Scrittori per sempre

Posts written by asbottino

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    Si, quoto Aki, questo Autore con la A maiuscola devi saperlo mangiare. E ne ho assaggiati di racconti suoi. E anche questo è delizioso, arguto, mai banale nella scrittura. Certe storie bisogna saperle raccontare e quando la narrazione passa attraverso mille piccoli dettagli che spalancano mondi, beh allora io salgo a bordo, perché il viaggio vale sempre il prezzo del biglietto.
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    Spaccato in due. Preferisco, come altri, la seconda parte, perché la prima dice tante cose ma non dice abbastanza, mentre la seconda fa tutto giusto e ti fa venire voglia che arrivi la fine. Perché rosa è e rosa deve essere la fine. Lui manca un po' di spessore, forse. In ogni caso è una vista parziale sulla storia, sbilanciata su Sara. Avrei cercato più equilibrio.
    Comunque lettura molto piacevole. Brava, direi.
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    Bellissimo titolo. Scrittura intensa, poetica, forse a tratti un po' troppo carica ("quella breccia nella sua esistenza dalla quale far colare via il fiume del suo tormento" oppure "il luccichio degli occhi dell’Orrenda Bastarda che sa del nulla eterno"). Sembra quasi voler correre dietro alla musica di Paganini, di per sé estremamente carica, cercando di replicarne il virtuosismo. Ci riesce, ma non è detto che un linguaggio più minimalista non sarebbe stato paradossalmente più efficace. Dal punto di vista della storia ci mette un po' a entrare nel vivo, ma poi ti tiene incollato alla pagina. Nel complesso un ottimo racconto
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    A me è piaciuto da matti. Delicato, attento ai dettagli, coinvolgente con questo tono pacato che guarda attraverso le cose e le buca da parte a parte. Un fiaba che mette anche un po' di paura in certi punti. Titolo azzeccassimo. Davvero riuscito.
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    Io Paperino lo adoro. Vero quel che dici. Un certo tipo di noia è un concetto molto moderno, un'idea che si ha oggi, l'opposto di un bombardamento incessante di stimoli. Quando ero piccolo passavo delle ore davanti alla finestra a far niente. I miei figli non lo farebbero mai. Piaciuto molto
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    Curioso, fa sorridere e un po' spiazza. La noia funziona di più nella sua dimensione grafica, però. Non so se le stesse parole avrebbero avuto uguale forza in un formato standard. Scelta coraggiosa, però, e questo è sempre un punto a favore.
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    Non succede niente di diverso. O forse succede e non lo vedi affatto. Un'apatia che sfiora la depressione. Resta impresso.
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    Altra forma che mi mette in difficoltà. Dieci parole sono così poche! Però l'idea di fondo è molto forte, e vera, e la tua visione arriva comunque, anche se usi solo dieci parole.
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    Forse un po' troppo sintetico, al punto che paradossalmente non lascia dietro un'immagine nitida. Avrei articolato di più.
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    Molto potente, come solo certi ricordi di cui non riusciamo a disfarci, che a loro modo ci definiscono, riescono a essere. Davvero bello.
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    Non amo la poesia, ma qui ci sono immagini che funzionano davvero bene e ti si piazzano nella testa. Pur nei miei limiti, mi è piaciuto.
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    Hai reso bene una vita di routine, sempre uguale a se stessa, dove i picchi sono sbadigli e quel medico che ti misura la pressione. Forse cammina solo per sentirsi viva, ma c'è una serenità invidiabile nella noia di Egle. Piaciuto
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    Di non facile interpretazione. Più che per quel dice, resta impresso per come lo dice. Bella scrittura, molto densa. C'è più disperazione che noia.
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    La noia come mancanza, assenza, incapacità di colmare un vuoto. "Senza" è la parola più ricorrente, scandita verso dopo verso, ne resta un eco anche quando finisci di leggere. Bel lavoro.
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    Solo esistere e lasciar correre. Purtroppo tante volte è così. Bello, Aki. Piaciuto molto.
1298 replies since 3/2/2012
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