli amici; quindi erano necessari commenti e leccate pazzesche per far gongolare i malcapitati. Avendo pazienza, come un ragno, nel giro di un anno avevamo la tela piena di prede ignare. Poveretti! Erano talmente entrati in confidenza con noi che avevano spifferato tutti i loro cazzi e trascorsi depressivi. La trappola aveva funzionato e al termine della giostra potevamo ricattare tutti mettendo al pubblico ludibrio la loro vita privata. Non posso descrivervi le serate passate a ubriacarci bevendo il sangue delle nostre vittime.
    Col tempo pero tornò anche per noi la noia e trovammo un po’ di ristoro nel far morire e risorgere i nostri pseudonimi: avevamo scoperto il potere della vita eterna! Quel gioco non durò molto a dire il vero. La vita cominciava a riprendersi quello che avevamo preso con l’azzardo; Andrea era sempre più cupo e intrattabile, a volte nostalgico, ossessionato dall’unica persona che lo aveva veramente amato: sua madre. La sua adorazione non aveva limiti e l’unica cosa che desiderava ormai era avere una carezza dalla sua amata mamma. Il male non bastava a colmare quel vuoto che Andrea si portava dietro dalla nascita. Distruggere la felicità degli altri per colmare la propria aveva reso ancora più infelice l’esistenza. Ricordo talune sere, passate con lui in compagnia di una bottiglia di wiskey, nella quali, una volta spento il pc, si rimaneva soli a guardarci negli occhi, nella penombra delle nostre anime. In un atto d’amore forse avremmo voluto sbranarci a vicenda per nutrirci di quell’odio che avevamo costruito intorno a noi. Con gli anni la nostra frequentazione divenne più rada. Io continuai a seguire su internet il mio caro amico che instancabilmente, dalla mattina alla sera, navigava nel suo mare del nulla, tra poesie e insulti. Ridevo e avevo nostalgia delle nostre scorribande; da parte mia l’avventura sul web era terminata da un pezzo, mi limitavo a fare il tifo per lui. Quanto tempo è passato… Ora mi sento come il narratore del Nome della Rosa: “Canuto e vecchio ricordo alcune terribili vicende che in gioventù mi videro protagonista...”
    Ogni tanto bevo un bicchiere di sangue e rubo qualche poesia su internet. Non vedo quasi più e ripenso al passato con lacrime amare. A riguardo del mio amico Andrea non ho più saputo nulla, credo che lo abbiamo trovato morto sulla poltrona di pelle con in mano l’adorato mouse, un po’ lo invidio: non avrei mai il coraggio di morire così.
  12. .
    c.v.d.
    viste le richieste, si è deciso di prorogare anche la scadenza di questo step.
    ne consegue che si aggiungono 48 ore a quelle già definite e quindi il termine per la presentazione dei racconti diventa venerdì 19, ore 24.00.

    sappiate comunque che questa è l'ultima volta, ok?
    e ve lo garantisco al 100%.



    ave.
  13. .
    come sta andando?
    siete INKonsapevoli o sporchi d'INKiostro?
  14. .
    piaciuto
    nonostante alcune "forzature" nel linguaggio, un po' troppo ricercato, la storia mi ha preso
    parte in sordina, ma poi trascina fino in fondo e lascia un amaro in bocca che profuma di speranza
    o illusione, forse
    in ogni caso mi è piaciuto proprio
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    CITAZIONE (Lycia @ 17/6/2019, 13:52) 
    A me piace capire insieme le cose. Non si creano problemi, si discorre. Comunque forse quella che l'ha fatta più lunga sono io e ancora adesso non sono sicurissima di avere capito. Ad esempio: è impossibile essere fuori tema? Basta scrivere? L'importante è non uscire dal genere da noi stessi indicato? Per esempio se io scrivo genere giallo e poi l'assassino si conosce subito potrei essere fuori genere?

    scusa, ma stai scherzando, vero?
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513 replies since 30/12/2011
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