Scrivano
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C’era una volta una cometa che viveva nel grande e freddo regno di Oort. Era una bella cometa nera come il carbone e crescendo aveva imparato a sfrecciare velocissima tra milioni di altre comete e asteroidi tanto che aveva conquistato il rispetto e la fama tra le sue compagne che la chiamavano “Palla di cannone”. Fin da piccola era stata sempre molto curiosa e le piaceva tantissimo ascoltare le fantastiche storie di viaggi che alcune vecchie comete del villaggio raccontavano nelle buie e fredde serate. Si raccontavano storie terribili di compagne comete che erano partite verso il regno del Sole e che non avevano mai più fatto ritorno. Le più anziane dicevano che il Sole le aveva ingoiate intere perché avevano osato avvicinarsi troppo a lui. La storia che preferiva ascoltare era quella della vecchia cometa Codalunga. Lei era riuscita nell’impresa, lo aveva visto davvero il Sole aveva sentito il suo calore e la forza delle sue potenti spire che l’attiravano verso di lui, ma era riuscita viaggiando velocissima ad allontanarsi e, dopo un lungo viaggio, a tornare a casa. Raccontava che durante il suo cammino era divenuta lucente come una stella e le era spuntata una coda lunghissima che tutti ammiravano e che, purtroppo, l’aveva persa nel viaggio di ritorno. Palla di cannone era affascinata da quella storia e per questo si era allenata per tanti anni a viaggiare fortissimo, per poter andare un giorno nel Regno del Sole. Non era facile uscire dal Regno di Oort, ma dopo vari tentativi le venne un’idea. Cominciò a litigare con un asteroide vicino a lei: «Ehi tu, faccia di bronzo, non vedi che mi stai intralciando la strada? Spostati immediatamente e fammi passare!» Gli asteroidi si sa, hanno fama di arrabbiarsi facilmente e così appena palla di cannone si avvicinò anziché spostarsi, le dette uno spintone tanto forte che la fece catapultare fuori dal Regno, nello spazio nero come la pece. Palla di cannone cominciò a rotolare e rotolare senza fermarsi, senza sapere se stava andando nella giusta direzione. “Oh povera me! Cosa ho combinato, e chi potrà mai venirmi a cercare quaggiù !” Trascorse così tanti anni rotolando nel buio. Aveva ormai perso le speranze di trovare il Regno del Sole quando, in lontananza, vide la sua luce accecante. Cominciò a sentire la sua forza che l’attraeva e un calore buono che la riscaldava. Era davvero magnifico! Sapeva che era molto pericoloso avvicinarsi, ma il Sole era così bello che non riusciva a distogliere lo sguardo dai suoi raggi brillanti. Man mano che si avvicinava, il nero mantello cominciò a sgretolarsi e a sciogliersi, mostrando al cielo la sua natura bianca di ghiaccio lucente. Poi, all’improvviso, non riuscì più a tenere la rotta. Sbuffi di gas cominciarono a uscirle dal corpo provocandole un andatura imprevedibile, come se fosse ubriaca cambiava direzione all’improvviso... aveva perso ogni controllo! Andava così veloce che tutti i pianeti le passavano davanti agli occhi senza che lei si potesse soffermare ad ammirarli. Quando arrivò vicino alla Terra però successe una cosa straordinaria. Per la prima volta riuscì a specchiarsi. Il mare azzurro le mostrò il suo volto lucente e grande fu la sua meraviglia quando vide che le erano spuntate due lunghissime code brillanti: una blu e una bianca e soffice come cotone. Avrebbe voluto fermarsi per sempre li, ma il Sole, inesorabile l’attirava sempre di più verso di lui. Palla di cannone, si ricordò dei racconti di Codalunga e cercò di viaggiare ancora più veloce. Sapeva che solo in quel modo avrebbe potuto evitare di cascare nella bocca famelica del Sole. Così, sebbene fosse molto stanca per il luogo viaggio, si mise a rotolare più veloce che mai e facendo una grande giravolta riuscì ad allontanarsi dal pericolo. Ora, si trovava nuovamente nell’oscurità, dove il freddo era così intenso da farle cadere la coda. Non sapeva dove stava andando, non sapeva se avrebbe mai ritrovato la sua casa nel grande Regno di Oort. Conservava nel cuore la sua immagine riflessa sui mari della Terra , bellissima e lucente con le sue lunghissime code splendenti. Nessuno sa dove sia andata, da molti anni non si hanno sue notizie. Ma tutti sulla Terra ricordano il suo passaggio e ogni anno il cielo per festeggiarlo si illumina di stelle cadenti.
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