Non esistono vite sterili

aut. Conrad Siever

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  1. Byron.RN
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    Penna furiosa

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    Ciao,

    chi mi ha preceduto ha già detto praticamente tutto.
    La storia in se non è male, l'inizio poi promette gran belle cose, ma ciò che destabilizza il lettore è l'alternarsi del punto di vista del narratore, o meglio dei narratori.
    Prima inizi col professore che ci parla di come ha conosciuto Dean, quindi io ipotizzo queste sono le memorie del professore della sua resistenza.
    Poi nella parte centrale si inserisce un narratore esterno che ingarbuglia un pò la lettura.
    Nel finale, se ho capito bene, i tedeschi fanno fuori i cinque della resistenza, tra cui Dean che ha fatto il doppio gioco e lo stesso professore. A questo punto, a mio parere, se così stanno le cose va a decadere l'impianto iniziale con la narrazione in prima persona del professore.
    Dean è un personaggio che non sono riuscito a capire bene, sembra una sorta di fatalista, che sembra giustificare qualsiasi scelta di ognuno, anche la più infame e incomprensibile, perché ogni cosa succede perché deve succedere, indipendentemente dalla volontà individuale di ciascuno. Cioè, tutti sono delle pedine mosse da un ingranaggio che va avanti per conto suo, asfaltando tutto e tutti.
    Ci sono alcune costruzioni di frasi un pò farraginose, semplificale, vai subito al punto. Te ne segnalo qualcuna:
    La brutalità non tardò a presentarsi, molte persone accusate d’aver aiutato gli attentatori si videro giustiziare la propria famiglia per poi unirsi a loro. Molte erano le vittime delle accuse di coloro che desideravano vedersi assegnare il denaro promesso dal tenente colonnello a chi offriva informazioni utili alla cattura dei suoi attentatori.
    Io farei così per esempio: La brutalità non tardò a presentarsi; molte persone accusate di aver collaborato con gli attentatori vennero giustiziate assieme alle proprie famiglie. Fra i giustiziati, tanti vennero denunciati da uomini senza scrupoli, desiderosi soltanto di entrare in possesso della ricompensa.
    In quel nuvolone di polvere e detriti c’erano padri, figli, fratelli, cugini, amanti, mariti, tedeschi, spagnoli, francesi che si uccidevano. Non so, questa frase mi sembra un pò esagerata, sopra le righe.
    Ripeto, la storia ha il suo perché, a mio avviso però devi chiarire meglio Dean, dargli più carattere, qui è troppo qualunquista se mi passi il termine, e poi cercare di dare alla narrazione un punto di vista più chiaro e preciso.
     
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30 replies since 23/11/2020, 15:44   420 views
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