Scrittori per sempre

Votes taken by asbottino

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    C'è dentro una carica emotiva enorme e anche se la struttura è chiusa, come un acquario, la pressione è talmente forte che le pareti si incrinano e l'emotività spinge per uscire e travolgere il lettore. Bellissimo personaggio, quello della madre. Meriterebbe una struttura narrativa diversa, magari più tradizionale, come già ti hanno evidenziato gli altri. Così sembra davvero di guardare un acquario sul punto di esplodere e, per quanto potente, siamo solo spettatori. Come decidi di raccontare una storia influenza totalmente il modo in cui il lettore percepisce e assorbe le tue emozioni. Il mio consiglio è: portarmi dentro quell'acquario. Non rivolgerti al tuo personaggio. Rivolgiti e noi che leggiamo e raccontaci di lei.
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    Quel che mi piace di più sono i tempi. Come li hai gestiti. Da questo punto di vista il racconto è davvero riuscito. Il ritmo giusto, il modo più naturale ed elegante di rovesciare la prospettiva. L'idea dell'acquario è bella. Non credo che l'avessi chiusa in un cassetto per tirarla fuori per l'occasione. E anche se fosse, non importa. Forse avresti potuto darle più spazio, però. Infondo l'acquario cambia in modo radicale, da lago pieno di vita a distesa di sabbie mobili. E più o meno succede lo stesso al protagonista, che ha avuto un'infanzia felice ma è diventato un assassino, e alla storia, che sembra suggerire un epilogo e invece ne propone uno al rovescio. In queste similitudini, suggerite senza essere forzate, si vede il talento. Personalmente avrei adottato un linguaggio più semplice, lineare, ma scritto bene è scritto bene, quindi non ti servono i miei consigli. Un buon lavoro.
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    Ti scrivo delle cose che mi sono annotato, leggendo.
    "Al ritorno non pioveva ma l’autobus era pieno, così sono scesa una fermata prima della mia e ho incontrato il padrone del negozio di animali". La storia inizia qui. Il racconto potrebbe inziare anche così.
    Per un terzo del racconto ti guardi attorno. Lo fai bene, ma, quando la storia inizia davvero, torno indietro a leggere e sembra che hai preso tempo. Sembra più una specie di timore a entrare nel vivo.
    In certi punti ci vorrebbero degli stacchi. La storia fa come dei piccoli salti, ma invece vai a capo e basta.
    "Nell’acquario sono rimasti solo due pesci. I loro colori sbiadiscono giorno dopo giorno e nuotano ognuno per conto proprio, aprendo e chiudendo la bocca come se recitassero un monologo: guardarli mette tristezza e sono sicura che presto moriranno, anche se vengono dallo stesso posto"
    La fine invece è perfetta. Non una parola fuori posto. Hai trovato la tua voce.
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    Auguri Ti-s!!!!! Un grande abbraccio
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    Vi ringrazio tanto. Per i commenti e per i voti. Troppi, considerato il racconto. Non so cosa non andasse, questa volta. L'idea di un paese abbandonato dopo il circo di una troupe cinematografica, la tragedia imminente, il raggiungimento dell'età adulta come superamento di una staccionata, una morte crudele e ingiustificata (stupida per certi versi, persino): erano idee valide, credo. Ma poi scrivendo non ho sentito nulla. E di conseguenza non ho trasmesso nulla. Così è andata. Del resto prima di arrivare qui non riuscivo nemmeno a finirla, una storia. Magari con il tempo riuscirò a inquadrarla, questa qui, a mettere a fuoco le cose giuste e portare sullo sfondo quelle che sullo sfondo dovevano stare. A preparare, a giustificare. Vedremo. Vi ringrazio ancora. Ultimamente faccio più fatica del solito a scrivere, quindi non so se mi tufferò nell'acquario. Ma non vi abbandono, ok? :ok.gif:
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    CITAZIONE (Silma Kemi @ 24/7/2015, 11:39) 
    CITAZIONE (asbottino @ 24/7/2015, 10:25) 
    Un grande applauso a tutti. Avete scritto degli splendidi racconti!

    Asbo io ti ho fatto una criticona ma hai visto che ti ho votato? ;)

    Ho visto, ho visto. Non sai quanto mi ha fatto piacere, il tuo voto!
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    Un grande applauso a tutti. Avete scritto degli splendidi racconti!
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    Certi passi sono davvero ispirati. E l'alternanza funziona bene: ma se devo scegliere, scelgo il Toro.
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    Molto bello. Mi ha ricordato un po' la figura di "Battlin'" Jack Murdock di Daredevil. Scritto con passione e gestito splendidamente, con i tempi giusti e una voce narrante che ti lavora ai fianchi e ti resta davvero impressa. Brav!
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    Silma, grazie, ho apprezzato molto il tuo voto. :appaluso:
    Buc, ci siamo scambiati i tre punti! :ok.gif:
    Ti-s, lascerò la storia da parte per un po'. Me la sento ancora troppo addosso. Ma terrò a mente le tue parole quando ritornerò a lavorarci sopra. Grazie. :ok.gif: Ah, la prossima volta cambio font, allora! ma mi sa che non basta, neh? :rotfl:
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    Ringrazio tutti per i vostri commenti e i vostri voti, in particolare Tessa e Tom. Vi scrivo due cose per rispondere ad alcune osservazioni su cui ho riflettuto molto.
    Il tema. Se non fosse stato per lo scorpione questa storia non esisterebbe. Nasce dalla copertina del numero 20 di spiderman e da una pagina del national geographic che descrivere la capacità degli scorpioni di sopravvivere ai cambiamenti. Le mie storie parlano tutte di cambiamento e di come siamo o non siamo in grado di affrontarli. Lo scorpione è funzionale alla storia perché è un esempio della capacità di reagire ai cambiamenti. Il sopravvissuto del titolo è lui. Il ragazzino vorrebbe farsi pungere perché pensa che potrebbe diventare più forte e resistente a ciò che gli sta capitando così come Mac Govern in spidermen diventa invicibile quando il suo dna si mischia a quello dello scorpione.
    Non credo che la storia sia troppo tragica. A tredici anni si fanno delle cose stupide, esagerate. Le si fanno per amore o per il suo contrario, l’assenza di sentimenti. Un tredicenne con la testa piena di fantasticherie e una famiglia che sta andando in pezzi penso potrebbe comportarsi così. Io mi sarei comportato così.
    Una narrazione in prima persona è per forza di cose parziale e incompleta. E questo si aggiunge al fatto che un racconto di per sé è appena un frammento, incompleto per definizione. Appena un voce in qualcosa che potrebbe essere un coro. Appena uno sguardo tra due persone in una storia d'amore.
    Se avessi fatto parlare la madre forse avrebbe detto perché porta quel vassoio e perché non gli molla un calcio nel culo e gli consegna la scopa per rassettare il cortile. Se avessi fatto parlare il padre forse avrebbe detto perché è andato via senza dare spiegazioni a suo figlio e se tornerà a casa. Se avessi fatto parlare Stan forse avrebbe detto cosa significa perdere davvero un padre. Se per assurdo avessi fatto parlare Dave forse avrebbe detto cosa significa passare una notte nel congelatore e poi tornare in vita sotto il sole il giorno dopo. Ma a parlare è Andy e questa è la sua, di storia, la sua versione. Se mancano delle cose è perché lui non le vede, non le sente, o forse non gli va di vederle o sentirle, di confessarle a se stesso.
    Grazie ancora tanto a tutti. Alla prossima!
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    :appaluso: :appaluso: :appaluso: Un grande applauso alle tre autrici, così diverse tra loro, ma con una cosa in comune, fondamentale: il talento. :appaluso: :appaluso: :appaluso:
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    1. Scorpioni neri fritti... (5 punti)
    2. Nessun incubo (4 punti)
    3. Hug di Hillcrest (3 punti)
    4. Nebet Per (2 punti)
    5. Vita spericolata (1 punto)
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    Mi è piaciuta. Molto delicata e profonda. Quanto al modo di raccontare, a me sta bene così. Tante fiabe non hanno nemmeno un dialogo. La voce c'è e tiene ben legato il lettore fino alla fine.
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    Bello, Silma. Intelligente, ironico e ricco di spunti di riflessione. Mi è piaciuto!
106 replies since 3/2/2012
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