La luna innamorata

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    Dio della penna

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    LA LUNA INNAMORATA

    La luna gli accarezzò i capelli con le lunghe dita dei suoi raggi. Ne amava il naso camuso, i radi fili d’argento sulla fronte, il pollice che usciva dalla scarpa rotta. Lui si rigirò sulla panchina offrendo il dorso al bagno di luce che, ogni notte, lei faceva a tutti i vagabondi di quel giardino.
    La luna amava i vagabondi per quella loro anima selvaggia, per le mani vuote e il passo stanco e un po’ sbilenco. Erano i suoi compagni, insieme ai gatti, ai metronotte e a qualche tiratardi avvinazzato. Non sopportava invece le smancerie degli innamorati e tutti i salamelecchi che le facevano i poeti. Era stufa di sentirsi affibbiare epiteti melensi: pallida, bionda , silenziosa, indifferente, casta, pura,lontana, fredda. Pareva parlassero di una morta!. Mentre il sole, vero? Lui era focoso, ardente appassionato, fecondava, bruciava, dardeggiava, inceneriva…. Come se lei, la luna, non potesse covare le sue passioni, giocare con le nuvole, arrabbiarsi e amare. Come se il suo grembo non fosse percorso da empiti, da fremiti, da sussulti, da desideri rabbiosi, da rimpianti, da spasimi, tenerezze e languori.
    Quante volte si era innamorata nei millenni della sua vita!. Soprattutto da giovane, quando era un piccolo satellite trascinato al guinzaglio dalla Terra per gli spazi siderali.
    Il suo primo amore era stato il mare. Cosi azzurro, profondo, misterioso. Con quelle sue affascinanti collere che gli scompigliavano le onde e gli facevano sputare la saliva bianca verso il cielo! Quanta passione! Quanta potenza gli abitava le viscere! Ah! Con che ansia la piccola luna aspettava che il sole si coricasse portandosi dietro la sua fastidiosa luce! Allora toccava a lei arrampicarsi sulla volta del cielo e diffondere la sua luce gentile, liquida, argentata. La versava come un balsamo sulla superficie irrequieta del mare che si calmava d’incanto come sotto una carezza d’amante.
    S’innamorò, poi, del deserto: di quell’immensa desolazione gialla, ornata di cammelli e beduini, degli occhi verdi delle sue oasi, del ritmo delle sue dune. Avrebbe voluto trasformare in acqua la sua luce per portare refrigerio a quella sete ardente.
    Ma dopo appena un paio di millenni s’incapricciò di un albero. Era un albero solitario, dalle braccia denudate e curve. Era triste perché i suoi amici uccelli lo avevano abbandonato e le ultime foglie gialle gli scendevano come lacrime. La luna, allora invidiò il vento che poteva cantargli canzoni e la terra che gli abbracciava i piedi e le formiche che dormivano tra le rughe della sua corteccia. Aspettavano insieme ogni notte che l’aria si facesse tiepida per annunciare la primavera. Poi lui mise i polloni della speranza e, dopo, le foglie della certezza. Gli uccelli tornarono a cantare e l’albero si fece di nuovo, bello e felice. “Addio albero” gli disse la luna e guardò altrove.
    In fondo ad un pozzo vide una faccia gialla e sorridente.”Come sei bella sorella luna!” le disse”Poteresti innamorare chiunque. Ma perché te ne stai ferma e placida in fondo a quel pozzo? Perché non te ne vieni a passeggiare con me sul tappeto scuro e ingioiellato della notte?”
    Ma non avendo ricevuto risposta alcuna, proseguì il suo viaggio per tanti altri secoli, finché vide quel vagabondo solitario e si sentì presa da materna tenerezza e dal desiderio di coccolarlo, mentre dormiva ignaro, forse sognando di essere ancora bambino.
    Ad un tratto un uomo cattivo entrò nel giardino guardandosi attorno. come una belva che cerca la preda. Poi andò dritto verso la panchina occupata e brandì un coltello ma, più rapida di lui, la luna lo trafisse con un raggio
    Il vagabondo continuò a dormire e a sognare.
    La luna si fasciò la gola con una nuvola nera e riprese a vagare negli spazi infiniti.
     
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    Penna furiosa

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    quanta dolcezza in questa tua luna innamorata, che di notte non dorme e vigila sul suo amore.
     
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    Penna furiosa

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    C'è della poesia in questo brano., e c'è una storia. Non è il solito quadretto descrittivo e non è una riflessione, ma fa riflettere.Mi è piaciuto.
     
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2 replies since 22/5/2019, 15:11   18 views
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