Scrittori per sempre

Votes taken by Arianna 2016

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    Scusa, Constance, arrivo un po' lunga, ma...
    buon compleanno! Tantissimi auguri!
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    A una prima lettura, questo 100 sembra niente di particolare, poi, rileggendolo, saltano fuori tante cose e lascia tante emozioni; in particolare, l’ultima frase è una proiezione su un futuro che ancora deve accadere, ma lascia già malinconia: il padre che un giorno non ci sarà più, la figlia ora piccola che crescerà e se ne andrà, loro quattro, insieme come non sarà per sempre…
    Va a vedere che mi finisci in quartina.
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    Carino. Ad avercelo, un dio greco al mare… 😊
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    Buon compleanno, Achille!
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    Grazie a voi, per avermi "stanata" dal mio buco, apprezzata, commentata, anche criticata (e non vi racconterò mai quanto questa cosa sia stata determinante per alcuni racconti, in particolare per uno ;) )
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    Leggete, ci siete anche voi…
    Ringraziamenti_modificati_piu_leggeri
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    Grazie, Buc!
    Per la copertina non ho nessun merito: l'ha fatta il mio editore.
    Il contenuto... mi direte :)
    Su tredici racconti, quattro sono nati per Ink, uno è stato riadattato, sempre per Ink, e uno è un 100. Il lavoro fatto per SPS è stato determinante: il racconto che ha fatto partire tutto, nel senso che lo ha letto una persona che conosco poi lo ha passato alla ragazza che segue la collana, è il mio fantasy, "L'inizio della storia".
    Addirittura hanno voluto usare il titolo per la raccolta.


    So che è una piccola cosa, ma io ne sono felice :)
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    Approfitto dell'insonnia notturna per scrivere qualcosa sul racconto. Purtroppo sono in vacanza e il pc è cioccato proprio oggi, per cui mi tocca scrivere dal cellulare, cosa che non mi riesce sempre bene: perdonate qualche errore.
    Chi di voi ha letto il mio romanzo avrà forse avuto la sensazione che Harlan gli ricordasse qualcuno...
    Diversi anni fa, mentre scrivevo o anche dopo la conclusione del romanzo, a volte mi venivano in mente degli episodi collegati, come degli spin off, quasi tutti legati a Jacob. Scene che ho tradotto in qualche spezzone di scrittura.
    Uno di questi è il racconto che avete letto. Ne avevo scritto solo qualche pezzo, per cui ho dovuto riempire i vuoti con le immagini che la mia mente aveva lí da qualche parte ma non mi aveva mai mostrato prima, in modo specifico l'arrivo di Jacob in paese e la scena di lui e Rose nel saloon. L'unica cosa che invece ho dovuto veramente cambiare rispetto alla storia originale è il finale, per adattarlo al genere rosa: nella storia originale Jacob torna sí a trovare Rose dopo che lei ha aperto la pensione, ma solo come amico. La loro notte di passione rimane un episodio isolato, qualcosa di importante per entrambi ma che entrambi sanno che non si ripeterà. Rose rimarrà un'amicizia importante per Jacob, ma non di più.
    Per cui aveva ragione Molli a sorprendersi per il finale e ha ragione anche chi ha trovato il finale affrettato: tra la lettera e la fine mancano circa tre anni di storia, una parte della quale si trova raccontata nel romanzo.
    Il racconto si trova infatti tra l'inizio dell'attività di Jacob come cacciatore di taglie e il suo incontro con Alan. Solo dopo la conclusione delle vicende del romanzo Jacob andrà a cercare Rose.
    Rose che, nella mia mente, non aveva mai avuto un nome: ho dovuto trovarlo per il racconto.
    Il grosso problema è stato cambiare nome a Jacob: per me Jacob è Jacob e basta. Quando però ci sono riuscita, mi sono accorta che cambiargli nome mi ha aiutato a modificare leggermente l'immagine mentale che ne avevo, così poi da rendermi più facile l'idea di creare quel finale rosa che non esisteva e che ho accettato per Harlan.
    Alcune cose sui commenti. Intanto ringrazio tutti per gli apprezzamenti.
    In particolare fumoblu: dato che non potevo difendermi da sola, ho apprezzato molto il suo intervento.
    Che poi Achille ha beccato in effetti il mio punto debole: io non ho alcuna vera documentazione storica, il mio west è quello che il mio immaginario ha costruito sulla base di telefilm, fumetti... Un luogo della mente e delle emozioni, tanto che la mia mente lo ha scelto come ambientazione per il romanzo.
    Caipiroska, se ti è piaciuta la mia commistione e il mio west un po' particolare, è arrivato il momento che tu legga il romanzo :) .

    Edited by Arianna 2016 - 12/8/2018, 13:07
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    A me sembra ieri che, ravanando su Internet, ho trovato INK, poi ho scoperto che c'era un forum SPS, poi... E sono passati quasi due anni. Un volo.
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    Prima di tutto, qui occorre una bella revisione formale: ortografia, punteggiatura, lessico.
    Detto questo, ti dirò, autore, che ti ho seguito con interesse. Credo che il tuo racconto sia una narrazione archetipica quasi allo stato puro. Due personaggi con storie parallele, perché in realtà sono probabilmente le due funzioni psichiche dominanti dell’autore. Entrambe infatti hanno perso la memoria di sé, ma hanno seguito due storie differenti, anche se parallele. La funzione Benjamin è cresciuta in un contesto amorevole e protetto, la funzione Eloisa invece ha un vissuto di abbandono emotivo (la condizione di orfana), di separazione comunicativa dal mondo e di carenza degli elementi necessari alla vita (la povertà).
    Qui è la parte maschile che ritrova quella femminile, che evidentemente ha anche una funzione di cura dell’altra funzione psichica (Eloisa raccoglie Benjamin, lo cura e lo accudisce). Anche l’immagine dell’uomo giovane ferito è una figura archetipica ricorrente nelle narrazioni; cito da Clarissa Pinkola Estes, Donne che corrono coi lupi: “Credo tuttavia che il concetto maschile di animo abbia notevole rilevanza. Esiste una correlazione tremenda fra le donne che hanno paura di creare, di manifestare le loro idee al mondo o lo fanno in modo irrispettoso o rischioso e le loro immagini oniriche di uomini feriti o che feriscono. Per contro, nei sogni delle donne forti nel manifestarsi all’esterno, spesso appare in varie guise una figura maschile forte.”
    Le due funzioni psichiche si incontrano e, in qualche modo, si riconoscono (la complicità che sentono fin da subito). La personalità ritrova una sua integrazione, persa in qualche punto della propria vita.
    Insieme raggiungono la grotta, luogo di rifugio, di sogni rivelatori, di discesa nel profondo di sé.
    A questo punto, l’autore ha dovuto trovare una soluzione narrativa a quello che sentiva dentro di sé, che cioè i due personaggi erano le due facce della stessa persona e che provavano una fortissima attrazione reciproca.
    Mi chiedo se don Ubaldo sia un espediente elaborato a tavolino in una fase successiva o se faccia parte della visione originaria.
    Comunque, alla fine le due funzioni psichiche si ricongiungono e la personalità si ricostituisce.
    Concludendo, credo che tu, autore, abbia un buon accesso alla tua vita interiore inconscia e che la possa ben utilizzare per scrivere. Solo che scrivere richiede anche una capacità tecnica che, al momento, trovo ancora molto immatura. Forse sei giovane, forse hai letto poco buoni libri.
    Però si può migliorare.
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    Scusa, autore, ho scritto Sofie (non so perché): volevo naturalmente dire Silvie.

    La vecchiaia...
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    Questo deve avere fatto impazzire Ele per la formattazione 😊
    A parte gli scherzi, ho trovato la forma del racconto originale e frizzante. Non c’è un momento di pausa, un calo di tensione, il lettore segue tutto volentieri, senza voglia di fermarsi. Avrei forse tagliato via la parte in cui lei è in giro da sola, dopo la metà del racconto, che, in effetti, fa troppo “guida turistica”.
    L’inizio e l’atmosfera mi hanno ricordato il film “French Kiss”.
    Mi piace come hai gestito l’alternarsi delle tre voci: i pensieri di Cristina, disincantati e ironici, la sua voce e quella di Marco.
    Mi piace come la storia tra i due venga fuori non raccontata, ma da questo alternarsi di voci.
    Insomma, hai trovato una presentazione divertente, originale e ben costruita per una storia che altrimenti sarebbe stata tradizionale.
    Mi sei piaciuto.
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    Ciao Achille, scusa se arrivo solo adesso a commentarti, ma, dato il poco tempo che avevo, ho dato la precedenza alle poesie in gara.
    Non posso fare che ripetere quello che tanti ti hanno già detto: peccato che tu non sia arrivato a finire di scriverla in tempo!
    So che può sembrare facile dirlo, a bocce ferme, ma la tua poesia sarebbe finita di sicuro nella mia cinquina, probabilmente addirittura al primo posto. Ci sono sia la forma che il contenuto, con quella buona dose di ironia che a me piace sempre.
    Bravo, Achille!
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    Il problema è che le vignette di Caipi sono tutte vere! Come si fa a scrivere un racconto romantico, una volta arrivati all'età del realismo? :smiley_che_piange.gif:
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    Una lirica giocata su figure di ripetizione (anafore, iterazioni) e sui parallelismi, anche se nella seconda quartina questi forse possono venire avvertiti come un appesantimento. Nel complesso, una forma che supporta abbastanza bene il significato.
    Forse la più poetica è la prima quartina. La seconda è quasi una filastrocca o una canzone.
    Il distico finale ha una funzione riflessiva, ma perde un po’ in forza evocativa, che magari si potrebbe riconquistare togliendo qualche parola.
    Non male, nel complesso.
235 replies since 27/9/2016
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