IRENÌHC UB

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.     Mi piace   Non mi piace
     
    .
    Avatar

    Scrivano supremo

    Group
    Moderatore
    Posts
    3,925
    Me gusta
    +252
    Location
    Higgs

    Status
    Offline
    Buio.
    Non si vede niente.
    Non si vede niente perché è notte.
    Non si vede niente perché è notte e c’è nebbia.
    E non si vede niente perché è notte, c’è nebbia e ci troviamo a Irenìhc Ub, la terra dei buchi neri, e nella terra dei buchi neri tutto è sempre, terribilmente, buio
    e non
    si vede
    niente
    punto
    Mancano poche ore all’alba, ma a Irenìhc Ub l’alba è nera e nessuno l’ha mai vista, l’alba, a Irenihc Ub.
    Certo, si sa, il nome alba deriva dal latino albus, bianco, ma a Irenìhc Ub il latino non esiste, e nemmeno il bianco. A Irenìhc Ub esiste solo il nero. E l’alba, a Irenìhc Ub, è nera.
    Di tutti gli abitanti che vivono a Irenìhc Ub, nessuno è nato veramente a Irenìhc Ub, perché per nascere bisogna venire alla luce e a Irenìhc Ub la luce non c’è. Chi vive a Irenìhc Ub è perché ci è capitato. Come? Nessuno lo sa. Un attimo prima non sei a Irenìhc Ub e subito dopo eccoti a Irenìhc Ub. Buchi neri? Forse. Ma nato, nessuno.
    A Irenìhc Ub dicono che sono un po’ tutti mafiosi
    Hai visto niente?
    No, io non ho visto niente!
    Hai mai visto questa persona?
    Quale?
    Questa.
    Ma quale?
    Questa!
    E va beh, ho capito. Qui nessuno ha mai visto niente.
    È dura fare rispettare la legge a Irenìhc Ub.
    Gli appuntamenti, a Irenìhc Ub, sono tutti al buio. Ci si fida del tatto e dell’olfatto.
    Vorrei presentarti un’amica.
    Com’è?
    Ruvida, ma profumata.
    A Irenìhc Ub si possono fare due lavori: minatore o cacciatore di draghi. Forse sarebbe meglio dire guardiano, più che cacciatore di draghi, perché di draghi, a Irenìhc Ub, non se ne sono mai visti.
    Avete visto niente?
    No, non abbiamo visto niente.
    Nemmeno un drago?
    Draghi? Qui non se ne sono mai visti, di draghi.
    Si, va beh.
    Eppure il drago, a Irenìhc Ub, esiste, solo che non sputa fuoco. Sputa una strana fanghiglia viscosa. Se sputasse fuoco si vedrebbe, ma a Irenìhc Ub è tutto buio e non si vede mai niente e il drago, per non farsi vedere, sputa fanghiglia, una fanghiglia di colore...
    Di che colore era la fanghiglia?
    Fanghiglia?
    Va beh, ho capito!
    Erp Ovitarves è uno dei guardiani di Irenìhc Ub. Erp Ovitarves in realtà non è il suo vero nome, ma quando è arrivato lo hanno chiamato così. Un nome di battaglia. Questo è quello che capita più o meno a tutti coloro che arrivano a Irenìhc Ub. Erp Ovitarves vive nella caverna.
    Quale caverna?
    Come quale caverna? La caverna! A Irenìhc Ub ce n’è una sola di caverna. Ci sono tanti buchi a Irenìhc Ub e lì lavorano i minatori, ma di caverne ce n’è una sola, quella con la foresta nera che ne nasconde l’entrata.
    E perché nasconderla se non si vede niente?
    Perché è lì che il drago cerca sempre di entrare e la foresta nera profuma di selvatico e attira il drago fino all’ingresso della caverna.
    La caverna.
    La caverna è umida, con le pareti morbide e un suo odore tutto particolare. La caverna è dove il drago cerca sempre di entrare. La caverna è dove il drago cerca di entrare e i guardiani devono impedirgli di passare.

    Manca ormai poco all’inizio del giorno e per Erp Ovitarves sta per finire il turno di lavoro, sì, perché a Irenìhc Ub i guardiani lavorano solo di notte e anche se non c’è luce e tutto è sempre buio e anche il sole è nero, Erp sa quando è giorno e quando è notte.
    È Il drago.
    È il drago che segna il confine fra il giorno e la notte. Il drago di giorno non attacca mai, ma quando ormai il sole nero è verso il tramonto, ecco che si avvicina, si tuffa nella foresta, la attraversa e si affaccia nella grotta e i guardiani devono essere pronti, pronti perché il drago attacca, attacca e si ritira, in continuazione. È una tattica di combattimento rubata ai migliori guerrieri della storia, ma malgrado tutto il drago non riesce a passare e allora cerca di stancare i guardiani, di esaurirne la forze, la resistenza, con continui attacchi, repentini, sempre più veloci, fino a quando, esausto anche lui, sputa il suo fango appiccicoso e puzzolente per poi andarsene, fuori, dalla grotta, nella foresta, mentre dentro i guardiani, ormai allo stremo, devono arginare la fanghiglia, fermarla, impedirle di invadere la caverna, a quella fanghiglia di colore...
    Di che colore è la fanghiglia?
    Fanghiglia?
    Sì, la fanghiglia! Va beh...
    La guerra che combattono i guardiani è una guerra infinita. Alla fine il drago riesce sempre a scappare senza che riescano a ucciderlo. Se riuscissero a ucciderlo probabilmente la guerra finirebbe, ma ogni vittoria nasconde in sé una sconfitta e questa è una guerra che non avrà mai fine.
    A volte il drago sparisce per un breve periodo, ma non c’è riposo per i guardiani. Se lui sparisce è perché arriva la grande inondazione. La caverna si allaga, spazzando via tutto e tutti, per giorni interi. Poi, improvvisa, torna la calma e subito riecco il drago.
    Erp Ovitavres ha ormai finito il turno. È stata una nottata faticosa. Ci sono stati attacchi ripetuti, fin quasi l’alba. La caverna è sporca. La caverna puzza. La caverna è buia e nera, come sempre, e puzza. Erp ha finito il turno ed è stanco. Erp ha finito il turno, è stanco e non ne può più. Non ne può più perché non capisce. Man mano che il tempo passa fa sempre più fatica a capire, a dare un senso, un senso alle cose, alla vita. Erp cerca di ricordare come era prima. Cerca di ricordarsi i colori, i profumi, i paesaggi. Cerca immagini e volti nella memoria, ma il nero, il buio di Irenìhc Ub gli ha cancellato tutto, o forse non cancellato, ma semplicemente tinto di nero. I ricordi, un mucchio nero di neri ricordi. Erp si prepara per il riposo e già pensa alla prossima notte, a quella successiva e a quella successiva ancora, e così via, all’infinito, sempre uguali, nella stessa, lunga, profonda oscurità eterna. Va bene, si dice, non riesco a dare luce ai miei ricordi, perché qui, a Irenìhc Ub la luce non c’è, ma almeno capire, ricordare il come, come tutto è iniziato, qui, nella caverna, con il drago. Capire il perché, il per chi, il contro chi.
    Una crisi esistenziale nel grande buio della caverna della foresta nera di Irenìhc Ub! Caspita! Questa sì che è forte! Una crisi nera! Una crisi al buio! Una crisi e basta!
    A volte Erp si chiede
    ma gli occhi li ho aperti o chiusi?
    Occhi aperti ragazzi, che il pericolo è dietro l’angolo!
    Quale angolo? Quali occhi?
    Quello! Quelli!
    Quali?
    Quelli…
    Il problema è che, occhi aperti o occhi chiusi, a Irenìhc Ub resta, comunque, tutto nero, tutto nero e tutto buio e non si vede proprio niente e non si vedono i colori e le ombre e le tonalità di grigi. Non si vedono le sfumature! A Irenìhc Ub non esistono le sfumature. Ed ecco che cosa più manca a Erp, le sfumature.
    Lui in realtà non si ricorda di preciso come sono fatte le sfumature, del resto Erp non si ricorda nemmeno i colori, i paesaggi, le luci, le immagini, eppure lo sa, lo sente, che le sfumature gli piacevano, che facevano parte della sua vita.
    E delle sfumature gli resta solo il concetto.
    Sfumatura: passaggio graduale fra varie tonalità di colore.
    Sfumatura: trattamento del disegno in modo da renderne indistinti e vaporosi i contorni.
    Sfumatura, in musica: passaggio graduale da una nota all'altra.
    Tonalità di colore, contorni, disegni…
    Non esiste niente di tutto questo, a Irenìhc Ub. L’unica cosa che può esistere, anche nel buio, nel nero più assoluto, sono il suono e la musica.
    Allora Erp, alla ricerca di sfumature, comincia a cantare, dapprima in modo leggero, delicato, quasi sotto voce, sfumato, cercando antiche melodie, laddove, anche se neri, i ricordi non hanno cancellato la memoria dei suoni. Poi prende coraggio, aumenta il volume, sempre più forte e la melodia diventa un canto di magia
    sempre
    più
    forte
    e poi
    oi
    oi
    oi
    si ferma, e resta l’eco, della sua voce, nella caverna
    erna
    erna
    erna
    e improvvisamente la sente, mischiata, sovrapposta, sfumata, una voce, non è l’eco, non è la sua
    ma è la voce
    la voce che arriva dal profondo
    ne aveva sentito parlare
    leggende, tramandate dai cacciatori di draghi
    leggende che raccontano della voce
    la voce che richiama dal profondo della grotta,
    la voce che rapisce, stordisce, come voce di sirena
    la voce che si è portata via i cacciatori migliori, scomparsi nel buio per sempre
    leggende, pensava Erp
    ma mentre il suo eco
    co
    co
    o

    piano piano muore, lontana, leggera, dolce, appena sfumata, la voce, quella voce, resta.
    Mancano poche ore all’alba, ma a Irenìhc Ub, l’alba, è nera e nessuno l’ha mai vista, l’alba, a Irenihc Ub.
    Erp ha appena finito il suo turno di guardiano, dovrebbe andare a riposarsi, ma una voce, la voce, lo ha chiamato dal fondo della nera caverna e lui, per la prima volta, da che è a Irenìhc Ub, si allontana, incamminandosi nel buio.
    Avete visto Erp?
    Erp? Quale Erp?
    Erp!
    Noi non abbiamo visto niente
    Sì, va beh...
    Ma abbiamo sentito...
    Che cosa?
    No, niente!

    Erp, guardiano, cacciatore di draghi, diretto discendente di...
    beh, insomma, da qualcuno sarà pur disceso, qualcuno della stirpe di…
    di una qualche stirpe, insomma…
    un stirpe della terra di…
    della terra…
    insomma,
    Erp, guardiano, cacciatore di draghi, di grande discendenza della migliore stirpe di una terra fantastica, solo, nella grande caverna, agli estremi della foresta nera, cammina nel buio, alla ricerca di una voce, un suono, una risposta. Cammina per combattere la crisi nera, per combattere la paura nera, per combattere la sua più grande nemica, la solitudine nera. Cammina per diventare leggenda.
    Cammina, Erp, la caverna si stringe e la voce si fa sempre più vicina, più nitida, più dolce e poi, all’improvviso, si interrompe.
    Erp si ferma, rilancia la sua melodia, l’eco è più breve
    ve
    e
    più secco
    co
    o
    e riecco, subito, che la voce ritorna, si mischia, si fonde, si intreccia, sfumando, note, abbracciate, che fanno l’amore, sfumando
    ndo
    do
    o a o a
    a Irenìhc Ub non ci sono sfumature di colori, di immagini, di contorni, a Irenìhc Ub anche i sogni sono neri, ma le voci, le note, esistono, anche al buio, e ora la voce è lì, davanti a Erp
    Avete visto una voce?
    Una voce?
    Sì, una voce…
    le voci non si possono vedere
    ah, giusto
    ma si possono sentire, le voci, ed Erp la sente e poi…
    silenzio!

    e silenzio!

    e…



    È strano l’eco del silenzio…



    shhhhhhhh…

    Ok, adesso è ora di rompere il ghiaccio. Non abbiamo poi mica tutto questo tempo, sai.
    Ciao.
    Ciao.
    Ventiquattr’ore
    Come?
    Ventiquattr’ore. È quanto dura la mia vita. Sono la principessa Mag Etè
    discendente di
    della stirpe di
    dalla terra di
    vittima di
    un incantesimo che mi incatena a questa folle esistenza. A ogni luna nera nasco e dopo ventiquattr’ore muoio
    a ogni luna nera il mio cuore si spezza, a ogni luna nera, come un cristo sulla croce, riverso acqua e sangue sui miei sudditi, lavando e purificando i loro peccati
    Le inondazioni!
    Le inondache?
    Le inonda… No, niente, non importa.
    E tu?
    Io cosa?
    Tu chi sei?
    Oh, io non mi chiamo Mag
    non sono una principessa
    e non sono vittima di un incantesimo
    ma anche io sono
    discendente di
    della stirpe di
    dalla terra di
    e mi chiamo Erp
    cacciatore di draghi e guardiano della grande caverna.
    Erp, cacciatore di draghi, ascoltami
    ho udito il tuo canto giungere fino a me
    ho sentito nella tua voce amore e sofferenza
    ho riconosciuto nella tua melodia un messaggio di speranza
    Erp, cacciatore di draghi, ti ho chiamato a me con la mia voce perché tu solo puoi spezzare l’incantesimo che mi incatena a questo luogo
    stanotte, quando il drago si affaccerà alla caverna, fa che possa passare, lasciagli compiere la sua danza magica e che possa rilasciare il suo potente fluido nella profondità di questi meandri, solo così io sarò libera, libera per sempre.
    Di che fluido stai parlando?
    Quello che voi guardiani ricacciate indietro a ogni attacco.
    Parli forse della fanghiglia?
    Di che colore è?
    Colore?
    Erp sfiora Mag. È liscia, è calda, ne sente il profumo e ha capito e sa già cosa fare.
    Nessuno nasce a Irenìhc Ub, tutti ci capitano, tranne la principessa Mag, ma lei è sotto un incantesimo.

    Erp corre veloce verso l’uscita della caverna, ripensando di continuo alle parole scambiate con la principessa.
    Principessa Mag, ti rivedrò?
    Non mi hai visto neanche adesso, come potrai rivedermi?
    Potrò riascoltare la tua dolce voce?
    oce
    oce
    ce
    e


    A Irenìhc Ub non ci sono mezze misure, tutto è nero e buio.
    A Irenìhc Ub non ci sono sfumature
    O sei buono o sei cattivo.
    Così Erp ha sempre pensato.
    Se io sono buono allora il drago è cattivo e se è cattivo noi lo combattiamo.
    Drago? Quale drago?
    Insomma!
    Ma adesso, per Erp, tutto è cambiato. Ha deciso di credere alle parole della principessa, ha deciso di lasciare che il drago entri, ha deciso di tornare a pensare per sfumature.
    Erp arriva vicino all’uscita dove gli altri guardiani si stanno preparando per la battaglia notturna. Erp grida, urla.
    Scappate, fuggite, finché siete in tempo, una grande inondazione sta per arrivare, la più grande di tutti i tempi, ci spazzerà via tutti. All’interno della grotta c’è un mostro ancora più terribile del drago, per il quale non ci sono armi e difese che tengano.
    Urla e grida, Erp, e gli altri guardiani gli credono, credono alle sue menzogne e scappano, abbandonando tutto e tutti.
    Ora Erp è solo, nella caverna, intona il suo canto antico, ne ascolta l’eco e in lontananza la risposta, dolce, malinconica, della principessa Mag, fino a che non arriva il drago, e il drago entra, con prepotenza, nella grotta.
    Erp ne coglie i movimenti, sente le pareti della grotta cedere al suo ingresso, sente che lo avvolgono, Erp si abbandona, non lo ostacola, ma il drago non va oltre, si ferma lì, all’ingresso, come trattenuto, e poi inizia la sua danza, avanti e indietro, con ritmo sempre più veloce, ed Erp capisce
    capisce che forse il drago non sa nemmeno della sua esistenza, dei guardiani, dei cacciatori
    capisce che le loro vittorie, i brindisi e le feste, quando le prime volte avevano respinto i suoi attacchi, erano tutta un’illusione
    capisce che il suo ruolo, il senso della sua vita, era solo frenare la fanghiglia, la fanghiglia di colore…
    Il drago si ferma, sputa il suo fuoco umido e appiccicoso e poi se ne va, silenzioso
    Silenzio
    Ora Erp è solo, le pareti, uno spasmo, si contraggono e si rilasciano
    Buio e silenzio
    buio e silenzio
    buio e
    Erp si lascia andare nella corrente, il fluido, la fanghiglia, risalgono la caverna e nel buio lo sente, il canto, di Mag, avvicinarsi, sempre di più, e prova sentimenti che da quando è a Irenìhc Ub non aveva più provato. Nostalgia, malinconia, tenerezza. Tornano le sfumature. Arriva fino a Mag, la sfiora ancora una volta, liscia e profumata, la sente contrarsi, sussultare, sente il dolce suono della sua voce
    Grazie Erp, hai interrotto il ciclo, ora sono libera.
    Ciao Mag. E adesso? Che ne sarà di me?
    Erp, senza quasi rendersene conto, è diventato fanghiglia
    è lì, vicino alla principessa, la sfiora, ne sente per un’ultima volta il profumo, e poi ne viene inghiottito
    fino a diventare egli stesso parte di lei.
    Ora ho capito, ora so qual’è il senso di tutto,
    ora so che è solo una questione di sfumature.
    Nei mesi successivi il drago comparve sempre meno spesso, fino quasi a sparire del tutto.
    Nei mesi successivi non ci furono più inondazioni.
    Nei mesi successivi, per un po’, nella caverna, i cacciatori si chiesero che fine avesse fatto Erp
    poi tutto sfumò, fino a diventare solo un’altra leggenda fra le altre
    fino al giorno in cui, d’improvviso, la caverna cominciò a tremare, a muoversi, sconquassata da scosse devastanti
    le pareti cominciarono a cedere
    allontanandosi le une dalle altre
    e poi l’inondazione
    e poi eccolo
    il mostro
    e tutti si ricordarono di Erp, delle sue parole
    di quel giorno che arrivò correndo
    di quel giorno in cui raccontò loro del mostro che viveva nel profondo della caverna e tutti scapparono
    di quel giorno che fu l’ultima volta che videro Erp
    di quel giorno che
    ed eccolo, ora, il mostro, che avanza, lentamente, portando via tutto e tutti, e avanza verso l’uscita della grotta e per un attimo, solo per un attimo, mentre il mostro si affaccia fuori dalla caverna, tutti riescono a vedere che fuori di lì non è tutto buio, e che Irenìhc Ub, alla fin fine, è solo un brutto sogno nero.

    Una voce, la voce, dolce, della mamma, raggiunse il bambino appena nato. Gli occhi del bimbo si aprirono su quel mondo nuovo e la madre intravide nel suo sguardo una piccola luce, la luce di un guerriero.

    Benvenuto ad Ham, Giles, nella terra di Britannia, figlio di fattori.
    Un giorno sconfiggerai il gigante del Nord e la tua fama sarà tale che diventerai un eroe e combatterai contro il grande drago di nome Chrysophylax.
    Di te la gente di Britannia parlerà per secoli e secoli e il grande scrittore Tolkien scriverà delle tue gesta nel racconto “Il cacciatore di draghi”.

    E in quello stesso preciso momento, Erp, tornò a vedere le sfumature.
     
    .
  2.     Mi piace   Non mi piace
     
    .
    Avatar

    Penna suprema

    Group
    Gli irriducibili
    Posts
    6,941
    Me gusta
    +659

    Status
    Offline
    Autore sempre presente,
    autore sempre bravo.
    Quello che mi piace dei suoi racconti è l'umorismo che riesce a ficcarci dentro. In certi passaggi sembra proprio che voglia prendere in giro il lettore, specialmente quando tronca le parole.
    Bravo, bravissimo, abbraccissimo.
     
    .
  3.     Mi piace   Non mi piace
     
    .
    Avatar

    Penna suprema

    Group
    Member
    Posts
    5,248
    Me gusta
    +416
    Location
    Marche

    Status
    Anonymous
    Dunquedunquedunque: una volta arrivati quasi alla fine, si raggiunge il premio, cioè il bandolo della matassa. Vagina, ovulo, spermatozoo. Però, se torno indietro, la storia non regge: se l’eroe è lo spermatozoo che feconderà l’ovulo, non avrebbe potuto essere presente durante i precedenti attacchi del drago, avrebbe dovuto invece essere parte del drago stesso. Giusto?
    I prodi guerrieri che, notte dopo notte, impedivano alla fanghiglia di raggiungere le profondità della grotta, chi erano? Anticoncezionali? Ne faceva parte lo stesso eroe…
    E gli altri abitanti? E il lavoro esterno? Insomma: per darmi il bandolo con un finale comprensibile, hai reso, ai miei occhi, poco credibile la storia.
    Però… però il pezzo mi ha ricordato il mio libro di lettura di Prima elementare: aveva racconti formati da due- tre parole scritte una sotto l’altra, da leggere in sequenza per ottenere il racconto intero, illustrato splendidamente in tutta la pagina, anche sotto lo scritto. Li adoravo.
    Mentre ti leggevo pensavo a quei pittori d’avanguardia che scandalizzavano i benpensanti con tele lontane anni luce da quelle alle quali erano abituati. Ti auguro il loro stesso successo e la loro fama. Appena sarai stranoto, potrò dire:
    - Tizio? Sì, lo conosco, sono stata uno dei suoi critici letterari…
     
    .
  4.     Mi piace   Non mi piace
     
    .
    Avatar

    Penna furiosa

    Group
    Member
    Posts
    1,824
    Me gusta
    +369

    Status
    Offline
    Autore, ma dove li trovi ‘sti nomi, dico io? Ti diverti come un pazzo, confessa.
    Più che un fantasy, direi che questo è un racconto surreale.
    Un dubbio: perché delle volte la punteggiatura la usi e delle volte no? Capisco quando questo è fatto con un particolare intento espressivo, come in altri racconti, ma qui, a volte, sembra semplicemente che tu delle volte te la sia dimenticata (punto= punto./ che sono un po’ tutti mafiosi=…mafiosi.)
    Detto questo, racconto ironico e divertente nella prima parte, che si muove appunto tra surreale e ironia. Poetico l’incontro tra Erp e la principessa. Teatrali (in senso positivo) tutte le parti con l’eco delle parole.
    Sottoscrivo Tom, quando dice che sei sempre bravo: hai stile, tecnica, contenuto, immaginazione.
    Sottoscrivo però anche quanto detto da Bucaneve: la spiegazione e la finzione letteraria non aderiscono molto, per quanto riguarda la figura di Erp. Credo però che, per te, fosse importante tutto il clima emotivo e il significato complessivo della narrazione, per cui hai ignorato la coerenza: tanto, era già un racconto mega-surreale, con uno spermatozoo che parla, parla di mafia e ricorda le sue vite precedenti.
    Bravo, ma tanto lo sai.
     
    .
  5.     Mi piace   Non mi piace
     
    .
    Avatar

    Teropode assennato

    Group
    Gli irriducibili
    Posts
    1,308
    Me gusta
    +173

    Status
    Offline
    Allora, andiamo con ordine.

    Io come ho visto il titolo ho capito che c'erano di mezzo gli anagrammi (e vabbé, era la parte facile). Ho provato a rimettere in sesto IRENIHC UB e non ce l'ho assolutamente fatta, ma per fortuna la soluzione era nelle prime righe.

    Quando ho visto ERP OVITARVES mi sono fermato, ho pensato "stavolta non mi freghi", mi sono messo a anagrammare, non sono venuto a capo di niente (e un po' avevo fretta di rimettermi a leggere).

    Continuando la lettura pensavo "stavolta non mi freghi, so che c'è una chiave di lettura particolare e io la troverò prima del finale".

    Sono arrivato a Mag Eté e ho pensato "dai, solo 6 lettere cazzo, se non ce la fai a capire questa!".
    Non l'ho capito neanche ora, a dire il vero.

    Quel che ho capito è che il velociraptor sulla ruota nella mia testa non è così figo come vuol sembrare.

    In ogni caso, la frase che ha aperto il mondo è stata questa:
    CITAZIONE
    Ora Erp è solo, le pareti, uno spasmo, si contraggono e si rilasciano

    e la mia espressione è stata grossomodo questa:



    Che dire...
    E' un'opera a sé stante, con tutte le caratteristiche di intelligenza e creatività che sono consone all'Aut-

    Forse forse è più un genere parodistico/surreale che fantasy stretto, ma le ultime righe e la contestualizzazione in un mondo fantasy lo rendono un fantasy nel fantasy. Cioè come le matrioske.
    Non so, è genio a un livello ulteriore.
    Devo ancora leggerne molti, quindi aspetto a dare un giudizio decisivo.

    Quel che so è che da oggi non guarderò mai più una donna nello stesso modo.
    Sappiatelo.
    Le fisserò con occhi sgranati blaterando "Erp... Mag... bu-buio...".

    Vado a deprimermi nella bat-caverna.
     
    .
  6.     Mi piace   Non mi piace
     
    .
    Avatar

    Penna furiosa

    Group
    Member
    Posts
    1,824
    Me gusta
    +369

    Status
    Offline
    Ho trovato! Buchi neri, preservativo, gamete!

    Quindi, Erp è sia un preservativo perso all'interno del "buco nero" sia uno spermatozoo? Certo, l'immagine mentale del tutto è un po' inquietante... Chissà se l'autore fa leggere questi racconti ai suoi figli (nel caso ne abbia) e chissà loro che gli/le dicono.
     
    .
  7.     Mi piace   Non mi piace
     
    .
    Avatar

    Dio della penna

    Group
    Member
    Posts
    37,437
    Me gusta
    +664

    Status
    Offline
    Mi sto abituando poco per volta allo stile di questo autore così pazzamente originale e anche divertente, Che poi si capisca molto, non si può affermare, Bisogna rincorrerlo nelle sue corse pazze lungo il foglio. Anche le parole lo seguono come le servette di un geniaccio.
    Mah!

    Edited by Lycia - 6/10/2017, 17:17
     
    .
  8. Elleffe
        Mi piace   Non mi piace
     
    .

    User deleted


    A me a ricordato questo:

    e ha ricordato la torta con gli assorbenti in pasta di zucchero per il menarca (vedi Il Signor Distruggere su Facebook).
    E' uno strano mix tra ironia, disgusto e poesia che boh... No, non credo di averlo digerito.
    E poi io ho bisogno di logica, anche nel surreale, e qui mi manca.
    Sull'attinenza al genere ho dei dubbi e le ultime righe suonano come una forzatura e suggeriscono che anche l'autore nutre dei dubbi sull'attinenza al genere :-)
    Occhio autore, il tuo stile rischia di diventare un tormentone. Non abusare di certe "formule" (come il gioco dell'eco co o), non ne hai bisogno.
     
    .
  9.     Mi piace   Non mi piace
     
    .
    Avatar

    Penna furiosa

    Group
    Member
    Posts
    1,178
    Me gusta
    +190

    Status
    Anonymous
    Anche se questa non è la tua opera più riuscita tu riesci sempre a sorprendermi. La tua inventiva e il tuo essere sempre fuori dagli schemi oramai sono diventati un punto fermo di questa comunità letteraria. L'appunto che ti posso fare è che una forma più snella secondo me avrebbe giovato. In alcuni passaggi poi ho trovato il tutto troppo ripetitivo, ma in quanto a genio e inventiva non ti batte nessuno.
     
    .
  10.     Mi piace   Non mi piace
     
    .
    Avatar

    Penna furiosa

    Group
    Member
    Posts
    1,053
    Me gusta
    +109

    Status
    Offline
    Io immagino l'autore di questo racconto che recita il suo monologo al centro di un palco, davanti a un pubblico entusiasta.
    Tra quelli che ti applaudono ci sono anche io. Complimenti.
     
    .
  11.     Mi piace   Non mi piace
     
    .
    Avatar

    Su chef

    Group
    Member
    Posts
    1,585
    Me gusta
    +228
    Location
    Sardegna

    Status
    Offline
    Essere sempre riconosciuti è un pregio o un difetto? Avere uno stile così personale e così efficace è un pregio, ne sono sicuro. Eppure a questo giro ti ho trovato forzato: hai adattato in modo goffo il fantasy al tuo modo di scrivere, mentre avresti dovuto fare il contrario. In fin dei conti è questa la sfida principale di Ink.
    Il risultato è un testo piacevole, pieno di trovate più o meno riuscite, non del tutto logico e coerente, scritto molto bene, ma non fantasy. Fantastico, surreale, ma non fantasy.
     
    .
  12.     +1   Mi piace   Non mi piace
     
    .
    Avatar

    Penna furiosa

    Group
    Member
    Posts
    1,451
    Me gusta
    +154

    Status
    Offline
    L’idea della città concepita come buco nero non mi dispiace, ma non riesco a leggere senza sbadigliare di fronte a tante ripetizioni di concetti e perfino di vocali o parti di parole. Qualcuno apprezza, io purtroppo trovo banale e per niente accattivante questo piccolo espediente come l’ironia affidata a una monotonia ripetitiva (si va beh… )
    In conclusione mi sembra un racconto bizzarro, poco chiaro nei contenuti e poco fantasy. Nello stile ravviso la velleitaria ricerca di originalità a tutti i costi. Niente di geniale, a mio parere. Secondo me, eccesso e stravaganza non pagano. Mi scuso per la franchezza, dopo tutto l’autore può considerarsi soddisfatto per altri commenti ricevuti.
     
    .
  13.     -1   Mi piace   Non mi piace
     
    .
    Avatar

    Penna suprema

    Group
    Gli irriducibili
    Posts
    6,941
    Me gusta
    +659

    Status
    Offline
    Chi ama i racconti convenzionali deve solo frequentare la propria libreria(ne sarà piena)e scolarsi
    i racconti fino a prosciugarli.
    Questo posto, SPS, è poco convenzionale,
    ed è un merito.
     
    .
  14. Foglia nel vento
        Mi piace   Non mi piace
     
    .

    User deleted


    Anche a costo di apparire antipatica, sono abituata a essere molto sincera: per me questo non è scrivere in modo comprensibile e sono incerta anche se, in alcuni passaggi, si possa parlare di scrittura. Ma, probabilmente, sono io che non ci arrivo perché sono rimasta indietro. Futurismo, surrealismo, ermetismo: tutte correnti letterarie e poetiche (forse) di grande spessore, ma preferisco di gran lunga il buon vecchio classicismo perché non mi stanca, nella lettura e nell'interpretazione. Appartengo alla cerchia di chi pensa che deve essere lo scrittore a inchinarsi verso il lettore ed essere il più chiaro possibile, non il lettore a cercare di avvicinarsi allo scrittore. (vale anche per la Poesia.)
    Con altrettanta sincerità, confesso che mi trovo impossibilitata a lasciare un commento sull'appartenenza al genere e sulla validità della storia: l'ho iniziata ma non finita, non ce l'ho fatta. Exuse moi.


    Edited by Foglia nel vento - 30/9/2017, 21:50
     
    .
  15.     Mi piace   Non mi piace
     
    .
    Avatar

    Penna furiosa

    Group
    Member
    Posts
    1,495
    Me gusta
    +286

    Status
    Offline
    Ciao autore,
    che dire?
    Il tuo è un racconto criptato e lo si capisce bene solo quando riusciamo a svelare il codice segreto trovando la giusta chiave di lettura... E già con questo giochino nel gioco stuzzichi la mia curiosità...
    Poi tutto il resto è folle, divertente, mai banale o scontato che cattura il lettore in una girandola di eventi strani e bizzarri che però, a causa di qualche passaggio un po' troppo fumoso, lasciano il lettore vagamente insoddisfatto.
    Insoddisfatto perché alla fine non si trova un vero senso alla storia.
    Se c'è...
    Sta di fatto che questa lettura me la sono gustata fino in fondo grazie alla sua stravagante unicità!
    Complimenti davvero!
     
    .
35 replies since 17/9/2017, 11:43   760 views
  Share  
.