Rose nere

aut. NovelleVesperiane

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  1. caipiroska
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    Penna furiosa

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    Ciao NovelleVesperiane,
    ma che bella sorpresa il tuo racconto!
    Ma lo sai che sto proprio leggendo un libro sui Vampiri?
    Quindi davanti a una donna in lacrime, inginocchiata su una tomba senza nome e con delle rose nere in mano mi si sono drizzate subito le antenne.
    Il fatto che si conceda subito allo sconosciuto è stata una conferma (è risaputo che il sesso tra i vampiri va alla grande...).
    "Stai a vedere che..." mi sono detta. E così è stato.

    Questo racconto ripropone molto bene le atmosfere nere e gotiche che ben si addicono alla trama, il tutto tratteggiato con un'accurata scelta delle parole (azzeccatissimo il parasole al posto dell'ombrello) e in poche battute costruisci un contesto storico credibile e calzante.
    Anthon è odioso, da subito, e sei riuscito a tratteggiarlo molto bene: le sue brame primitive sull'indifesa ragazza sono davvero disturbanti. E poi quel taccuino così infantile... Merita proprio di fare una brutta fine!
    Isolde, la predatrice, viene presentata come una fanciulla inerme. In realtà scopriamo poi che è in grado di riconoscere dove si annida il male e si muove di conseguenza.
    Molto interessante come hai strutturato la trama: costruisci il testo in modo e maniera che il lettore percepisca Isolde in pericolo e faccia il tifo per lei. Quando si capisce che in realtà è capace di difendersi bene da sola si rimane un pò interdetti su chi sia il vero cattivo della storia.

    Il linguaggio che usi è adatto al momento storico, anche se non credo riuscirei a leggere un romanzo contemporaneo scritto con questo registro.

    Rivolgersi all'altra/o usando il voi l'ho trovata una scelta adatta al periodo storico in cui è inserita la vicenda, anche se qui ti è sfuggito un lei.
    CITAZIONE
    «Suo marito.»

    Nel momento d'intimità i protagonisti passano al tu, e ciò è comprensibile, ma ti è scappata questa frase dove ritorni al voi.
    CITAZIONE
    «Se lo credete, altrettanto terribile vi parrà la vita»

    Discorso diverso potrebbe essere fatto per le battute finali dove, anche se Isolde ritorna al voi, noto un certo tono ironico che ci può stare bene.
    CITAZIONE
    «Anthon, sappiate che adoro il vostro collezionismo.»

    CITAZIONE
    «…annoterete sul vostro libricino il bacio della Contessina Loomcastle.»

    Ti segnalo la manciata di refusi che ho trovato:
    CITAZIONE
    «Si, ti prego. Uno che mi conceda ai tuoi baci»

    Si/ Sì
    CITAZIONE
    ...in ginocchio sulla gonna merlettata...Sulle gambe un bouquet di rose nere

    Se è in ginocchio, non può avere il bouquet sulle gambe... al limite sulle cosce, o meglio in grembo.
    CITAZIONE
    Lei si fermò.

    Quand'è che si era mossa?


    Interessante la capriola che fai per rientrare nell'exicipit: alla fine la nostra Isolde ha un gran cuore e regala quell'attimo di appagamento ad Anthon. Per me non se lo meritava, ma in qualche modo il racconto doveva finire.
    Complimenti!
     
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61 replies since 23/11/2020, 15:19   873 views
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