Scrittori per sempre

Votes taken by vivonic

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    Io mi scuso per la mia apparente scarsa presenza in questo step; come qualcuno di voi si è accorto, in realtà sono onnipresente e leggo tutti i vostri commenti, talvolta intervenendo. Altri impegni concomitanti mi rendono meno attivo del solito, ma sono sempre qui, anche se spesso in differita.
    Poi i racconti ho avuto la fortuna di poterli leggere tutti tra la vigilia di Natale e Santo Stefano, quindi quando devo postare il commento faccio relativamente in fretta (i miei venti minuti passano comunque).

    Nel merito di certe discussioni non mi piace entrare, perché onestamente è già dura fare il "Giudice tecnico" nei concorsi nazionali dove lì sì che c'è un clima ostile, senza serenità. Qui posso permettermi di essere un "giudice atecnico", quindi posso anche preferire il mio gusto personale ai dettami più oggettivi delle regole della Scrittura.
    E siccome sono abbastanza stufo delle polemiche di questi concorsi nazionali che, volente o nolente, devo subire, amo quando posso tornare al calduccio della mia casina Sps.
    E, in tutta sincerità, non vedo un clima teso, privo di serenità o colmo di ostilità. Poi ognuno ha il suo carattere. Io, personalmente, se proprio vogliamo dirlo, trovo più grave la reazione di Tommasino, a cui voglio molto bene da tanto tempo, che il commento di maripao (che, invece, non ho idea di chi sia) da cui è scaturito tutto. Poiché le reazioni le giustifico sempre, purché siano proporzionali all'offesa subita. E l'offesa, se c'era stata, era già stata oggetto di un intervento di moderazione.
    Se bisogna crocifiggere maripao per un commento del quale si è già scusato in tutte le lingue del mondo e in tutti i canali (e, proprio perché siamo onnipresenti, sappiamo che ha modificato anche qualche altro commento sulla stessa linea, diciamo), allora no: non ci sto.
    Tra amici ci si dice le cose in faccia e, se si sbaglia, non si hanno remore a chiedere scusa e lasciarsi tutto alle spalle. Maripao l'ha già fatto abbondantemente; spero che anche Tom torni presto con noi.
    Per cui, non per essere di parte, ma io sto clima poco sereno onestamente non ce lo vedo.

    Per quanto concerne l'ipotesi/illazione che ci siano coalizioni, vietate dal Regolamento, conviene invece fugare il campo da ogni dubbio. Mi viene da pensare che, se qualcuno si coalizzasse, non sarebbe così sciocco da voler poi giocare al "totoautore" per farsi riconoscere come facente parte di una coalizione. Poi è ovvio che autori che si conoscono da anni possano avere meno problemi a riconoscersi tra loro: io per primo non ho fatica a riconoscere Tommasino, Mangal, Esterella o le vecchie guardie del forum: salvo poi accorgermi di non aver beccato nessuno. Lo scorso step, per esempio, avevo attribuito a ognuno un racconto diverso, riconoscendo alla fine solo tre o quattro autori. Riconoscere l'Autore, però, non vuol dire che l'amicizia gioca in favore di questo o quello, visto anche quante volte ci si sbaglia.
    Ricordo allora che se il Regolamento vieta da una parte queste coalizioni, vieta anche agli Autori di autodifendersi e incensare il proprio racconto; per questo è prassi consolidata su Sps che qualcuno risponda a qualcun altro in vece dell'Autore: io per primo, in questo step, l'ho già fatto almeno due volte, ma ho visto farlo anche a Polly, Tom, e altri che adesso non mi vengono in mente. Anche questa non è una coalizione, ma una spontanea "difesa" di un racconto che a qualcuno è piaciuto e che vorrebbe potesse piacere anche a qualcun altro.
    Dixit.
    Un bacio a tutti. :wine.gif:
  2. .
    Inizio subito col dirti che qualche a capo in più e qualche parentesi in meno avrebbero di sicuro giovato a rendere la lettura un po' più agevole, visto che c'è qualche errore di troppo (ad esempio, virgole tra soggetto e predicato).
    Il racconto è molto statico: succede di tutto, in un tempo inimmaginabile, ma all'atto pratico non vivo quasi niente perché è tutto raccontato... Forse l'inserimento di qualche dialogo, di qualche azione che rompi la staticità avrebbe sicuramente ravvivato l'interesse nella lettura.
    C'è poi da dire che io non sono un esperto di fantascienza, e quindi non mi metterò a sindacare sulla verosimiglianza delle nozioni qui riportate. Mi pare, però, che ci debba essere una solida base scientifica che supporti il racconto, o il genere cambia in altri (fantasy, per esempio).
    Leggerò anche i commenti altrui per farmi un'idea.
    En passant, colgo un sottinteso che non mi piace nel messaggio che trapela da quello che leggo. Molti riferimenti all'attualità, a guerre, religione, sono molto lontane dalla mia sensibilità; e qui conta anche il gusto personale. Certo, non posso conoscere quello che voleva essere il tuo messaggio, ma solo parlare di quello che arriva a me, coi miei pregiudizi e i miei stereotipi culturali; e devo ammettere, in tutta onestà, che non mi piace.
    Per me non ci siamo.
    :(
  3. .
    Uno dei miei racconti preferiti di questo step.
    L'idea non è molto originale, soprattutto se prendiamo in considerazione vari film tratti da vari libri che vanno abbastanza di moda in questi tempi (uno su tutti, mi viene in mente la trilogia di Veronica Roth, Divergent).
    Tolto questo, che può togliere un po' il gusto nella lettura per una prevedibilità che un distopico è meglio non abbia, ci vedo molti requisiti del genere, quelli che lo caratterizzano di sicuro. Mi piace in particolare il finale, che può accontentare anche chi cerca un riscatto ma che evidentemente non è un lieto fine; di sicuro, non per il protagonista.
    Una scrittura fluida e senza errori contornano un ottimo lavoro, che può sicuramente puntare in alto in questo concorso.
    Manca soltanto un po' di dinamicità in più che lo avrebbe allontanato dalla staticità di questa sorta di stream of consciousness. Avevi molti caratteri ancora a disposizione: avresti potuto raccontare meno e farci vivere qualcosa in più.
    In tutti i casi: complimenti.
    :appaluso: :appaluso: :appaluso:
  4. .
    CITAZIONE (Polly Russell @ 30/12/2016, 01:00) 
    Ecco, io i modi di evitarlo me li sono persi. Per questo dico che è insensato. Se tutti saremo schiavi, cacchio, finchè posso mi paro il culo! Per usare un francesismo. ;)

    No, forse non mi sono spiegato. I modi per evitare di diventare schiavo li cercavi tu! :rotfl: Per me non ci sono proprio, non è che te li sei persi; e non ci sono perché è nell'ordine naturale delle cose.
    Noi oggi viviamo in un mondo dove comandano i "vecchi", ok? Non c'è un modo per evitarlo: siamo schiavi di centinaia di politici attempati corrotti e incapaci. è nell'ordine naturale delle cose.
    Nella società descritta in questo racconto a suo modo distopico, siamo schiavi di quei pochi "under", ma non perché loro debbano schiavizzare gli adulti, ma perché per la generalità dei consociati è normale che sia così. è nell'ordine naturale delle cose, se entri dentro al racconto.
    Per questo penso che l'Autore abbia richiesto ai lettori uno sforzo notevole, cercando una complicità che non può provenire da tutti: io e te, entrambi amanti del genere, abbiamo già preso due strade molto diverse.
    Mi piacerebbe leggere che ne pensano gli altri amanti: a giudicare dai racconti in gara, qualcun altro dovrebbe esserci :)
  5. .
    Io premetto, visto che è il primo racconto che commento lo faccio qui, che non sono un grande amante della fantascienza.
    Non sono chiamato a dare un giudizio tecnico in questo commento; quello l’ho dovuto utilizzare prima dell’inizio dello step, semmai; ora posso darmi a un giudizio da lettore soggettivo, e quindi coinvolgo il mio personalissimo e discutibilissimo gusto personale.
    È ovvio – l’Autore non me ne vorrà – che parlo, quindi, limitatamente al mio piacere nella lettura di questo racconto, che non mi ha catturato. Fin dalla prima volta che l’ho letto mi sono chiesto che ci azzeccasse una storia in stile Liala in un fantascientifico; tuttora non sono pienamente convinto.
    Inoltre l’ho seguito davvero male, concentrandomi sulla storia d’amore e perdendomi quindi i passaggi meramente fantascientifici, che dovrebbero essere presumo il forte del pezzo (considera che questa è la quarta o quinta volta che lo leggo).
    Poi ci sono diversi errori di punteggiatura che rallentano ulteriormente la scorrevolezza.
    Quindi, purtroppo, devo dirti che il mio giudizio finale, alquanto definitivo, è un po’ negativo.
    Ma, lo ripeto perché è importante: riguarda il mio personalissimo gusto. E chi se ne frega.
    Alla prossima, amico Autore.
    :wine.gif:

    CITAZIONE (Stefia @ 29/12/2016, 16:56) 
    CITAZIONE (Tony-the-sub @ 29/12/2016, 16:53) 
    Domandina: Ma il distopico non è una situazione terribile in cui ci si viene a trovare magari in un futuro (visto che qui si parla di fantascienza)?

    Scusa Perchè parli di distopico in questo racconto ? A me pare SF: c'è una aliena...

    Confermiamo: il racconto non ha niente a che vedere con il genere distopico.
    Rientra chiaramente a pieno titolo nella fantascienza.
    :tappeto.gif:
  6. .
    Arianna, quando leggo commenti come il tuo mi viene voglia di essere dal vivo e non da dietro una tastiera.
    Non vedo l'ora di ritrovarti al prossimo step.
    E sì: tutti dovrebbero averla, la standing ovation, almeno una volta al giorno... :rotfl:
    Un abbraccio sincero. A presto.
  7. .
    Intanto ci tengo davvero a ringraziare tutti per i commenti, le belle parole spese e i voti che mi avete regalato.
    Da un po' di tempo a questa parte evito di commentare il mio racconto a concorso concluso perché, se prima pensavo fosse la parte più bella dei concorsi, mi accorgo da un annetto circa che serve a poco, visto che poi non ripassa più nessuno a leggere e le mie parole restano raccontate a me stesso o, al massimo, a quei pochi che mi hanno votato e verso i quali, evidentemente, non si riferiscono i miei commenti finali.
    Tuttavia, per coloro i quali ripasseranno da "Secondo atto", vorrei esternare quanto io sia rimasto amareggiato dai commenti di Superriccardo e di Arianna, in particolare.
    Perché questo racconto, come tutti, non voleva essere né un compendio scolastico né una cronaca storica, ma capisco che a molti non era e non è chiaro il genere.
    Io, che ho scritto una tesi in Storia dell'infanzia, che ho fatto sei mesi di praticantato all'Archivio di Stato, che vivo con un laureato in Storia contemporanea, conosco bene il valore delle fonti, e onestamente quei due commenti in particolare mi hanno fatto girare i coglioni, senza mezzi termini :)
    Perché Riccardo e Arianna non me li immagino proprio all'archivio di Forlimpopoli a fare ricerche sui documenti ufficiali prima di dirmi che avevo edulcorato la realtà o tralasciato aspetti storici fondamentali; ma non me li immagino nemmeno sul sito internet dell'Archivio, o al telefono col Professor Bedei mentre si preoccupano di dirmi quello che mi hanno detto.
    No: me li immagino semmai su Wikipedia a leggere la prime sciocchezze che chiunque ha scritto, e prendere per buone le testimonianze di chi non si sa.
    Il mio racconto andava criticato sotto altri aspetti, anche non oggettivi come l'emozione o la condivisione del messaggio che volevo far passare; non certo per non aver dato risalto alle follie di un'internata con le manie di protagonismo, ricca per i soldi di un fratello che lui stesso ha lasciato povera e pazza, inventarsi di uno stupro subito in una serata dove lei chissà dov'era, ma di sicuro non in Teatro.
    Ringrazio allerim per essere intervenuta (una che di ricerche ne ha fatte e sa di che parlo: basta vedere che cosa ha scritto) e Parnassius (laureato in storia: anche lui sa di che parlo).
    Tommasino non può capire: forse perché lui non ha speso mai ore e ore del suo tempo negli Archivi e non sa quanto uno storico (sostantivo) possa avere il valore delle fonti. Ma Tom mi capirà sicuramente se il paragone lo faccio con un articolo sportivo scritto da qualcuno che non ha visto la competizione ma gli è stata raccontata da un amico al telefono: non so se regge il paragone... Ecco perché uno storico se la prende.

    Sia chiaro, io non sto dicendo che siccome io lavoro in archivio e Tizio e Caio no, io so scrivere meglio uno storico o loro peggio. Io dico solo che sono arcistufo che internet debba essere sempre la sola fonte di conoscenza e che da degli Artisti, degli Scrittori, mi aspetto un po' più di senso critico.
    Nessuno parla più di quello che conosce, ma abbiamo un ricorso sfrenato ogni giorno alla Tuttologia.
    Io stesso, quando ho evidenziato alcune incongruenze storiche, mi sono preoccupato di verificarle e di indicarle chiaramente (sono sicuro che LEG non mi starà odiando per le osservazioni su Enola Gay); ecco: superriccardo e Arianna non l'hanno fatto, e io non trovo né giusto né utile un commento che sminuisce le mie ricerche per avvalorare due minuti trascorsi su wikipedia.
    Dixit. Tutti amici come prima.
  8. .
    PRECISAZIONE:
    Quando ieri sera ci siamo accorti del pari merito, sapevamo di poter risolvere la cosa in più modi e, soprattutto, sapevamo che avremmo creato un precedente da tenere coerente fino alla fine del concorso, e anche più in là se non annunciato diversamente.
    C'erano più opzioni: quella di trovare un modo per risolverlo, per esempio (tecnica usata laddove un pareggio non può esserci: ad esempio, il racconto che ha ricevuto più "primi posti"); potevamo sommare i punti dei rispettivi posti e dividerli per i pari merito (nel caso specifico, (6+4)/2= 5 punti a testa); e probabilmente c'erano ancora altri criteri.
    Consapevoli che il pari merito non andava risolto per forza, abbiamo preferito assegnare il punteggio della massima postazione a entrambi i racconti: quindi 6 punti a testa per i due terzi, e 2 al quinto di conseguenza. A noi pare il criterio migliore.
  9. .
    Carissima, ho amato il tuo racconto dalla prima lettura. Eri nella mia cinquina, esattamente al quarto posto.
    Mi è dispiaciuto moltissimo, ma allo stesso modo mi ha fatto piacere la tua correttezza verso tutti.
    Ti aspettiamo al prossimo step, sperando con più tempo a tua disposizione.
    Un abbraccio, e complimenti davvero :)
  10. .
    Tempo scaduto.
    Domattina annunceremo, con gran dispiacere, chi non può essere ammesso alla "fase finale" e all'area di voto.
    Con gioia, però, mi sento di ringraziare a nome di tutta Sps tutti gli amici che si sono prodigati in questi venti giorni: lo staff e gli admin innanzitutto, poi le new entry (alcune di loro con doppio giro di commenti! Fantastici), i vecchi amici di sempre, quelli che hanno fatto i salti mortali per finire e quelli che hanno modificato i loro commenti per renderli utili agli Autori un po' più di quanto avessero fatto in prima battuta.
    E quei tre grandissimi nuovi nostri amici che, non in concorso, hanno letto e commentato tutti i racconti e che sono felicissimo potranno partecipare al voto, in quanto parte attiva e fondamentale della buona riuscita di questo primo step.
    A domattina. Buonanotte, Sps :tappeto.gif:
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    CITAZIONE (tommasino2 @ 14/11/2016, 16:35) 
    arma letale nelle mani di possibili detrattori delle opere migliori.

    Infatti ci si diverte un mondo a distruggere i capolavori altrui col pretesto che il genere non sia centrato :sweetdevil.gif:
    Chi se ne frega se è proprio il fulcro del concorso? Un po' come dire: chi se ne frega se al convegno dei vegani ci trovo cinque o sei macellai che mi propongono insaccati e salsicce?
    Tom, è il quinto o sesto commento che fai di questo tenore. Davvero credi che non importi il genere in un concorso di genere?
    Perché o non ti sto capendo io, oppure qualcosa non torna. Credo che sia più che legittimo che i concorrenti si interroghino, tra le altre cose, sul genere.
    Lo scrivo qui perché ho già "difeso" il genere in questo racconto e così evito di essere frainteso.
    Abbiamo anche fatto un lavoro di selezione prima del concorso. Praticamente tanto varrebbe fare dieci step a genere e tema libero, se poi si dovesse solo valutare l'idea.
    Non capisco proprio queste rimostranze nei confronti di chi mette il genere tra i criteri per valutare.
    Poi si può discutere, come difatti è successo con alcuni racconti, e creare un confronto.
    Boh. Non capisco.

    Come non capisco, en passant, quando si dice "gli errori di scrittura non contano, vanno in secondo piano".
    E che è questo, un concorso di idee?
    Come dire: il cantante ha stonato tutto il concerto, però aveva una regia perfetta, quindi bravissimo.
    Ripeto: boh.
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    CITAZIONE (allerim 4 @ 13/11/2016, 09:19) 
    La forma non è sempre corretta:(diminutivi, tempi verbali, improprietà nel lessico: c’ho, figliavo…)

    Che però se consideri che sono nel dd, in corsivo, e che Leonarda è una bella ignorantona, invece di improprietà nel lessico diventano ottima caratterizzazione del personaggio... :tappeto.gif:
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    TRAMA E PERSONAGGI. Molto interessante il taglio narrativo scelto. Trovo i dialoghi, a differenza di molti commentatori, molto credibili, e aiutano a conferire caratterizzazione ai personaggi. Il titolo, che fa parte del racconto sempre a pieno titolo, funge da chiave di lettura indispensabile. Che senso ha chiedersi come sarebbe stato il racconto se l’Autore avesse messo un altro titolo? Ha messo questo apposta, porca miseria…
    GRAMMATICA E SINTASSI. Scrittura fluida e impeccabile: per cercare i refusi bisogna impegnarsi. “spere” invece di sapere e i morti che non dovrebbero raccogliere i cadaveri dei loro compagni sono le uniche cose che ti posso segnalare :)
    SPECIFICHE DEL GENERE. Ambientazione decisamente storica ma ci sono due incongruenze storiche che vanno a penalizzare il punteggio complessivo. Avendo già letto i commenti, non mi resta che confermare, ahimé, quanto già rilevato da Mattia. Per molti può non avere importanza o averne relativamente; per me, visto che è un concorso di genere, ha una rilevanza talmente forte da non poter dare la sufficienza in questa sezione.
    IN CONCLUSIONE. Un racconto che lascia pensare a cosa è successo dopo questo dialogo, sapientemente e verosimilmente inventato dall’Autore con le informazioni che ha reperito. Purtroppo un paio di strafalcioni storici impediscono di giungere al massimo dei voti.
    Visto il mio giudizio assolutamente positivo per tutto il resto, è assolutamente in lista nella mia cinquina.
    Complimenti. Non ho dubbi sul fatto che ci si conosca già :)
    :appaluso: :appaluso: :appaluso:
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    CITAZIONE (Walter White Glass @ 11/11/2016, 08:20) 
    Non credo sia stato rispettato a pieno il tema del contest. Detto questo il racconto è molto interessante sia per la scelta stilistica che per il link che contiene, chi conosce l'argomento di cui si tratta, ha avuto modo di andare a riascoltarsi il pezzo, chi non lo conosce ha avuto l'occasione di documentarsi su di esso.

    Ciao WWG.
    Benvenuto a Ink. Sei già passato a presentarti? :)
    Abbiamo già avuto modo di ribadirlo più volte, ma repetita iuvant: ink non è un concorso a tema e, di conseguenza, non ce n'è uno da rispettare.
    L'aderenza al tema è una cosa, un racconto di genere un'altra.
    Qui ci sono un momento storico preciso, personaggi di quel momento, nessuna incongruenza storica.
    Il genere, quindi, è centrato, visto che lo storico non deve per forza parlare del Medioevo. Non trovi?
  15. .
    Caro darnocj, io credo che per fare con coscienza quello che auspichi te servirebbe quanto meno una laurea in lettere o in lingue.
    Altrimenti finirebbe per diventare una non giustificata caccia all'accostamento col proprio gusto personale, escludendo ciò che in esso non vi rientra.
    Mangal rende benissimo l'idea: come potrei io accostare i racconti qui presenti ai grandi scrittori, ai grandi classici, a un confronto addirittura con la letteratura? Di quale epoca, poi? Di quale contesto culturale?
    Se io - e credimi, ne avrei le capacità - mi mettessi a fare un confronto qui con la letteratura sul romanzo o sul racconto storico, alla sufficienza non arriverebbe nessun racconto. Compreso il mio, naturalmente.
    E ancora non ho capito che cosa intendi con l'aspetto letterario: come se saper scrivere correttamente non vi rientri.
    Tu chiederesti ai giudici di un concorso canoro di non valutare l'intonazione dell'interprete o il suo saper stare a tempo, in nome dell'immaginazione dell'Autore del testo o della musica?
    Qui non bisogna essere intonati o restare a tempo, ma è un concorso letterario e di sicuro bisogna saper scrivere. Sbagliare una nota può pesare poco, stonare il ritornello di più; così come mettere una virgola tra soggetto e predicato o sbagliare la consecutio temporum e l'ortografia.

    Io ho cinque parametri di giudizio: a ognuno attribuisco un valore numerico da 1 a 6, e alla fine mi restituisce un "voto" come se fosse uno universitario, in trentesimi. Essi sono: trama, personaggi, grammatica, sintassi, specifiche del genere.
    Nel mio personalissimo metro di giudizio, ognuna di esse vale quanto l'altra. Ma ognuno è libero di regolarsi come crede: è questo il bello.
    Però, secondo me, sono cinque aspetti imprescindibili in un concorso letterario, e non bisognerebbe tralasciarne nemmeno uno.
    Invece il confronto con la letteratura? No, non mi convince e non mi sento competente per farlo.

    A SCANSO DI EQUIVOCI: questi confronti sono il bello dei concorsi. Lontano dall'essere polemiche, sono la parte costruttiva, che arricchisce.
    E questo è il giusto spazio per farlo :)
213 replies since 30/1/2012
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