Scrittori per sempre

Posts written by asbottino

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    “Difficile è ricostruire, districare ciò che è complesso.
    Difficile è iniziare.”
    In quello che scriviamo c’è spesso la chiave per leggerlo. Complesso, ma anche molto personale. Forse troppo. Ci mette un po’ a decollare, perché iniziare e difficile.
    Scrittura molto fine, fedele a se stessa fino alla fine. Riesci a trasmettere quanto tieni a questa storia, ma forse non a darle un potere che vada oltre e che faccia scattare l’immedesimazione.
    Nel complesso è un racconto bello e che fa intravedere un dolore profondo, ma che preso dalla preoccupazione di districare ciò che è complesso, perde parte di quel dolore tra le parole.
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    Andatura a singhiozzo. Usi questa frase, ma è come una dichiarazione di intenti. Affascinanti le parti autobiografiche, forse meno efficaci quelle più visionarie e autoriflessive della bottiglia. Nel complesso il racconto funziona, ha uno strano fascino, un ritmo ben preciso che va oltre all'andatura a singhiozzo.
    "Ho fatto della contraddizione la mia arte, sono un essere vulnerabile, mi trasformo in quello che gli altri vogliono, per loro sono disposto a cambiare il colore della pelle, pur di piacere."
    Come la capisco questa frase. Davvero. La vulnerabilità come base di una metamorfosi continua con il solo scopo di essere apprezzato.
    "Mi chiamo Matteo Del Prete, ho trentanove anni e sto diventando pazzo". E poi più sotto: "Sono Matteo Del Prete, ho trentanove anni e sto diventando pazzo." Immagino che la differenza sia voluta, ma dopo un paio di letture mi sfugge. Se ci arrivo da solo bene, altrimenti me la spieghi.
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    Auguri capo! Un abbraccio
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    Riflessioni preziose, un voce che ti trascina, di quelle che ti fanno venire gli occhi lucidi, quando vedi come potresti essere, quando leggi la voce che non vorresti avere. Poi cambia e diventa tutto un altro racconto, altrettanto profondo, anche se la devozione distrae un po'. Comunque un gran lavoro. Davvero potente.
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    Talmente folle che un sorriso lo strappa. Non conosco i programmi e i personaggi citati se non per sentito dire, ma anche così il racconto ha il suo perché, spinge così tanto sull'acceleratore che alla fine ti lasci andare e ti godi la corsa.
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    Un altro sfogo ben scritto, amaro ma non troppo, cattivo ma non troppo. Scivola via e non ti lascia abbastanza. Da la sensazione di non osare quanto dovrebbe, di non toccare corde personali, di non pescare in acque profonde.
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    Che fatica, il dialetto, ragazzi. Scelta coraggiosa, ma davvero una fatica per me. Intuisco una storia intelligente e ben costruita dietro, ma tante frasi mi hanno messo un freno alla lettura. Limite mio, ma è un po' un peccato.
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    All'inizio sembra quella pubblicità che senti alla radio, dove un tizio dell banca prende in giro un giovane perché ha delle idee invece dei quattrini, poi però prende una strana deviazione e forse si ingarbuglia un po', ma nel complesso resta divertente e molto acuto. Una lettura piacevole. Con maggior equilibrio sarebbe sta perfetta.
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    Il battibecco funziona. Forse leggendo, ti aspetti un'esplosione di rabbia, qualcosa di inaspettato e violento, ma alla fine non arriva e va bene così, e invece arriva un finale che fa sorridere. Il racconto è piacevole, molto.
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    Degli sfoghi che ho letto mi sembra il più lucido e quello scritto meglio e meglio orchestrato. Chiaro è che si parla sempre di invenzioni, ragionevoli e spesso convincenti ma nulla arriva da una realtà dì follia e alla fine la differenza si sente.
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    Di difficile collocazione, come il suo protagonista. Stile interessante, molto originale. Ci sono trovate che ti colpiscono e altre che passano via inascoltate. Nel complesso una lettura più che piacevole, diversa, sopra le righe ma per nulla fastidiosa nella sua costante ricerca di stupirti
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    Racconto bipolare, che tenta di amalgamare epoche diverse e stili diversi alla ricerca di un ampio affresco, forse troppo grande per un racconto breve. Le intenzioni sono chiare e le idee non mancano ma la realizzazione non è ancora quella giusta. La strada però è quella.
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    Cerca il realismo ma certe esperienze lo senti subito che non vengono da vita vissuta. Cavalca comunque la sua idea fino in fondo senza preoccuparsi di dare giudizi e si legge bene e con una certa curiosità nel vedere quale sarà la fine. Autore giovane, direi. Buona personalità.
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    Un sfogo, molto ordinato, preciso, paradossalmente freddo nel suo accalorarsi. Non è una formula che condivido per esporre delle idee. Preferisco quando emergono in modo naturale da una storia. Però funziona ed è rigoroso nel perseguire il suo obiettivo e questi sono due punti a favore.
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    Teatro, comicità e dialetti non sono proprio nelle mie corde, ma qualche battuta buona arriva e alla fine il racconto si legge con piacere, anche se non mi resta molto attaccato addosso. Ad ogni modo un buon lavoro, molto curato e molto sentito. L’autore si è divertito a scrivere e si vede
1298 replies since 3/2/2012
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