Scrittori per sempre

Posts written by Arianna 2016

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    Non si chiude, ci si trasforma e si trasloca! Vieni con noi?
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    Passo a salutarti, wiki. Ci vediamo anche di là, dove traslochiamo? Intanto fammi qualcosa di buono e dolce: ce l'hai una cioccolata con la panna?
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    Anche per me nome e cognome.
    Grazie.
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    Ed ecco la seconda, gradevolissima fiaba astronomica delle tua futura raccolta!
    Brava Petunia, davvero carina, di piacevole lettura, con un linguaggio perfettamente adeguato a quello di cui abbiamo già parlato, capace di trasferire - in modo vivace e coinvolgente - le verità scientifiche nel mondo della narrazione.
    Te ne mancano solo una decina, e ci sei!
    Io credevo che il pianeta di Mork si chiamasse Ork! Non ero mai andata a controllare le parole della sigla.
    Qualche rifinitura per la forma:
    - vecchie comete del villaggio= con questo "villaggio" esci dal lessico astronomico; dato che nei commenti hai scritto che quella di Oort è una nube, potresti usare proprio quel termine, "nube", oppure qualcosa di simile, astronomicamente esatto (io non ho la più pallida idea del da dove vengano le comete)
    - lo aveva visto davvero il Sole aveva sentito= occorre una virgola, oppure due: "lo aveva visto davvero il Sole, aveva sentito", oppure "lo aveva visto davvero, il Sole, aveva sentito"
    - che la fece catapultare= "catapultare" è transitivo, per cui può avere il complemento oggetto, e in questo caso mi sembra preferibile "che la catapultò"
    - sempre li= "lì" va accentato
    - ma il Sole, inesorabile l’attirava= ma il Sole, inesorabile, l’attirava
    - Palla di cannone, si ricordò= senza virgola
    - Secondo me, dovresti togliere qualche "sua", "sue"

    Aspetto la prossima fiaba astronomica!
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    Grazie, Achillu! La mamma è una roccia, anche se a vederla non si direbbe. Cin cin!
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    Eh, sì, abbiamo passato un brutto mese. Grazie, Tom! Brindiamo!
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    Forza, Wiki, un brindisi: ultimo dell'anno e mia mamma che sta uscendo viva dal covid. La vecchietta malandata ce l'ha fatta anche questa volta! Dai, un anno terribile, ma per oggi brindiamo, che poi magari al prossimo capodanno manca qualcuno.
    Ok, ok, wiki, per oggi bando ai pensieri tristi; è che ciò che è iniziato nel 2020 continua nel 2021, e non si sa come finirà... va be', la pianto. Ma non è il tuo lavoro di barista, tirare su i clienti?
    Dai, allora, versami qualcosa di buono!
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    CITAZIONE (Daxcosti @ 30/12/2020, 21:57) 
    CITAZIONE (Arianna 2016 @ 30/12/2020, 11:51) 
    Ciao Dax, ti ci guardo un po' alla volta, perché fare un editing tutto insieme non ho tempo.
    Inizio dicendo quello che mi balza all'occhio:
    - le virgole non sempre esatte: a volte mancano (Ma si grazie lascia: Ma sì, grazie, lascia; ecc. ecc. in tanti altri punti), a volte sono sbagliate (e con lo sguardo, inseguo= e con lo sguardo inseguo; ecc. ecc. in tanti altri punti )
    - i "sì" affermazione vanno accentati, altrimenti in italiano vogliono dire un'altra cosa
    - idem come sopra per "lì", quando significa "in quel posto"
    - "credo che l’unico veramente interessato è"= qui è obbligatorio in congiuntivo, "sia"
    - "con voce cavernicola"= forse volevi dire "cavernosa"

    Per ora mi fermo qui.
    Credo che tu debba lavorare veramente sull'aspetto formale: ortografia, punteggiatura, sintassi, lessico.

    Praticamente su tutto devo lavorare 😅 ci sta qualcosa che si salva??
    Preciso che ho corretto facendo copia e incolla dal cellulare a volte il t9 ha cambiato qualcosa tipo cavernicola o i vari accenti.
    Però, permettimi di sottolineare il fatto che se mi suggerisci di lavorare su:
    Punteggiatura, ortografia, sintassi e ancora sul lessico, beh, credo che equivalga col mettermi alla porta e indicarmi l'uscita dal mondo della scrittura.
    Senza dubbio sono abbastanza umile da capire che parto dal basso e ho un milione di cose da imparare.
    Evidentemente, tu sei una grande professionista del settore e quindi giudichi da un punto di vista così in alto da vedermi come un piccolo puntino minuscolo disadattato laggiù in fondo.
    Probabilmente avrai scritto e pubblicato e venduto libri e vinto concorsi che io mi sono solo di vedere col binocolo.
    Quindi prendo atto del tuo punto di vista e rispettosamente cercherò di cogliere il possibile per le mie attitudini, grazie.

    Perdona ho errato una parola, intendevo
    "Che io mi sono solo sognato di vedere col binocolo"

    Perdonami, Dax, credevo che tu avessi postato il racconto perché ti facevano piacere commenti e correzioni, per migliorarlo.
    Mi sono sbagliata. Non preoccuparti, al di fuori dei contest in cui è obbligatorio farlo, d'ora in poi mi asterrò dal leggere e commentare quello che scrivi.
    Buona scrittura.
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    Ciao Dax, ti ci guardo un po' alla volta, perché fare un editing tutto insieme non ho tempo.
    Inizio dicendo quello che mi balza all'occhio:
    - le virgole non sempre esatte: a volte mancano (Ma si grazie lascia: Ma sì, grazie, lascia; ecc. ecc. in tanti altri punti), a volte sono sbagliate (e con lo sguardo, inseguo= e con lo sguardo inseguo; ecc. ecc. in tanti altri punti )
    - i "sì" affermazione vanno accentati, altrimenti in italiano vogliono dire un'altra cosa
    - idem come sopra per "lì", quando significa "in quel posto"
    - "credo che l’unico veramente interessato è"= qui è obbligatorio in congiuntivo, "sia"
    - "con voce cavernicola"= forse volevi dire "cavernosa"

    Per ora mi fermo qui.
    Credo che tu debba lavorare veramente sull'aspetto formale: ortografia, punteggiatura, sintassi, lessico.
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    Bella lettura, Caipi.
    Gli alti e bassi (soprattutto i bassi) del processo creativo evidentemente sono presenti fin dall'inizio in quello che scrivo.
    Diverse volte mi sono trovata in questa situazione di sofferenza, quando non sento più e non riesco a scrivere qualcosa che sento.
    Credevo che fossero solo sensazioni mie, invece scopro che appartengono a molti.
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    CITAZIONE (Achillu @ 26/12/2020, 17:18) 
    Bello. Davvero.

    Sai cosa? In quest'anno strano le storie ci sono state, le sentivo, ma non avevo nessuna voglia di ascoltarle. Avrei preferito che se ne andassero da qualcun altro, che le sapesse raccontare meglio di me.

    Ma come le puoi raccontare tu, non può farlo nessun altro. Ognuno di noi è unico.

    CITAZIONE (tommasino2 @ 26/12/2020, 20:07) 
    Si può passare la vita a inseguire un racconto, sempre lo stesso, senza cambiare una virgola.
    Riconoscente, il racconto a ogni rilettura migliorerà la nostra esistenza.

    Bellissima riflessione, Tom.
    Su facebook ho trovato questo: "Le storie che raccontiamo alla fine si prendono cura di noi. Se ti arrivano delle storie abbine cura. E impara a regalarle dove ce n'è bisogno. A volte una persona per sopravvivere ha bisogno di una storia più ancora che di cibo. Ecco perché inseriamo queste storie nella memoria gli uni degli altri. È il nostro modo di prenderci cura di noi stessi." (Barry Lopez, 1990)

    CITAZIONE (Esterella @ 26/12/2020, 20:25) 
    Le storie riappaiono sempre, magare vestite di nuovo, migliori o forse semplicemente più amate e sono nostri figli, pezzi di noi che le rincorriamo perchè quando una storia nasce dentro noi ci sentiamo migliori. :emoticons-saluti-6.gif?w=593:
    brava,.

    Grazie, Esterella. Sì, io le sento veramente come parte di me. Non so è giusto, forse dovrei essere più distaccata, ma così è e non posso farne a meno.
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    Questo è il secondo racconto che ho scritto, alla fine del 2011.
    Ogni tanto lo ripropongo a Natale, perché quella è la storia che salta fuori alla fine, ma in realtà parla delle sensazioni che prova chi perde la propria scrittura.
    Quindi, oggi lo posto qui dedicandolo ad Achillu: come vedi, sei in buona compagnia.



    Dal silenzio



    Siede sul pavimento. Il pavimento è viscido e gelido. Il muro contro la schiena è viscido e gelido. L’aria è gelida e nera. Nero. Tutto nero attorno. Nero, umido e freddo. Rabbrividisce, ma è un brivido solo del corpo. Strano, sentire così tanto fuori e non sentire più niente, dentro.
    Poi, dal silenzio e dall’oscurità, una voce. Aveva dimenticato gli altri, chiusi lì, nel buio.
    – Tu racconti le storie?
    Non risponde. Non importa. È già successo: la voce smetterà, se lui tace.
    – Tu racconti le storie?
    Una volta. Una volta raccontavo le storie. Una volta c’erano storie.
    Nulla, non c’è più nulla. Nessuna storia. Le storie sono tutte scomparse.
    Solo un ricordo lontano. Tutto è lontano. Non riesco più a sentire. Non riesco a stringere, a toccare.
    Il cuore non batte.
    – È tutto nero – si sorprende a mormorare. – Non ci sono più storie.
    – Nemmeno una?
    – È tutto nero. Non ci sono più storie.
    – Aspetta, ho una cosa. – Per un attimo, uno sfrigolio.
    Rimane accecato, sul momento, e quando riesce di nuovo a distinguere, chi ha acceso si è già ritirato in mezzo agli altri, sagome indistinte nella penombra.
    La luce è piccola, minuscola, un mozziconcino di candela, ma morbida e leggera.
    Alleggerisce l’oscurità, almeno fin dove arriva il piccolo cerchio di luce. E lui è al centro del cerchio di luce.
    Nella luce, un battito del cuore. Nel battito, un’immagine.
    Sente.
    Il cuore batte di nuovo. Solo un attimo, ma batte.
    Ha di nuovo una storia nel cuore, e la storia corre nel sangue. Un brivido lo attraversa e i sentimenti scivolano sulle dita.
    Quando solo il buio rimane, quando tutto è freddo, quando il dolore ha frantumato ogni cosa, allora, nel silenzio, una storia.
    Una storia di poco conto, forse, piccola piccola, come la luce, e insieme enorme.
    Le immagini arrivano all’improvviso, a sorpresa.
    Nella fiammella incerta vede un’altra luce, molto più grande, diversa e simile. Nel buio una luce, nel silenzio una promessa.
    – Sì, c’è una storia. Antica. L’avevo quasi dimenticata. Anche lì c’era una luce. La luce era più grande, è vero, ma anche l’oscurità attorno era più profonda. È una storia di luce e di voci nel buio, di qualcuno lontano da casa, di promesse fatte e mantenute.
    Il silenzio attorno a lui ora è diverso: è attesa.
    – Era ormai notte. C’erano un uomo e una donna, sua moglie. No, non una donna, quasi una ragazzina, anche se già donna, perché stava per partorire. L’uomo era preoccupato: erano in viaggio, nessun albergo li aveva accolti e suo figlio stava per nascere sulla strada.
    – Cosa succede dopo? – lo interrompe una voce. – Poi va a finire bene?
    – Dopo ci furono luci e angeli, gioia e speranza, ma abbi pazienza. Però sì – annuisce con un sorriso lieve – sì, tutto va a finire bene.
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    Sì, Achille, mi riferivo a "Accadde al Midnight". Non sapevo che tu avessi messo mano a "Il cercatore di androidi", per la pubblicazione nell'antologia di Ink, perché non ho riletto i racconti.
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    [QUOTE=_kiriku_,25/12/2020, 19:45 ?t=78147665&st=0#entry646255380]
    CITAZIONE
    Riguardo al pubblicare, non ancora. Ho un fantasy in seconda lettura presso alcuni editori (tengo le dita incrociate) e ho di recente firmato un contratto di pubblicazione per una storia illustrata per ragazzi.
    Da contratto, la pubblicazione dovrebbe avvenire nei primi 3 mesi del 2021.

    Non ancora, ma ormai ci sei, allora.
    Congratulazioni!
    Se il forum ci sarà ancora, aggiornaci appena pubblichi (c'è una sezione apposita), mi raccomando.
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    Grazie, Esterella! Sono contenta che questo mio strano racconto ti piaccia.
    Sì, noi che scriviamo, a volte ci arriviamo all'hotel All'incrocio dei mondi, e quando ce la facciamo, viviamo un momento di grazia.
1491 replies since 27/9/2016
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