Scrittori per sempre

Posts written by vivonic

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    CITAZIONE (caipiroska @ 16/8/2018, 00:20) 
    O.T.: per caso prima di questo ho letto un altro brano che parla della stessa identica situazione: l'avete notato? Anche la scaletta e le parole usate sono molto simili (qui c'è una danza di zanzare là c'è un valzer di mosche! e poi le cicale, il sudore che cola… anche la chiusura è pressoché identica! E c'è anche il malessere del protagonista: qui è per un abbandono, là per la febbre!)
    Se io e Achillu siamo i "gemelli diversi" del forum, chi saranno questi "gemelli identici"?

    Pensa che mi sono detto: "Ma io questo l'ho già letto!"
    Strana coincidenza, davvero.

    Comunque sono di nuovo d'accordo con Pier: racconto non ce n'è. Affronti una tematica importante, ti ringrazio per averla portata in questo concorso, però mi è impossibile votare il tuo 100 perché non è proprio un racconto.
    Mi spiace. :(
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    Non mi ha catturato, devo dire.
    Ci sono immagini ben descritte, però il racconto vero e proprio non c'è, e resta solo una poco coinvolgente descrizione di una cottarella estiva. Troppo poco per rientrare nei miei gusti.
    Mi spiace. :(
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    CITAZIONE (triss1 @ 15/8/2018, 08:26) 
    Il dialogo manca di mordente. È troppo piatto. Non mi trascina questo modo di raccontare.

    Credo che il commento di Triss sia il più esauriente: il discorso diretto introdotto in questo modo (oltretutto con grave spreco di parole che potevi utilizzare per esempio caratterizzando i personaggi) non riesce a coinvolgere.
    Lycia dice che il ventilatore ti conduce nel tema del concorso; sono d'accordo, ma tirandoti proprio per i capelli anche in maniera dolorosa!
    Infine, non si capisce esattamente chi abbia sognato. Anche a me dà la sensazione avuta da Achi.
    Occhio a non confondere accenti e apostrofi.
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    Mi sembra anche assurdo doverlo scrivere, ma vorrei sottolineare il fatto che secondo me sono morti dissanguati a causa del vampiro, non di vespe o zanzare :mazzate.gif:
    Che razza di giudice non si accorge della differenza tra una puntura di zanzare e due morsi sul collo? :ouch_ow_oh_ah_geez.gif:
    Spero che la notte successiva il vecchio vampiro sia andato a succhiare quel deficiente che pensava di averlo ucciso con una pallottola d'argento, così impara lo scellerato!

    Senti, io un commento più serio di così non riesco a fartelo :D
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    Ho come la sensazione che molti commenti a questo racconto siano stati precipitosi e, soprattutto, dettati dalla propria aspettativa di lettura più che dalla storia raccontataci dall'Autore.
    Non capisco perché non si discuta sul finale.
    CITAZIONE
    L'alba aveva portato la verità.
    Marco aveva moglie e figli.
    Nella mente di Giulia rimaneva solo una torcia che, illuminando due corpi nudi, spegneva estate e illusioni.

    La torcia dovrebbe essere quella della moglie con i figli a seguito, che viene a cercare il marito, e sa anche dove trovarlo?
    Non mi pare plausibile.
    Anche perché, allora, l'Autore ci avrebbe detto che la verità portata dall'alba era la moglie, non "moglie e figli".
    Allora io immagino che sia Marco a dire a Giulia di avere moglie e figli.
    La torcia potrebbe essere allora quella della Scientifica... :ouch_ow_oh_ah_geez.gif:
    Potrebbe essere anche un vigilante, ma è già l'alba, e la torcia a che serve?
    Insomma, con l'ausilio delle cento parole, il racconto ha un finale aperto, che potrebbe sbizzarrire la fantasia del lettore. Invece ci fermiamo tutti alla poco interessante visuale del tradimento... Che, come detto da qualcun altro, non è che oggigiorno scandalizzi più di tanto.

    In questa edizione, solo due racconti sono stati intitolati con nomi propri. A me i titoli con i nomi propri piacciono molto, quei personaggi diventano una sorta di miei compagni, e me li porto nel cuore.
    Giulia la ricorderò mentre fa all'amore con Marco, ma anche mentre con la propria torcia illumina il corpo di Marco che fa all'amore con sua moglie... :P
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    Sono quasi alla fine dei 100 e questo è il primo che "osa" un discorso diretto.
    Sempre un po' un rischio per cento parole, ma qui l'Autore gestisce bene il tutto.
    Il tema è molto forte.
    Io ho perso un amico l'uno di settembre. Non per leucemia, ma il tuo racconto mi ha riportato sensazioni di quell'ultimo agosto passato insieme, e se ci penso ancora piango un po'.
    Insomma, è impossibile non portare con me questo racconto, gestito molto bene.
    Complimenti!
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    Purtroppo non posso che essere d'accordo con chi trova eccessiva la chiusa, che appunto si poteva evitare o rendere diversamente. Il consiglio di un punto di vista diverso lo trovo condivisibile: avrebbe sicuramente creato più empatia nel lettore.
    Mi è piaciuto molto leggere questo 100, ma purtroppo non credo di inserirlo tra i miei quattro preferiti.
    Complimenti comunque.
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    CITAZIONE (Arianna 2016 @ 14/8/2018, 11:43) 
    può sembrare una fiaba un po’ ingenua e retorica, in realtà contiene semi di sviluppo molto interessanti.

    Mi piace questo passaggio del commento di Ari, che quoto.
    In tutta onestà, a me sembra proprio un po' ingenua e retorica, e soprattutto non ci colgo questa originalità che l'epica scolastica ci ha già insegnato.
    Forse sono le cento parole a non dare giustizia: non credo che l'argomento sia adatto a un 100.
    E però... Qualcosa, a fine lettura, resta.
    Nonostante un po' le segnalazioni di Caipi sono le stesse che ti avrei rilevato io se non fosse arrivata prima lei...

    PS per dovere di giustizia verso gli altri racconti a cui l'ho detto: il tema del concorso nel titolo, proprio no!
    E siete stati in diversi a farlo. :aaaargh.gif:
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    Se è fuori concorso "per scelta dell'Autore", probabilmente l'Autore sapeva di non riuscire a commentare gli altri 100 in gara e quindi si è autoescluso.
    Comunque è sempre meglio indicare il motivo di un fc, non fosse altro che così non lo chiediamo tutti ripetutamente: si sa e basta.

    Detto questo, non è un 100 che riesce a cogliere di sorpresa, visto che già dal titolo (che non dovrebbe riportare il tema del concorso!) si capisce dove andrà a parare; probabilmente per questo non riesce nemmeno a creare molta empatia.
    Non lo metterei tra i 100 memorabili, ma mi ha fatto comunque piacere leggerlo. Grazie di aver partecipato lo stesso :)
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    Sono d'accordo con Caipi:
    CITAZIONE
    Veronica potrebbe. Così, senza nemmeno tre puntini di sospensione... Per me è una genialata!!!

    E poi sono d'accordo con Tommasino, al 100x100 (per restare in tema), però tutto sommato sono d'accordo anche con Achi. Quindi come la risolviamo la storia delle cicale?
    La paura e il coraggio di lasciare il tuo partner per inseguirne un altro. Mi è piaciuto leggere questa tematica in concorso, e secondo me riesci anche a descrivere molto bene lo stato d'animo di Veronica, che tra l'altro grazie ai Baustelle è il personaggio della mia estate.
    Le 2.48 sono un orario a caso: che ce ne frega di cosa significhino? Solo che è notte fonda, punto.
    Magari hanno senso per Veronica, mica devono avercelo per forza per ognuno di noi.
    A me è piaciuto molto nella sua atipicità, e ti tengo buono per la quartina. Più o meno finché non decido se sono più d'accordo con Tom o con Achi... :ouch_ow_oh_ah_geez.gif:
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    Mi viene un po' difficile pensare al vecchio che li raggiunge in una barca piazzata nel bel mezzo di un lido balneare durante un mare con i cavalloni. Inoltre, se il ragazzo è alle boe e complimenti alla vista di falco di Ines a occhio nudo, è completamente pazza se si tuffa con tutti i vestiti, visto che nella migliore delle ipotesi deve nuotare per circa mille metri, e quindi sa benissimo che i dieci secondi che perderà per spogliarsi li recupererà con gli interessi durante il salvataggio.
    Insomma, un 100 alquanto surreale, però ne colgo lo spirito non letterale e mi piace sottolineare l'aspetto emancipativo di questo racconto.
    Un po' complimenti, e un po' no :D
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    Credo che tu ci abbia spedito tutti su google, amico Autore.
    A me il nome Ermanno ricorda la triste storia di Lavorini, ma credo che o sei gay, o sei sessantottino, oppure non hai idea di chi fosse Lavorini.
    Curiosamente, è il primo risultato che mi ha mostrato il mio google.
    E, ovviamente, non c'entra un accidenti.
    Evelina ed Ermanno non producono risultati, ma non importa. A me, da giurista, pare evidente questo: nel caldo afoso del '63, Ermanno commette l'omicidio.
    La sentenza giunge nell'81, quando il caldo non può più "giustificare" il suo insano atto, e lui urla in faccia ai giudici di aver fatto bene a ucciderla, perché
    CITAZIONE
    O mia o di nessuno.

    , non mostrando quindi alcun pentimento per il gesto compiuto.
    Google o no, questo racconto merita un posto in quartina.
    Anche perché nell'81, come ricordava molto bene Maripao...

    "Comizi d'amore": molte deposizioni di casi più o meno scottanti per l'opinione pubblica vengono ricordati come veri e propri comizi degli imputati. Immagino che tutti voi ne abbiate in mente almeno un paio, in questo momento. ;)
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    Io darei un abbraccio a Caipi, che ha sottolineato che non sono solo le mamme a far le coccole ai figli (deve essere, però, per forza un genitore:
    CITAZIONE
    guardare tuo figlio che gioca

    ).
    Un 100 semplice, che racconta un momento preciso e che riesce a trasmettere un valore che hanno in molti.
    Non odiarmi, amico Autore, se io non empatizzo con questo genere di racconti. Vivo da solo da quando ho sedici anni, l'amore del genitore che ti coccola non mi appartiene e non riesce a emozionarmi.
    Ma è colpa mia.
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    Mi dispiace, ma senza inutili giri di parole il mio pensiero è che questo 100 non funzioni proprio.
    Innanzitutto il titolo: non si può mettere come titolo a un'opera in concorso il tema dello stesso. Proprio non esiste al mondo. Potevi - a mio avviso dovevi - sforzarti un po' di più.
    Il racconto manca completamente: non c'è una trama, ma solo una serie di pensieri più o meno legati che difficilmente riescono a trasmettere un messaggio.
    La figura della virgola verso l'infinito non è né originale né appropriata, trattandosi di un gabbiano e non di Jurij Gagarin.
    Le domande retoriche sono inutili nell'economia del racconto e se togli il punto interrogativo resta la stessa intonazione in chi legge.
    Infine, "trovarsi il tempo" appartiene probabilmente a un dialetto o a una parlata locale, ma di sicuro non è grammaticalmente accettabile in italiano.
    Per quanto mi riguarda, questo 100 non è considerabile un lavoro sufficiente, mi spiace.
    :(
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    Un particolare ricordo che l'Autore ha scelto di voler condividere con noi.
    Il titolo sembra suggerire che ora la mamma ti sculaccerebbe davvero davanti a tutti, urlando istericamente; invece, mi piace pensare che la gente che era diversa è quella che dorme a bocca aperta nel pieno della senilità.

    Un racconto che, a mio avviso, può giocarsi tranquillamente la vittoria finale.
    Complimenti!
3643 replies since 30/1/2012
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