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.Contrariamente a quanto ho letto, io invece credo che, per la Commissione aderenza al genere, questo sarà lo step più facile. Un monologo è un monologo, c'è poco margine di errore: al primo dialogo, ciao
Certo, hai ragione, ma io parlavo solo per il flusso, non per il monologo. In un flusso ci possono essere dialoghi.
Io parto dal presupposto che nessuno userà il flusso di coscienza. -
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In che senso "in un flusso ci possono essere dialoghi"?
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Ad esempio: " Mi ricordo quando lei mi ha detto... . -
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Concordo con Lycia. A mio avviso ci possono essere dei dialoghi anche in un monologo. Esempio:
Ma vogliamo parlare delle persone false? Quelle che esibiscono un sorriso smagliante e ti dicono: «Ehi, come va?»
E tu, esibendo un sorriso altrettanto finto, magari digrignando i denti rispondi: «Tuuuuto bene, cara! Graazie!»
Già, quante ce ne sono di questi rapporti basati sull’ipocrisia…
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Non sono dialoghi questi, ragazzi . -
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Viv, sono contenta di avere scelto il genere a te gradito!
Anche io penso che, per questo step, l'aderenza al genere sarà più facilmente valutabile. In effetti le fiabe offrivano più margine alla libera interpretazione.. -
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Facciamo bene a chiarirci questi dubbi prima di inviare. Ad es. mi domando se un personaggio (io narrante) pensa e parla a se stesso, con le dovute pause e intonazioni emotive, e quindi con la punteggiatura, abbiamo il dialogo o il flusso di coscienza? . -
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Per come la vedo io, poi posso pure sbagliare, il flusso di coscienza, a differenza del monologo, non è un vero e proprio genere, ma una tecnica di scrittura. Ne deriva che quindi, con questa tecnica, posso narrare quello che voglio, compresa una storia che contempla dialoghi. Dopotutto, anche nel tanto citato "Ulisse" c'è una trama e ci sono pure dialoghi. Questo è l'incipit, vedete voi:
Solenne e paffuto, Buck Mulligan comparve dall'alto delle scale, portando un bacile di schiuma su cui erano posati in croce uno specchio e un rasoio. Una vestaglia gialla, discinta, gli levitava delicatamente dietro, al soffio della mite aria mattutina. Levò alto il bacile e intonò:
– Introibo ad altare Dei.
Fermatosi, scrutò la buia scala a chiocciola e chiamò berciando:
– Vieni su, Kinch! Vieni su, pauroso gesuita.. -
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Assolutamente d'accordo con Aki. . -
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Boh! Io non rischierei... . -
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Per concludere il ragionamento, poi mi taccio. Il brano incomprensibile o quasi che abbiamo letto tutti (Chissà se quella braciola di maiale che ho preso col tè dopo era proprio fresca con questo caldo non ho sentito nessun odore sono sicura che quell’uomo curioso dal norcino è un gran furfante spero che quel lume non fumi mi riempirebbe il naso di sudiciume meglio che rischiare che mi lasci aperto il gas tutta la notte non potevo ect ect) e che ci ha spaventati altri non è che un monologo. Ovvero, è il monologo di Molly Bloom, moglie del protagonista, che chiude il romanzo. Quindi è un monologo, ecco perché è senza dialoghi, scritto con la tecnica del flusso di coscienza. . -
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Capito: il flusso di coscienza è una delle tecniche del monologo. . -
caipiroska1.
User deleted
Ok.
Ma io mi preoccupo lo stesso.... -
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Capy, visto che a te piacciono i noir, puoi imbastire un monologo di un assassino che sta per uccidere qualcuno ed è combattuto tra odio e amore, deluso o tradito, e ricorda il tempo dell'amore per quella donna. Magari questa è un'idea che può prendere qualcun altro e così non si identificherà l'autore.
Poi non temere i confronti con quelli bravissimi: lo sei anche tu bravissima.. -
.Capito: il flusso di coscienza è una delle tecniche del monologo.
Non solo al monologo, nel monologo rende parecchio bene, ma è una tecnica che si può adattare a qualsiasi genere..