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Cristina Lombardo
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Grazie della riflessione, Achi. C'è sempre molta sensibilità in questo sperduto angolino di internet.
Hai ragione. Anche se due partorienti nella stessa edizione dev'essere un record, immagino, è comunque un esempio di qualcosa di molto più generale.
Per quanto riguarda noi, l'importante è non viverla come una rinuncia, alla fin fine sei così presa da mille cose, che il resto perde priorità.
Ci potrebbero essere molti altri motivi meno piacevoli per andare in ospedale o cmq essere impossibilitati a fare qualcosa, e valgono sia per uomini che per donne. Quindi, per certi versi, siamo fortunate che le nostre motivazioni siano felici.
In generale condivido cosa dici e, oltre al semplice parto, ciò comporta tutta una serie di rinunce cui siamo tutti abituati. In fondo è la natura. Non starò qua a elencarli, ma come credo di aver detto altrove, io ho sempre viaggiato per lavorare, finché, stabilizzandomi in un luogo per amore, ho rinunciato del tutto al lavoro. Non è stata una scelta voluta, ma come mamma non posso andare a vivere ogni anno in una diversa stanza in affitto in giro per l'Italia e quindi nulla... di buono c'è che ne ho approfittato per partecipare a qualche concorso letterario e alla fine ho altri tipi di soddisfazione.
PS. Ops, mi accorgo adesso che stiamo spammando su un post importante. Scusate!
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