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Vlad
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Nessun dibattito, si parlava solo di interagire.
Ma forse va bene così.
Altrimenti diventerebbe un posto diverso.
Sì parlava dell'essere Comunità. Di lettori e scrittori (indipendentemente dalla qualità,);ma si parla(va) anche del clima corretto (e indipendente dal tempo e dalle stagioni) che vige in una Comunità: del condividere, del dare del ricevere... In questo, a mio parere, non è tabù confrontarsi su argomenti sensibili.
E argomenti sensibili sono tanti, non solo quelli politici: omofobia, violenza su minori e donne, relazione con gli extracomunitari, fine vita, ergastolo... Allora, Fante, se ti viene di scrivere della Realtà, di un rapporto omosessuale, mettiamo, non lo fai perché è un tema disturbatore? Anche su quello ci saranno opinioni diverse, e rigide, magari, ma uno scrittore scrive. E se deve rappresentare un contrasto di idee deve conoscere entrambe o le molteplici posizioni.
Ecco, in Comunità si discute. Di tutto. Senza remore. Senza odiarsi se si è su posizioni opposte. Siamo (dovremmo essere) scrittori, persone di una cultura al di sopra della media, capaci di confrontarsi senza far volare gli stracci.
Io mi comporto così.
E tu, a mio affettuoso parere, fai malissimo a privsrti di questo confronto.
Ne uscirai, ogni volta, meno ricco. Un abbraccioNo, beh, mi riferivo al commento di Bar riguardo ai dibattiti.
Sulle interazioni nulla da dire.
Mi ero dimenticato di citati. Perdonami
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+1 .E argomenti sensibili sono tanti, non solo quelli politici: omofobia, violenza su minori e donne, relazione con gli extracomunitari, fine vita, ergastolo... Allora, Fante, se ti viene di scrivere della Realtà, di un rapporto omosessuale, mettiamo, non lo fai perché è un tema disturbatore? Anche su quello ci saranno opinioni diverse, e rigide, magari, ma uno scrittore scrive. E se deve rappresentare un contrasto di idee deve conoscere entrambe o le molteplici posizioni.
Scrivere di argomenti scomodi, sono d'accordo con te, va fatto. Non è giusto autolimitarsi.
E questo lo sto imparando, a non fermarsi al comune sentire.
Semmai il mio cruccio è quello d'intervenire in dibattiti altrui o non concernenti il mio scritto: su quello sì, ho qualche remora in più.
A prescindere, prometto d'impegnarmici maggiormente.
Ti ringrazio.. -
+1 .
I dibattiti e le discussioni richiedono del tempo di qualità.
Se parliamo di un dare e avere in termini di scambio intellettuale.
Personalmente il tempo di qualità mi manca. Quel poco che ho lo impiego in altre faccende forumesche.
Di certo anni fa era diverso, lavoravo 10 ore davanti a un PC e interagire anche sul forum non era difficoltoso. Ora il mio lavoro non prevede uso di PC e anche controllare il telefono ogni tanto è spesso impossobile e quindi ho tagliato di molto le interazioni.
Mi dispiace? Certo, ovvio. Ma così è. Ci sono altre cose da organizzare e per adesso va bene così. Questa comunità si prende già tanto da me e io sono contenta di donarglielo; lo so che sembra strano ma scrivere è anche la mia passione, da quando avevo 6 anni, quindi ogni tanto cerco di onorare anche me stessa.
Non sempre ci si tira indietro per timori. Alle volte è proprio la vita che ti ruba il tempo dalle mani.
Quando andrò in pensione ne riparliamo, neh.. -
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Va bene, ci provo a scrivere qualcosa di sensato.
Il significato italiano della parola forum è quello di riunione pubblica, ma anche quello di luogo d’incontro. Che su internet si fa, è ovvio, virtuale. L’omologo termine latino ha un significato equivalente a quello della nostra piazza. Chi ricorda qualcosa di Storia Romana non avrà difficoltà ad agganciare il luogo, il foro, alle sue funzioni: di mercato pubblico, di punto d’incontro per la discussione degli affari, del luogo fisico ove si amministra la giustizia. Di tutte queste funzioni è rimasta una reminiscenza nella lingua italiana: foro giudiziario, per esempio, ma anche nelle altre lingue romanze e non.
Il forum latino trae origine dall’agorà greca. Anch’essa equivalente nella traduzione alla nostra piazza; ma con uno spessore di significato irraggiungibile per l’italiano. L’agorà è lo spazio vuoto intorno al quale viene edificata l’intera polis, a simboleggiare appunto l’importanza e la centralità di quel luogo d’incontro.
Infatti, la vita della polis greca si svolge attorno a tre luoghi cardine che delimitano le tre sfere d’azione dell’esistenza umana. Sfere confinanti e comunicanti, ma dalle funzioni ben distinte.
La prima sfera era l’oikos, quella familiare e domestica in cui ogni individuo si formav. La seconda è l’ecclesìa, il luogo della politica, dove si affrontano e risolvono le questioni che riguardano tutti i membri della polis. Tra oikos ed ecclesìa si trova l’agorà. Il luogo che ha la funzione di mettere in comunicazione questi due mondi, ma soprattutto di tenerli separati, ben divisi, salvaguardando l’integrità di ciascuno attraverso la loro comunicazione.
I greci di duemilacinquecento anni fa avevano compreso la funzione strategica e cruciale dell’agorà per il buon funzionamento della polis. L’autonomia dell’individuo cresciuto e formatosi all’interno dell’oikos trova nell’agorà la sua esatta realizzazione e gli permette di decidere in libertà del proprio bene comune e di quanto fare per raggiungerlo. Questo perché l’agorà era un luogo privato/pubblico, un contesto ambivalente. Era un luogo di costante tensione e pertanto di compromesso, dialogo, cooperazione, ricerca della sintesi. Dentro l’agorà i cittadini imparano da in-dividui (ciò che non è divisibile) le enormi possibilità spiegate dalla cooperazione tra singoli.
Pertanto l’agorà si profila come il luogo dell’intermediazione, dell’incontro, il luogo deputato all’accrescimento delle idee; un po’ come, è il mio sogno, dovrebbe avvenire nei forum virtuali.
Nel mondo greco (verso cui mi cullo in un malinconico rimpianto) il cittadino cresciuto e formatosi nell’oikos e nell’agorà aveva poi la possibilità di mettersi alla prova nella sfera pubblica, di far politica attivamente, per il bene comune di tutti.
I greci hanno creato con consapevolezza e lungimiranza un sistema di scambio di idee e di accrescimento personale virtuoso. Ciò che ha consentito la splendida e inarrivabile fioritura della civiltà greca dal sesto al terzo secolo.
Esistevano comunque delle linee di frattura che hanno portato all'implosione di quel mondo. A ogni modo, non è questo il tema.
Ora, è interessante notare come oggi i forum virtuali stiano scomparendo. Ciò non avviene per caso. Insieme a essi stanno scomparendo, o si stanno indebolendo o cambiando la loro funzione, tutti i luoghi d’intermediazione come li abbiamo conosciuti negli ultimi due secoli; penso alle fabbriche e agli uffici, ai sindacati, ma anche alla scuola pubblica, alle sezioni dei partiti politici, intorno ai quali nascevano una miriade di altri luoghi e iniziative d’incontro (per non parlare della fine degli infiniti congressi nei partiti stessi, che erano un luogo d'incontro scontro di idee). Penso alla Chiesa Cattolica con chiese e oratori vuoti, e a festività ridotte a pura liturgia.
Se la società moderna vede sparire i suoi luoghi d’incontro (attenzione che il cosiddetto smart working, nella lingua in cui i padroni impartiscono lezioni agli schiavi, va proprio nella direzione di eliminare anche il luogo fisico del lavoro relegando tutti agli arresti domiciliari) il risultato è che l’individuo, uscito di casa rimane solo. All'uomo rimasto solo rimane (non so per quanto ancora) la funzione sociale, mentre il nastro trasportatore delle idee è stato messo fuori uso e sostituito dalla solipsistica e facilmente manipolabile teofania mediata dai social e dai grandi gruppi editoriali che controllano e dirigono la pubblica disinformazione.
Quindi il forum, per come la vedo io, è il luogo, uno degli ultimi, deputato all’incontro e alla collaborazione, allo scambio d'idee.
Non un semplice ritrovo dove mettere in mostra la macchina nuova (o il nuovo racconto).
La fine dei forum e delle agorà ci avvisa di un futuro che forse è già arrivato. Si è già fatta sera.
Per come la vedo io la Storia è come un fiume che sta scavando il suo corso nel Tempo e il cui letto, prima che arrivi l'acqua, gli eventi, è già possibile individuare a distanza, sempre che lo si voglia fare.
A Fante Scelto, il nome che tu hai scelto per te stesso tradisce a mio avviso un modo di porsi. Forse sarebbe ora di indossare galloni più pesanti, credo più costruttivo lo scontro con un fascista convinto che con un tiepido liberista che neanche si considera tale. A quella di un branco di iene preferisco la compagnia di un leone del deserto.. -
Vlad .
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Ciao, Ele. La tua voce è indispensabile in un dibattito del genere.
Vero, lo scarseggiare del tempo è una variabile indipendente determinante, ma la qualità cui tu fai cenno, si può esprimere in poche battute.
Non vorrei, però, che perdessimo di vista l'aspetto principale della discussione: prendere senza dare, e questo è inammissibile.. -
.Ciao, Ele. La tua voce è indispensabile in un dibattito del genere.
Vero, lo scarseggiare del tempo è una variabile indipendente determinante, ma la qualità cui tu fai cenno, si può esprimere in poche battute.
Non vorrei, però, che perdessimo di vista l'aspetto principale della discussione: prendere senza dare, e questo è inammissibile.
L'aspetto principale della discussione è chiaro ma onestamente dubito che chi prende senza dare avrà qualcosa da dire.
Io che do senza prendere dovrei avere valore doppio però
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Vlad .
User deleted
Stai maturando "bonus" per l'avvenire... 😂 😂 😂
E, comunque, tornando seri, anche il non intervento avrà un peso al momento dei conti.. -
+1 .
Primo principio della comunicazione: “Non si può non comunicare”. Ho sempre pensato che fosse un principio corretto e dunque anche tanti silenzi forse così silenti non sono. Oppure questa non è la maniera più efficiente affinché tutti si esprimano. 
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Una volta dissi a una ragazza: 'sembri una che fa l'amore con il reggiseno'.
Il mio modo di sottolineare la sua incomunicabilità, non lo comprese.
Potrei ripetere quella frase qui e la stessa incomprensione si ripeterebbe.. -
+1 .CITAZIONEDi certo anni fa era diverso, lavoravo 10 ore davanti a un PC e interagire anche sul forum non era difficoltoso. Ora il mio lavoro non prevede uso di PC e anche controllare il telefono ogni tanto è spesso impossobile e quindi ho tagliato di molto le interazioni.
Credo che sia il portato del nostro essere cristiani la pretesa di salvarci individualmente e non come comunità. E su questo portato l'etica capitalista ha instillato in ognuno il concetto di responsabilità individuale: siamo noi gli artefici del nostro benessere economico, il fallimento è una nostra responsabilità, il successo il nostro compito, la nostra meta.
Per come la vedo io è un abbaglio, anzi una presa in giro. Non ci salviamo da soli e basta, come non siamo i responsabili unici del nostro benessere, che dipende non tanto dal nostro impegno quanto da ciò che ci circonda. E in fondo lo sappiamo tutti benissimo quando non ci contiamo frottole.
In quest'ottica cristiana e capitalista pensiamo tutti di dover dare tutto, al cento per cento. Dieci ore al giorno, impegno totale (come la guerra totale). E quella sensazione di esser continuamente sotto esame, di esser sempre debitori (e quindi peccatori- rimetti a noi i nostri debiti...)
Di certo Vlad non domanda di esser presenti dieci ore e neanche cinque, ma dieci o venti minuti magari, i quali, se fossero moltiplicati per dieci o cento persone, sai quanta differenza farebbero?
Non è la quantità del nostro tempo quella conta nell'essere dentro un forum, e per certi versi neanche la qualità (quella credo sia intrinseca al nostro essere come siamo, ma è altro argomento). Ma il numero di persone che sono disposte a interagire su un argomento per un determinato periodo di tempo. Più saranno le persone, meno tempo sarà necessario.
Avatar leggermente inquietante B&S, preferivo il gatto: anche perché lo lascerei a loro questo nostro mondo.
Tommasino, sei un magister elegantiarum. Proprio per questo, assodato che non farai la fine di Petronio, spero sempre nella tua partecipazione, che ti possa scoprire un po' di più, senza pudicizia. Nessuno nasce imparato, e levarsi il reggiseno non è poi così scontato. Ci vuole tempo e pazienza, e anche un po' d'amore.. -
+3 .
Io sono qui da quattro anni perché mi diverto e imparo.
E poi siete tutti belli e simpatici e scrivete cose meravigliose!
Cosa chiedere di più?. -
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Ma certo bar, in verità ho detto che lavoravo davanti a un PC, quindi era più facile interagire.
Non lavoro più davanti a un PC, semplicemente.
E poi dai che non è inquietante il mio avatar, solo diverso
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.CITAZIONE (Bar Abbas @ 30/7/2020, 11:08)A Fante Scelto, il nome che tu hai scelto per te stesso tradisce a mio avviso un modo di porsi. Forse sarebbe ora di indossare galloni più pesanti, credo più costruttivo lo scontro con un fascista convinto che con un tiepido liberista che neanche si considera tale. A quella di un branco di iene preferisco la compagnia di un leone del deserto.
Ma io sono morigerato per natura.
CITAZIONE (B&S @ 30/7/2020, 19:31)E poi dai che non è inquietante il mio avatar, solo diverso.
Mi ricorda Angelina Jolie in un qualche film di cui mi sfugge il titolo, comunque uno in cui finiva tipo in manicomio..
Tommasino 2 & le qualità per sdrammatizzareBalzo la palla, direbbe Ecly |
