Matteo 1, 1

mangal

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    Dal vangelo secondo Matteo (25, 35-44)
    35 Perché io ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere; ero forestiero e mi avete ospitato, 36 nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, carcerato e siete venuti a trovarmi. 37 Allora i giusti gli risponderanno: Signore, quando mai ti abbiamo veduto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, assetato e ti abbiamo dato da bere? 38 Quando ti abbiamo visto forestiero e ti abbiamo ospitato, o nudo e ti abbiamo vestito? 39 E quando ti abbiamo visto ammalato o in carcere e siamo venuti a visitarti? 40 Rispondendo, il re dirà loro: In verità vi dico: ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l'avete fatto a me. 41 Poi dirà a quelli alla sua sinistra: Via, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli. 42 Perché ho avuto fame e non mi avete dato da mangiare; ho avuto sete e non mi avete dato da bere; 43 ero forestiero e non mi avete ospitato, nudo e non mi avete vestito, malato e in carcere e non mi avete visitato. 44 Anch'essi allora risponderanno: Signore, quando mai ti abbiamo visto affamato o assetato o forestiero o nudo o malato o in carcere e non ti abbiamo assistito?


    26 giugno 2019

    «Signor ministro, noi siamo pronti, è tutto sotto controllo.»
    Lui si gira e lo guarda, soppesando per un istante la situazione.
    «Ottimo. Se quella stronzetta conferma quanto detto prima, intervenite subito. Avete il mio via fin d’ora.»
    La bocca dell’ufficiale diventa un ghigno: «Perfetto.» Si gira ed esce.
    Matteo prende in mano una matita e ci gioca; sbuffa, è impaziente. Devono capire tutti che con lui non si scherza.

    A bordo della Sea Watch la situazione è al limite, in ogni senso. Igienicamente, umanamente e anche politicamente. Non ne possono più.
    «Che facciamo, Carola? Siamo allo stremo.»
    «Lo so, Verena, lo so.»
    «Hai deciso? Sai come la penso e sai che obbedirò comunque.»
    «Sì, ho deciso. Entriamo in porto, non possiamo aspettare ancora, stanno troppo male.»
    Verena sorride, soddisfatta.
    «Ora avviso la capitaneria di porto della nostra scelta, tu passa parola agli altri e dì a Haidi di spiegare tutto ai naufraghi» conclude Carola.

    Matteo sta seguendo lo svolgersi della situazione con estremo interesse ma soprattutto con ansia. Ansia d’intervento.
    Squilla il telefono.
    «Sì?»
    «Signor ministro, la zecca rossa si è votata al suicidio.»
    «Magnifico. Schiacciatela!»
    «Sissignore, agiamo come da accordi.»
    Chiude la chiamata e si permette un sorriso. Poi si lascia andare e ride sguaiatamente, di gusto, di pancia. Aspettava questo momento e ora se lo gode.

    A bordo della nave c’è agitazione, sanno che si sta per arrivare. Quelli in migliori condizioni scrutano le acque e guardano avvicinarsi il porto di Lampedusa, cosa che apre nei loro cuori una grande speranza.
    Sono loro ad accorgersi del fatto, e avvisano Haidi, che subito comunica col capitano.
    «Carola, ci stanno abbordando.»
    «Cosa? Non possono fare una cosa simile, mica siamo in guerra…»
    «Ovvio, però è quello che sta accadendo.»
    «Nessuno di noi è armato, dì a tutti di stare il più tranquilli possibile, vediamo cosa vogliono.»
    Non terminano il loro dialogo, si sentono rumori, grida. Spari.
    «Ma che stanno facendo?» urla Carola andando verso il frastuono.
    Vede i militari schierati, mitra in mano, che tengono di mira i migranti e parte dell’equipaggio.
    «Che state facendo? Questo è un atto di guerra, non potete fare una cosa simile!»
    Uno degli assaltatori le si avvicina: «Lei è il capitano della nave?»
    «Carola Rackete, per servirla, ma non così.»
    «La dichiaro in arresto per violazione della legge italiana. Sia cortese e non opponga resistenza.»
    «Resistenza? A voi? Non mi sfiora il pensiero, però ho sentito degli spari, vuole dirmi cosa è successo?»
    «Le verrà spiegato al momento opportuno, per ora è sotto la nostra custodia.»
    «Siamo ancora sulla mia nave, sono io il comandante e voglio sapere perché avete sparato…»
    «Forse non ha capito, comandante, lei è in arresto e non ha più voce in capitolo.»
    «Hanno sparato ai profughi.» La voce è quella di Verena.
    Si alzano grida dalla folla, parole incomprensibili ma che confermano l’accaduto. E qualcuno sbraccia, prova a reagire. Sono in parecchi, magari possono farsi valere.
    Le urla crescono, si amplificano, ma subito vengono messe a tacere da una raffica di mitra cui seguono grida di diverso tenore. Dolore, paura.
    Carola osserva inorridita quanto accade, poi cerca di andare verso i migranti ma viene fermata dal capo militare che le ha ufficializzato l’arresto: «Stia qui, non si impicci o peggiora la situazione.»
    Sulla nave salgono altri soldati, ne prendono il totale possesso e la dirigono verso il porto.
    «Missione compiuta» dice qualcuno al telefono «zecca schiacciata.»


    27 giugno

    Vito Matera sta per salire sulla propria barca ma nota qualcosa di strano, manca un remo. E poi il telo di copertura è messo in modo strano, quasi servisse a nascondere qualcosa. Sale e, con delicatezza, sposta il telo.
    «Ah… minchia, che è…»
    C’è un uomo, sotto, e pare morto. No, vede il petto sollevarsi, è ancora vivo, anche se pieno di sangue. Prende il cellulare e chiama Nino, suo fratello, che avrebbe dovuto essere già lì.
    E infatti c’è, dietro di lui. «Qua sono. Chi è?»
    «Che ne so, però è ferito, bisogna chiamare un’ambulanza.»
    «No» dice Nino, «non è uno dei nostri, credo sia uno di quelli della nave di ieri, meglio portarlo al centro dal dottor Lorro.»
    «Sì, credo sia meglio.»

    29 giugno
    Lo squillo del telefono disturba e interrompe il sonno di Matteo, ma quando vede il numero sorride.
    «Pronto» dice.
    «Imbecille.»
    «Come… perché? Ho fatto come avete detto, no?»
    «No. Ti è stato chiesto di simulare, di fare scena, non un atto di guerriglia vero e proprio. Adesso ci verranno addosso tutti e ci massacreranno, l’Europa si farà sentire.»
    «Ma quella puttanella comunista ha infranto la legge, doveva venire arrestata.»
    «Che bisogno c’era di aprire il fuoco? Erano tutti disarmati, a bordo, bastava mostrarsi decisi.»
    «È quello che abbiamo fatto, poi qualcuno si è innervosito perché quei reietti mugugnavano e si è lasciato scappare una raffica. Ma non è successo niente.»
    «Tu dici? C’è un ferito e ci sono tre dispersi, lo sapevi?»
    Rimane un istante in silenzio, Matteo, poi ribatte: «Del ferito sì, sapevo, ma si è fatto male cadendo. Dei dispersi non avevo notizia, mi darò subito da fare.»
    «Sarebbe opportuno, anche se temo sia tardi.»
    «Ma cosa volete che succeda, sono stati loro a violare le norme, lo sanno tutti.»
    «Certo, ma sanno anche come vi siete comportati e agiranno di conseguenza, soprattutto se vedranno il filmato che gira su YouTube. Potrebbe esserci bisogno di cambiare tattica totalmente.»
    «Filmato? Di cosa?»
    «L’abbiamo già cancellato più volte, ma continua a tornare in rete, è molto pericoloso. Te lo giro.»
    Si chiude la telefonata. Matteo scuote la testa, poi inizia a parlare da solo, si alza e si veste. Poi accende il portatile.


    30 giugno
    «Buonasera a tutti. Questa sarà una puntata particolare, organizzata in poche ore e totalmente incentrata sull’argomento Sea Watch e le sue conseguenze. Vi mostreremo anche un filmato che potrebbe avere ripercussioni notevoli sul governo. Sono immagini girate nel centro di accoglienza di Lampedusa che mostrano un uomo ferito da colpi d’arma da fuoco. Ebbene, quest’uomo è uno dei dispersi, e pare che le pallottole siano quelle in dotazione ai nostri Carabinieri. Ma vedremo poi, intanto vi presento gli ospiti della serata. Sono con noi...»
    «Fanculo, come cazzo ci sono arrivati a quel filmato?»
    Spegne la tv e prende il telefono. È arrabbiato, Matteo, capisce che la nave in difficoltà adesso è la sua e comincia a chiamare gli amici per la tattica da tenere. Vedranno di cosa sono capace.

    Non fa in tempo a chiamarne molti, viene interrotto dal segretario: «Ministro, ho in linea il Presidente del Consiglio, che dico?»
    «Digli che sto andando da lui, parto ora.»
    «Va bene.»

    Il colloquio non dura molto e, quando esce dall’ufficio, Matteo è stravolto. Arrabbiato, indignato.
    La Germania ha chiesto chiarimenti sull’accaduto e la liberazione immediata di Carola Rackete. Conte è d’accordo, ma lui no, non vuole cedere. Lui ha ragione. Sempre. Interrogazione parlamentare? Ma che cazzo vogliono, il ministro dell’interno ha agito come doveva per proteggere la sovranità dello stato italiano.
    La vibrazione del cellulare lo riporta in sé, ma vedendo il chiamante stavolta non sorride. Suda, ma non per il caldo.
    «Pronto, Maestro.»
    «Matteo, devi dare immediatamente le dimissioni e chiedere scusa in via ufficiale.»
    «Cosa? Siete impazziti? Non ci penso nemmeno lontanamente, scherziamo?»
    «Non è uno scherzo. Dai le dimissioni o va tutto a puttane, poi ne riparliamo.»
    «A puttane vi ci mando io, per la miseria, figuratevi se calo le braghe davanti a quattro coglioni rossi che vogliono salvare una zecca, una figlia di papà viziata e stronza.»
    Clic.
    «Pronto, Maestro… pronto… vaffanculo!»


    2 luglio

    «Le notizie principali sono due, strettamente collegate una all’altra. Infatti il GIP di Agrigento non ha convalidato l’arresto di Carola Rackete, comandante della Sea Watch, che è stata quindi immediatamente scarcerata. La seconda è che gli esami balistici hanno confermato la provenienza della pallottola trovata nel corpo del migrante libico salvato a Lampedusa: viene dal mitra in dotazione ai nostri Carabinieri. Questo apre uno scenario nuovo, con possibili grazi ripercussioni a livello governativo. A tutto ciò si aggiunge che, appena saputo della scarcerazione della capitana tedesca, il vice premier e ministro dell’interno ha annunciato le proprie dimissioni. Appena ci saranno novità vi faremo sapere, per ora è tutto da Roma, linea allo studio.»

    Nei giorni successivi accade un po’ di tutto.
    Le dimissioni vengono accettate e il governo si autosfiducia, sciogliendosi. Ci sono proteste un po’ ovunque per la situazione ingarbugliata creatasi e anche in Europa, al parlamento, qualcuno alza la voce contro l’Italia, rea di chissà quali altre colpe. Quell’Europa che quando serve un aiuto non c’è mai, ora urla contro. Che coraggio, che ipocrisia.


    20 Agosto 2019
    «Anche oggi apriamo il notiziario con due eventi in primo piano, ma andiamo con calma. Dopo i disordini dei giorni scorsi, sfociati negli scontri a Milano con feriti e contusi, sembra che la situazione sia sotto controllo, ma si teme possa nuovamente sfuggire di mano. Infatti, poco fa è stato emesso un ordine di arresto nei confronti dell’ex vice premier e ministro dell’interno con l’accusa di istigazione all’odio, abuso di potere e tentato omicidio. A breve daremo ulteriori particolari. Nel frattempo, il presidente incaricato, Giuseppe Conte, ha sciolto la riserva e accettato di formare il nuovo governo. Ci colleghiamo con Roma, linea a Morelli.»

    «Cosa? In arresto? Io? Non potete, sono un parlamentare e ho l’immunità, serve il permesso del parlamento per agire contro di me.»
    «Mi spiace, signore, ma in questo caso non serve alcuna autorizzazione a procedere, il mandato è internazionale.»
    Matteo sbiadisce, non se l’aspettava. Il Maestro l’ha tradito.
    «Ora vuole seguirci o dobbiamo metterle le manette?»
    «Le manette a me? Cretino, devi obbedirmi, sono io a dare gli ordini» sbotta l’ex ministro, «non osare mai più farmi una domanda simile o…»
    «O cosa, signore? Fuscecchi, Rodella, prendetelo e portatelo dove sapete.»
    «No, non potete, non potete, comunisti di merda, finirete all’inferno…»


    Settembre

    Le proteste della Lega non si fermano. Scontri di piazza, violenti, in difesa del loro leader ora in galera. Ingiustamente, secondo loro, perché in galera devono andarci gli extracomunitari, parassiti della società che ci rubano donne e vita e ai quali regaliamo soldi in continuazione.
    A nulla servono gli interventi del nuovo governo, del Presidente della Repubblica…
    Solo l’esercito riesce a fermare i facinorosi, pur con fatica per non peggiorare la situazione.
    Le immagini dell’ex ministro in manette che continua a insultare chiunque, hanno fatto il giro del mondo e il paese è costantemente monitorato anche dall’estero.
    Poi, in maniera alquanto anomala, tutto si acquieta e pare tornare alla normalità. Solo qualche caso isolato di solidarietà a un accusato che, a sorpresa, rimane in carcere.


    Ottobre
    «L’ex vice premier è stato rinviato a giudizio, dietro richiesta del Pubblico Ministero, per i reati a lui ascritti. Non risultano, al momento, reazioni di alcun genere se non a livello locale da parte di alcuni sostenitori del partito di cui l’imputato fa, o faceva, parte. È strano, in effetti, che la cosa stia passando un poco sotto banco, ossia che non crei frastuono come dovrebbe, visto di chi si tratta e di come era considerato prima. Pare sia stato abbandonato anche dagli amici più fedeli.»

    Amici più fedeli…
    Spegne il televisore, sospirando, il Maestro. Tutto da rifare, ma prima bisogna chiudere questa storia.
    In un modo o nell’altro bisogna chiuderla.
    Nella sua testa partono elaborazioni continue, complesse, intriganti. La soluzione arriverà.

    Dicembre 2019
    «Il consiglio dei ministri ha approvato il DPEF. La manovra di bilancio contiene misure particolari che approfondiremo tra poco, ma prima volevamo comunicare che l’ex ministro degli interni, in carcere a Opera, pare abbia avuto un malore. Nulla di preoccupante, dicono gli avvocati, un semplice malessere dovuto probabilmente allo stress che lo sta logorando. Infatti hanno presentato nuovamente al Tribunale del Riesame la domanda di scarcerazione o, in caso di risposta negativa, di arresti domiciliari per il loro assistito. La risposta è attesa per i primi di gennaio.»

    12 gennaio 2020
    «Il Tribunale del Riesame ha rigettato la richiesta di scarcerazione presentata dagli avvocati dell’ex vice premier. La motivazione è che si tratta di elemento pericoloso in grado di reiterare i fatti. Per lo stesso motivo sono stati rifiutati anche gli arresti domiciliari. Questi erano stati chiesti anche per motivi di salute, ma l’imputato pare si sia perfettamente ripreso. Appena possibile forniremo aggiornamenti e ulteriori particolari. Passiamo a notizie più gradevoli. Vi ricordiamo che il 17 prossimo, ossia tra cinque giorni, sarà la giornata mondiale della pizza, dichiarata dall’UNESCO patrimonio dell’umanità…»

    12 febbraio
    «Ha superato quota mille il numero dei morti in Cina per la sindrome da coronavirus, la SARS-CoV-2. Per ora non risultano casi in Europa, ma su richiesta dell’Italia si terrà domani a Bruxelles una riunione dei ministri della salute del Consiglio dell’Unione Europea per chiarire la situazione e stabilire eventuali interventi. La stessa Cina ha dichiarato che sono deceduti sei operatori sanitari, contagiati durante il servizio. Il noto virologo Burioni, che sarà nostro ospite nello speciale di stasera dopo il TG, ha detto che ci sono novità.»

    11 marzo 2020
    «Nel giorno in cui la Organizzazione Mondiale della Sanità dichiara che CoViD-19 è pandemia, dobbiamo registrare, tra le altre, una vittima illustre qui in Italia. È infatti deceduto l’ex ministro degli interni, Matteo, ricoverato la settimana scorsa per chiari sintomi della malattia che sta sterminando mezza Europa. Un caso anomalo, dicono gli esperti, visto che il virus colpisce in maniera letale soprattutto persone di età avanzata. Oltretutto non risulta avesse patologie pregresse, ma in ogni caso appena possibile forniremo tutti i dettagli del caso. Nel frattempo…»
    «Un imbecille di meno» sbuffa il Maestro spegnendo il televisore.
    Guarda l’orologio, si sistema il grembiule, apre la porta sulla sua destra ed entra nella stanza dove lo stanno aspettando.
    Il tavolo di cristallo ha la forma di pesce.
    Tre uomini per lato, lui si mette dietro la coda.
    «Ci siamo, dunque. Avete portato i nomi? Uno solo a testa, lo sapete.»
    I sei si alzano e, inchinandosi, rispondono in coro: «Sì, Maestro.»
    Si siedono e spingono in avanti, sul tavolo, un foglio a testa. Il Maestro sorride.
    «Perfetto» dice, «si riparte, finalmente.»

    Edited by mangal - 2/5/2020, 19:02
     
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    Una premessa che penso debba fare: non sono assolutamente Salviniano ma questo racconto è troppo apertamente "contro" e questo è il mio giudizio.
     
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    Tu non lo sai, ma dentro me ridevo.

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    INTERVENTO DI MODERAZIONE

    Caro Tony-the-sub
    ti rimando alle linee guida e ti chiedo cortesemente di integrare il tuo commento così come previsto dal Regolamento.
    In caso contrario, mi addolora informarti che questo (così come altri eventuali) non sarà ritenuto valido, con tutte le conseguenze del caso.
    Grazie
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    Spiacente. Il mio commento resta tale e quale. Piuttosto non capisco comme sia passato il racconto di Mangal quando voi stessi di Sos dichiarate di non ammettere la politica nel vostro blog. O mi sbaglio? Niente di personale contro il signor Mangal e le sue idee. C'è solo da rispettare il vostro stesso regolamento. Buona giornata.
     
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    CITAZIONE (Tony-the-sub @ 5/5/2020, 11:36) 
    Spiacente. Il mio commento resta tale e quale. Piuttosto non capisco comme sia passato il racconto di Mangal quando voi stessi di Sos dichiarate di non ammettere la politica nel vostro blog. O mi sbaglio? Niente di personale contro il signor Mangal e le sue idee. C'è solo da rispettare il vostro stesso regolamento. Buona giornata.

    Tony, il forum è apartitico e apolitico e l'associazione culturale è apartitica e apolitica. Punto. È scritto nel regolamento generale del forum e nello statuto dell'associazione.
    Questo per consentire a chiunque di esprimere la propria opinione in maniera democratica, considerando noi la scrittura fra le forme d'arte più democratiche che esistano.
    Il regolamento è chiaro, non sono consentite opere che promuovano razzismo, pornografia e in generale violazioni della legge. Scrivere un racconto che simpatizza per la destra o per la sinistra non è reato, sono diversi i racconti in questo forum che hanno trattato di Silvio in maniera poco riverente ma rimuovere contenuti che non sono del nostro parere politico somiglia molto alla dittatura, di destra o sinistra non cambia molto.
    Il racconto del signor mangal è un'opera di sua proprietà ed è pubblicata come la partecipazione di un utente e non come forum o come associazione, e rispecchia unicamente l'idea dell'autore (e magari di altri ma non ci riguarda).
    Si basa su un fatto storico ed è ucronico, piaccia o non piaccia è in gara perché la libertà di espressione è un diritto inalienabile.
    Quindi ti chiedo di usare nei commenti lo stesso metro di misura che stai usando per gli altri racconti, sintassi, grammatica, fraseggio, esposizione e via dicendo, fermo restando il fatto ormai assodato che non ti piaccia l'idea, come hai ben esposto proprio in virtù della stessa libertà di espressione che ci chiedi di censurare.
    Stiamo chiedendo solo un commento costruttivo e il rispetto del regolamento, non un dibattito politico.
     
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    Bene! Mi avete chiarito le idee. Ecco quindi il mio commento. Impeccabile da un punto di vista stilistico senza un errore o refuso scorrevole nel suo contesto e pienamente rispettoso della sua forma ucronica lo ritengo eccessivamente orientato verso una forma politica un po' troppo faziosa. Non penso che si debba usare in generale un contesto letterario per esprimere le proprie idee politiche. Se così fosse si avrebbe un futuro di aride discussioni che porterebbero solo alla dissoluzione di un luogo ove si vuole solo mostrare il proprio piacere dello scrivere e del leggere.
     
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    Commento questo racconto non come membro dello staff né come partecipante, ma conosco Tony da anni grazie al web e mangal da molti più anni e dal vivo.
    Secondo me, e solo secondo me e non potrebbe essere altrimenti, il commento non può prescindere dal messaggio che il lettore riceve e, quindi, dal punto di vista dello stesso in merito.
    Non ci vedo nulla di male, quindi, nel commentare partendo proprio dalla non condivisione del messaggio, che vivaddio è poi quanto di più importante ci sia in un'opera a qualsiasi titolo artistica.
    Commentando, io direi a mangal di sistemare un paio di refusi, soprattutto il dì confuso con di' apocopato, reiterato. Gli direi che trovo la morte di Matteo francamente inutile e non funzionale al discorso. Gli direi che il ritmo è particolarmente frammentato e non è molto avvincente. Insomma, sto già "massacrando" il racconto da diversi punti di vista. Ma ne capisco le intenzioni e recepisco un messaggio che inevitabilmente risente della mia sensibilità sull'argomento.
    È troppo politico? Ma la vita è politica, non trovate? Ritengo francamente ridicolo regolamentare di apolitica: apartitica è un conto, ma non si può vivere senza fare politica. Anche come mi vesto, le parole che uso per parlare, il modo in cui mi pongo verso qualcosa è comunque indice del mio pensiero.
    Direi questo, allora. Mangal, per quanto mi riguarda e mi pare riguardi anche Tony, hai fallito il tuo obiettivo perché non riesci a comunicare empatia col tuo lettore. Per un motivo o per un altro. Posso essere utile nel mio commento per quello che posso, e visto che credo di sapere cosa volevi passasse, posso dirti in sincerità che non passa.
    Avremo sicuramente modo di parlarne meglio. Intanto, do la "colpa" a questi due elementi: ritmo frammentato e morte del protagonista non funzionale.
    Un abbraccio a entrambi e anche ai prossimi commentatori.
     
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    CITAZIONE (vivonic @ 5/5/2020, 17:59) 
    Commento questo racconto non come membro dello staff né come partecipante, ma conosco Tony da anni grazie al web e mangal da molti più anni e dal vivo.
    Secondo me, e solo secondo me e non potrebbe essere altrimenti, il commento non può prescindere dal messaggio che il lettore riceve e, quindi, dal punto di vista dello stesso in merito.
    Non ci vedo nulla di male, quindi, nel commentare partendo proprio dalla non condivisione del messaggio, che vivaddio è poi quanto di più importante ci sia in un'opera a qualsiasi titolo artistica.
    Commentando, io direi a mangal di sistemare un paio di refusi, soprattutto il dì confuso con di' apocopato, reiterato. Gli direi che trovo la morte di Matteo francamente inutile e non funzionale al discorso. Gli direi che il ritmo è particolarmente frammentato e non è molto avvincente. Insomma, sto già "massacrando" il racconto da diversi punti di vista. Ma ne capisco le intenzioni e recepisco un messaggio che inevitabilmente risente della mia sensibilità sull'argomento.
    È troppo politico? Ma la vita è politica, non trovate? Ritengo francamente ridicolo regolamentare di apolitica: apartitica è un conto, ma non si può vivere senza fare politica. Anche come mi vesto, le parole che uso per parlare, il modo in cui mi pongo verso qualcosa è comunque indice del mio pensiero.
    Direi questo, allora. Mangal, per quanto mi riguarda e mi pare riguardi anche Tony, hai fallito il tuo obiettivo perché non riesci a comunicare empatia col tuo lettore. Per un motivo o per un altro. Posso essere utile nel mio commento per quello che posso, e visto che credo di sapere cosa volevi passasse, posso dirti in sincerità che non passa.
    Avremo sicuramente modo di parlarne meglio. Intanto, do la "colpa" a questi due elementi: ritmo frammentato e morte del protagonista non funzionale.
    Un abbraccio a entrambi e anche ai prossimi commentatori.

    beh, sì, ammetto che la morte sia inutile. avrei potuto farlo star male e basta, ma in quel momento la vedevo così.
    vedrò di sistemarlo in seguito, casomai.
    mi spiace anche non arrivi il messaggio, che a me pare chiaro.
    evidentemente non è così e cercherò di capire come mai
    grazie per l'intervento
     
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    Grazie Vivonic per quello che scrivi. Come sempre sei un gran saggio meglio di un vecchietto come me.
    Per Mangal: Se leggerai il mio racconto vedrai che ti ho messo a capo di una organizzazione che sarà la più potente di un nuovo mondo. Per dire.
     
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    CITAZIONE (Tony-the-sub @ 5/5/2020, 19:14) 
    Grazie Vivonic per quello che scrivi. Come sempre sei un gran saggio meglio di un vecchietto come me.
    Per Mangal: Se leggerai il mio racconto vedrai che ti ho messo a capo di una organizzazione che sarà la più potente di un nuovo mondo. Per dire.

    certo che leggerò il tuo racconto, tony, perché non dovrei?
    poi vediamo se sono davvero io, a capo ;P
     
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    Ciao Man. Anche tu come Akimizu hai scelto di dare voce agli ultimi e lo hai fatto a tuo modo, con uno stile dritto e asciutto molto adatto al taglio cronachistico (si dice?) che gli hai dato.
    In questo caso la presenza del virus toglie le castagne dal fuoco al fantomatico “Maestro” e assume quasi il ruolo di punizione divina.
    Delinei in maniera personale e lucida la catena dei poteri che va ben al di là delle apparenze. Vuoi dirci che nessuno è realmente libero? O la mia è una interpretazione ingenua e un po’ banale?
    Il male certamente accomuna tutti e se fossi nel Maestro non mi sentire né troppo soddisfatto né troppo sicuro.
    Un lavoro che offre spunti di discussione. E forse è proprio questo il suo maggior pregio.
    In ogni caso io l’ho letto con interesse.🌸
     
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    CITAZIONE (Petunia @ 5/5/2020, 21:09) 
    Ciao Man. Anche tu come Akimizu hai scelto di dare voce agli ultimi e lo hai fatto a tuo modo, con uno stile dritto e asciutto molto adatto al taglio cronachistico (si dice?) che gli hai dato.
    In questo caso la presenza del virus toglie le castagne dal fuoco al fantomatico “Maestro” e assume quasi il ruolo di punizione divina.
    Delinei in maniera personale e lucida la catena dei poteri che va ben al di là delle apparenze. Vuoi dirci che nessuno è realmente libero? O la mia è una interpretazione ingenua e un po’ banale?
    Il male certamente accomuna tutti e se fossi nel Maestro non mi sentire né troppo soddisfatto né troppo sicuro.
    Un lavoro che offre spunti di discussione. E forse è proprio questo il suo maggior pregio.
    In ogni caso io l’ho letto con interesse.🌸

    a conferma di quanto scrive vivonic, ossia che il messaggio non passa o comunque non del tutto, sta proprio questo tuo commento.
    il significato della storia voleva essere che c'è sempre qualcuno al di sopra, e qui si è compreso.
    pare non sia invece chiaro l'altro.
    dici che il virus toglie le castagne dal fuoco al maestro.
    e se invece fosse stato messo lì apposta, il virus?
    questo è il dubbio che volevo inculcare, ma a quanto pare non arriva.
    grazie per il commento
     
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    Grazie Mangal. In effetti non avevo proprio pensato al fatto che il virus potesse essere stato messo lì di proposito :mumble.gif: . Idea interessante...
     
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    CITAZIONE (Petunia @ 6/5/2020, 08:05) 
    Grazie Mangal. In effetti non avevo proprio pensato al fatto che il virus potesse essere stato messo lì di proposito :mumble.gif: . Idea interessante...

    vuol dire che non sono stato chiaro a sufficienza.
    deficit mio
     
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    Certo che potevi aspettare a svelare l’arcano. Magari i nostri compagni di scrittura avrebbero capito più di quanto non abbia fatto io. Ti potevi togliere lo sfizio!
     
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31 replies since 2/5/2020, 16:45   526 views
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