Mirna, Livia e l'uovo a colori

aut. Petunia

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  1. mezzomatto
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    Penna stilografica

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    Stavo già pensando: "Mamma mia, racconto non adatto ai diabetici", poi è arrivata la secchiata gelata del finale, Meno male.
    Sì, siamo su un piano elevato di scrittura, scorrevole e profondo nello stesso tempo. Ci sono ottimi passaggi, come le sensazioni sotto la doccia e le pennellate impressioniste con cui dipinge il vecchio contadino.Inoltre, formidabile, il modo con cui hai mostrato, senza minimamente descriverlo, l'uovo sbattuto in testa.
    Di appunti da fare ne ho pochi:
    - all'inizio avrei gradito di capire subito la situazione, sapere chi sono Livia e Mirna e che relazione c'è fra loro. Basterebbe mettere nella prima frase a chi Livia aveva letto ad alta voce la frase. Tra l'altro cominciare col soggetto Livia, proseguire con una battuta di dialogo di non si sa ancora chi, poi con una azione di un altra, disorienta un po' il lettore. Io ho dovuto fermarmi e rileggere da capo. Forse basterebbe invertire: "sbottò Mirna". Cominciare col maiuscolo di Mirna può suggerire l'idea che ci sia un punto fermo. Sono minuzie, ma un autoe che mira in alto deve tener conto anche di queste minuzie.
    - bisogna attendere parecchi capoversi prima di capire la relazione che c'è fra Livia e Mirna.
    - l'accenno dell'excipit alle cose che avrebbero potuto andare peggio non è correlato a quanto raccontato. Occorrerebbe un cenno, nel corso del racconto, a che cosa di peggio avrebbe potuto succedere.
     
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31 replies since 28/11/2020, 08:09   449 views
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