Scrittori per sempre

Posts written by asbottino

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    Scrittura precisissima, non una parola fuori posto, con una cadenza ricercata, elegante. Il desiderio di ricostruire la storia prevale su tutto e solo nel finale la Storia diventa per un istante ricordo, esperienza personale, lasciando intravedere quello che il racconto sarebbe potuto essere, e quanto avrebbe potuto coinvolgere di più, se si fosse intrapresa quella strada fin dal principio.
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    A ruota libera, si. Forse troppo, però. Di certo non hai paura della pagina bianca o dai l'idea di non averne. In po' ti invidio per questo. Ti piace scrivere e ti piace anticipare quello che penseranno gli altri leggendo quello che hai scritto. Così uno si sente un po' messo da parte, però. Manca qualcosa nel tuo metaraccontare, manca l'incertezza, manca la paura di non arrivare in fondo a una storia e allo stesso tempo di arrivarci. Ma al di là di questo funziona, è ben scritto e l'ho letto con piacere.
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    "Molti dei miei colleghi per tradurre un romanzo iniziano leggendolo nella sua interezza e procedendo solo successivamente alla traduzione vera e propria": è qui che mi tiri dentro. Perchè è intrigante, e originale, e perchè tanti scrittori hanno imparato molto traducendo altri scrittori e la traduzione è davvero un'arte complessa e che ha bisogno di tempo e di attenzione al pari della scrittura. Quello che viene prima funziona meno e appare nell'economia del racconto un po' superfluo. Oltre ci sono momenti molto intensi, con una scrittura che cattura, molto ispirata. Convince meno la struttura, secondo me, ma la qualità del testo è molto buona.
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    Caspita che lavorone. I miei genitori sono laureati in fisica, quindi come materia mi è sempre piaciuta. Di solito non amo i racconti di questo tipo, sono onesto, perchè prediligo forme narrative più lineari e meno "razionali" però qui c'è un lavoro e un entusiasmo che non possono che destare ammirazione. Bravo!
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    Fai fatica ad entrarci. Come notato da altri quel dialogo iniziale è un incipit troppo brusco ed eccessivamente lungo. Poi però si riprende molto bene e Pallanza è un personaggio con cui è impossibile non entrare in sintonia. Tutto diventa più equilibrato e trama e scrittura si allineano prendendo il lettore per mano. Rivedrei appunto solo l'inizio, ma per il resto è molto riuscito.
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    Difficile. Forse troppo. Ha un ritmo vorticoso che a suo modo ti trascina dentro e arrivi alla fine con la testa che gira e la vista annebbiata. Ma non ti tende la mano. Ti investe e ti porta via. Gira su se stesso. Gli manca qualcosa. Forse la consapevolezza che qualcuno lo sta leggendo.
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    Davvero molto bello. Scrivere del Vietnam non è affatto facile, ma direi che lo hai gestito bene, senza eccedere negli stereotipi. Concordo con Aki che si poteva lavorare di più sulla morte di Ortega, dargli più spazio, e aggiungerei forse approfondire di più l'incoerenza, dargli delle motivazioni più profonde, perchè «Certo, è l'amore che muove il mondo, no?» non mi basta e la scollamento tra pensieri e azioni è davvero ampio e chiedi un salto al lettore che non è facile da fare. Però resta un racconto validissimo, scritto davvero bene. Complimenti.
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    Molto, molto intenso. Difficile in effetti porsi nei confronti della protagonista. “Sono accanto a te. Ora e dopo” forse è una soluzione troppo semplice, non coerente con una decisione che è invece molto complessa. Piaciuto, ti lascia addosso un gran magone e la paura di dover mai vivere una situazione analoga. Lo trovo anche onesto, nel senso che non ho avvertito un calcolo dietro la sua volontà di commuovere.
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    Davvero il racconto di una vita, la storia di una famiglia. Compresso ma non soffocante, curato ma non noioso. Si resta affascinanti dalla qualità della scrittura, dalla capacità di organizzare in modo così coerente la trama. Insomma, un voto alto in tutti i fondamentali. Ecco forse gli manca un po' di cuore, però. Resta un po' distante, come un quadro in un museo. Non lo puoi toccare. Non dico sporcarsi le dita di colore, ma anche solo sfiorarlo.
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    Molto bella la parte sulla madre. Dura, onesta, precisa, con uno stille raffinato e chirurgico. Altre parti mi sono piaciute meno. Gli incisi da metaracconto gli tolgono equilibrio, perde in precisione, diventa meno efficace. In generale un'ottima scrittura.
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    Scrittura densissima, parole che pesano come macigni, che rimandano sempre ad altro, strati sovrapposti di significati.
    "La mia forma di meditazione preferita la esprimevo guardando la gente da lontano, dalla finestra." Dio solo sa quanto tempo ho passato da ragazzino alla finestra a guardare il mondo fuori.
    "l’artista non può dare tutto a tutti, qualcosa deve lasciare per se, per una forma stravagante di risparmio dell’anima". Un po' ti nascondi, questo è vero, ma poi tanti piccoli dettagli deliziosi e profondi ti tradiscono.
    "quando l’amore esiste, chiede di esistere, non serve aggiungere altro, non serve essere bravi" Ma tu lo sei, bravo davvero. E c'è tanto amore in quello che scrivi.
    Piaciuto molto. Piccole imperfezioni qua è là, ma fanno parte di un insieme più grande che urla a gran voce.
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    Lettura piacevole. Forse spinge troppo sul tema, quasi a voler convincere il lettore della sua aderenza. Non ne ha bisogno, direi. Ciò di cui ha bisogno è di una chiusura più appropriata e di strizzare meno l’occhio al lettore. Per il resto un buon lavoro e una lettura che non lascia indifferenti.
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    Resti molto colpito all’inizio poi l’attenzione va un po’ scemando. Potrebbe andare avanti per sempre e questo forse è il suo unico vero difetto. Certo questa capacità di scrittura, queste acrobazie verbali, che lascino qualcosa o no, sono ammirevoli. Tanti giorni faccio fatica a mettere una parola dopo l’altra e i tuoi salti mortali questa volta mi lasciano davvero di stucco. Bravo
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    "Perché la realtà era quella che era, capisci?" Eh si, lo capisco si. Personaggi perfetti, così come è perfetta è la rappresentazione di come lavora la mente di uno scrittore. Piaciuto molto, soprattutto per come riesce ad andare oltre il meta-racconto e offrirti una storia vera, commovente, che ti resta addosso per un bel po' dopo che hai smesso di leggere.
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    Ben architettato e ben scritto. Il tono leggero funziona e non distoglie dal messaggio che vuol far passare. Gli manca un po’ di mordente, in effetti, e forse avrebbe meritato più sviluppo, un impianto di maggior respiro. Caratteri da spendere ce n’erano ancora. Piacevole lettura in ogni caso
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