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.Servono sia gli analitici che i sintetici. 
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Certo Lycia, serve tutto ma io preferisco leggere racconti brevi anche se, come ha scritto Dafne, ci resto male quando arrivo all'ultima di copertina di un romanzo che mi ha tenuta sulle corde. . -
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Qui a SPS si privilegia il racconto breve o la poesia perché il tempo a disposizione è poco.Può capitare di appassionarsi a un romanzo a pezzi o di rileggere con calma un racconto lungo.A me piace leggere, breve o lungo che sia, qualche cosa scritto secondo il mio gusto. La trama mi interessa meno della "bella scrittura". . -
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non concordo con le vostre opinioni, signore
mi piace il racconto breve tanto come il romanzo
se è ben scritto e con ottima trama, tanto meglio
se è ben scritto ma non ha trama, non mi piace
se ha trama ma non è ben scritto, mi piace ugualmente, ma con riserva
su qualsiasi forum di scrittura si privilegia il breve, non solo qui
e il motivo è che leggere un romanzo prende tempo, un racconto impegna di meno
poi ognuno ha i propri gusti, sia di genere che di lunghezza, ovviamente
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Concordo con te che in un forum per scrittori è assolutamente preferibile il racconto breve in quanto quello lungo porta via spazio e tempo agli altri. Quanto ai nostri gusti ( intendo miei e tuoi) sono sempre stati diversi come ho rilevato dai commenti . . -
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Io trovo che la trama sia oltremodo importante: la storia deve essere avvincente, tale che ti invogli a continuare, a sapere come "andrà a finire". Se la trama è trita e ritrita, conosciuta, abusata, tanto che dalle battute iniziali hai già capito tutto e già sai come finirà, io non riesco a leggerlo. Trama e scrittura sono strettamente intrecciati, per me: una trama avvicincente scritta in modo pesante mi porta a saltare le pagine (magari piene di descrizioni inutili) o interi capitoli nei quali la storia non prosegue e che servono solo "per allungare il brodo" perdendosi in elucubrazioni pesanti o deviando in rami secchi assolutamente inutili allo svolgimento della storia. Mi capita di trovare questi orrori anche nei telefilm (più raramente nei film che hanno una durata compressa e quindi meno tempo a disposizione per le deviazioni dal percorso), e molto spesso perdo interesse per il prosieguo della storia. . -
+2 .
Sono daccordo con Stefia. Un libro è una delizia sorrentina, chiara e gradevole alla vista, morbida da sciogliersi in bocca, deliziosa da lasciare un avvolgente, duraturo sapore tale che ogni volta ti ritorni dalla memoria, ti venga voglia di rileggerlo. . -
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E' interessante questo scambio di opinioni in preparazione dell'INK 4 e che ci permette di affinare il nostro spirito critico.
Una trama avvincente e veloce è adatta al genere avventura . Ma non si scrivono solo romanzi o racconti. Ci sono anche quelli che io definisco "quadri" la cui bellezza, quando ci si sa fare, è simile a quella dei quadri di pittura o alle poesie. E' bellezza di colore, di ritmo, di armonia complessiva, di comunicazione di emozioni. Quando si viaggia, su qualunque mezzo di trasporto, è interessante il viaggio ma anche le piccole inquadrature che vediamo, per un attimo dalle finestre.
Le descrizioni possono annoiare quando la trama avvince e non si vede l'ora di conoscere il seguito. A me le descrizioni piacciono per farmi entrare negli ambienti e nei personaggi,. -
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Le descrizioni non annoiano se servono per delineare un personaggio e, quindi, permettere al lettore di immedesimarsi e di vivere la storia "in prima persona".
Non c'entra l'avventura. Può essere un giallo, può essere fantascienza, può essere una storia d'amore. Qualunque genere letterario può essere "migliorato" con descrizioni dei personaggi mirate.
I quadri li lascio ai pittori che sanno quello che fanno!
Anche le poesie raccontano storie. Tutto è narrazione, se vogliamo. Escludere una storia da una narrazione significa mettere insieme parole di senso compiuto ma slegate tra di loro. Anche quelli che tu chiami quadri, quelli che tanto ti piace scrivere, raccontano storie. Come quello che hai scritto, sulla ragazza timida. Quella è una storia, non è un quadro. Racconti un avvenimento in un momento della vita della ragazza. E' accaduto qualcosa ed è una storia. Quando questi quadretti si susseguono slegati, all'interno di una storia che li racchiude (e non si tratta di una serie di racconti), perdono significato, appesantiscono la storia con fronzoli inutili. spero di essermi spiegata.
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+1 .
Anche io trovo che buona scrittura e trama siano intrecciate e debbano essere miscelate in modo giusto, per avere il mio gradimento. Certamente, una brutta scrittura blocca immediatamente la mia lettura e mi fa chiudere qualunque libro. Per brutta scrittura non intendo solo scorretta, che normalmente non si trova nei libri editi. In vendita si trovano moltissimi libri formalmente perfetti, con scritture anche chiare, limpide, ma di una piattezza e noiosità estreme, quei libri che sembrano tutti scritti dalla stessa persona, anche se sono di autori diversi. Una volta ho trovato scritto, non ricordo dove, forse in un qualche articolo di internet, che in Italia la maggior parte dei libri sono in realtà scritti da un pugno di ghost writer. Non so se è vero, ma questo spiegherebbe molte cose. La bella scrittura, per me, deve avere personalità, una ricchezza che può risiedere anche in un'estrema semplicità, anzi: l'ampollosità fine a se stessa, la ridondanza inutile mi sfinisce immediatamente. La buona scrittura mi prende in un istante, come una bella voce. La bella voce deve però poi dire cose interessanti, altrimenti dopo un po' lascio perdere. Ci sono libri con incipit favolosi, che crollano poi però dopo la prima pagina. Lo stile deve sostenersi lungo tutta la narrazione. Devi avere per tutto il libro una voglia terribile di leggere altre parole scritte da quella persona. Poi, ci sono scrittori che scrivono sia libri meravigliosi che cose meno belle. Ad esempio, io amo "Sostiene Pereira", di Tabucchi, che considero uno dei più bei libri che abbia mai letto. Sull'onda, ho letto altri libri di Tabucchi, che però mi hanno deluso. Credo che negli altri sia mancato quel legame tra profondità e tecnica che crea il bel libro. . -
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Faccio una distinzione tra pezzi nei quali la trama,più o meno prolungata, è importante e altri dove non è essenziale la storia ma come viene raccontata. Poi, come dite voi, è una questione di gusto personale.
Concordo con il discorso di Arianna che si è spiegata molto meglio di quanto ho fatto io ma oggi sono con me ben cinque nipoti di diversa età e televisione ad alto volume.. -
caipiroska1+1 .
User deleted
Io voto la trama!
Una trama avvincente, incalzante, originale, imprevista...
Qualcosa che mi tenga letteralmente incollata alle pagine, e che non mi faccia prendere fiato finché non si esauriscano le pagine del libro...
Un' apnea letteraria in un abisso inimmaginabile, dove ogni volta che giro la pagina, serpeggia titubante la domanda: e adesso che accadrà?. -
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La storia deve essere importante: se si parla del nulla, hai voglia a infiorettarlo. Sempre nulla è.
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Scegliere tra trama e stile, cioè tra contenuto e forma? Non riesco a distinguere le due cose: se è una trama fantastica ma scritta da un troglodita... non riesco neanche ad accorgermene perché ho smesso di leggere alla terza riga... Se è forma infiorettata e niente sostanza... be' allora non vado oltre la quarta... man... non sei d'accordo con le signore, perché non hai capito cosa abbiamo detto... 
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+1 .
Il fatto è che, in tutti i generi, è stato detto quasi tutto ed è difficile inventare qualche cosa di nuovo. La differenza, secondo me, è proprio fatta dal modo di raccontare le cose. .
INK, forza quattrola traccia |
