Scrittori per sempre

Votes taken by tommasino2

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    Grazie Fante. Un po' di leggerezza nella seconda parte e pure nella prima per snellire la lettura. Temo sempre il mattone, e cerco di rendere più piacevole possibile il mio foglio. Mi sono allenato per un bel pezzo, di notte. Poi le mie figlie sono cresciute e sono tornato alla luce del sole.
    Il povero Dorando è obbligato a seguire le mie gesta. E io le sue.
    Un abbraccio.
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    Questa mattina non riuscivo a aprire il cancello e a uscire in automobile. Potevo farlo solo con il meccanismo manuale, ma non avevo la chiave. Un a vicina, vedendomi in difficoltà mi ha regalato la sua chiave con un elefantino indiano attaccato.La generosità delle donne nei miei confronti non ha pari.
    Perché ti racconto questo, Daf?
    Perché tornato a casa ho scritto la chiusa del mio racconto. Tutto ci può essere di aiuto, se manca l'idea, anche le cose normali.
    Non mollare, butta giù qualcosa.
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    Sono un mal formattato cronico. :)
    Grazie, Fausto.
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    Sedetevi accanto a me. Che Dio vi benedica.

    Più chiaro di così...
    Sottovoce chiedo aiuto ai lettori, senza di loro sarei niente.
    Il resto è la cronaca della gara di Fiumicino.
    Grazie per aver ripristinato un racconto semplice. Dimenticato.
    Ti racconto una cosa...
    Questa mattina ero seduto per un prelievo. Alle spalle del l'infermiera c'è un quadro amatoriale incorniciato della mia città.
    - Roma è bella pure se dipinta male, - dico.
    L'infermiera mi fa un sorriso malizioso pensando che io voglia attaccare bottone.
    È invece no.
    Perché ti racconto questo?
    Perché non ci capiamo più, amico mio, anche se la storia è semplice.
    Un abbraccione.

    Scusa gli errori del cell.
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    Non sentirti in colpa, Danilo. La tua umanità è struggente, sei forte e nello stesso tempo indifeso.
    Un abbraccio

    Oggi bado a mia madre, tutto il giorno. Credo sia meglio avere un padre come il tuo, un po' rompino, che una madre come la mia, che non parla, sembra quasi che non respiri. Ciao.
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    Intendo dire che proverò fino all'ultimo a esserci. Se bastasse l'apocalisse del mio personaggio, sarei già dentro la storia.
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    Ogni tanto mi viene un'idea e la scrivo sul cell, che poi il mio racconto è disgustamente semplice.
    Chi mi vede, in palestra, penserà... pure il buon Tom si è fidanzato. :risata.GIF:
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    Falla solo svenire
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    Nelle storie che abbiamo raccontato, mi viene in mente Flash, c'è stato un passato, un presente, un nero futuro.
    Legarle, con continuità, a un episodio storico ben definito non mi sembra impossibile. Trasformarlo, sì. E perché trasformarlo?
    Tanto, quella che conta, sarà la storia che racconteremo, non l'episodio storico di riferimento.
  10. .
    Bravo Fausto, racconti il Natale con semplicità facendo finta di snobbarlo. Poi ti rendi conto
    che lo vorresti tutto l'anno.
    Un abbraccio.
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    l'ho scritta solo per rendere più profonda quella sensazione, i due protagonisti non hanno bisogno di altro
  12. .
    Peccato che uno che scrive così bene, forse il migliore di noi, sia al servizio di compiti così ingrati, così difficili, così atroci.
    Mi piacerebbe vederti neonato in braccio a frasi d'amore, a scene futili, confortevoli, normali. Rassicuranti. Tutti gli scrittori doverebbero esserlo, rassicuranti.
    Sto scherzando, amico mio.
    Mi viene in mente Carver, del quale ho letto tutto, che in ogni suo cavolo di racconto, anche quello che sembra più sereno, deve impaurirti. Qualcuno ha scritto che Carver è un mago dell'orrore, e il suo di orrore supera tutti, anche quello di scrittori specializzati. Perché non ti fa capire, se davvero accade ogni cosa. C'è sempre quel magico taglio prima della fine. E resti imbambolato a pensare. Come resto imbambolato con te, che non sei Carver. Quante sere ho passato con un suo libro tra le mani dimenticandomi di ogni problema, affascinato da quell'orrore spezzato.
    Gli devo molto, e ora devo molto a te.
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    Grazie, Ginevra.
    Il tuo nome non è poi così comune.
    Sorrido.
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    Un buon lavoro, anche se ti sei sbrigato parecchio nel sistemare le cose. Molto corretta la scrittura, quel lagrima ripetuto è parola di altri tempi, ma sei perdonato perché anche tu sei un uomo di altri tempi, specialmente in versione marinara.
    Sono il primo a essere mortificato per il mio giudizio frettoloso, e chiedo scusa al caro Tony. Mai l'ascia della commissione fu più giusta.
    Che poi questo è davvero un bel giallo con un protagonista di successo abituato a tutto, ha pure un'amante giovane e bella della quale si fida ciecamente che non può essere l'artefice di quella minaccia che non lo fa vivere più. Trovo esagerato il pianto, un uomo così difficilmente piange, anche se minacciano di fargli fuori il figlio.
    Alla fine capirà che l'unica penna possibile è quella della moglie e strappera' l'orribile messaggio.
    Bravo Tony, non parlo di podio, ma ci potresti finire per la tua bravura e per farmi perdonare la mia stupida gaffe.

    Edited by tommasino2 - 3/12/2019, 19:53
  15. .
    Il mondo è pieno di imbecilli e tu ne descrivi bene uno.
    Uno che secondo il suo calcolo morale fa le cose perbene, picchia la moglie e fa il dittatore con la figlia.
    Un divulgatore di infelicità come tanti. Come troppi.
    Il racconto è perfetto e voglio sperare che quell'uomo sia uno sfigato totale e prima o poi precipiti in un tombino,
    e perda la vita. Fine migliore non mi viene di augurargli.
    A proposito di scioperi voglio raccontarti una cosa...
    Ero al primo anno di ragioneria, ero al primo sciopero della mia vita, un incontro fantastico, mi sentivo un dio tra il profumo delle mie compagne, mi sentivo un dio imbattibile e tastavo nervosamente le tasche alla ricerca di una mezza sigaretta tenuta da parte, per entrare bene nel ruolo. Mi trovai mio padre alle spalle, lui faceva quella strada per andare in ufficio. Mi prese un colpo. Lui era un uomo tutto di un pezzo, all'antica. Mi afferrò un braccio e mi accompagnò fino al cancello dell'Istituto ripetendo a mitragliatrice: Entra, entra, entra.
    Entrai e per tutti i cinque anni di studio mi vergognai con i miei compagni. Potevo fare il simpatico, potevo far copiare, potevo offrire caffè, ma ero sempre un compagno scadente, uno che era entrato. A pensarci ancora mi si riempiono gli occhi di lacrime.
    Scusami, Achille, ma a qualcuno dovevo raccontarlo. Prima o poi.
489 replies since 11/2/2013
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