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.Sei il mio secondo racconto in lettura e spero di non incontrarne altri come il tuo... se no entro in fase depressiva. Io mi lascio coinvolgere e il tuo mi ha veramente emozionato. praticamente l'ho letto in apnea e questa per me me è stata la cosa più facile da fare. Cerco di sdrammatizzare ma sono ancora sotto l'influenza della lettura.
INTERVENTO DI MODERAZIONE
Caro Tony-the-sub,
ti rimando alle linee guide e ti chiedo cortesemente di integrare il tuo commento così come previsto dal Regolamento.
In caso contrario, mi addolora informarti che questo (così come altri eventuali) non sarà ritenuto valido, con tutte le conseguenze del caso.
Grazie
Lo staff
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La storia è corta, cruda e feroce. in poche righe ci fai stare tutto il dramma della depressione post-partum, che non è una cosa da poco.
Alcune frasi hanno una costruzione un po' pesante ma, diversamente dal solito, la lettura è proseguita senza rallentamenti.
Trovo che l'excipit sia legato molto bene al resto del racconto.
Un racconto incisivo e struggente su come la depressione riesca a mascherarsi perfettamente.
Proprio un gran bel racconto.. -
Piccola artista .
User deleted
Complimenti davvero!
La tua capacità nel saper raccontare una storia del genere in così poche righe è ammirevole, così come il racconto in sé. Lo stato d'animo dei personaggi è descritto perfettamente e mi sono immedesimata nei personaggi anche grazie alla perfetta descrizione di essi.
L'aggancio con l'excipit è a dir poco ottimo a parer mio, ottimo come il racconto che ha maturato.. -
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Ciao Dafne.
Non dovrei lasciarmi influenzare dai pregiudizi, ma temevo di leggere qualcosa di diverso e "buttato lì" un po' come altre cose che hai scritto nel forum. Invece mi hai piacevolmente stupito e mi chiedo: se fosse stato un concorso anonimo ti avrei riconosciuta? Penso proprio di no.
Il finale che hai scelto era, per me, il più difficile e l'hai fatto calzare alla perfezione. Tutti gli elementi (e sono tanti) sono sparsi equamente nel racconto e trovano la loro risoluzione. Ottima l'idea di rappresentare la follia, probabilmente la scelta migliore per dare un senso all'excipit.
Non ho trovato nulla da segnalare come lessico e grammatica. La storia ha toccato delle corde che purtroppo conosco (senza risvolti tragici, per fortuna). Tenendo conto anche di questo particolare, il tuo sarà per me un racconto molto difficile da valutare in modo obiettivo.
Grazie e alla prossima.. -
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Grazie Achi... Ti ringrazio per avere precisato che in genere scrivo a caso... Ahahahah... Be'. Non so darti foto. Smack. SPOILER (clicca per visualizzare)come mi ha fatto notare Fante, ho scritto "foto" ma volevo dire "torto" . Ma penso sia un errore freudiano, dunque lo lascio... Comunque era: "non so darti torto"
Edited by Dafne - 12/12/2019, 06:11. -
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Puoi darle in molti modi: tramite Whatsapp, via email, ci sono anche dei comodi album online!SPOILER (clicca per visualizzare)
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Puoi darle in molti modi: tramite Whatsapp, via email, ci sono anche dei comodi album online!SPOILER (clicca per visualizzare)
Ahaha... Colpa del mio correttore cinese, mi corregge gli errori di battitura ma decide che vocaboli mettere. Al posto di "torto" ha messo "foto" stessa cosa...
Credevo fosse ignoranza, invece è freudiano... Ma te pensa sti cinesi
Comunque ha ragione Achi: io scrivo a caso.
Quasi sempre.
Baci!
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Ciao, Daf. Sono qui per rileggermi i racconti senza la spada di Damocle dei commenti.
A proposito di commenti, mi sono resa conto che il mio è poco chiaro, non spiega il perché dello “sciocchino”, perciò lo faccio ora, raccontandoti la storia vista con i miei occhi.
Due ragazzi si sposano e vanno a vivere nel loro appartamento. Ma lei ha un’ombra negli occhi, non sprizza felicità.
Lui chiede spiegazioni e lei risponde che le sarebbe piaciuto avere un giardino.
Lui si attiva e la porta a vivere in un attico (presumibilmente con il terrazzo pieno di vasi da fiore) e un bel giardino condominiale; nasce una bambina e diventano la famiglia del Mulino Bianco.
Lui è talmente felice da dare per scontato che anche la moglie lo sia.
La bambina cresce, gioca in giardino con le amichette, mentre luii continua a non guardare la moglie nel profondo del cuore e a dare per scontato che sia felice perché lui lo è.
Lei forse si getta dal sesto piano, forse si impicca e forse lo fa poco lontano dalla figlia, tanto è devastata dalla depressione.
Lui, per il grande dolore, non riesce ad avvicinarsi alla bara e non realizza in che modo si sia tolta la vita.
(Per mia esperienza personale, posso assicurarti che chi resta ricorda ogni singolo istante, da quando l’ha saputo, se non era presente, a quando pencola davanti alla lapide appoggiata sui mattoni freschi di cemento).
Lui, sempre per il dolore devastante, dà via la bambina, la cede alla nonna invece di tenersela, mandarla all’asilo con le amichette, chiedere aiuto alla nonna per le ore in cui lui manca o prendere una tata o una donna di servizio; la piccola ha perso la sua mamma, lui le toglie anche il padre e la sua casa.
Lui, per il dolore devastante, va da uno psicoterapeuta, quello che avrebbe dovuto contattare per la moglie se solo si fosse dato pena di capirla, di starle accanto, di amarla dentro e non fuori, come angelo del focolare.
Ha una croce conficcata nel cuore... Io gliela sbatterei in testa.
Come avrai capito, “odio” il tuo protagonista ed è colpa tua: sei tu che me lo hai reso odioso con un racconto breve e incalzante, ben scritto e specchio fedele di tanti cretini egoisti che conosco.
Ciao, Daf. Un bacio in fronte.. -
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Ahah... L'avevo capito che ti era antipatico. Ma cambia prospettiva: un marito zerbino che fa tutto per fare stare bene la moglie, che fa tutto quello che vuole lei. E se la trova morta impiccata in sala la domenica mattina quando torna dalla messa delle 10 a cui lei l'aveva spedito con la bambina. Pranzo preparato in tavola.
È vero poteva capirlo che lei stava male e farla aiutare, ma non è detto che lei volesse.
E non è detto che adesso lui si ricordi cosa è esattamente successo. Distrutto dai sensi di colpa, oppure dalla sensazione di avere sposato la persona sbagliata. Non è sempre colpa degli uomini. Anche loro fanno quel che possono...
Baci bella...
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+2 .
Secondo me la Bruna ha ingoiato qualche centinaio di pillole e poi ha deciso di impiccarsi ma siccome non aveva voglia di alzarsi si è impiccata con tutto il letto nel platano che guarda caso cresceva nell'attico al sesto piano.
Non può essere andata diversamente.
Un marito talmente rincoglionito dalla morte della moglie che non ricorda il modus suicidandi, ci sta, inverosimile al punto giusto.
Il miserabile (questa è l'impressione che mi lasci di lui) non ha un nome, o forse ne ha troppi, nel suo flusso di coscienza si percepisce una personalità blanda, al punto da rimpiangere che la Bruna invece di togliersi la vita non lo abbia mandato a cagare per scappare con il tastierista di una band dei bassifondi guatemaltechi.
In mezzo a un fraseggio ineccepibile ci butti la madre e il padre, resi visibili e messi al loro posto con due pennellate perfette. il vai e vieni delle genti sembra dar vita a un quadro e il buon uso delle figure e delle metafore, unite alla mancanza di refusi e all'aggancio validissimo all'excipit hanno decretato che la busta con i proiettili te la spedisco poi un altro giorno.. -
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Capo, hai tempo per venire anche da me? Puoi portare la cartucciera, il fucile lo fornisco io... 💋 . -
.Secondo me la Bruna ha ingoiato qualche centinaio di pillole e poi ha deciso di impiccarsi ma siccome non aveva voglia di alzarsi si è impiccata con tutto il letto nel platano che guarda caso cresceva nell'attico al sesto piano.
Non può essere andata diversamente.
Un marito talmente rincoglionito dalla morte della moglie che non ricorda il modus suicidandi, ci sta, inverosimile al punto giusto.
Il miserabile (questa è l'impressione che mi lasci di lui) non ha un nome, o forse ne ha troppi, nel suo flusso di coscienza si percepisce una personalità blanda, al punto da rimpiangere che la Bruna invece di togliersi la vita non lo abbia mandato a cagare per scappare con il tastierista di una band dei bassifondi guatemaltechi.
In mezzo a un fraseggio ineccepibile ci butti la madre e il padre, resi visibili e messi al loro posto con due pennellate perfette. il vai e vieni delle genti sembra dar vita a un quadro e il buon uso delle figure e delle metafore, unite alla mancanza di refusi e all'aggancio validissimo all'excipit hanno decretato che la busta con i proiettili te la spedisco poi un altro giorno.
Felice di esserti sopravvissuta.
Per oggi.
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Comunque Bruna si è impiccata. Era una mia amica delle elementari. Ma siccome un'altra mia amica compagna di università è morta cadendo inspiegabilmente dalla finestra di un condominio di Milano, si sono affacciate entrambe ai miei ricordi, quando ho cominciato a scrivere, e non ho voluto rinunciare a ricordarle entrambe. Il marito, i due mariti, sono uno l'opposto dell'altro: uno perfetto e disperato, l'altro un cazzone. Forse per questo l'io narrante suscita sentimenti opposti.
Le loro storie avrebbero meritato una penna più adatta della mia, ma, quando ho cominciato a scrivere, mi è venuta così.
Ha davvero ragione Achi: io scrivo sempre a caso.
Edited by Dafne - 12/12/2019, 15:01. -
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Ciao Dafne. Dovresti essere molto soddisfatta di quello che hai scritto, il fatto che susciti dibattito vuol dire che non lascia indifferenti. E neanche io faccio eccezione. La brevità del testo lo rende un pugno in faccia, improvviso, diretto. E ti manda al tappeto. Non c'è un briciolo di speranza nelle tue righe, non c'è redenzione, non si vede luce. Il racconto è privo di azione, ma a muoversi furiosamente sono il dolore, il rimpianto, la condanna personale. E, a parer mio, il tuo è il miglior aggancio con l'excipit. Ti faccio un unico appunto sullo stile di scrittura, che è di certo corretto, ma non riesce a catturare come fa il contenuto. L'ho trovato poco "personale". Usi poi davvero troppi avverbi, in un testo così breve pesano parecchio. CITAZIONEalternativamente, di cui vedevo i lineamenti, ma non esattamente i contorni.
mente-menti-mente, non è proprio il massimo. Comunque brava, per me è tra i migliori.. -
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Pure per me. .
BrunaDafne |
