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Osservò l'orologio a parete e lo fotografò.
Fissò poi sullo schermo quelle lancette così immobili, così rasserenanti.
Fuori un 'albero, il giorno prima totalmente spoglio, era ora fiorito.
Dov'era lui, nell'attimo della fioritura?
Terrorizzato, chiuso in quella stanza, pensò di poter immortalare il tempo.
Là dentro “Adesso” e “fra poco” avevano gli stessi contorni, in fondo.
Aprì un libro, “Alla ricerca del tempo perduto”, ma alla prima pagina il tempo “adesso” era passato e “fra poco” anche.
Iniziò allora a contare i secondi che trascorrevano, uno ad uno, consapevole che, mentre contava, il tempo scorreva senza di lui.
Edited by E©ly - 9/4/2020, 16:12. -
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L'inesorabile marcia del tempo descritta con attenzione e sensibilità. . -
Framic33.
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mi è piaciuto tanto tanto il finale, un piccolo sorriso amaro è apparso sul mio viso . -
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Rende bene l’idea di questo tempo che stiamo vivendo, così lento e tutto uguale . -
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Il racconto in sé traccia il non tempo che avvolge l'esistenza ricalcando il senso che l'istante è passato nello stesso istante e che non esiste futuro. L'idea quasi d'essere prigionieri nella metafora dell'orologio che non detta le regole dell'orario. Interessante il concetto generale che porta a pensare all'alienazione dell'individuo chiuso in sé e intorno... Non troppo chiara l'esposizione e un piccolo refuso di spaziatura. La scrittura pare un po' scollata. . -
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Racconto che ben descrive questo nostro tempo.
L’orologio sembra essersi fermato, main realtà il tempo continua ad andare avanti senza sosta e noi non ce ne accorgiamo.
Ci sono un paio di refusi.
Edited by Vetty - 11/4/2020, 15:00. -
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Originale nella struttura e nella tensione narrativa, ma con qualche problema sul piano linguistico (era ora, un albero con l'apostrofo: forse un refuso?): Peccato, perchè la relazione "adesso" e "fra poco" è degna di un testo più curato . -
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Bella l’idea, il concetto di partenza: la fluidità del tempo che si perde, le ore che passano e sembrano non passare. E viceversa.
Forse ci voleva una rilettura in più, autore: un albero, essendo maschile, non vuole l’apostrofo.
Il racconto in sé lascia un senso di incompiuto, di una storia che sta per partire ma resta lì, anch’essa forse prigioniera in quella stanza assieme al protagonista.. -
AgataBorghesan.
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Punteggiatura povera, "un'albero"?!Non mi ha coinvolto nemmeno il pensiero,ho fatto fatica. . -
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finalmente una disserzione sul tempo.
intanto voglio sperare che l'apostrofo davanti alla parola albero sia un errore di battitura, altrimenti...
qualche imprecisione nel testo, dove a volte usi maiuscolo e altre minuscolo.
in sostanza, ho l'impressione che manchi qualcosa, mi sa di incompiuto.
però è la sensazione che da a me, quindi personale.
mi piace ma, ripeto, lo trovo incompiuto. -
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Alla prima lettura mi è piaciuto molto: ho percepito un senso di disillusione e malinconia, che dalla stanza dove la narrazione è ambientata si propaga fino al lettore. Poi, scorrendo i commenti,ho voluto rileggerlo e ho notato il "dramma".
"Un" con l'apostrofo al maschile grida vendetta!. -
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Non posso non segnalarti un errore evidente: "un'albero". La punteggiatura è da rivedere a mio avviso.
Il tema l'ho trovato coerente con quello oggetto di concorso, tuttavia mi manca un po' di originalità.
Ho apprezzato il riferimento a Proust.. -
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Cosa potrei dirti adesso? Beh, il refuso è già stato ampiamente segnalato. Ci può stare ma non in un testo così breve.
Quanto al contenuto, hai sicuramente centrato il tema, ma non hai saputo, a mio avviso, amalgamarlo a dovere. Hai ben condotto come il tempo passi inesorabilmente, ma non l'hai secondo me associato a dovere al tuo protagonista, che sembra estraniato dal concetto stesso del passare del tempo.
Spero di essere riuscito a spiegarmi.. -
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Rispettate appieno le due tematiche indicate. Detto questo, il racconto non mi smuove un granché. Notato il riferimento letterario e il gioco di parole tra i due avverbi di tempo. Inosservanza delle regole dell'elisione e del troncamento nel sintagma nominale "un albero". . -
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Come in altri al casi, apprezzo la scelta coraggiosa di affrontare un tema così complesso. Difficile essere originali. La lettura inciampa su virgole fuori posto oltre nell’errore ortografico che ti hanno già segnalato. L’idea di voler immortalare il tempo è comunque affascinante, ma il tutto rimane troppo vago. .