Metrica in pratica

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    Scrivano supremo

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    Nel | mez |zo | del | cam | min | di | no | stra | vi | ta
    (endecasillabo a maiore, ossia accentato sulla sesta sillaba e, ovviamente, sulla decima)
    mi | ri | tro | vai | per | u | na | sel | va os | cu | ra,
    ("vai" è sineresi: l'incontro di vocali nella stessa parola è considerato un'unica sillaba)
    ("va os" è sinalefe: l'incontro di vocali in due parole contigue è considerata un'unica sillaba metrica)
    ché | la | di | rit | ta | via | e | ra | smar | ri | ta.
    (dialefe: qui l'incontro di vocali in due parole contigue è stato separato - notare la sineresi in "via")
    ché | la | di | rit | ta | vi | a e | ra | smar | ri | ta.
    (analisi alternativa - "vi a" è dieresi: l'incontro di vocali nella stessa parola è stato separato, mentre l'incontro di vocali tra parole contigue "a e" è stato unito con sinalefe)

    Ahi | quan | to a | dir | qual | e | ra è | co | sa | du | ra
    ("Ahi": sineresi; "to a": sinalefe"; "ra è": sinalefe)
    e | sta | sel | va | sel | vag | gi | a e as | pra e | for | te
    e | sta | sel | va | sel | vag | gia | e as | pra e | for | te
    e | sta | sel | va | sel | vag | gia e | as | pra e | for | te
    e | sta | sel | va | sel | vag | gia e as | pra | e | for | te
    (quale sarà quella giusta? a me piace la terza; a voi?)
    (EDIT: la prima analisi NON va bene: la "i" di "gia" non si pronuncia veramente e quindi non può essere separata)
    che | nel | pen | si | er | ri | no | va | la | pau | ra!
    che | nel | pen | sier | ri | no | va | la | pa | u | ra!
    (qui ci viene in aiuto la metrica: nel primo caso con dieresi "si er" e sineresi "pau" si avrebbe un accento sulla quinta sillaba, che è rarissimo in Dante; la "soluzione" è sineresi "sier" e dieresi "pa u")

    Tan | t’è | a | ma | ra | che | po | co è | più | mor | te;
    Tan | t’è a | ma | ra | che | po | co | è | più | mor | te;
    (a dimostrazione che il poeta fa un po' quel che vuole: una sinalefe e una dialefe nello stesso verso, ma non possiamo dedurre quale; nel primo caso avremmo un endecasillabo a minore con accento sulla quarta, mentre nel secondo caso avremmo un endecasillabo a maiore con accento sulla sesta)
    ma | per | trat | tar | del | ben | ch’i’ | vi | tro | vai, | <vuoto>
    (l'ultima parola è tronca: si aggiunge per convenzione una sillaba; anche se il conteggio grammaticale dà dieci, si devono contare undici sillabe e quindi si tratta di un endecasillabo)
    di | rò | de | l’al | tre | co | se | ch’i’ | v’ ho | scor | te.
    (endecasillabo a maiore)

    Io | non | so | ben | ri | dir | co | m’i’ | v’in | trai, | <vuoto>
    ("Io": sineresi; anche in questo caso endecasillabo tronco)
    tan | t’e | ra | pi | en | di | son | no a | quel | pun | to
    tan | t’e | ra | pien | di | son | no | a | quel | pun | to
    (nel primo caso avremmo un accento sulla quinta, da evitare)
    (nel secondo caso abbiamo sineresi "pien" e dialefe "no | a")
    che | la | ve | ra | ce | vi | a ab | ban | do | nai. | <vuoto>
    che | la | ve | ra | ce | via | ab | ban | do | nai. | <vuoto>
    (preferite la dieresi in "vi a" e la sinalefe "a ab" oppure la sineresi "via" e la dialefe "via ab"? chissà cosa preferì il poeta...)

    Ma poi ch’i’ fui al piè d’un colle giunto,
    (divertitevi! facendo tutte le possibili sineresi e sinalefe sarebbe un conteggio di dieci sillabe; quindi c'è una dieresi da qualche parte, oppure una dialefe. Dove? BOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOH!)
    (nota bene: in "giun" la dieresi non andrebbe mai fatta; perché? perché la "i" serve solo come segno per dare la "pronuncia dolce" alla "g" e non viene in realtà pronunciata)
    là | do | ve | ter | mi | na | va | quel | la | val | le
    (endecasillabo a maiore)
    che m’avea di paura il cor compunto,
    (una dieresi e una sineresi; quale sarà l'una e quale sarà l'altra? grammaticalmente sono entrambi iati, quindi l'ortografia non ci viene incontro per una decisione definitiva; in entrambi i casi l'accento cadrebbe sulla sesta sillaba, quindi nemmeno la metrica ci aiuta)

    Edited by Achillu - 13/10/2017, 16:00
     
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    Mi inchino a tanta competenza! Ma continuerò a seguire il mio orecchio e il mio cuore.
     
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    Se però il compito è "scrivere un sonetto di endecasillabi" devi innanzi tutto saper riconoscere un endecasillabo :) Già, come vedi, il Poeta faceva un po' come gli pareva, quindi di fatto andava a orecchio pure lui.

    In realtà non serve sapere se stai facendo una dieresi, una sinalefe o cosa. L'importante è il risultato PRATICO della cosa. Scrivi un verso che suona come un endecasillabo. Poi cerchi di accorpare e/o separare le vocali in modo che diventi effettivamente un endecasillabo. Se non ci riesci, vuol dire che devi riscrivere il verso (usando per esempio un sinonimo che abbia più o meno sillabe, a seconda dell'esigenza).
     
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    E' molto interessante il rapporto con la propria poesia. L'ispirazione viene dall'anima ma poi l'orecchio ti aiuta a formare i versi.Infine, se ci tieni e se ne sei capace, classifichi quanto hai scritto.
     
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    Grazie, Achi. Sei un insegnante perfetto. Adesso mi stampo questo prospetto chiarissimo.
    :appaluso: :tisupplico.gif: :wine.gif:
     
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    O mamma, Achi... devo prima capire tutta questa roba... diceva bene Caipi, bisogna studiare! Aiuto! p.s. Grazie infinite, mi metto a studiare! :tappeto.gif:
     
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    @Emy spero sia tutto chiaro; l'importante non è sapere che stai facendo una dieresi o una sinalefe o chissà cosa: l'importante è sapere l'effetto che fa e come ottenerlo. Poi se non ti ricordi a memoria cosa significa dialefe o sineresi non è poi così importante.

    L'unica cosa di cui si è raccomandato Arcadia: se identifichi una dialefe (quindi: se decidi di tenere separate le vocali tra due parole contigue) devi indicarla con il segno: ^

    Esempio; se scrivi:
    esta selva selvaggia e ^aspra e forte
    va diviso:
    es | ta | sel | va | sel | vag | gia e | ^as | pra e | for | te
     
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    Grazie, grazie! Proverò a mettere tutto in pratica!
     
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    Ok Achillu,
    sembra strano (soprattutto a me!), ma ti ho seguito abbastanza bene.
    Mi è sembrato di capire che per il sonetto Arcadia suggerisce di usare un linguaggio moderno e contemporaneo.
    Nell'esempio " che la diritta via era smarrita" dividi la frase in due modi entrambi corretti.
    Quindi è l'autore che decide dove troncare le parole?
    Nella lingua italiana non esistono regole universali a tal proposito?
    L'inquietante silenzio notturno:
    L'|in|quie|tan|te|si|len|zio|not|tur|no
    Va bene?
     
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    CITAZIONE (caipiroska @ 13/10/2017, 21:58) 
    Ok Achillu,
    sembra strano (soprattutto a me!), ma ti ho seguito abbastanza bene.
    Mi è sembrato di capire che per il sonetto Arcadia suggerisce di usare un linguaggio moderno e contemporaneo.
    Nell'esempio " che la diritta via era smarrita" dividi la frase in due modi entrambi corretti.
    Quindi è l'autore che decide dove troncare le parole?
    Nella lingua italiana non esistono regole universali a tal proposito?
    L'inquietante silenzio notturno:
    L'|in|quie|tan|te|si|len|zio|not|tur|no
    Va bene?

    Prima domanda: sì. L'importante è che ci sia almeno una vocale in ogni sillaba.

    Seconda domanda: la grammatica italiana è regolarissima, non ci sono eccezioni per la sillabazione delle parole; ma qui stiamo parlando di metrica ed è un altro discorso.

    Terza domanda: no. "L'" non ha vocali, quindi non può essere separato. Tenendo insieme tutte le vocali viene:
    L'in|quie|tan|te|si|len|zio|not|tur|no
    Sono dieci sillabe. Se ti va bene così hai finito. Se vuoi che sia un endecasillabo devi separare "quie" oppure "zio":
    L'in|qui|e|tan|te|si|len|zio|not|tur|no
    L'in|quie|tan|te|si|len|zi|o|not|tur|no
    Sono due soluzioni valide; il primo è un endecasillabo a minori (accento sulla quarta sillaba) il secondo è un endecasillabo a maiori (accento sulla sesta).
    Arcadia non ha detto nulla a riguardo, ma io suggerisco di indicare la separazione con il segno della dieresi perché, in entrambi i casi, la grammatica ci insegna che abbiamo un dittongo. Quindi:
    L'inquïetante silenzio notturno
    L'inquietante silenzïo notturno

    Spero di essere stato chiaro.
     
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    Chiarissimo!
    Mi metto subito al lavoro, grazie!
     
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    Caipi, anche tu sveglia alle tre di notte? 🌙😴💤😘 Fondiamo un club.
     
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    Petunia Questo è il mio tutorial di metrica.
     
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    me lo stampo... ho parecchio da studiare :zucca:
     
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