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Il viaggio di Clara fu rimandato, Anna non sarebbe mai partita da sola e neppure Camilla, figuriamoci, erano culo e camicia quelle due. Un'imponderabile destino aveva messo a soqquadro la vita di parecchie persone in città, la diga sul porto aveva divelto le barriere in quello che doveva essere un tranquillo pomeriggio per molti. Le tre ragazze avevano programmato una vacanza nella bellissima città Australiana, Adelaide, ospiti delle cugine Mirna e Livia e finalmente avrebbero visto e toccato con mano il famoso uovo a colori nella fattoria del nonno che distava a pochi chilometri. Tempo dopo riuscirono finalmente a partire e dopo pochi giorni dal loro arrivo, felici di trascorrere un po' di tempo insieme, decisero di andare a trovare la bellissima confinante Agnès, alla laguna, a un soffio dalla fattoria. Donna simpatica e generosa, avvallò tempo addietro una cambiale che il nonno firmò a Zamani per un debito di gioco. Agnès le accolse con entusiasmo, era sempre sola, potevano essere sue figlie, pensava non esistessero vite sterili come lei che non aveva figli, nonostante li avesse tanto desiderati. Non voleva rattristarsi con quei pensieri e osservò le rose nere del suo giardino, ricordò l'ultimo ballo, le meravigliose canzoni di Dustin e l'amore che provava per lui prima che l'imponderabile destino lo allontanasse da lei per sempre. Le era rimasta la scimmia preziosa, regalo acquistato alla bottega della felicità e la vita dopo, divenne come l'infelicità virtuale. Intravedeva una luce negli occhi delle ragazze e coglieva le loro argentine risate come piccoli granelli di felicità. Era un buon pomeriggio e nonostante le crepe nei muri e il tappeto invecchiato, avvertiva non una, ma due auree di un amore felicemente imperfetto per il suo vicino; se solo fosse riuscita a farglielo comprendere. C'erano state delle incomprensioni nel mezzo di una pandemia ma non ne avrebbe parlato con le ragazze, l'odore delle brioche al cioccolato le entusiasmava e non voleva turbarle, decise di portarne un vassoio al suo adorato vicino, un goffo tentativo di rilancio della loro antica amicizia. Tempo dopo: -Sarà stata la dolcezza del cioccolato o il suo profumo a far capitolare il nonno? E vissero felici e contenti. Sorridevano nel viaggio di ritorno a casa le tre ragazze, parlando dei maturi piccioncini che tubavano come giovincelli. Il nonno non sarebbe stato più solo e la nonna da lassù si sarebbe rallegrata, era stato un viaggio divertente e proficuo per tutti, pareva quasi una favola natalizia e un soffio di vento scompigliò i loro capelli, sicuramente una carezza della nonna.
Buon Natale a tutti gli autori.
Edited by genoveffa frau 1 - 24/12/2020, 11:35
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