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mezzomatto
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La storia è interessante, ma confusa. C'è un alternarsi di pregevolezze e di cadute di stile e di contenuto. Comincio con le pregevolezze: - la descrizione dell'incontro con Dean è ottimo, cattura il lettore e lo invoglia a proseguire nella lettura per ottenere le risposte alle domande che gli si accavallano in mente. Naturalmente è migliorabile nei tempi, per esempio anteporre la descrizione fisica e comportamentale di Dean (da: "Vestiva sempre elegante... a "...la promessa di una vita migliore.") alla accettazione delle proposte di Dean. Questa accettazione dovrebbe essere completata da un motivo positivo, Non basta dire: "... non tentò di persuadermi con ...oppure declamandomi...", occorre concludere con "ma mi convince con...". - la concitazione della descrizione della battaglia nello stabile è efficace, trascina il lettore dentro la stanza e dentro la confusione di un combattimento alla cieca. Però i punti di caduta sono altrettanto notevoli: - il brusco passaggio dalla narrazione in prima pèersona a quella in terza, con altrettanto brusco e imprepararto cambio di scena e di punto di vista.Io ne sono rimasto totalmente disorientato, e mi sono domandato: dove è finito il narratore? E' nella stanza a combattere a fianco della Resistenza o ha guidato i nazisti fino al covo? - il mancato ritorno alla narrazione in prima persona nel finale. Anche qui, non ho capito dove stia il narratore? E' tra i fucilati, o assiste? E chi ha aperto la porta sul retro?
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